Probabile prostatite abatterica

Salve gentili dottori. Sono un ragazzo di 31 anni e probabilmente da circa metà febbraio sono affetto da prostatite cronica abatterica. Perdonatemi se sarò prolisso ma è l'unico modo che credo possa darmi, grazie a voi, delle delucidazioni in merito. A metà febbraio inizio ad avvertire polliachiuria e disuria cosi, informandomi su internet mi reco presso un centro ecografico dove, da ecografia sovrapubica riscontrano una prostata lievemente congestionata e alcune piccole calcificazioni in sede periuretrale. ci tengo a sottolineare che tutto è coinciso con 2 eventi che mi hanno particolarmente scosso emotivamente. Il primo un licenziamento lavorativo e problemi con il mio direttore e il secondo la scoperta di ueraplamsa urealiticum con carica 10 alla 4 alla mia fidanzata con cui avevavemo rapporti non protetti. lei ha fatto una cura antibiotica di una settimana e successivamente degli ovuli per ripristinare la flora batterica vaginale su consiglio della sua ginecologa che ha consigliato a me di fare un tampone uretrale per germi comuni clamidie e micoplasmi da cui non è risultato nulla. successivamente, avendo però costante dolori scrotali e nell'interno coscia, fatidio e pesantezza al perineo mi reco presso un urologo il cui, dopo una visita ecografica mi dice che la prostata non ha nulla a parte le piccole calcificazioni di cui detto sopra dicendomi di non fare assolutamente nulla e di non pensarci. Io comunque di mia iniziativa faccio 2 spermiocolture per germi comuni e lieviti, micoplasmi, clamidia e gonococco a distanza di circa 1 mese l'una dall'altra da cui non emerge assolutamente nulla. i fastidi continuavano e consistevano non solo in polliachiuria e scarsa disuria ma anche in fastidi e dolori alle gambe e pesantezza perineale dopo le eiaculazoni. Mi informo bene e, in accordo con un medico della mia zona esperto in prostatiti giovanili, decidiamo di effettuare una ecografia transrettale da cui risulta: Ecograficamente: vescica a pareti a contenuto regolare, prostata di volume regolare componente parenchimale iperecogena, nella porzione intrasfinterica calcificazioni e aree ipoecogene, ipervascolarizzazione. effettuo il test di stamey presso un laboratorio privato della mia zona per germi comuni, miceti, protozoi, clamidia e micoplasma da cui non emerge nulla di significativo. attualmente sono in cura con pelvilen dual act e sto seguendo una riabilitazione fisioterapia per il pavimento pelvico dato che secondo l'urologo che mi segue e data la negatività a tutti gli esami potrebbe trattarsi di una congestione del pavimento pelvico. la domanda che vorrei porvi è questa? è corretto l'iter che ho seguito diagnostico? gli svariati esami che ho effettuato ( 2 spermiocolture in un laboratorio privato più il test di stamey) avrebbero evidenziato la presenza dell'ureaplasma anche se non ricercato in pcr ma in colura normale? in più tengo ad aggiungere che presso lo stesso laboratorio ho eseguito anche uno spermiogramma da cui risulta normospermia
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Gentile Signore,
se mai vi stata una componente infettiva, deve essere stata assolutamente transitoria e non è assolutamente detto che si tratti di qualcosa di recente, anzi la presenza di calcificazioni deporrebbe per qualcosa che trae le sue origini in un passato abbastanza remoto. In questo momneto le ripetute colture depongono per l'assenza di una causa infettiva acuta, pertanto se vi sono dei disturbi di origine prostatica, questi sono caratteristici di una forma ad andamente cronico, come giustamente diagnosticato e trattato da parte del nostro Collega. Per il resto, il percorso degli accertamenti e la terapia effettuata sono corrette ed abitualmente utilizzti.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie dottore per la cortese risposta. Quello che vorrei appurare con voi è questo. Considerando che girovagando per il web si legge di tutto e di più a proposito di queste prostatiti, mi rendo conto di essere molto spaventato da tante cose. Leggo per esempio che microrganismi tipo Mycoplasmi o Clamidye difficilmente emergono nei secreti, che ci possono essere delle correlazioni tra le prostatiti croniche abatteriche e i virus ( tipo hpv e hsv), la possibilità che la prostatite renda infertile. Ho effettuauto anche visite dermavenerologiche da cui non è emerso nulla di significativo (oltretutto il venerologo mi ha detto che la maggior parte delle persone o quasi sono portatrici inconsapevoli di hpv), relazioni tra prostatiti e tumori prostatici etc... tutto questo mi spaventa molto per non parlare della possibilità che anche quelle abatteriche possano trasformarsi in batteriche in seguito a rapporti sessuali o regimi alimentari poco corretti. tenga conto che ho sospeso completamente l'assunzione di alcolici e fumo (di cui non abusavo nemmeno)... Mi rendo conto che questa cosa mi spaventa molto non riuscendo a vivere serenamente non solo la sessualità con la mia compagna ma anche le mie giornate. Sono altresì consapevole che l'esacerbazione e la modulazione sintomatica di questi problemi varia molto in base all'habitus ansioso che caratterizza noi prostatici. Che devo fare quindi? Dovrò imparare a convivere con le mie paure e fastidi o andare a ricercare ureaplasmy, virus, etc... mediante tecniche di pcr? Grazie per la vostra disponibilità e a coloro che vorranno rispondermi..
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Gentile Signore,
se lei continuerá a trascorrere più tempo su internet che parlando con i medici, è molto probabile che entro breve tempo si troverà affetto da qualsiasi tipo di malessere. Si comporterebbe allo stesso modo prima di portare l'automobile dal meccanico? Prosegua quindi con quanto le è stato consigliato dal nostro Collega e cerchi di rimuovere la sua area genitale dal centro esatto dei suoi pensieri.

