Tampone uretrale, esito positivo per staphylococcus haemolyticus, clindamicina da antibiogramma

Buongiorno!

Da qualche mese ho problemi all'apparato urinario.


Inizialmente, soprattutto dolore perineale, bruciore dell'uretra e dolore genitale.


Dopo la prima visita urologica, con controllo della prostata, hanno optato per una sospetta prostatite, dunque ho fatto un primo ciclo di ciprofloxacina, che non ha dato particolari risultati.
In questo frangente, l'urinocoltura prescritta è risultata negativa.


Vista la persistenza dei sintomi, ho effettuato una spermiocoltura che ha dato esito negativo.


Ho consultato un altro Urologo, dato che il precedente continuava a consigliarmi solamente xinprox e simili.


Seguendo le nuove indicazioni, ho effettuato un'ecografia del basso addome, risultata normale.

Nel mentre, ho fatto un ciclo di bactrim forte, aiutato da neprost, che inizialmente ho portato un miglioramento, senza risolvere la situazione.


I sintomi sono nuovamente peggiorati, dunque ho effettuato una seconda spermiocoltura con ricerca di praticamente tutti i patogeni, ed è risultata negativa.


Alla visita successiva, la prostata, in precedenza gonfia, risultava invece normale e non dolorante, mentre persistevano il bruciore Uretrale con sempre minor dolore perineale.


Sospettando un'uretrite, mi è stato prescritto un set di tamponi uretrali, con ricerca di diversi patogeni.

È risultata la presenza di Staphylococcus haemolyticus, <=0, 12 Sensibile a clindamicina tra gli altri.


Seguendo queste indicazioni, mi è stata prescritta clindamicina, 300 mg per 2 volte al giorno, per almeno 8 giorni.


Pensavo di aver trovato finalmente la causa, dato che convivo con questi fastidi da un po' di mesi (oggettivamente anche per via di tempo perso seguendo le indicazioni dell'urologo precedente), ma dopo 3 giorni e mezzo di antibiotico i sintomi non migliorano.


Mi sto chiedendo se sia la terapia giusta (leggo che questo batterio potrebbe essere semplicemente derivato da contaminazioni), se magari la dose sia troppo blanda, se magari sia solo questione di tempo perché l'infiammazione dell'uretra (conseguente all'infezione) si risolva.


C'è un altro dettaglio, non so se sia importante.
Nel periodo dell'ultima visita dall'urologo, era a casa in ferie dal lavoro, mentre recentemente ho ripreso.
Si tratta di un lavoro fisico, con parecchio "sforzo però ale" e sfregamento contro i pantaloni.
Non so quanto questo possa influire, potrebbe peggiorare l'infiammazione.


Non so se continuare la terapia, anche per qualche giorno in più rispetto agli 8 prescritti (a dire la verità, l'urologo non era sicuro del dosaggio e della durata, si è dovuto informare sul momento), o consultarlo per cambiarla.
Purtroppo quest'ultima non è una cosa immediata, perché l'accesso al dottore non è direttissimo, e richiede qualche giorno.


Riuscireste, per favore, a indicarmi una via?

Purtroppo, pensavo di aver trovato finalmente la causa dei fastidi, ma a quanto pare non è così.


Vi ringrazio tanto.
Dr. Paolo Piana Urologo 49.6k 2k
Cosa intende per - sforzo però ale - ? (!)

La sua situazione pare abbastanza caratteristica per una congestione/infiammazione della prostata a causa non-batterica, considerata la negatività delle colture e la scarsa effiacazia degli antibiotici. In particolare, la positività del tampone uretrale è certamente dovuta a contaminazione. In questi casi noi non riteniamo opportuno continuare ad oltranza il bombardamento antibiotico, che a fronte di scarsi risultati va a danneggiare l'equilibrio della flora batterica intestinale (microbiòta) cone induzione di reistenze e selecone di ceppi batterici più aggressivi. Agli integratori alimentari crediamo piuttosto poco, mentre riteniamo estremamente importanti le attenzioni allo stile di vita, i cui elementi principali (alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale) devono essere indirizzati ad una ragionevole regolarità.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Utente
Utente
Buongiorno! Grazia per la risposta.

Avrei voluto scrivere "sforzo perineale", ma il correttore automatico non mi ha aiutato.

Dunque, qual è il passo successivo da svolgere, secondo voi?

Mi rendo conto che spesso il fastidio è intermittente e variabile, senza però sparire mai del tutto, a volte peggiora in seguito a sforzi e a sfregamento, ma non sempre è così.

Al momento, tuttavia, mi paiono, a sensazione, meno coinvolti perineo e prostata, credo che il bruciore riguardi soprattutto l'uretra, in tutta la sua lunghezza in realtà, con coinvolgimento del pene che risulta a volte dolorante al contatto.

Inoltre, secondo voi, potrebbe essere consigliabile cambiare dottore, in modo da valutare un punto di vista nuovo?

Infine, io mi alleno in palestra con i pesi. Ho anche pensato che potesse trattarsi di qualcosa legato al nervo pudendo, o successivo a un problema muscolare, anche se il coinvolgimento di uretra e il dolore al pene mi sono sempre sembrati troppo "specifici" di un problema urinario.
Tuttavia, non mi sono mai stati indicati controlli da fare in merito.

