Una prostatite che

Salve, sono un uomo di 34 anni, e ormai da 3 mesi sto combattendo con una prostate... L'esordio è stato molto forte, dandomi anche sintomi di disfunzione erettile.
L'urologo mi ha prescritto la spermiocoltura. Fatta questa è risultato essere presente un battere stafilococco aureus. Intanto i sintomi andavano aggravandosi. dall'antibiogramma risultava sensibile alle tetracicline, quindi ho fatto 15 gg di cura con BASSADO. Nessun miglioramento nei sintomi. Adesso dopo 10 giorni dalla sospensione della cura, ho ripetuto la coltura sia dello sperma che delle urine, con risultato completamente negativo. Il problema è che i sintomi si sono aggravati invece che migliorare.
L'urologo ha anche ipotizzato che le prime analisi potevano essere state contaminate e cmq non essere la causa della prostatite.
Per alleviare un po' il fastidio mi ha prescritto 2 aulin al giorno per 7 giorni e un integratore che si chiama prostacare....
Io però sono veramente a disagio, e non ce la faccio più a stare in questa situazione. Leggo in giro di alcuni esami che io non ho mai eseguito, tampone uretrale, ecografia transrettale... voi me li consiglireste?
il disagio maggiore è il dolore fisso al glande, e anche nella zona del perineo.
Avete qualceh consiglio da darmi? Cosa esiste per rimediare ad una prostatite che a questo punto definirei abatterica?
Grazie 1000
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Gentile Signore,
ha pienamente ragione il suo urologo a sospettare la contaminazione del risultato della spermiocoltura. Lo stafilococco infatti non è quasi mai un possibile germe infettante delle vie urinarie e seminali, tranne in casi particolarissimi. Invece, lo stafilococco è spesso presente come "parassita" innocente sulla pelle dell'area genitale e dell'ultimissimo tratto dell'uretra. Il liquido seminale può pertanto essere contaminato semplicemente al passaggio. Questo spiega la mancata efficacia della terapia antibiotica. Non è detto che tutte le manifestazioni infiammatorie della prostata debbano avere una causa infettiva, o quantomeno questa possa essere individuabile con i mezzi a nostra disposizione.Comprendiamo il suo disagio, comune a moltissimi casi di cosiddetta "prostatite", il decidere come proseguire dipende molto dalla piena conoscenza di molti fattori che a distanza ovviamente sfuggono. In linea di massima si potrebbe pensare ad insistere con una terapia definitamente antidolorifica (il ruolo degli integratori vegetali è sempre piuttosto discutibile) e ripetere esame delle urine, urocoltura e spermiocoltura, con ricerca anche di Clamidiie e Micoplasmi. Una buona ecografia del basso addome potrebbe essere per ora sufficiente. Ricordi comunque che queste "prostatiti" talora più che ai farmaci, rispondono alla regolarizzazione dello stile di vita, con riferimento ai classici cinque punti: alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica e sessuale.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie dottor Piana,

cosa intende per i punti alimentazione, attività fisica e attività sessuale?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Gentile Signore,
ci pare quasi ovvio che si intenda una alimentazione variata per qualità, regolare per quantità e tempi, in poche parole un'alimentazione "sana". Attività fisica costante, senza sforzi eccessivi, ma anche senza eccessiva pigrizia; evitare quanto possibile di stare seduti troppo a lungo. Attività sessuale ragionevolmente frequente, 3 eiaculazioni la settimana, evitare rapporti eccessivamente prolungati trattenendo l'ejaculazione.

Saluti
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio tantissimo per la sua disponibilità...

in questi giorni sto continuando a stare parecchio male il disagio aumenta, anche nello star seduto, putroppo faccio un lavoro da ufficio... sono anche un "mediocre" podista, e quei 10 km di corsa me li faccio quasi quotidianamente, non so se questo mi fa bene... mentre invece ho ovviamente interrotto l'uso della biciclettta.

Ho ancora una domanda, se posso approfittare della sua gentilezza, siccome a quanto pare, non c'è una cura specifica una volta accertato che non ci sono batteri, è ipotizzabile un tempo di "guarigione" o c'è anche la possibilità che i sintomi rimangano "per sempre" avendo un andamento di alti e bassi?
Una cura a base di cortisone, potrebbe essere utile ?

La ringrazio ancora,

Saluti
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