Adenocarcinoma della prostata


Salve,
mio padre ha 62 anni e, dopo aver già affrontato un intervento di resezione anteriore del retto (retto-sigma) per un adenocarcinoma un anno fa con conseguente ciclo di chemioterapia,
ora ci ritroviamo alle prese con un adenocarcinoma prostatico.
Da segnalare che dopo l'intervento al retto, ha sofferto frequentemente di cistiti, forse provocate anche da una eicaulazione retrograda pervenuta sempre in seguito all'intervento stesso.

Queste le informazioni in nostro possesso:

16-04-2012 PSA 1.93 - PSA Free 0.40
26-06-2012 TC Torace-Addome - Ghiandola prostatica nei limiti
17-10-2012 ECO Addome - Prostata di regolari dimensioni
19-10-2012 PSA 3.64 - PSA Free 0.53
21-03-2013 PSA 3.78 - PSA Free 0.67
03-05-2013 Biopsia Prostatica (risultati riportati sotto)
05-05-2013 ECO Pelvica (PS per Ematuria e Febbre Alta) - Non alterazioni ecostrutturali significative della prostata rilevabili per via sovrapubica

Risultati Biopsia Prostatica:
A) BIOPSIA PROSTATICA MEDIALE BASALE LOBO DX
B) BIOPSIA PROSTATICA LATERALE BASALE LOBO DX
C) BIOPSIA PROSTATICA MEDIALE MEDIO LOBO DX
D) BIOPSIA PROSTATICA MEDIO LATERALE LOBO DX
E) BIOPSIA PROSTATICA APICE MEDIALE LOBO DX
F) BIOPSIA PROSTATICA APICE LATERALE LOBO DX
G) BIOPSIA PROSTATICA MEDIALE BASALE LOBO SX
H) BIOPSIA PROSTATICA LATERALE BASALE LOBO SX
I) BIOPSIA PROSTATICA MEDIALE MEDIO LOBO SX
L) BIOPSIA PROSTATICA MEDIO LATERALE LOBO SX
M) BIOPSIA PROSTATICA APICE MEDIALE LOBO SX
N) BIOPSIA PROSTATICA APICE LATERALE LOBO SX

A), B), C), D), E), F), G), H), I), L), M), N) Frustoli di tessuto prostatico sede di adenocarcinoma prostatico di grado 7 (3+4) [Gleason];
La neoplasia occupa l'80% del frustolo "B", il 5% di "C", il 50% di "D", meno del 5% di "H" e "I", il 40% di "M".
Sono presenti focolai di PIN di basso grado, uno nel frustolo "A" e uno in "E".
Il restante parenchima dei frustoli mostra iperplasia adenomiomatosa, flogosi cronica focalmente attiva, aspetti di atrofia ed iperplasia posatrofica.
(Durante l'autopsia a mio padre gli è stato detto che la parte DX sembrava un po' più disomogenea... credo pensassero ad una prostatite)

Mi piacerebbe una vostra opinione... quanto è grave la situazione, se è consigliabile un'operazione....
Grazie mille per la vostra costante disponibilità.
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Gentile Signora,
nella quart'ultima riga del suo quesito vi è una svista degna dell'attenzione di un cabarettista ... Ci perdoni un sorriso, tanto per alleggerire la situazione!
Lei ci parla dell'eiaculazione retrograda, che verosimilmente suo padre manifesta per problemi neurologici pelvici legati all'intervento addominale. Ma abbiamo il dubbio che suo padre possa assumere un farmaco per rendere più agevole l'urinare (alfa-litico) del quale l'eiaculazione retrograda è un effetto collaterale costante. La stessa non può peraltro essere di per sè causa di alcuna infiammazione delle vie urinarie, nè si può correlare all'attuale problema prostatico.
Senz'altro all'età di suo padre, se le condizioni generali lo permettono - e non ci pare di cogliere particolari problemi accessori - l'asportazione della prostata costituisce certamente la soluzione migliore. Il PSA alla diagnosi è basso e l'aggressività (3+4) da considerarsi medio-bassa. L'intevento può essere effettuato per via chirurgica tradizionale, in laparoscopia convenzionale od in laparoscopia robotica. Considerati i precedenti chirurgici addominali, vi potrebbe essere qualche difficoltà tecnica in più, perlopiù comune a tutte le tecniche possibili. Farebbe eccezione la possibilità di un intervento chirurgico eseguito tramite il perineo (cavallo) invece che la parete anteriore dell'addome, ma si tratta di una soluzione piuttosto teorica, che di fatto solo pochi operatori sono in grado di proporre in modo realistico. Ci pare inutile approfondire ora le modeste differenze che vi possono essere tra una tecnica e l'altra, consigliamo di raccogliere almeno un paio di pareri da nostri Colleghi diversi, basandosi anche sulla qualità della comunicazione e del rapporto di fiducia instaurato. Ci faccia eventualmente sapere, se desidera.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve Dott. Piana,
la ringrazio per la sua completa risposta ed anche per il modo di affrontare la questione... Sono convinto anch'io che riuscire a fare una risata nonostante i problemi può solo giovare alla situazione :)

Come ci ha consigliato cercheremo di raccogliere altri pareri.
Grazie ancora e buona giornata.

