Biopsia prostatica

gentilissimi dott.
sono lucia scrivo x mio marito 72 anni da 8 soffre di IPB alla 4 ° biopsia eseguita la settimana scorsa ha avuto un blocco urniario con ritorno in osped ale e immissione catetere che spero venga tolto mercoledì prossimo . il PSA va da 8 a 9 invaribilie da 5 anni
Desidero sapere se queste biopsie così frequenti sono necessarie?
Mi potete spiegare x favore com'è l' iter consigliato da voi?
ringrazio come sempre x la vostra disponibilità
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Gentile Signora,
diciamo che se anche questa quarta biopsia sarà negativa (come presumibile) la procedura non sarà da ripetere ulteriormente a meno che i valori del PSA crescano in futuro in modo incontrollato. E' probabile che entro breve tempo, la risonanza magnetica nucleare del basso addome diventerà l'indagine chiave, che permetterà di eseguire eventualmente delle biopsie mirate e non solo dei "mappaggi" empirici, come fatto finora.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo dott. Piana
La ringrazio della sua gentile risposta
da come ho capito e da come avevo pensato pure io se il PSA rimane su questi valori con risultato negativo basta cn le biopsie abbastanza invasive

il nostro medico di base ha consigliato TE LA FAI TOGLIERE PERCHE' NON SI SA MAI CHE AD UN CERTO PUNTO CI SIA UN CAMBIAMENTO DELLE CEULLULE DA BUONE POTREBBERO DIVENTARE CANCEROGENE TU TE NE ACCORGI QUANDO IL IL MALE E' GIA' AVANTI
praticamente luii connsiglia di toglierla consiglio dato in diverse occasioni però
mio marito è titubante ........
c'è un modo controllare bene la salute della prostata ed eventualmente laua evoluzione ?
cosa ci consiglia ? La saluto cordialmente
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Nessun urologo eseguirebbe l'asportazione radicale della prostata se non vi è la conferma della presenza di un tumore maligno, e pure non proprio microscopico. L'intervento, oltre ai costi, ha anche una serie di possibili complicazioni che certamente non giustificanno un approccio così empirico. Per ora si rimane quindi in attesa di questo ulteriore mappaggio bioptico, non è possibile proporre programmi prima di conoscerne il risultato.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio infinitamente ora mi ha chiarito alcuni dubbi in propsito
un GRAZIE da parte di mio marito
cordialità
[#5]
dopo
Utente
Utente
egregio dott. PIANA
AGGIUNGO L''ESITO DELL biopsia prostatica
1 ) agobiopsia prostatica delle dimensoni di cm,1sede di fibrosi,prostatite cronica e iperplasia postatrofica
2)agobiospia prostatica delle dimensioni di cm.1,frammentata,sede di focolaio periferico di adenomocarcinoma prostatico , istotipo acinare , grado combinato
di GLEASON 6 (gado prevalente 3 secondario 3)
la neoplasia è loclizzata in sedepriferica all'agobiopsia d è costituita da pohe strutture ghiandolari caraterizzate l seguente profilo inmunofenotipico .
P63 ------34BE = assenza dello strato basale Racemasi = positivo
3 ) agobiopsia dimensioni cm. 0,7 frmmenta GLEASON 6 (P. 3 S.3)
la neoplasiah una estensione infriore 10%dell'agobiopsia
non evidenzia di infiltrazione neoplatica perineurale.
immunoistochiica non eseguibile per l'isaurirsi del reperto nelle sezioni successive
4/5 agopsie prostatiiche delle dimensioni i cm. 1 e cm.1,2 sede di fibrosi , prostatite cronica ed iperplasia postatrofica.

6)agobiopsia di cm.1,2 sede di focolai di adenocarcinoma prostatico 6 di cleason
inferioere al 10%dell'agobiopsia
p63 ----34BE 12 = assenza dello striato basale
RACEMASI POSITIVO
no infiltrazioni neoplatica perineurale
7/8/9/10/11/12 agobiopsie dacm.1 ,1,5 fibrosi e postatite ccronica

RINGRAZIO SE X FAVORE MI SPIEGASSE IL MEGLIO DA FARE
[#6]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Gentile Signora,
il meglio da fare non lo possiamo certamente convenire qui, ma deve essere discusso con i nostri Colleghi che stanno seguendo il caso. Le biopsie eseguite hanno dunque evidenziato una piccola area di degenerazione tumorale (cosiddetto "focolaio"), localizzata ed a bassa malignità. In linea di massima, in queste situazioni al giorno d'oggi si prende in considerazione la cosiddetta "vigilanza attiva", tenendo conto che statisticamente si tratta di tumori con bassa tendenza evolutiva. Soprattutto dopo i 70 anni si soprassiede dunque all'intervento chirurgico, ma anche ad ogni altra terapia, valutando semplicemente con il controllo del PSA. Questo atteggiamento deve però essere discusso molto attentamente, alla luce di altri dettagli e fattori che noi non conosciamo.

Saluti
[#7]
dopo
Utente
Utente
gent.mo dott. PIANA
LE chiedo scusa x il ritardo nel ringraziarla x il servizio che mi ha reso gratuitamente ed in modo impeccabile di cui le faccio i COMPLIMENTI . Ho aspettato x avere una conferma dall'urologo che ieri ha visitato mio marito .
Ha parlato di togliere la prostata completamente ed in modo tradizionale non con il robot alla mia richiesta di fare una cosa meno invasiva mi è stato risposto che è il metodo + sicuro e di stare ranquilla che si risolverà tutto bene .
questo i è stato detto dal primario ell'ospedale di Voghera (pv )sarà lui ad operare .daltronde dobbiaomo x forza aver fiducia in qualcuno e sperare di indovinare il percorso giusto .
La saluto conn ammirazione e ringazio MEDICITALIA DI ESISTERE
[#8]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Gentile Signora,
decidere per la rimozione radicale della prostata può anche essere "tranquillizzante" dal punto di vista oncologico, ma espone ovviamente a degli effetti collaterali ben noti dei quali certamente il nostro Collega vi avrà parlato dettagliatamente. Per questo motivo, dopo i 70 anni la decisione di intervenire deve essere ponderata in base a numerosi fattori, noti solo a chi si fa carico direttamente del caso. le alternative, oltre alla vigilanza attiva di cui s'è detto, sono la radioterapia esterna e la brachiterapia. L'intervento radicale è oggi generalmente eseguito in laparoscopia robotica o convenzionale, ad eccezione dei centri che non dispongono ancora di questa tecnologia o non ne hanno competenza. Dal punto di vista della radicalità oncologica l'intervento chirurgco "tradizionale" è certamente pari alle altre tecniche, la differenza sta solo nella degenza post-operatoria e nel tempo per il quale sarà necessario portare il catetere dopo l'intervento. Ma immaginiamo che anche questi dettagli minori vi siano stati spiegati adeguatamente.

Saluti
Tumore alla prostata

Il tumore alla prostata è il cancro più diffuso negli uomini, rappresenta il 20% delle diagnosi di carcinoma nel sesso maschile: cause, diagnosi e prevenzione.

Leggi tutto