Psa fuori norma, è il caso di preoccuparsi?

Spett.le MedicItalia,
vorrei sapere se possibile un Vostro parere sulla situazione clinica di mio padre (57 anni).

In data 28 Aprile sono stati effettuati i seguenti esami Ematochimici:
PSA totale: 3,57 ng/mL
PSA fraz.libera: 0,62 ng/mL
PSA fraz.libera/totale: 17,00%

In seguito a ciò, in data 06 Maggio ha effettuato una Ecografia dell'addome inferiore con il seguente risultato:
"Vescica distesa con pareti regolari e contenuto anecogeno. Prostata aumentata di volume diametro L.L.52mm disomogenea per calcificazioni. Discreto residuo postminzionale. Si consiglia consulenza urologica."

Sotto consiglio dell'urologo è stata seguita una cura con Unidrox 600 (1 compressa al giorno per 15 giorni) ed è stata ripetuta la PSA dopo 30gg (per un motivo che non capisco è stata richiesta la sola PSA totale senza il rapporto con la libera) con seguente risultato:
PSA totale: 4.00 ng/mL


Praticamente dopo la cura si è verificato un incremento nel PSA totale di 0.43 ng/mL invece di una sua riduzione. Considerando che questi valori, ovunque io cerca di informarmi, vengono attribuiti ad una zona "grigia" ed avendo avuto, in famiglia, molti casi di tumori (anche se non prostatici) c'è un pò di preoccupazione in riguardo.

In attesa della prossima visita urologica, potrebbe darmi una Sua opinione a riguardo? I valori possono essere un campanello di allarme per qualcosa di serio? La terapia che è stata eseguita aveva un senso oppure è stata inutile?


In attesa (mi scusi la ripetizione) di una Sua risposta,
cordiali saluti
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Giovanotto,
è abitudine comune nei casi di valori marginali del PSA prescrivere uno o più cicli di terapia antibiotica ed anti-infiammatoria prima di ripetere l'esame e trarne le debite conseguenze. Non vi è nulla di certo in tutto ciò, ma indicativamente serve a risparmiare parecchie biopsie nei casi in cui si sospetti un rialzo non specifico del marcatore tumorale dovuto ad una infiammazione prostatica in corso. nel caso di suo padre, la presenza di queste "calcificazioni" all'interno della ghiandola sarebbe abbastanza tipica per una condizione infiammatoria di tipo cronico, che potrebbe alterare il PSA. D'ogni modo la mancata "inversione di tendenza" dopo terapia lascia aperto qualche dubbio. Considerati i valori ancora abbastanza bassi e prossimi al limite fisiologico, prima di armarsi forse sarebbe opportuno attendere ancora un poco, diciamo 2-3 mesi, ripetendo il PSA totale e free. Nel frattempo è opzionale ripetere il ciclo di terapia. Questo può chiarire meglio le cose e non comporta alcun reale rischio aggiuntivo. Sarebbe anche opportuno eseguire una ecografia prostatica trans-rettale.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo dott. Piana,
la ringrazio per la sua precisa risposta e mi scuso se la preoccupazione è sembrata eccessiva ma oramai non si sente parlare d'altro in giro...

Ciò che mi ha fatto preoccupare di più è stato proprio questo aumento del valore di PSA: posso capire se fosse rimasto stazionario, ma addirittura aumentato... Lui inoltre lamenta dei leggeri "fastidi" nella zona del basso ventre (non proprio dolori).

Quindi, mi perdoni, possiamo stare relativamente "tranquilli"?
Se il valore non è diminuito con una terapia antibiotica, potrebbe "normalizzarsi" senza ulteriori terapie nell'arco di 2-3 mesi?
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Giovanotto,
lo sviluppo di un tumore della prostata è generalmente privo di qualsiasi sintomo, proprio perché le neoformazioni maligne si sviluppano dalla parte esterna della ghiandola e quindi hanno scarsa o nulla influenza sul flusso urinario. Pertanto, la presenza di disturbi irritativi di vario tipo è più spesso associata con fenomeni infiammatori, a causa infettiva o anche non-infettiva. Oltre all'antibiotico, noi riterremmo opportuno eseguire anche una terapia anti-infiammatoria.

Saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Piana,
la ringrazio infinitamente per i consigli che ci ha dato.

Non sapevo assolutamente di queste informazioni su una ipotetica neoplasia alla ghiandola prostatica e sapere ciò mi ha notevolmente sollevato.

Provvederemo sicuramente all'ecografia prostatica rettale e valuteremo l'ipotesi di un possibile processo infiammatorio assieme all'urologo che sta seguendo mio padre.


Grazie ancora per la sua disponibilità.
Cordialmente.

Antonio Soda
Tumore alla prostata

Il tumore alla prostata è il cancro più diffuso negli uomini, rappresenta il 20% delle diagnosi di carcinoma nel sesso maschile: cause, diagnosi e prevenzione.

Leggi tutto