Substenosi uretrale

Gentili dottori,
Soffro da molti anni di infiammazioni prostatiche, flusso debole -ed ora anche intermittente-, bruciori al perineo, ecc...
Alcuni giorni fa, inserendo il catetere per valutare direttamente un'eventuale residuo di urina in vescica, il mio urologo ha rilevato un piccolo ostacolo a circa 8 cm dal meato, superato agevolmente con catetere 14 a punta curva. Mi ha quindi prescritto una uretrocistografia ed una uretrocistoscopia che farò quanto prima.
In sintesi viene ipotizzata una "substenosi" uretrale, che va approfondita.
1) Desideravo conoscere se esiste differenza tra il termine "stenosi" e "substenosi" uretrale
2) L'uretroplastica è sempre la soluzione migliore anche per le stenosi peniene molto corte?
Grazie per quanto potrete dirmi.
Cordialità
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Signore,
come si suol dire "non metta il carro davanti ai buoi"! Un modesto ostacolo alla progressione del catetere può non avere alcun significato sul flusso dell'urina. L'uretra é.un condotto a lume virtuale, il catetere ha una sua rigidità, è abbastanza verosimile che le due condizioni possano contrastare in qualche modo. Attenda con serenità gli esiti della uretrografia. Intanto, è sempre possibile andare a controllare direttamente in endoscopia. La substenosi è un restringimento relativo di modesta entità, non necessita in genere di alcun intervento, tantomeno chirurgico.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
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Grazie Dr.Piana per la sollecita risposta.

Attenderò con maggior serenità l'esito degli esami.

Buona serata.

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Utente
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Buon giorno,

ho effettuato l'uretrocistografia ed la uretrocistoscopia che portano entrambe alla conclusione: "stenosi del collo vescicale".

In particolare, la cistoscopia recita:
Facile introduzione sotto vista dello strumento flessibile.
In vescica circa 50 cc di urine chiare.
Uretra prostatica di 2,5 cm con lobi laterali appena accennati,
ma con collo vescicale "ad anello", rigido ed ispessito.
Mucosa vescicale rosea, lievemente trabecolata,
ostii uretrali in sede e regolari.

L'urologo ritiene che sarebbe opportuno intervenire con due incisioni al collo e lungo la prostata, che dovrebbero agevolare il flusso urinario, sperando anche che si attenuino i problemi che mi accompagnano da tanti anni.

In attesa di decidere cosa fare, desideravo porre due dmande:
1) Statisticamente Urorec 8 mg risulta più efficace di Terafluss 5 mg?
2) Il mio urologo non effettuerebbe le incisioni con il laser (non ho chiesto se è una sua scelta o se l'ospedale di Negrar ne sia sprovvisto), ciò può crearmi maggiori problemi?

Grazie per i sempre preziosi consulti.
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Utente
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Ehm, la diagnosi recita "Scerosi" e non "Stenosi" del collo vescicale, anche se immagino siano due sinonimi...

Grazie per l'attenzione.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Signore,
quando si presume che la condizione abbia una base congenita si parla più volentieri di "stenosi", mentre se si pensa che la situazione sia evoluta nel tempo si parla di "sclerosi". In partica poi, un minimo di componente congenita è ben difficile da escludere e d'ogni modo non vi sono differenze dal punto di vista funzionale.
La sezione endoscopica del collo vescicale ristretto è certamente la prima indicazione e, se si è certi della diagnosi (come presumo nel suo caso) i risultati possono essere molto buoni. La sezione è stata eseguita per decenni senza laser con buoni risultati e senza farsi troppi problemi. I vantaggi del laser in questo intervento sono realisticamente molto marginali, a differenza invece degli interventi per ingrossamento prostatico dove senza dubbio la disponibilità di questa tecnologia ha radicalmente modificato l'invasività, il decorso e ridotto le complicanze. Direi pertanto di non cercare più in là, affidandosi alle cure dei Colleghi che la stanno seguendo.
La silodosina (Urorec) è un farmaco della stessa famiglia della terazosina (Terafluss) ovvero i cosiddetti "alfa-litici". I presupposti funzionali sono identici, la prima è stata introdotta sul mercato molto più di recente, ma la sua efficacia non è certo maggiore a priori, va quindi valutata caso per caso.

