Prostatite cronica ed emorroidi di ii grado

Sono un ragazzo di 29 anni, da più di un anno soffro di prostatite cronica. Attualmente i sintomi sono: sensazione costante di fastidio/bruciore all'uretra che aumenta dopo urinato (ma non mi brucia mentre urino), bruciore e dolore in sede rettale che aumenta dopo aver defecato e quando sono seduto (spesso è molto forte), spesso ho dolenzia al basso ventre, quando sono seduto accuso una sensazione di peso/dolore tra lo scroto e l'ano. Il getto di urina è abbastanza buono la mattina mentre durante il giorno tende ad essere più debole, talvolta durante il giorno mi capita che più che avere una sensazione impellente di urinare vado lo stesso in bagno in quanto accuso un senso di bruciore e peso tra l'uretra e la vescica. In questi casi emetto poca urina. Rispetto a questo problema ho commesso l'errore di girovagare diversi urologi, i quali hanno formulato teorie non sempre uniformi. In particolare ad esempio un urologo volle sottopormi a cistoscopia (dolorosa) diagnosticando un sclerosi del collo vescicale, poi a distanza di circa 3 mesi un altro urologo volle ripetermi lo stesso esame, stavolta in anestesia spinale, riscontrando che invece non c'era nessuna sclerosi o stenosi. Ho provato svariate terapie in tutti questi mesi, con antibiotici, antinfiammatori, alfalitici, integratori, ma la sintomatologia anziché scemare è andata crescendo. Dallo scorso maggio mi sono riaffidato al primo urologo cui mi rivolsi all'inizio e che da subito mi diagnosticò una prostatite. Rispetto agli altri mi è parso molto più disponibile e profondo. Ha riconfermato la sua diagnosi spiegandomi che i tempi di recupero sono talvolta molto lunghi. Mi ha fatto eseguire fino alla scorsa settimana una terapia con lactorepens - mittoval 2,5mg e diverse vitamine. La scorsa settimana mi ha dato una nuova terapia di 20gg con con nicetile 500mg ed asacol 400mg. Mi ha detto che a settembre faremo il punto della situazione. Ieri mattina, per i dolori in sede rettale, ho sostenuto una visita presso un professore proctologo del II policlinico di Napoli. Questi, dopo aver eseguito una ispezione rettale mi ha riscontrato delle emorroidi interne di II grado, spiegandomi che quasi sicuramente contribuiscono in modo importante ad accrescere la sintomatologia dolorosa. Mi inoltre trovato la prostata lievemente ingrossata. Mi ha prescritto come terapia: topster supp. (1 sp la sera x 1mese) - Marven (vasodilatatore) per 2 mesi e Psyllogel bustine per 2 mesi (fibre). Mi ha detto che questa terapia può essere utile anche per la prostatite. Volevo porvi alcuni quesiti: a)le emorroidi possono contribuire ai sintomi della prostatite? b)è possibile che l'urologo nelle recenti visite rettali non si sia accorto di queste emorroidi? c)la terapia suggerita dal proctologo può dare benefici anche alla prostata c)è "normale" che i sintomi di una prostatite cronica durino così a lungo. Poi passano? e)se avessi una sclerosi del collo vescicale è possibile che la mattina abbia un getto di urina forte?grazi
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore ,

a tutte le sue numerose ed articolate domande le rispondo con un sintetico SI' eccetto che per l'ultima a cui rispondo invece sempre con un sintetico NO.

Se poi desidera avere altre notizie più dettagliate su tali problematiche urologiche ed andrologiche a livello della ghiandola prostatica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html .

