Candidosi prostatica

Nessuno degli specialisti sinora interpellati è stato in grado di risolvere il problema, torno sul sito per una opinione.

La mia sintomatologia è in parte già nota consultando la mia storia clinica.

Sintesi: in piedi, sintomi di natura congestizio tensiva alla base del pene lungo l'asta a sinistra, a volte getto ipovalido, da seduto, insopportabile la stazione, tensione e senso di irritazione perineale a volte parossistica, fitte uretrali e in su lungo vescica e addome.

A volte, dopo la minzione (conseguentemente alla quale interviene un certo sollievo), senso di surriscaldamento lungo tutta la superficie vescicale (comunque pubica)e del perineo.

All'e.o. la parte perineale e' risultata tesa e con fitte e spasmetti, specie presso l'uretra bulbare, e si evocò dolore all'esplorazione del canale inguinale di sinistra.

Antibiotico per debellare E.Coli in urina 10 mln e Gardnerella in prostata.

Ad un mese dalla fine dell'antibiotico ancora tutto negativo, fatti esami anche contro altri nemici più temibili.

Intanto è apparsa la Candida spp . Questi sintomi sono apparsi già tanto tempo prima, al tempo della positività ai primi batteri.

Domanda: la Candida può dare questi sintomi quando è nella prostata? (è apparsa in forma di ife e blastospore nello sperma) dopo 15 gg sparita e quindi sospesa la cura con Diflucan intanto intrapresa (in attesa del risultato dell'esame intanto fatto per precauzione). Sparita? Falso negativo NON dovuto all'assunzione del farmaco?

Ad oggi, sempre parliamo di un mesetto, risulto ancora negativo. Ma i sintomi persistono. Sintomatica interna (non ho manifestazioni esterne)o solo breve apparizione poi eliminata naturalmente? E' stato imprudente interrompere Diflucan? Quale sarebbe la cura di una prostatite portata da quella? E'il caso di riprenderla? *Ho la steatosi e ALT più...ALTa della GOT.

Un aiuto. Grazie.
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
Gentile utente,
è una problematica molto complessa e dal mio punto di vista difficile da risolvere via WEB, perchè vanno visti tutti gli esami nel dettaglio anche quelli che per lei risultano insignificanti, e poi fondamentale l'esame obiettivo. Per quanto riguarda la candida è un fungo facilmente debellabile a volte anche senza terapia, il problema invece è che può riattecchire con molta facilità specie quando le difese immunitarie dell'individuo anche locali si abbassano.

Cordiali saluti
Gino Scalese

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dopo
Utente
Utente
Dottore, Lei è sempre gentile e puntuale.
Approfitto, con due quesiti semplici semplici.Forse stupidi.
Mi spiego:
Con feci durissime, pene asciutto.
Con feci meno dure ma brucianti ed a volte quando c'è diarrea con "esplosione", liquido prostatico puntualmente.
Infiammazione prostatica matematica, o semplice "massaggio"? E come mai ultimamente si verifica quasi ogni giorno?
In più, nel caso di congestione, infiammazione, che dir si voglia (è possibile una infiammazione della prostata senza infezione?), la prostata "brucia" propriamente (come la vescica, o un dito sul fuoco, per intenderci sul tipo di bruciore) o da altri sintomi? E poi, di che natura? Continui anche per mesi tutti i giorni o a periodi piccoli di tempo? Come curare per bene il tratto retto-prostatico, quando NON ci sia infezione?
Non vorrei confondere bruciore anale con bruciore prostatico, anche se non mi spiego come mai il bruciore rettale sentito a volte dopo la defecazione - ma non dovrei avere ragadi o emorroidi - si riflette nel pene portando a chiusura di riflesso e spasmetti anche dello sfintere uretrale, come lE sarà del resto noto. Come si spiega questo fenomeno? Cioè, c'è il tramite della prostata o è un riflesso normale del plesso nervoso?
La ringrazio.
Cordialità.
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
Gentile utente,
1)innanzi tutto è improtante regolarizzare l'intestino che può anche essere la causa principale dei suoi disturbi (biosgna evitare soprattutto la stitichezza), se non riesce da solo è bene consultare un gastroenterologo.
2)Le infiammazioni della prostata possono essere: batteriche ed abatteriche (cioè senza infezione) e possono dare prevalentemente bruciore ad urinare e senso di peso perineale.
3)La terapia deve essere prescritta solo dopo una corretta diagnosi
4)Quello che descrive può essere un riflesso normale.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottor Scalese,
in risposta alla gentile Sua, La aggiorno sul mio stato.

1. In attesa di rifare le analisi per la conferma della pulizia delle vie urinarie - a proposito, per la sua esperienza, domani decorrono circa due mesi dalla fine del Clavulin per 10 gg che ha reso negativo per E.Coli in urine (1 milione) e Gardnerella in liquido seminale, è stata una cura antibiotica abbastanza lunga? - i sensi di peso perineale e di congestione-tensione nella zona retropubica sono pressochè scomparsi.

2. Resta il senso di irritazione o riflessa dalla prostata, o locale nella zona dell'uretra bulbare a suo tempo colonizzata. Uso l'avversativa perchè non riesco a capire.Anche gli spametti uretro-anali si sono ridotti.
L'urina è normale e la sensazione di stimolo di vescica piena e pronta è percepito adesso normalmente a livello pubico e non a livello perineale, come durante la precedente fase della sintomatologia.

3.Anche il fisiatra non ha riscontrato nulla di anomalo e ha parlato di prostatodinia in fase di remissione al massimo entro altri 30 giorni (passerà davvero?).

4. Quali esami suggerisce per una conferma o una smentita di irritazione o infiammazione prostatica?
Mi hanno parlato anche di interlucheina 8 e devo rifare PSA in quanto per la mia età (34), l'urologo ritiene che sia alto il mio valore di 3 contro 2,5.

5. P.s. mi è stato prescritto unicamente Alanerv per un mese ai pasti. Di mia iniziativa sto assumendo un Permixon al giorno. Nessun antinfiammatorio mi fa nulla, per questo dovrò continuare ad attendere, anche se mi resta pressochè ancora impossibile stare seduto per più di due ore. Ricorro a borsetta di acqua calda sull'addome di sera e talco mentolato per distogliere l'attenzione.
Cordialità.
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
Se la sintomatologia sta migliorando siamo si è sulla buona strada; segua attentamente e scrupolosamente le indicazioni dei colleghi perchè in questa fase bisogna evitare le recidive.
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dopo
Utente
Utente
Appunto, tanto per cominciare, Le domandavo se, secondo lei, i batteri sono rimasti e la cura è stata breve ...
Grazie. a presto
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
Gentile utente,
l'unico modo per saperlo è aspettare l'esito degli esami di controllo.
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore, la sintomatologia non si è più ripresentata, i controlli, eseguiti regolarmente, non hanno dato eisti positivi.
Conlcudo attirando la Sua attenzione su un nuovo quesito da me inserito e domandandole quale è il modo migliore per poter verificare esistenza di Chlamydia presente o trascorsa, tampone o urocoltura?
grazie a presto,
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
In genere il tampone uretrale è più sensibile nella diagnosi di infezione da calmidia in presenza però di evidente secrezione. E' buona norma però eseguire sia il tampone uretrale che la spermiocoltura.
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