Saluti

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Gentilissimo, come sempre.

Grazie ancora, Dr. Piana.
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Gent.Dr. Piana,
ho postato lo stesso quesito con titolo "Sclerosi collo vescicale, tuip senza benefici" , ma mi farebbe davvero piacere poter sentire la sua personale opinione.

Il 29 gennaio 2013 ho subito una doppia incisione con ansa di Collins al collo vescicale.
Ad esclusione dei primi giorni nei quali il getto urinario sembrava un po' più copioso e riuscivo a svuotare la vescica in un solo getto, dopo circa dieci giorni il flusso sembra già essere tornato come prima dell'operazione: ossia più sottile e che si interrompe tre o quattro volte prima che io riesca a svuotare del tutto la vescica.
L'urologo ipotizza un possibile edema (e ha programmato un controllo fra tre mesi) ... ma se così fosse, con il passare dei giorni, non avrei dovuto migliorare anzichè tornare alla situazione preperatoria?
Su suggerimento del mio medico ho ripreso Xatral 10 mg dopo cena e ibuprofene due volte al giorno, ma senza vedere alcun miglioramento.
Stando alla cistoscopia non si evidenziava IPB:
- Facile introduzione sotto vista dello strumento flessibile.
In vescica circa 50 cc di urine chiare.
Uretra prostatica di 2,5 cm con lobi laterali appena accennati,
ma con collo vescicale "ad anello", rigido ed ispessito.
Mucosa vescicale rosea, lievemente trabecolata,
ostii uretrali in sede e regolari.
- Anche nelle recenti esplorazioni rettali la prostata risultava di dimensioni normali, ma assai dolente al tatto.

Possibile che si siano già richiuse le due incisioni?

Ciò che mi sconcerta è il fatto che nei primi due giorni avevo visto un getto un po' migliorato. E' possibile che il getto sia stato agevolato dal fatto di aver tenuto il catetere per due giorni facendo così azione meccanica di dilatazione, e che le incisioni invece non abbiano sortito effetto (visto che la tuip garantisce un miglioramento non nella totalità dei casi)?

Grazie per quanto riterrà opportuno suggerirmi, tenendo conto di tutti i limiti di un consulto a distanza.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Signore,
a così breve distanza di tempo dall'intervento non è corretto né opportuno giudicare sugli esiti dell'intervento. In genere si ritiene che la situazione potrà essere definita come stabilizzata a partire da dopo un paio di mesi. Tenga comunque presente che il risultato funzionale non è prevedibile completamente e nell'eseguire la procedura l'operatore si basa unicamente sulla sua esperienza riguardo alla posizione ed alla profondità delle incisioni.

Saluti
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Grazie per il prezioso consulto.
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Utente
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Gentile Dr.Piana
desidereri avere ancora il suo prezioso parere.
Come riportato nei post precedenti sono stato operato circa un mese fa di Tuip per sclerosi del collo vescicale e , sempre continuando a prendere Xatral 10 mg, comincio a vederne i primi benefici: quando lo stimolo alla minzione è molto forte anche il getto, soprattutto all'inizio, è diventato più copioso. L'irritazione alla prostata, di normali dimensioni ma dolente, invece è sempre notevole tanto che non riesco a star seduto più di qualche decina di minuti senza provare dolore nè riesco a trattenere in vescica più di 200 cc di urina senza provare imperiose fitte d'urgenza alla minzione.
Prima dell' intervento l'urologo mi aveva prescritto Permixon per un mese, senza risultati, ed ora vorrebbe "provare" Ipertrofan 40 per alcuni mesi...
Desideravo chiederle se Lei ha avuto modo di vedere qualche oggettivo beneficio nei suoi pazienti con l'uso dei farmaci sopra citati
o se invece potrebbe suggerire altri prodotti più efficaci (o il principio attivo) contro l'irritazione da poter discutere con il mio urologo.