[#3]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 468 2
caro lettore,

suo padre dovra essere sottoposto a prostatectomia radicale, credo che nella sua città o nella vicina capitale possa triovare soluzioni adeguate nelle numerose strutture urologiche pubbliche.
una prostatecomia radicale deve essere eseguita "bene" a prescindre dalla procedura o tecnica
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#4]
dopo
Utente
Utente
Buonasera Dott. Pozza,
grazie anche a lei per il suo commento.

Saluti.
[#5]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
abbiamo appena sentito il parere di un Urologo di fiducia che ha avuto modo di vedere i referti precedenti.
Purtroppo ci ha informati che l'intervento subito precedentemente ha ravvicinato, anzi, ha attaccato la prostata con il retto e l'intervento è altamente rischioso.

Ci ha suggerito quindi la radioterapia.

Vorrei conoscere la vostra opinione a riguardo e se lo stadio tumorale di mio padre dovrebbe comunque essere affrontato con un intervento andando incontro a tutte le possibili complicazioni.

Grazie.
[#6]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Gentile Signora,
delle difficoltà tecniche, che si possono incontrare con qualsiasi tecnica operativa, abbiamo già parlato. Ovviamente queste sono assolutamente relative all'esperienza specifica ed alle capacità tecniche del chirurgo. In linea di massima, considerata la situazione, forse varrebbe la pena di fare qualche valutazione in più prima di decidere. Prevedere con esattezza la situazione anatomica è molto difficile, riteniamo che solo la risonanza magnetica con bobina endorettale possa fornire dei dati affidabili, pertanto senz'altro ne consigliamo l'esecuzione prima di sentire altri pareri.

Saluti
[#7]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Piana,
dato l'intervento precedente di resezione del retto-sigma, quanto è rischiosa l'introduzione di una sonda come la bobina endorettale?

Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Gentile Signora,
diremmo che se non è presente una vera e propria stenosi cicatriziale del retto (che verosimilmente avrebbe già dovuto dare ampi segni di sé), l'introduzione della sonda non dovrebbe costituire un problema. D'altro canto, immaginiamo che recentemente sia stata eseguita più d'una esplorazione rettale e verosimilmente anche introdotta la sonda ecografica per eseguire la biopsia. D'ogni modo ogni indicazione andrà certamente discussa con il nostro Collega che prescriverà l'accertamento.

Saluti
[#9]
dopo
Utente
Utente
Di nuovo buongiorno,

ieri abbiamo avuto un altro consulto (che avevamo già prenotato) e, come è solito in questi casi, ora ci troviamo con due pareri del tutto discordanti....

Il primo ha valutato la TAC e considerato l'intervento estremamente rischioso tant'è che ci è stato sconsigliato, a favore della radioterapia.

Il secondo, invece, senza visita e senza guardare la TAC ritiene che l'intervento sia necessario (per l'età di mio padre, per tenersi la radioterapia come seconda possibilità, ecc...); con più difficoltà ma comunque da affrontare. La scelta ricadrebbe su una "Open", evitando laparoscopia e operazioni con ausilio di robot.

Gentilmente vi chiedo... ci sono situazioni in cui le aderenze tra prostata e retto rendono realmente impraticabile l'intervento? Ovvero, in un caso complicato come potrebbe essere quello di mio padre, quant'è il rischio oggettivo, affidandosi comunque a delle mani esperte, di colostomia, incontinenza e DE?

Mi rendo conto della domanda dalle mille sfumature e senza una possibile risposta corretta, ma magari la vostra esperienza potrebbe darci, almeno in maniera estremamente indicativa, una sensazione dei rischi a cui si va incontro.

Grazie ancora infinitamente.

[#10]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Gentile Signora,
nella prostatectomia radicale un certo grado di deficit erettile è praticamente inevitabile, anche se si adotterà una tecnica di preservazione delle strutture nervose pelviche. Una lieve e transitoria incontinenza deve essere messa in conto, ma sono ormai estremamente rari i casi in cui il problema diventa serio e persistente (il più delle volte in pazienti in età avanzata). Le difficoltà nella dissezione anatomica dovute al precedente intervento sono assai difficili da preventivare. Come già abbiamo detto, solo la risonanza magnetica con bobina endorettale può fornire qualche indizio in più, però comunque con un significato puramente indicativo. Per quanto riguarda la tecnica operatoria, questa dipende essenzialmente dalle abitudini e dalla competenza specifica del singolo operatore. E' molto probabile che sentendo ulteriori pareri generici, sarebbe maggiormente caldeggiato l'intervento a cielo aperto, ma questo - a nostro parere - dipende in massima parte dalla ancora scarsa diffusione delle nuove tecnologie. A questo punto però, vale di più il rapporto fiduciale intrattenuto con il singolo specialista e la maggiore o minore accessibilità logistica. Un terzo parere, ad esempio di un Colega con comprovata esperienza laparoscopica, potrebbe essere di ulteriore conforto alla decisione. Ci faccia eventualmente sapere, se desidera.

Saluti
[#11]
dopo
Utente
Utente
Gentillissimo Dott. Piana,
mi sembra di cogliere nelle sue parole il consiglio di affrontare comunque l'operazione.
Probabilmente, data l'età di mio padre ed un'aspettativa di vita decisamente maggiore a 10 anni, conviene rischiare qualcosa in più per affrontare poi il futuro con una maggiore serenità.

Grazie ancora per il suo tempo e la sua grande disponibilità.
Saluti.
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