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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Gentile professore, grazie per la risposta tempestiva. Dalla sua risposta posso desumere che la terapia proposta dal colon-proctologo che mi ha visitato di sicuro male non mi può fare e potrebbe anche giovare all'infiammazione prostatica di cui sono affetto. Con l'urologo devo rivedermi a settembre per fare il punto della situazione e gli parlerò anche di questa questione delle emorroidi (credo che ora sia in ferie). Forse mi farà un rimprovero poiché mi disse di farmi toccare il meno possibile, sia per un fatto fisico che per un fatto psicologico (non farmi mettere in testa altre idee strane). Le tre cose sulle quali mi interessava avere un suo parere più approfondito erano:
a)come le ho detto di solito la mattina mi capita di avere un getto di urina forte, spesso molto forte. Tipo se bevo una bottiglia d'acqua da mezzo litro in dieci minuti urino in un ora un paio di volte con un getto forte in entrambi i casi. Inoltre quando mi sveglio e vado in bagno il getto di urina è spesso forte. Durante il resto della giornata, dal pomeriggio (con l'accrescere dei fastidi uretrali) è come se la sensazione impellente di urinare fosse meno forte (ma è maggiore il bruciore)e lo stesso getto urinario è più debole. Professore è più verosimile associare questo disturbo ai sintomi di una prostatite oppure ad una sclerosi del collo vescicale? Se ci fosse sclerosi potrebbero esserci momenti in cui il getto è forte??
b)la seconda cosa della quale mi volevo sincerare era se può considerarsi normale una permanenza dei sintomi così a lungo termine (spesso sono davvero invalidanti e deprimenti). Può considerarsi "normale" tale andamento?
c)In occasione dell'ultimo controllo il mio urologo mi ha detto che allo stato attuale il grado d'infiammazione della mia prostata non è molto forte, nonostante ciò i sintomi sono sempre identici. Può essere normale? (le dico che lo scorso 30 marzo ho eseguito una eco trans-rettale che ha evidenziato una ectasia dell'uretra prostatica ed edema della zona centrale con flogosi con micoareole di tipo cistico come da prostatite centrale);
Professore le sarei grato mi desse un'opinione in merito. Vorrei avere meno dubbi nella mia mente. Grazie.
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.....un'ultima cosa che volevo aggiungere: l'urologo che mi sta seguendo ha dato molto peso al fatto che nel giro di sei mesi mi sono sottoposto a diversi esami invasivi (3 cistoscopie) che a suo dire hanno potuto creare un peggioramento della situazione fino al punto da poter aver indotto dei processi sclerotici e cicatriziali. Su questo aspetto le segnalo però di non aver mai avuto perdite di sangue con le urine oppure casi di ritenzione acuta. Come le ho già segnalato in diverse occasioni riesco ad avere un getto urinario forte. Cosa pensa su quest'ultimo aspetto? grazie
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

penso che il suo quadro clinico sia più vicino ad un problema infiammatorio delle vie uro-seminali ed abbandonerei per il momento l'ipotesi della sclerosi del collo vescicale.

I sintomi, come già le ho detto, tendono a perdurare spesso anche dopo la risoluzione del problema infiammatorio.

Infine, da quello che ci racconta, non sembra che le indagini diagnostiche invasive già fatte abbiano determinato dei "problemi" ma con il suo urologo valuti attentamente se è utile per il futuro continuare su questa strada.

Un cordiale saluto.
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Utente
Gentile professore, quando dice che i sintomi tendono a perdurare anche dopo il problema infiammatorio vuole intendere che in teoria possono evolvere in uno stato spastico-doloroso cronico? Ho sentito parlare di disturbi del pavimento pelvico. Esiste comunque un punto dal momento in cui si ha una regressione della sintomatologia? Lei è un urologo molto quotato e vorrei quindi che mi rispondesse in tutta franchezza. Si tratta di una patologia che "in generale" regredisce? Purtroppo intorno a questo problema c'é molta aleatorietà e quindi speculazione da parte di diversi pseudo-guaritori che vendono di tutto promettendo cure prodigiose. C'é poi chi crede che con le infiltrazioni prostatiche al costo di migliaia di euro si risolva tutto, ma poi si scopre che si rischia di stare peggio. Ci sono poi molti urologi, sopratutto vecchio stampo che ti dicono che sei un malato immaginario ed altri che ti bombardano di antibiotici anche per mesi peggiorando oltremodo le cose ed inducendo problemi gastro-intestinali. Le aggiungo solo che ho conosciuto persone che dopo anni di cure per la loro prostatite cronica sono riuscite a stare nuovamente bene quando hanno sospeso qualsiasi terapia farmacologica. Quasi come un processo di disintossicazione curativa, sulla scorta di quanto scrive Larry Cramp sul suo libro "guarire la prostata in 90 giorni". Ho letto il libro ma lo trovo esagerato, e poi lui aveva un cancro. Le assicuro però che le persone che sono guarite dopo aver interrotto le terapie prostato-centriche sono reali e sopratutto attendibili. Cosa si sente di dirmi in merito al quesito iniziale sulla regressione dei sintomi e su quest'ultimo punto? La ringrazio in anticipo se vorrà rispondermi.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

