Carcinoma vescicale t1 g2

Gentili dottori, vi scrivo per avere un vostro parere. A mia madre, 59 anni, è stato diagnosticato un tumore vescicale.E' stata sottoposta ad un intervento di resezione endoscopica.
Il referto istologico recita questo: Alcuni frammenti di aspetto vegetante e colorito grigiastro. Frammenti(3). Carcinoma uroteliale a basso grado di malignità della vescica, infiltrante la tonaca propria (pT1 G2) . Frammenti di mucosa vescicale parzialmente disepitelizzati esenti da neoplasia.
E' stato prescritto: Levoxacin per 7 giorni; Oncosten per 2 mesi e Flabber per 2 mesi. Inoltre 8 istillazioni ( una alla settimana)di MMC e cistoscopia e citologia urinaria a tre mesi.
Inutile dire che in famiglia siamo spaventati, abbiamo paura per la vita di nostra madre. I medici ci hanno detto di stare tranquilli, l'importante è che è stato resecato il tumore e di seguire i controlli prescritti, l'unica preoccupazione che dobbiamo avere sono le recidive. Vi chiedo quanto effettivamente sia così o se lo abbiano detto solo per tranquillizzarci e che prognosi hanno i tumori come quello di mia madre. Inoltre vi chiedo in caso di recidive quanta probabilità c'è di progressione visto il grado del tumore? Grazie mille a chi risponderà.
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Dr. Enrico Conti Urologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Andrologo 2.3k 51 14
Gentile signore, una neoplasia di stadio pT1 di basso grado, ha buone chances di guarigione, specie se viene effettuata una chemioterapia endocavitaria (che Sua madre deve effettuare con Mitomicina) a base di istillazioni.
In questi casi, le possibilità di una recidiva tuttavia esistono e sono più frequenti nei primi mesi dopo la resezione endoscopica. E' per questo che il primo controllo a 3 mesi è abbastanza ravvicinato. Seguirà comunque un programma di cistosopie periodiche Se verranno evidenziate recidive, verranno resecate.
In alcuni casi la tendenza alla recidiva è "galoppante" con comparsa di neoplasie di alto grado: in questo caso bisogna consigliare l'asportazione della vescica, altrimenti c'è rischio reale di progressione della malattia.

Un consiglio che si può caldamente offrire, è (qualora Sua madre sia tabagista s'intende) quello di smettere di fumare. Ciò riduce il rischio di recidive.
Cordiali saluti

Dr. Enrico Conti
Specialista in Urologia e Andrologia
Primario Urologo ASL 5 Spezzino

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dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Grazie mille dottore.