Grazie mille
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Dr. Paolo Piana Urologo 49.6k 2k
Moltissime volte ci siamo trovati a scrivere in questa sede quanto la pesistica a carichi intensi sia deteteria per la prostata, quantomeno in soggetti predisposti, poiché il ristagno di sangue venoso causato dal ripetuto intenso sforzo anaeròbio è causa di congestione della ghiandola, cui si può sovrapporre infiammazione e più raramente infezione. Per lo stesso meccanismo possono manifestarsi le emorroidi e talora anche il varicocele testicolare. Pensiamo che per lei sia necessario ridimensionare qesto tipo di attività, prediligendo le attività fisiche aerobie (es. nuoto, corsa, ecc.).
In genere non è una buona idea cambiare continuamente lo specialista, poiché ogni volta si rischia di ricominciare tutto daccapo con nuovi accertamenti e terapie non risolutive. Nessuno di noi conosce il rimedio infallibile e segue un suo percorso per tentativi successivi che non dovrebbero essere interrotti se si riesce ad instaurare con ilnostro Collega un buon rapporto di comunicazione e fiducia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Utente
Vi ringrazio molto per la risposta.

Come dicevo, non ho ancora insistito per approfondire la questione "muscolare", perchè ho sempre ritenuto, da ignorante e profano, i fastidi che ho troppo specifici dell'apparato urinario.

In particolare, non ho avuto nessun infortunio lampante, ma riconosco che potrei avere esagerato con certi movimenti di flesso-estensione dell'anca ad ampio range contro resistenza.

Seguirò il vostro consiglio, e prenderò appuntamento il prima possibile con lo stesso urologo, anche se il fatto che non abbia riconosciuto la possibilità così lampante di contaminazione del tampone uretrale mi lascia un po' perplesso.

Proverò ad indirizzare l'indagine verso questa nuova pagina.

È anche vero, però, che ultimamente ho ridotto fortemente i movimenti provocanti alta pressione intraddominale (ad esempio con carico assiale sulla colonna), mantenendo soltanto esercizi a carico del ginocchio da seduto, e poca roba a carico dell'anca, ma di scarso impatto, penso.

Infatti le situazione era migliorata, senza però mai risolversi del tutto.

Adesso, a quattro giorni dal ritorno al lavoro dopo le ferie, credo io per via di un eccessivo sforzo e di sfregamento, il fastidio è decisamente peggiorato, con bruciore e dolore al pene al contatto, senza irritazione cutanea però.

Dunque, volendo procedere l'indagine su questa linea, riuscireste a darmi un quadro generale, anche solo generico, degli esami e dei procedimenti necessari per valutare la situazione?

Rinnovo i miei ringraziamenti, dopo diverso tempo cominciavo a perdere un pochino le speranze, ma il vostro input si sta rivelando veramente utile.
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Dr. Paolo Piana Urologo 49.6k 2k
In linea di massima non vi sono accertamenti specifici da eseguire. E' noto che questi quadri di congestione della prostata non causano alterazioni significative di accertamenti radiologici o di laboratorio, ma talora anche la stessa visita diretta può essere poco significativa.

Paolo Piana
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Grazie.

Quindi quale potrebbe essere il prossimo passo? Al di là del cambio di attività sportiva, potrebbe essere necessaria una terapia antiinfiammatoria? Ma di che tipo?
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Dr. Paolo Piana Urologo 49.6k 2k
Noi a distanza non possiamo prescrivere nulla, la scelta della terapia è compito del Collega che la segue direttamente.

Paolo Piana
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Grazie per le risposte!

Mi auguro di risolvere presto, perchè comincio ad essere veramente demoralizzato.
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Buonasera Dottore!

Mi permetto, se possibile, di proseguire il consulto.

Sono stato nuovamente dall'ultimo medico urologo, colui che mi ha prescritto la clindamicina.

Di fronte alla non risoluzione del problema, mi è stato indicato di eseguire nuovamente dei tamponi uretrali, perché l'infezione all'uretra sarebbe ancora in atto.

Alla luce di quello che abbiamo detto in questa sede, Lei cosa farebbe se fosse nei miei panni?

Al momento, sto pensando di rivolgermi a un altro medico.

La ringrazio per l'aiuto
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Dr. Paolo Piana Urologo 49.6k 2k
Il nostro atteggiamento nei confronti del tampone uretrale, come molte volte ripetuto in questa sede, è quello di considerarlo un accertamento obsoleto, oggi superato per sensibilità e specificità dalla ricerca batteriologica con metodica PCR sulle urine del primo getto. Concordiamo con l'esecuzione del tampose solo quando vi sia una secrezione uretrale attiva abbondante, tale da poter essere facilmente raccolta.

Paolo Piana
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Ok, la ringrazio.

Posso affermare di non aver notato particolari secrezioni.

Per quanto riguarda la ricerca batteriologica con pcr, invece, non sono sicuro possa essere un esame di facile e di comune accesso ancora.
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Dr. Paolo Piana Urologo 49.6k 2k
Nella sua, che è anche la nostra città, facilmente eseguibile nei laboratori degli ospedali e presso i laboratori convenzionati più noti.

Paolo Piana
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Utente
Grazie dottore.

Allora proverò per scrupolo ad eseguire una ricerca batteriologica con pcr sulle urine del primo getto prima di procedere oltre.

Anche considerato il fatto che i 4 tamponi uretrali fatti in precedenza erano risultati per me molto dolorosi.
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È uesta la dicitura completa che identifica l'esame in questione, giusto?

"Ricerca batteriologica con pcr sulle urine del primo getto"
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Dr. Paolo Piana Urologo 49.6k 2k
Sì.

Paolo Piana
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