Formazione litiasica
Buongiorno
mio padre di anni 60 è stato ricoverato un paio di mesi fa per colica renale e dimesso a distanza di 1 giorno per espulsione del calcolo.
A distanza di una settimana dal ricovero è stato sottoposto a tac addominale al fine di ricercare formazioni urolitiasiche.
Questo è stato il referto, in merito al quale chiedo un vostro parere:
"Gemme degli III superiore del rene di sinistra presenta una minuscola formazione litiasica del diametro di poco inferiore a 3 mm.
Le cavità calico-pieliche non sono dilatate.
Nello scavo pelvico di destra, all'altezza dell'acetabolo è presente una minuscola formazione litiasica del diametro di poco inferiore a 4 mm, che no è possibile interpretare o escludere con sufficiente certezza come calcolo del tratto distale dell'uretere".
Cosa può significare che "non è possibile interpretare o escludere con certezza"?
Grazie per il riscontro.
mio padre di anni 60 è stato ricoverato un paio di mesi fa per colica renale e dimesso a distanza di 1 giorno per espulsione del calcolo.
A distanza di una settimana dal ricovero è stato sottoposto a tac addominale al fine di ricercare formazioni urolitiasiche.
Questo è stato il referto, in merito al quale chiedo un vostro parere:
"Gemme degli III superiore del rene di sinistra presenta una minuscola formazione litiasica del diametro di poco inferiore a 3 mm.
Le cavità calico-pieliche non sono dilatate.
Nello scavo pelvico di destra, all'altezza dell'acetabolo è presente una minuscola formazione litiasica del diametro di poco inferiore a 4 mm, che no è possibile interpretare o escludere con sufficiente certezza come calcolo del tratto distale dell'uretere".
Cosa può significare che "non è possibile interpretare o escludere con certezza"?
Grazie per il riscontro.
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Dr. Paolo Piana
Urologo
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Se l'indagine è stata condotta senza mezzo di contrasto, come d'abitudine nello studio della calcolosi, talora le piccole calcificazioni della parte bassa dell'addome non possono essere caratterizzate con assoluta certezza. A questo punto però diventa decisiva la correlazione con la presenza (od assenza) di sintomi tipici, che possono far propendere l'interpretazione dell'esame in un senso o nell'altro. Questo è compito dell'urologo e non del radiologo. Raramente si sente comunque la necessità assoluta di ripetere l'esame con infusione di mezzo di contrasto, anche se questo può in effetti fare chiarezza definitiva.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.3k visite dal 01/03/2016.
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