Epididimite e ciproxin

Gentili Signori,
nell'arco di una settimana un medico di pronto soccorso e due urologi mi hanno tutti diagnosticato un'epididimite al testicolo sinistro (confermata da ecografia scrotale). Praticamente asintomatica, l'epidimidite si è però manifestata (sin dall'inizio) insieme ad una febbricola mai superiore ai 37,4.
Ho ovviamente deciso di portare avanti la faccenda con uno solo dei due urologi consultati che è dunque diventato 'il mio urologo' (non avendone mai avuto bisogno in quarant'anni)... Questo comprensivo ed esperto signore, oltre a rassicurarmi, si è detto convinto dell'imminente remissione del quadro sintomatologico e ha ritenuto corretta la terapia assegnatami al pronto soccorso e consistente in cinque giorni di Ciproxin 500mg (due volte al dì), allungandola di altri tre giorni... Successivamente mi prescriverà altre indagini (ecografia dei reni, della vescica, spermiogramma, urinocoltura)... La prostata risulta regolare e il mio PSA è di 0,7.
Giunto all'ottavo (ed ultimo) giorno di antibiotico, però, NON HO NOTATO ALCUN MIGLIORAMENTO e, semmai, la febbre è aumentata di qualche decimo di grado, con un deciso peggioramento dell'umore e un aumento dell'irritabilità...
Essendo uno sportivo ho dovuto necessariamente interrompere qualunque attività fisica, il che mi innervosisce profondamente soprattutto perche' non vedo esiti migliorativi... E' la prima volta in vita mia che assumo antibiotici per così tanto tempo e ne avverto tutti i limiti senza, però, i benefici...
Le analisi di routine del sangue e delle urine (casualmente effettuate il giorno prima dell'accorgermi del gonfiore al testicolo), rilevano nelle urine pigmenti ematici (++), leucociti "numerosissimi" (>40pc), eritrociti "diversi" (15-20pc).
Sono a chiedervi:
1.) Da cosa può dipendere la totale assenza di risultati dopo la terapia con Ciproxin 500mg per otto giorni?
2.) Dove (e come) indagare prioritariamente per risalire all'infezione in atto?
3.) Esiste una correlazione potenziale tra infezione in atto e dieta iperproteica che seguo da inizio anno con integrazione continuativa di creatina, carnitina, glutammina, aminoacidi a catena ramificata, omega3 e vitamina E (e nulla più, per essere chiari...)?
4.) Sono a dettagliare tutte le altre innumerevoli voci del referto delle analisi del sangue, se questo potesse essere di utilità per suffragare una Vostra 'pista'...
Grazie.
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 467 2
caro lettore,
una epididimite viene , in genere, provocata da una infezione batterica.
Una terapia antibiotica con un chinolonico ( ciproxin) per 5-10 giorni dovrebbe essere sufficiente ad eliminare la infezione batterica ma non a guarire la "infiammazione epididimaria" che era stata detrminata dalla infezione.
E' ovvio che in presenza di una epididimite bisogna evitare i traumi locali derivati da attività sportiva, sesso, motociclismo....
E' come per un incendio in casa......prima bisogna eliminare il fuoco ( i batteri) e "poi" bisogna riordinare, ricostruire e ripulire le strutture bruciate
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,
la Sua similitudine è chiara ed immediata...
Per quanto mi riguarda ci sarà tutto il tempo di rassettare le suppellettili e di rimbiancare le pareti, poiché la priorità è OGGI un'altra...
Nella Sua esperienza di 'vigile del fuoco', ha mai ritenuto che l'acqua in suo possesso fosse scarsa o - peggio ancora e paradossalmente - non fosse l'elemento migliore per domare le fiamme?
Fuor di metafora, mi chiedo se devo continuare ad imbottirmi di Ciproxin per non notare il benché minimo miglioramento... Ma, soprattutto, da che cosa partire per andare alla radice del focolaio e poi scegliere lo strumento più adeguato e rapido per spegnerlo...
Ciò che è fonte per me di maggior preoccupazione non è tanto l'epididimite, quanto la febbricola e l'infezione in atto che essa sottende...
Sicuramente non me ne vorrà per il parallelo con il pompiere...
:-)
Grazie.
[#3]
dopo
Utente
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Gentile Dottore,
pensavo di aver chiuso questo argomento e, ahime', sono invece ancora in ballo...
Riprendo da dove si era interrotto il mio decorso...
