Prostatectomia radicale... il dopo!

Gentili Dottori,
eccomi qui a chiedere un Vostro prezioso consulto. Mio padre, 66 anni, 2 gg fa ha subito intervento di prostatectomia radicale, tecnica a cielo aperto e linfoadenectomia estesa. Decorso post operatorio finora positivo. Il tutto a seguito di biopsia che diagnostica adenocarcinoma prostatico gleason 3 + 4. Positivi 4 frustoli su 10. Psa (di circa 2 mesi fa) 4,5.
La RM pelvica purtroppo non dava dati confortanti evidenziando in alcuni punti margini della capsula irregolari e segnalando la presenza di un linfonodo sospetto seppur di piccole dimensioni. Se l'esame istologico finale conferma positività dei margini chirurgici credo di aver capito che la strada da intraprendere sarà un trattamento radioterapico adiuvante sulla loggia prostatica dato il rischio di ricaduta locale. Ma se l'istologico confermerà il coinvolgimento di uno o più linfonodi... cosa ci aspetta?
Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Le raccomandiamo di inviare sempre le richieste di consulto dal profilo dell'interessato, che contiene dei dati talora per noi molto utili ad interpretare il caso.
Diciamo che con un PSA basso ed un Gleason 3+4 sulla biopsia le reali possibilità di un interessamento dei linfonodi dovrebbero essere molto basse. D'ogni modo, se vogliamo prospettare questo tipo di ipotesi pessimistica, diremmo che probabilmente si proporrà comunque la radioterapia adiuvante, associata da una terapia di blocco ormonale, da proseguire almeno per un certo periodo. In questo caso, sarebbe comunque utile sentire anche il parere di un oncologo medico, oltre quello dell'urologo.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
La ringarzio Dott. Piana,
Non ci resta che attendere l'istologico finale nella speranza che non confermi il sospetto. Speriamo bene... grazie ancora.
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dopo
Utente
Utente
Gentili Dottori. Chiedo consulto sul percorso post operatorio di mio padre (di cui ho parlato nel precedente post). Mio padre è stato dimesso in data 19/01 con catetere vescicale e uno dei due drenaggi (il cui liquido analizzato non aveva evidenziato nulla di anomalo). In data 29/01 la cistografia mostra una non completa saldatura dei tessuti. Torna a casa con catetere e anche col drenaggio (che è stato medicato) nonostante il liquido prodotto sia ogni giorno in diminuzione. Prossimo controllo 08/02. Le mie perplessità sono due:
1) ogni volta che mio padre compie dei movimenti, come alzarsi dalla sedia, nota delle piccole perdite fuori catetere che, a suo dire, paiono urina.
2) stamane ha trovato il liquido del drenaggio molto scarso ma di colore più scuro rispetto al solito, con dei filamenti marroncini. Il resto della giornata il liquido drenato aveva il solito aspetto. Si tratta di un liquido giallo chiaro particolarmente maleodorante.
Mi chiedo: è tutto ascrivibile alla normalità?
Vi ringrazio tantissimo.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Il catetere non può assicurare una tenuta perfetta, pertanto è entro certi limiti normale che in corrispondenza dell'aumento della pressione addominale (es. movimenti, tosse, defecazione) si possano manifestare delle piccole fughe di urina.Il liquido del drenaggio è quasi sicuramente in massima parte linfa, dovrebbe andare ad esaurirsi gradualemente, ma può impiegare ancora settimane. Questo comunque non pregiudica il risultato dell'intervento.
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dopo
Utente
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La ringrazio moltissimo Dr. Piana... gentilissimo e puntuale come sempre! La terrò aggiornata, se Le fa piacere. Grazie.
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