Saluti
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dopo
Utente
Utente
grazie dottore per le sue risposte e mi scuso se la interpello ancora..

Le faccio alcune domande e poi non la disturbo più... domande alle quali ho trovato risposte differenti a seconda dei medici che ho interpellato e approfitto della sua disponibilità di esperto urologo per evere un quadro chiaro, consapevole di dover interrompere il circolo vizioso in cui sono entrato come dice lei:

1) dovrò sottopormi ad altri esami magari tra un anno per vedere se ci sono batteri o no nellla prostata?

2) dovrò invitare periodicamente la mia compagna a tamponi vaginali e endocervicali per scongiurare un possibile contagio di batteri o lieviti risalenti dall'uretra dato che siamo entrambi hiv negativi e vorremo avere dei figli?

3) c'è correlazione tra prostatiti e tumori prostatici?

4) la descrizione: prostata di volume regolare componente parenchimale iperecogena, nella porzione intrasfinterica calcificazioni e aree ipoecogene, ipervascolarizzazione che vuol dire esattamente?

ho chiesto queste cose ai medici ma data la sua cortese ed esperta professionalità e cortesia vorrei un suo parere... grazie infinite
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
1) In linea di massima no, a meno che vi siano sintomi residui.
2) Idem, comunque divrebbe decidere eventualmente il ginecologo.
3) Non è mainstato dimostrato su vasta scala,,anzi, l'eseperienza comune dice che i tumori si manifestano più frequentemente in uomini che non hanno mai avuto alcun disturbo.
4) Sono tutti segni di una situazione infiammatoria pregressa o latente.
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dopo
Utente
Utente
salev dottori, vi chiedo un consulto on line perchè il mio urologo-andrologo che mi segue è fuori da due settimane e per questo chiedo questa cortesia. negli ultimi due giorni è tornato un sintomo che non avevo da tempo ovvero bruciore interno al glande (che dura circa una mezzoretta) subito dopo l'eiaculazione....

questo sintomo rientra sempre nel quadro della prostatite cronica abatterica di cui abbiamo parlato? dovrei fare qualche esame per vedere se è diventata batterica? sono molto preoccupato

attendendo una vostra risposta ringrazio della cortesia.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Quanto ci riferisce è uno dei sintomi più comuni della prostatite. Se si tratti di batterica o non-batterica è impossibile dire, ma se non vi è febbre, molto difficilmente si tratta di una infezione importante. In situazioni instabili, è sufficiente anche solo una birra in più (tanto per dire) per manifestare nuovamente il disturbo. Per il momento le diremmo di pazientare un attimo prima di prendere provvedimenti e stare un po' "tranquillo" sotto tutti i punti di vista ... Se il disturbo persistesse oltre qualche settimana, si dovranno ripetere gli accertamenti di base che il nostro Collega le consiglierà.
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dopo
Utente
Utente
ok! grazie mille per la celere risposta,
adesso che ci penso in questo ultimo fine settimana ho fatto pranzi e cene fuori casa bevendo del vino bianco senza esagerare (solo qualche bicchiere) e probabilmente è stato quello! grazie mille!
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