Bruciore rettale, uretrale e perineale
Buongiorno, gentili dottori, ho 42 anni e
da tre mesi ho dei sintomi molto impattanti sulla qualità della mia vita.
All’inizio avevo dei fastidi a livello rettale (bruciore, sensazione di peso non completo svuotamento).
Quasi subito si sono però associati dei problemi di natura urologica (bruciore uretrale, tipo vetri rotti e spilli all’interno del canale e sensazione di calore e bruciore alla zona perineale)
Questi sintomi hanno avuto un andamento altalenante, a volte più acuti, altre in remissione.
Spesso ad innescare l’esacerbazione concorre la defecazione o i rapporti sessuali.
(Non di rado le ore e anche i giorni successivi all’eiaculazione sono quelli con i sintomi più acuti)
Dopo vari esami e visite la mia situazione é identica a tre mesi fa.
Ho eseguito i seguenti esami:
Colonscopia: tutto regolare, fatta esclusione per una proctite distale.
A seguito della quale ho deciso in autonomia di fare tampone rettale (Ripetuto per sicurezza una seconda volta) che è risultato positivo a klebsiella pneumoniae.
ANALISI URINE CON EVIDENZA DI MICROEMATURIA (32 EMAZIE PCM (valori normali 0-25), successivamente, nuovo esame urine, dopo 10 gg, la microematuria si é ridotta (eritrociti 12 val normale 0-25)
- URINOCOLTURA, SPERMIOCOLTURA E Secreto prostatico: NEGATIVI
-ECOGRAFIA ADDOME: NEGATIVA PER PATOLOGIE DELLE VIE URINARIE
-PSA: 0, 37 NG/ML,
- ecografia prostata transrettale:
Vescica priva di alterazioni ecograficamente apprezzabili.
Prostata di dimensioni nei limiti della norma (24. 8 x 46. 5 x 41. 3 mm),
Peso: 26. 1 gr - Volume: 25 cc.
In regione intersfinterica è apprezzabile adenoma bilobato simmetrico (14. 7 x 11. 5 - 14. 1 x 13. 0 mm).
Minute calcificazioni in sede periuretrale ed a carico della capsula falsa.
Finemente disomogenea la regione periferica, in assenza di lesioni focali ecograficamente apprezzabili.
Non alterazioni ecograficamente apprezzabili a livello della capsula vera e delle vescichette seminali.
Residuo vescicale post-minzione stimabile in circa 22 ml (contenuto vescicale pre-minzione: 287 ml)
- Esame citologico urine su tre campioni: negativo.
Dopo tre visite urologiche, due proctologiche, una gastroenterologica e varie terapie, nessun esito.
Sono sconfortato.
Le terapie che ho seguito sono le seguenti:
Per la parte urologica: Permixon, flostadol, normast, topster.
Per quella gastroenterologica/proctologica:
Antrolyn, emorsan gel, lavaggi con detergente intimo specifico.
Unico dato anomalo venuto fuori dagli esami é la presenza della Klebsiella nel retto, resistente praticamente a quasi tutti gli antibiotici.
Il mio medico di base e un mio amico infettivologo mi hanno però detto di valutare bene l’eventuale terapia (con antibiotico ospedaliero) per debellare la Klebsiella, che potrebbe addirittura essere controproducente.
Non so se i miei problemi possano derivare in parte da questo batterio o devo guardare altrove.
Spero di poter individuare una soluzione, prima o poi e magari capire, col vostro aiuto, dove e come andare ad approfondire.
Grazie.
da tre mesi ho dei sintomi molto impattanti sulla qualità della mia vita.
All’inizio avevo dei fastidi a livello rettale (bruciore, sensazione di peso non completo svuotamento).
Quasi subito si sono però associati dei problemi di natura urologica (bruciore uretrale, tipo vetri rotti e spilli all’interno del canale e sensazione di calore e bruciore alla zona perineale)
Questi sintomi hanno avuto un andamento altalenante, a volte più acuti, altre in remissione.
