Prostata e prostatiti

Gentili Dottori,

Nell'ultimo anno e mezzo/ due anni, mi sono successe un po' di cose strane nella zona genitale. Dopo aver curato un herpes genitalis con una crema topica (quella che si usa per le labbra) mi sono rimaste sul glande delle macchie rosse (a volte appena apprezabili) e più vistose col pene in erezione. Dopo essermi fatto visitare sia da un urologo che un dermatologo entrambi mi hanno detto che non è nulla. Ho fatto tampone uretrale, urinocultura e spermiocultura tutti negativi (dal tampone risultava la presenza di streptoccoccus agalactiae ma da tutti, compreso il medico di base, è stato ritenuto irrilevante). All'inizio avevo anche delle esasperazioni con glande molto rosso e quasi totalmente ricoperto da una patina di sebo dopo i rapporti sessuali (soprattutto usando il preservativo) che però sono andate scemando nel tempo fino a scomparire. A differenza degli arrossamenti/macchie che sono rimaste, anche se molto lievi (durante le visite, col pene a riposo, appena apprezzabili).
Messa una pietra sopra a questo fenomeno, ho avuto uno sfogo emorroidale abbastanza importante che faticava a passarmi, da qui sono tornato dall'urologo che, dopo visita, ha trovato anche la prostata un po' infiammata ("prostata a castagna congesta"). Questo è successo circa a febbraio del 2013, da qui ho preso per due mesi proxelan supposte e ho regolarizzato l'alimentazione e abolito per qualche mese l'alcool (tutt'ora ho ripreso a bere qualcosa ma molto di rado). Devo dire che le emorroidi sono rientrate ma mi è rimasta questa fastidiosa sensazione anale (gonfiore, sensazione di avere tra le natiche un qualcosa di gonfio) che mi porta ad avere problemi a stare seduto 10 ore al giorno al lavoro (concausa probabilmente). Diventa molto fastidioso in alcuni giorni mentre in altri è più lieve. Insieme c'è anche uno stato irritativo esterno che però è quasi scomparso con l'utilizzo di una crema (vea zinco). Per la prostata invece, dopo i due mesi di proxelan ho fatto un mese di permixon. Durante la mia ultima visita (settimana scorsa) la prostata è stata trovata "appena apprezzabile con minima flogosi residua".
La mia paura, scongiurata dal mio urologo, è quella di una prostatite cronica. Il mio urologo mi ha detto che non sono assolutamente in questa situazione e che il mio è un semplice fenomeno infiammatorio (tipico alla mia età). Il mio dubbio rimane per un cambiamento che ho notato durante questi ultimi mesi di antinfiammatori e alimentazione più corretta/regolare e cioè: da qualche anno (due forse) avevo notato una sorta di addensamento dello sperma al quale avevo dato poco peso, ora invece è "tornato" ad essere più fluido.
A Luglio ho fatto anche uno spermiogramma (lo sperma era ancora nella forma più densa) e tutto era comunque nella norma. Non vorrei che questo fenomeno dello sperma sia dovuto a una prostatite che mi porto dietro da due anni e che quindi fa pensare a un fenomeno più cronico che infiammatorio.
Vorrei avere un vostro parere, grazi
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

dia retta al suo urologo; la "densità dello sperma dipende da molte variabili biologiche e non indica di necessità una prostatite cronica.

Se comunque desidera avere altre notizie più dettagliate su tali problematiche urologiche ed andrologiche a livello della ghiandola prostatica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche gl’articoli, pubblicati sempre sul nostro sito, visibili agl'indirizzi:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1784-prostatiti-croniche-attuali-considerazioni-diagnostiche-e-terapeutiche.html

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html,

https://www.medicitalia.it/salute/urologia/7-prostata.html .

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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Utente
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Gentile Dr. Beretta,

La ringrazio per la risposta.
E' che sono due anni che passo da un fastidio all'altro nella zona genitale e non trovo tregua. Anche se effettivamente lievi, fanno comunque impensierire tanto che io trovo una linee di continuità fra tutto quello che mi è successo (batteri che non si vedono agli esami??).
Sempre nella zona genitale ho sviluppato, durante questo periodo, una sorta di intolleranza al Cloro, in pratica nn posso entrare in piscina perché poi passo due giorni a "grattarmi" fra ano e perineo (prurito davvero forte, quasi insopportabile); ovviamente se non vado in piscina ciò non accade. Però mi sembra strano aver collezionato tutta questa serie di fastidi, che si alternano fra loro in quello zona. Facendo caso anche alle minzioni, anche queste ultime sono sregolate, vado 7-8-9 volte al giorno (di notte mai) e alcune volte anche a distanza ravvicinata (meno di due ore) ma, sinceramente, non so più a cosa sia dovuto oppure se può rientrare nella normalità (tesi avvallata dal mio urologo). Devo ammettere che ho sviluppato anche una sorta di iper-attenzione a queste cose, come lo stimolo di fare pipì...diciamo che passo le giornate ad aspettare che senta il bisogno e quindi lo avvero anche quando è molto lieve.
Giusto per chiudere il cerchio, ho anche sviluppato una lieve (guarda caso!) infiammazione del nervo sciatico (così si presume) che ora mi ha quasi abbandonato ma che fino a qualche mese fa mi dava fastidi soprattutto nell'interno coscia sinistro (di fianco ai testicoli) per poi scendere lungo tutta la gamba.
Il mio medico di base dice che i miei disturbi rientrano fra le patologie somatoformi e, a dire il vero, mi piacerebbe molto avere la certezza che sia così! ma, a quanto pare, di certezza per ora la mia situazione non ne vede, accetterò la cosa sperando prima o poi di dimenticarmi tutto!
Ringrazio ancora per la disponibilità che offrite,
Saluti
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

