Prostatite cronica..

Buona sera a tutti. Io sono Giovanni, 32 anni. Premetto di non aver mai sofferto di prostatiti prima d'ora, di non fare uso di alcoolici e di avere una dieta alimentare del tutto sana. Poichè sentivo dolori alla base del pene, mi sono rivolto ad un urologo, il quale dopo avermi fatto fare esami completi, dello sperma, tamponi uretrali etc( tutti negativi) mi ha diagnosticato una prostatite cronica. Curandola con Permixon (una pillola al dì per tre mesi) e Deflogo 2 cps al giorno per 15 gg. Lui mi ha detto che ringraziando Dio non è batterica, ma abatterica. Che lo sperma è ok e che tutti gli altri esami sono nella norma. Ha aggiunto pure che la prostatite cronica non può essere curata del tutto, ma che possono attenuarsi e curare i soli fastidi.
I sintomi che sento sono post minzionali, ovvero dolore alla base del pene, bruciore alla punta dello stesso e a volte dolore anale e testicolare(tipo calore). Oltre al fatto che alla fine della minzione, spesso, quando mi piego sento come se stesse per uscire una goccia di urina.
Ora vorrei chiedervi:
- se trattasi di prostatite cronica, può questa essere curata del tutto?
- può crearmi problemi in futuro, ovvero tumore alla stessa?
- possono i fastidi attuali aumentare diventando poi insopportabili?
- il medico dice che devo fare cure cicliche, ovvero permixon per 3 mesi per poi fermarmi per uno due e ricominciare;
- posso eliminare del tutto il discorso goccia post minzione?
Vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
1) Si! Anche se può richiedere dei cicli terapeutici abbastanza lunghi. Massima attenzione a regolarizzare l'intestino, assumere acqua a sufficienza, continuare con una giusta e sana alimentazione oltre che una regolare attività fisica che non sia il ciclismo
2) Al momento non ci sono evidenze di possibile associazione infiammazione-tumore
3) In corso di cura è difficile che possano acutizzarsi i sintomi al massimo possono stabilizzarsi
4) Segua fedelmente le indicazioni del suo medico anche se i benefici non sono immediati
5) La fuoriuscita di qualche goccia post-minzionale è indipendente dal suo quadro sintomatologico ed è strettamente correlato alla conformazione anatomica della sua uretra e quindi rientra in una situazione per lei fisiologica anche se variabile nel tempo.

Per approfondimenti: https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/997-classificazione-delle-prostatiti-e-sindrome-dolorosa-pelvica-cronica-cpps.html

Cordiali saluti
Gino Scalese

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dr. Scalese, anzitutto voglio ringraziarla per la sue immediate e precise risposte alle mie domande.
Aggiungo di aver fatto anche l'esame del PSA, il cui risultato è stato 0,53 per ng/mL 0 - 3.2, quindi per niente preoccupante,
Le aggiungo che con questo esame il mio urologo si è anche arrabbiato perchè dice che non è per me farlo.
Al di là di tutto, è che a me sembra che l'urologo prenda alla leggera il mio problema, nel senso che lui dice: sei giovane, la prostatite ci può stare, prendi il permixon per tre mesi e tutto rientra, anche se avrai bisogno di cure cicliche.
Ora le vorrei chiedere:
1. Il permixon pur essendo un farmaco, risulta essere un integratore per la prostata. Usato per tanto tempo, anche se in modo ciclico, può far male?
2. Nei mesi precedenti, notavo in mattinata la fuoriuscita di liquido prostatico; l'urologo diceva fosse normale;
3. La sua visita è consistita nell'inserimento di un suo dito nell'ano, al tatto mi ha detto che la prostata era leggermente ingrossata, ovvero infiammata.
4. Non ho problemi di erezione, nè disturbi notturni. Questi potrebbero col tempo arrivare? L'urologo dice che data la mia età, il fatto che io la stia curando non c'è motivo per preoccuparsi.
5. Mi chiedevo se secondo lei, si potesse pensare anche di cambiare la cura..
Grazie ancora.
Gentilissimo.
[#3]
Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
1) Il Permixon a lungo termine non determina problemi
2) Può essere compatibile con la sua sintomatologia
3) Se non somatizza il problema non si verificheranno nè la DE nè disturbi notturni
4) Ogni Urologo per la cura della prostatite segue una propria strategia terapeutica considerata la eterogeneità dei singoli casi, quindi se l'Urologo le ha consigliato questa tipologia di cura le conviene seguirla alla lettera.
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