Prostatectomia radicale

Gentili dottori, vi scrivo questa mail nell'intento di ricevere una risposta che possa chiarirmi un paio di dubbi su un aspetto che, francamente, non saprei se considerarlo un fastidio o, piuttosto, un inconveniente.
Di seguito una rapida descrizione: in data 25/11/2013 ho subito un intervento di prostatectomia radicale a seguito di un adenocarcinoma prostatico. Dimesso 5 gg dopo, ho dovuto tenere il catetere ancora per circa una decina di giorni. Tolto il catetere, è susseguito un periodo di poco più di 1 mese in cui bruciori al canale uretrale, fastidi e difficoltà nella minzione erano all'ordine del giorno, tant'è vero che temevo mi fosse venito un'uretrite che poi, per fortuna, non si è rivelata essere tale!
Superato tale periodo per nulla piacevole, ho iniziato con le inizioni di CaverJet ai fini della terapia riabilitativa peniena.
La dose attualmente assunta è di 5 mcg/iniezione x 2 volte alla settimana, da praticare fino ad Aprile, dopodiché si rivaluterà la faccenda.
Ora, non so se possa essere una conseguenza di tali iniezioni oppure per nulla attinente ad esse ma, da qualche tempo a questa parte, quando vado ad urinare realizzo che sto urinando ma non percepisco assolutamente la sensazione di passaggio dell'urina stessa attraverso il canale uretrale.
Premetto che non ho assolutamente bruciori e/o dolori nel mingere!
Perché dunque questa insensibilità al passaggio dell'urina lungo il canale uretrale nell'atto del mingere? E' una sensazione strana che, però, personalmente non trovo sia del tutto normale!
Da cosa può appunto dipendere questa sorta di insensibilità? Come si può rimediare?
Inoltre, talvolta, in concomitanza del basso ventre (zona più o meno adiacente alla vescica), accuso qualche fastidio dove avevo i drenaggi che mi erano stati posizionati a fronte dell'intervento chirurgico di prostatectomia subìto.
Fatto presente tale aspetto, mi è stato detto che può trattarsi di qualche "aderenza" ma niente di più.
Anche se il termine stesso è abbastanza presumibile nel suo significato intrinseco, che cosa si intende però realmente col termine di "aderenza"?
Il caffé, come bevanda in quanto tale, se pur assunta saltuariamente (mediamente 3-4 tazzine/giorno), può comunque, come nel mio caso, considerarsi bevanda da dover escludere dalla mia alimentazione?
Tali fastidi possono essere, in un qualche modo, in correlezione appunto anche all'assunzione di caffeina oppure più propriamente legati come una conseguenza dell'intervento chirurgico che ho dovuto subire?
In attesa di una Vostra gradita e cortese risposta in merito a quanto sopra, Vi ringrazio anticipatamente!
[#1]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.6k 1.2k 653
Gentile lettore,

per l'esatto significato del temine aderenza la rimandiamo alla voce presente nel nostro dizionario:

https://www.medicitalia.it/dizionario-medico/aderenza/ ;

per il caffè stia tranquillo non può essere ragionevolmente invocato come causa del suo attuale problema post-chirurgico.

Detto questo ribadiamo il possibile coinvolgimento, come esito post-chirurgico, di qualche terminazione nervosa; risenta ora il suo urologo.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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