mi sembra che abbia qualche dubbio sulla diagnosi fatta dal suo urologo.

In questo caso la valutazione ed un altro consiglio in diretta potrebbero essere utili.

Ancora un cordiale saluto.
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Utente
Utente
La ringrazio per il consiglio, non è sfiducia nell'urologo che mi sta seguendo ma più che altro lo sconforto di non trovare né una soluzione né una causa precisa a questi miei malesseri.

Vorrei disturbarla con un ultimo quesito:
Volevo sapere se esiste una correlazione tra frequenza dei rapporti sessuali e irritazione/congestione prostatica, ho già letto che si dovrebbe mantenere una certa regolarità ma il mio dubbio era sulla frequenza..tutti i giorni potrebbe risultare troppo?

La ringrazio in anticipo, saluti
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

non esiste una correlazione diretta tra attività sessuale, sua frequenza e problemi a livello prostatico; soprattutto alla sua età è più pericoloso avere una scarsa attività sessuale.

Cordiali saluti.
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Beretta,

Grazie mille per la risposta.
Avrei un'altra questione da sottoporle e le sarò grato se vorrà rispondermi.
Sono infatti ormai 3 anni o più che mi porto dietro un sintomo che ho iniziato a ritenere tale solo dopo le ultime visite urologiche (prima non ci avevo dato peso pensando fosse assolutamente ininfluente). In pratica, da allora fino ad oggi (il sintomo si è presentò quasi da un giorno all'altro, ricordo vivamente quando mi resi conto della cosa) mi capita che il getto minzionale rallenti e si fermi quando ancora rimane un residuo (minimo) di urina da espellere, è proprio come se manchi la spinta necessaria nella fase finale della minizione.
Per svuotarmi completamente ho quindi la necessità di dare un paio di "colpetti" volontari che mi aiutano a liberare l'uretra dall'ultima urina rimasta. Questo sintomo si accompagna spesso con la gocciolina nelle mutande quando mi siedo o piego dopo la minzione.
Ho enunciato la cosa al mio urologo che mi ha prescritto un uroflussometria con residuo post-minizone.
L'ho eseguita e tutti i valori sono risultati nella norma (v. max=39ml/sec; v. media=17ml/sec; volume svuotato: 376 ml; tempo di flusso: 22.4 sec; tempo al picco max: 8.7sec), il residuo post-minzione risulta assente.
Sottolineo che, da quando questo sintomo si è presentato, la situazione non è mai cambiata (né peggioramenti, né miglioramenti) tanto che mi ha portato a non farci davvero più caso.
Vorrei avere anche un suo parere, non riesco a capire se posso stare tranquillo, se la cosa può rientrare nella norma o se devo procedere con ulteriori accertamenti.

La ringrazio in anticipo,
Saluti
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gli esami indicati non sono drammatici ma in questi casi, vista anche la sua età, una visita urologica od andrologica non la si nega a nessuno.

Ancora cordiali saluti.
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Utente
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Gentile Dr. Beretta,

Forse è un mio errore di interpretazione delle sue parole ma non capisco cosa intende per "non sono drammatici". Significa che comunque non vanno bene, c'è qualcosa di strano o che non va?
Le chiedo questo perchè l'urologo che mi ha fatto effettuare l'uroflussometria mi aveva indicato come tutto rientrasse nella norma.
Sicuramente farò vedere l'esame al mio urologo, la curva tra l'altro era molto frastagliata (picchi di alti e bassi decisamente distanti) vorrei sapere se questo può essere dovuto al fatto che, durante la minizone nell'imbuto, non ho sempre "mirato il buco" ma ho anche alzato la direzione del getto andando a colpire le pareti. Può questo gesto risultare con una variazione della velocità di flusso?

La ringrazio per la disponibilità,
Saluti


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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Certo, eventualmente ripeta l'esame urinando come di solito fa a casa sua e poi sempre risentire in diretta il suo urologo.

Comunque la velocità massima indicata è tranquillizzante ed escluderebbe al momento un restringimento dell'uretra.

Ancora un cordiale saluto.
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