Spesso ad innescare l’esacerbazione concorre la defecazione o i rapporti sessuali.
(Non di rado le ore e anche i giorni successivi all’eiaculazione sono quelli con i sintomi più acuti)
Dopo vari esami e visite la mia situazione é identica a tre mesi fa.
Ho eseguito i seguenti esami:
Colonscopia: tutto regolare, fatta esclusione per una proctite distale.
A seguito della quale ho deciso in autonomia di fare tampone rettale (Ripetuto per sicurezza una seconda volta) che è risultato positivo a klebsiella pneumoniae.
ANALISI URINE CON EVIDENZA DI MICROEMATURIA (32 EMAZIE PCM (valori normali 0-25), successivamente, nuovo esame urine, dopo 10 gg, la microematuria si é ridotta (eritrociti 12 val normale 0-25)
- URINOCOLTURA, SPERMIOCOLTURA E Secreto prostatico: NEGATIVI
-ECOGRAFIA ADDOME: NEGATIVA PER PATOLOGIE DELLE VIE URINARIE
-PSA: 0, 37 NG/ML,
- ecografia prostata transrettale:
Vescica priva di alterazioni ecograficamente apprezzabili.
Prostata di dimensioni nei limiti della norma (24. 8 x 46. 5 x 41. 3 mm),
Peso: 26. 1 gr - Volume: 25 cc.
In regione intersfinterica è apprezzabile adenoma bilobato simmetrico (14. 7 x 11. 5 - 14. 1 x 13. 0 mm).
Minute calcificazioni in sede periuretrale ed a carico della capsula falsa.
Finemente disomogenea la regione periferica, in assenza di lesioni focali ecograficamente apprezzabili.
Non alterazioni ecograficamente apprezzabili a livello della capsula vera e delle vescichette seminali.
Residuo vescicale post-minzione stimabile in circa 22 ml (contenuto vescicale pre-minzione: 287 ml)
- Esame citologico urine su tre campioni: negativo.
Dopo tre visite urologiche, due proctologiche, una gastroenterologica e varie terapie, nessun esito.
Sono sconfortato.
Le terapie che ho seguito sono le seguenti:
Per la parte urologica: Permixon, flostadol, normast, topster.
Per quella gastroenterologica/proctologica:
Antrolyn, emorsan gel, lavaggi con detergente intimo specifico.
Unico dato anomalo venuto fuori dagli esami é la presenza della Klebsiella nel retto, resistente praticamente a quasi tutti gli antibiotici.
Il mio medico di base e un mio amico infettivologo mi hanno però detto di valutare bene l’eventuale terapia (con antibiotico ospedaliero) per debellare la Klebsiella, che potrebbe addirittura essere controproducente.
Non so se i miei problemi possano derivare in parte da questo batterio o devo guardare altrove.
Spero di poter individuare una soluzione, prima o poi e magari capire, col vostro aiuto, dove e come andare ad approfondire.
Grazie.
In effetti la presenza della Klebsiella al tampone rettale non ci pare possa essere l'anello di congiunzione di tutti i suoi disturbi ed accanirsi sul suo trattamento antibiotico potrebbhe essere controproducente. D'ogni modo, in questi casi il parere dell'infettivologo è senz'altro il più competente. I suoi disturbi sono tipici di una congestione/infiammazione della prostata, in parte già risolta (vedi presenza di calcificazioni viste all'ecografia) ed in parte ancora attiva ed accompagnata da infiammazione rettale (proctite). Lei è già stato valutato direttamente da numerosi nostri colleghi con terapie tuitto sommato comuni e condivisibili. Noi oggi a distanza non possiamo proporle o prometterle nulla di certamente risolutivo. Le ricordiamo che in queste situazioni è importantissimo lo stile di vita, che deve essere indirizzato ad una ragionevole regolarità in tutti i suoi aspetti principali: alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Intanto la ringrazio per la repentina e puntuale risposta.
Mi rendo conto che fornire delle indicazioni risolutive a distanza sia alquanto complesso.