le ripeto quello già detto e a volte non bisogna rincorrere i sintomi in presenza di una prostatite, soprattutto con terapie non mirate.

Su questo si legga anche questo blog:

https://www.medicitalia.it/blog/malattie-infettive/1245-batteri-piu-sono-resistenti-agli-antibiotici-e-piu-facilmente-si-riproducono.html

Un cordiale saluto.
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dopo
Utente
Utente
Professore, ho letto il blog che mi ha consigliato ed è in sostanza quello che sostiene anche il mio urologo, ma purtroppo molti suoi colleghi sono lontani da queste convinzioni e continuano a prescrivere dosi massicce di antibiotici peggiorando talvolta le cose. In merito alla risposte date ai miei quesiti avrei gradito in tutta onestà delle risposte un pò più approfondite. Mi sarebbe piaciuta da parte sua una maggiore disquisizione sulle tematiche che le ho sottoposto. A questo riguardo le ripeto ancora i quesiti che più mi interessano:
a)la permanenza della sintomatologia della prostatite in che senso tende a perdurare anche dopo il processo infiammatorio. Per quale motivo?
b)la presenza di un getto urinario forte al mattino è condizione affinché possiamo escludere con quasi certezza la presenza di scompensi anatomici come sclerosi del collo o stenosi uretrale? Per quale ragione soprattutto dal pomeriggio in poi il getto urinario è più debole e meno spontaneo?
c)tra i principali consigli che si danno in caso di prostatite è di stare seduto il meno possibile, ma per chi è costretto a svolgere mansioni d'ufficio o comunque in posizione seduta come bisogna fare? Rimanere seduti cercando di convivere con il dolore che ne deriva può accrescere l'infiammazione o impedirne la remissione, oppure è solo un modo per attenuare la sensazione del dolore?
d)professore, nel mio caso ho provato svariate medicine ed integratori, questi ultimi abbastanza costosi. Allora mi chiedo ma perché gli urologi non hanno l'onestà di ammettere che forse la migliore terapia è quella di non assumere farmaci, migliorare il proprio stile di vita, la propria alimentazione e fare sport. In questo modo si risparmia, si evitano farmaci e soprattutto si è più sereni senza ascoltare le teorie strampalate di molti urologi che spillano solo soldi;
Professore, scusi l'arrabbiatura, ma vorrei che almeno lei fosse onesto e dirmi come esattamente stanno le cose. Se preferisce posso contattarla sulla mail privata.
In ultima cosa vorrei sapere in tutta onestà se pensa che nel caso delle prostatiti croniche esista davvero una luce alla fine del tunnel?La prego di dirmi la sua onesta opinione. Grazie
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

su molte questioni è difficile non darle ragione ma ora credo che lei abbia bisogno, per riottenere il giusto equilibrio ed una corretta visione del suo complesso problema clinico, anche di un importante appoggio psicologico.

Un cordiale saluto.
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dopo
Utente
Utente
Professore, ho avuto occasione di leggere la sua risposta solo ora. Volevo scusarmi se nel mess precedente ho usato frasi poco felici, ma chiaramente non erano indirizzate a lei o al suo operato. Purtroppo nel mio caso ho riscontrato molta discordanza di giudizio da parte degli urologi e questo ovviamente ha contribuito a creare uno stato di incertezza e di preoccupazione circa l'entità e soprattutto la curabilità del problema di cui sono affetto. Purtroppo la prostatite non è banale come molti credono. Mi scuso ancora se l'ho potuta infastidire. Buon lavoro e grazie.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Tranquillo, nessun fastidio, per un urologo questi sono problemi clinici che purtroppo deve affrontare quotidianamente.
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