La terapia con il Ciproxin non fornisce benefici (e il morale scende veloce)... Svolgo alcuni accertamenti
ECOGRAFIA TESTICOLARE (<<Si osservano didimi in sede, di forma e dimensioni normali, ad ecostruttura omogenea. Il corpo e la coda dell’epididimo presentano dimensioni aumentate ed ecostruttura disomogenea per esiti flogistici. Non ectasia del plesso pampiniforme. Assenza di idrocele>>);
ECOGRAFIA RENALE (<<Esame disturbato da discreto meteorismo intestinale. Reni in sede, di forma e dimensioni normali, con buona rappresentazione della componente corticale. Non immagini da riferire a litiasi né dilatazione delle vie escretrici. A sinistra presenza di formazione cistica corticale medio–renale di circa venticinque millimetri e di alcune formazioni isoecogene con il parenchima in sede medio–renale da riferire versomilmente ad ipertrofia della Colonna del Bertin>>);
ECOGRAFIA VESCICO–PROSTATICA SOVRAPUBICA (<<Vescica molto distesa esente da lesioni parietali e da formazioni litiasiche endoluminali al limite dell’apprezzabilità ecografica. La prostata, studiata per via sovrapubica, è di dimensioni lievemente aumentate: diametro trasverso 45 millimetri, diametro longitudinale 32 millimetri. La struttura è modicamente disomogenea. Il residuo post–minzionale è assente. La flussometria risulta ottima>>).
L’urologo decide di intensificare la terapia: sette giorni di Rocefin da un grammo... Molto lentamente la situazione migliora anche se comincio a soffrire (soprattutto emotivamente) l’antibiotico... Il riposo resta assoluto e, a farmaci smaltiti, ripeto tutti gli esami (comprensivi di urino coltura e spermio coltura)...
Tutto a posto: le urine tornano normali, nessuna traccia batterica e nessuna chlamydia , gardenerella, gonococco, micoplasma, trichomonas...
Lentamente riprendo l’attività sportiva e la vita sociale (in tutta la convalescenza il nutrizionista che mi segue mi ha fornito una forte integrazione nutraceutica a base di omega3, acido lipoico, vitamine, glutammina, anti–ossidanti e similari)... Smetto anche di misurarmi compulsivamente la temperatura ogni mezz’ora e delle ulteriori analisi confermano il buon recupero... A distanza di cinque settimane (e nel giorno stesso in cui cambio radicalmente il programma di allenamento, decisamente più impegnativo e a forte base cardiovascolare), l’epididimite ricompare ALL’IMPROVVISO più acuta e virulenta!!! Pur non presentando alterazioni morfologiche esterne, da sei giorni il testicolo è molto dolente anche al solo sfioramento... Devo prestare massima attenzione quando accavallo le gambe, cammino con fastidio, in automobile devo evitare persino i tombini…!!! Mi sembra una recrudescenza che, anche psicologicamente, mi ha distrutto... Prima di assumere alcunché rifaccio TUTTE le analisi del sangue e l’ecografia. Nel primo caso i valori sono ottimi (non c’è traccia di infezioni e la coltura è negativa) e la seconda conferma l’epididimite...
Lascio immaginare il mio stato umorale... Ho alcune domande precise:
1. Può esistere una relazione tra sforzo fisico e ritorno della malattia (tenendo presente che io non ho mai alzato bilancieri da campionato di sollevamento pesi)?
2. Se la causa dell’epididimite non fosse batterica né chimica né traumatica, potrebbe essere virale?
3. Devo aspettarmi un altro prostrante ciclo di antibiotici? Che alternative terapeutiche esistono?
4. In ultimo: da un anno ho una relazione stabile e assolutamente monogama con lo stesso partner. Nessuno dei due ha mai sofferto di malattie a trasmissione sessuale e dunque non facciamo uso di preservativo (anche se durante la convalescenza – nei rari momenti di mia libido – abbiamo preso tutte le precauzioni del caso, ma a ‘guarigione’ avvenuta abbiamo soprasseduto)... In questo rapporto il mio è un ruolo passivo... Mi chiedo se possa essere stato lui a cagionarmi (direttamente o meno) entrambi gli episodi infiammatori dell’epididimo... È un’ipotesi che tenderei a scartare sia perché lui continua a godere di ottima salute sia perché io non sono mai entrato in contatto con eventuali (suoi) batteri fecali...

P.S.: per evitare lungaggini non ho trascritto tutti i singoli valori delle analisi (che sono sempre a disposizione), ma laddove dico ‘ottimi’ lo faccio perché suffragato dal medico di base, il quale non ha molte idee se non quella (tautologica) di invitarmi a consultare nuovamente l’urologo. Lo farò tra due giorni e l’avrei fatto anche senza il suo illuminante consiglio...
Grazie per la pazienza e la precisione delle risposte che vorra' nuovamente darmi.
Matteo.