Grazie di cuore.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Signore,
non è qui il luogo corretto per dare delle indicazioni terapeutiche precise, per di più se sono già stati dati dei consigli da parte del Collega che la sta seguendo. I farmaci di cui ci parla sono in uso orma da decenni nel trattamento dei disturbi prostatici, genericamente intesi. Sui sintomi ad urinare sono certamente più attivi gli alfa-litici, come l'alfuzosina (Xatral), che lei sta assumendo. Il ruolo degli altri farmaci è molto più sfumato e gli effetti molto variabili da caso a caso. Oggi le preparazioni in commercio sono quasi infinite, con le più fantasiose combinazioni di integratori, ma l'efficacia resta sempre tutta da dimostrare. Vale comunque la pena di provare. Nel suo caso vi è comunque ancora un ampio margine di miglioramento: talora una stabilizzazione soddisfacente e definitiva si ottiene anche a distanza di sei mesi.

Saluti
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Utente
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Capisco perfettamente, e ancora grazie.
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Utente
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Gentile Dr. Piana,
a distanza di tempo mi piacerebbe poter avere ancora un suo parere.
Sintesi: operato circa sette mesi fa di sclerosi del collo vescicale; l'ultima uroflussometria evidenzia flusso max 13,4 ml/s con residuo vescicale di 10/20 cc (prima dell'intervento il flusso max era sceso a 8 ml/s e un ristagno di 50 cc). L'urologo, visto le due profonde incisioni effettuate, si aspettava un margine di miglioramento maggiore, ma questo è quanto. Visto il persistere dello stimolo a mizionare quando ho in vescica circa 200/ 250 cc di urina e il fastidio perineale che continuo a provare stando seduto, l'urologo è giunto alla conclusione il mio è un problema principalmente irritativo. Mi ha consigliato di provare per alcuni mesi Cialis 5 mg, un nuovo farmaco contro l'impotenza che ha però dimostrato buoni risultati nel distendere la vescica. Il mio medico di base ritiene invece assurdo utilizzare tale farmaco dal momento che abbiamo già a disposizione gli alfalitici, mirati proprio a rilassare i muscoli vescicali...
Francamente non so cosa fare.
Può darmi qualche consiglio?
PS: gli alfalitici hanno oggettivamente un effetto anti irritante per la vescica?
Grazie di cuore.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Signore,
se lei sta continuando nel frattempo ad assumere l'alfa litico, il risultato della flussometria post-intervento non è certo un granché. A nostro avviso sarebbe però indispensabile oggettivare il grado di ostruzione residua eseguendo una indagine urodinamica (studio pressione/flusso). Ad esser molto rigorosi, questa indagine avrebbe già dovuto essere effettuata prima dell'intervento, ma di fatto in prima battuta lo specialista si basa perlopiù solo sull'interpretazione dei sintomi e la sola flussometria. Il fatto che un certo tipo di disturbi non si sia modificato con l'intervento tenderebbe a renderli "slegati" dall'ostruzione vera e propria e dai problemi di flusso, assumendo caratteri autonomi di sindrome del dolore pelvico cronico. La terapia in questi casi è quanto di più vago si possa immaginare, anche perché si tratta di un interpretazione molto nuova di questi disturbi, con cui la maggior parte degli specialisti non ha ancora dimestichezza. In quest'ambito si considera di agire anche con farmaci "alternativi" , normalmente utilizzati per altri scopi. Tra questi, appunto, il tadalafil (Cialis). Sono stati pubblicati recentemente alcuni studi sull'uso proficuo del farmaco a basso dosaggio. Pur trattandosi di casistiche tutto sommato limitate, questi risultati preliminari sono stati cavalcati vigorosamente dall'azienda produttrice con largo battage informativo sugli specialisti. Questo è ampiamente comprensibile dal punto di vista commerciale, considerato che il tadalafil non è rimborsato dal servizio sanitario nazionale. Dal punto di vista specialistico, vale la pena di provare, con gli stessi presupposti con cui ci si possono attendere vantaggi dagli integratori vegetali, come abbiamo avuto già modo di dire in un nostro precedente contributo. Certamente un risultato è da attendersi in tempi ragionevoli di alcune settimane, non più.
Non vi sono motivi per pensare che gli alfa-litici possano esercitare un'azione irritativa.

Saluti
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Utente
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Grazie di nuovo, e cordiali saluti.
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