Cateterismo vescicale in 90enne: a permanenza o intermittente ?

Egregi dottori,
mio padre, 90 anni (58 kg, altezza 1. 60 cm), circa un mese fa è stato sottoposto a cateterismo vescicale in PS per ritenzione urinaria (1100 cc). All'ecografia la vescica risulta "sfiancata" e con fistole, e l'IPB sembrerebbe la causa di una progressiva insufficienza renale post-renale (creatininemia a 1, 7, ridottasi a 1, 4 dopo un mese di cateterismo; l'armato è stato sostituito con un normale 3 vie Foley al silicone dopo due giorni). Il nefrologo parlava di soluzioni alternative al cateterismo, ma il giovane urologo che ha fatto il consulto in PS, ha sconsigliato fortemente qualsiasi intervento chirurgico a livello prostatico, considerata l'età e le condizioni della vescica, caldeggiando invece il cateterismo a permanenza come soluzione ottimale. Ora, sono ben consapevole dell'alto rischio di infezioni connesso al cateterismo vescicale a permanenza (faccio l'infermiere da 16 anni), e, se fosse possibile (vivo insieme a lui), potrei occuparmi io di un eventuale cateterismo a intermittenza, anche se mio padre è comunque in buone condizioni psicofisiche, ma ha pur sempre 90 anni, e ben difficilmente potrebbe apprendere tale manovra e praticarsela da solo su se stesso 4 o 5 volte al giorno. Vorrei chiedervi se nel bilancio rischi-benefici, in un paziente 90enne ma ancora dinamico e sostanzialmente autonomo, sarebbe comunque preferibile ricorrere al cv a intermittenza piuttosto che al cateterismo a permanenza. Grazie anticipatamente.
Max
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
La pratica del cateterismo ad intermittenza viene sempre intesa come manovra autogestita, poiché è molto difficile logisticamente che sia praticata da un care-giver almeno 4 volte al giorno, 7 giorni su 7 eccetera ... Se non è questo il problema (ne è certo?) in linea di massima non vedremmo controindicazioni assolute, si può al limite tentare e valutare come va. Certo che se la manovra non è agevole, vi sono difficoltà, sanguinamenti, ecc. il gioco potrebe non valerne la candela.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Egr. dott. Piana, La ringrazio, anzitutto, per avermi risposto. Le vorrei solo porre un quesito a cui non ho trovato risposte "definitive", sia consultando i miei colleghi dell' urologia che alcuni suoi colleghi urologi, in merito alla profilassi antibiotica al cambio del catetere a permanenza. E anche le varie linee guida che sono riuscito a trovare in web non è che siano molto chiare . Chi la sconsiglia fortemente, chi la ritiene utile (le molecole consigliate sono per lo più la ciprofloxacina o fosfomicina) e qualche suo collega "alternativo" che propone l'utilizzo nei due o tre giorni pre e post cateterismo di integratori a base di mirtillo rosso. Gradirei quindi un parere in merito basato sulla sua personale esperienza professionale. Grazie mille. Cordiali saluti
Max
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
L’approccio a questo é assolutamente empirico, nessuno sa veramente cosa sia più utile. Tutto sommato se si é nell’ordine di idee di praticare il cateterismo intermittente che non prevede ovviamente profilassi antibiotica), per coerenza non si dovrebbe somministrare alcunché anche in caso di sostituzione del catetere a permanenza.
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dopo
Utente
Utente
Egr. dott. Piana,
la mia mancanza di COERENZA in merito alla domanda sull’opportunità o meno di effettuare la profilassi antibiotica in caso di cateterismo a permanenza, lo è ma solo apparentemente. Poiché se fossi già stato nell’ ordine di idee di fare una scelta piuttosto che un’altra, certamente non avrei posto la mia domanda iniziale qui , nel mondo "virtuale" di Medicitalia , e avrei agito direttamente secondo quella che ritenevo l’opzione più valida. Da un punto di vista puramente logistico, il cateterismo intermittente non rappresenterebbe un problema per me (mi trovo in una condizione esistenziale che lei ovviamente non può conoscere né immaginare) , ma non so fino a che punto potrebbe invece rappresentarlo per mio padre, e fino a che punto le maggiori probabilità di contrarre un’infezione con un cateterismo a permanenza sarebbero controbilanciate in positivo dall’effettuare 4 o 5 cateterismi estemporanei al giorno con tutto quello che ciò potrebbe comportare. Ho semplicemente raccolto dei dati e il maggior numero di informazioni e opinioni possibili (sia nel mondo virtuale che soprattutto in quello reale) per cercare di compiere, fra le due, la scelta non dico migliore ma quanto "meno peggiore" possibile (per mio padre, ovviamente). Tutto qui. Cordialità.
Max
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Il consiglio migliore resta sempre e comunque quello di uno specialista esperto che abbia la possibilità di valutare la situazione direttamente in tutte le sue variabili. Apprezziamo il suo interesse nel documentarsi, ma temiamo che lei possa sentirsi disorientato tra pareri discodanti, laddove non esistono comportamenti e linee guida univoche. Dal nostro punto di vista non ci sono controindicazioni a provare, se lo si desidera e si è in grado di farlo, prudenza vorrà di non insistere qualora si dimostrassero delle difficoltà. La pratica del cateterismo intermittente viene anche effettuata per risparmiare l'assunzione di antibiotici e mantenerne l'efficacia solo uando veramente necessario.
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