Mi é certamente abbastanza chiaro che ci si trovi al cospetto di una problematica di natura infiammatoria (seppur persistente da 3 mesi) di strutture anatomiche contigue e quindi influenzabili a vicenda (retto/prostata/vescica ecc), ciò che mi é meno chiaro è il concetto di stile di vita sano e quanto questo possa davvero incidere nella risoluzione del problema.
Per esempio la ragionevole regolarità in ambito sessuale, a cosa si riferisce?
Al numero dei rapporti, alle modalità, all’astinenza?
Perdoni la banalità della domanda, ma siccome leggo spesso di questo mantra della vita sana , vorrei capirci qualcosa in più.
Ringrazio ancora per la sua gentilezza.
Mi rendo conto che fornire delle indicazioni risolutive a distanza sia alquanto complesso.
Mi é certamente abbastanza chiaro che ci si trovi al cospetto di una problematica di natura infiammatoria (seppur persistente da 3 mesi) di strutture anatomiche contigue e quindi influenzabili a vicenda (retto/prostata/vescica ecc), ciò che mi é meno chiaro è il concetto di stile di vita sano e quanto questo possa davvero incidere nella risoluzione del problema.
Per esempio la ragionevole regolarità in ambito sessuale, a cosa si riferisce?
Al numero dei rapporti, alle modalità, all’astinenza?
Perdoni la banalità della domanda, ma siccome leggo spesso di questo mantra della vita sana , vorrei capirci qualcosa in più.
Ringrazio ancora per la sua gentilezza.
La pratica specialistica ci ha insegnato nel tempo che buona parte degli individui conduce uno stile di vita tutt'altro che sano, con aspetti discutibili variamente combinati per numero ed intensità:
- alimentazione non regolare, per quantità, qualità e frequenza dei pasti;
- idratazione insufficiente;
- stitichezza o colon irritabile;
- sedentarietà eccessiva o attività fisica anaerobia eccessiva (es.pesistica a carichi elevati);
- sollecitazione sessuali eccessive o astinenza troppo prolungata.
Qui sta la causa di buona parte dei disturbi prostatici giovanili.
- alimentazione non regolare, per quantità, qualità e frequenza dei pasti;
- idratazione insufficiente;
- stitichezza o colon irritabile;
- sedentarietà eccessiva o attività fisica anaerobia eccessiva (es.pesistica a carichi elevati);
- sollecitazione sessuali eccessive o astinenza troppo prolungata.
Qui sta la causa di buona parte dei disturbi prostatici giovanili.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Buonasera. Ringrazio per la risposta e aggiungo aggiornamento.
A seguito di ecografia endoanale tridimensionale mi é stata diagnosticata la seguente patologia:
ascesso intersfinterico anteriore/antero-laterale dx, medio-basso, cronico, silente, comunicante con fistola intersfinterica antero-laterale dx, medio-bassa, silente.
Si documenta inoltre ascesso intersfinterico posteriore, basso, silente come da verosimile ragade ascessualizzata, comunicante con fistola intersfinterica posteriore,
bassa, anch'essa silente.
I miei fastidi urogenitali potrebbero dipendere da questa condizione?
Grazie anticipatamente
A seguito di ecografia endoanale tridimensionale mi é stata diagnosticata la seguente patologia:
ascesso intersfinterico anteriore/antero-laterale dx, medio-basso, cronico, silente, comunicante con fistola intersfinterica antero-laterale dx, medio-bassa, silente.
Si documenta inoltre ascesso intersfinterico posteriore, basso, silente come da verosimile ragade ascessualizzata, comunicante con fistola intersfinterica posteriore,
bassa, anch'essa silente.
I miei fastidi urogenitali potrebbero dipendere da questa condizione?
Grazie anticipatamente
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 765 visite dal 21/01/2025.
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Approfondimento su Prostata
La prostata è la ghiandola dell'apparato genitale maschile responsabile della produzione di liquido seminale: funzioni, patologie, prevenzione della salute prostatica.
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