Decorso post radioterapia

Buonasera,
sono purtroppo costretto ad aprire una nuova discussione in quanto la precedente non é piú attiva.

Brevemente K Prostata Gleason 7, trattato nel 2015 con Radioterapia. Etá attuale 81, buona salute.
Complicanze a due anni dovute a stenosi uretrale (curata con intervento disostruttivo) e cistite attinica.


PSA
0. 39 nel 2019
0. 46 nel 2020
0. 7 nel 2021

Ad oggi purtroppo la stenosi si é ripresentata (come mi avevate detto fosse probabile) e abbiamo avuto episodi di ematruria macroscopica e coaguli.
Siamo stati costretti a mettere un catetere vescicale in attesa del nuovo intervento chirurgico disostruttivo previsto tra circa un mese.

Volevo chiedervi:

1. Come giudicate i valori del PSA?

2. Come interpretate l'ematruiria?

Potrebbe derivare dalle pareti vescicali causa cistite attinica?

3. E' fattibile portare il catetere un un intero mese in attesa dell'intervento?
Non potrebbe essere rimosso prima?

Grazie,
Fabrizio
[#1]
Dr. Alessandro Sciarra Urologo 575 34 7
Buongiorno,
iniziamo dall'aspetto stenosi uretrale trattato con catetere vescicale ed il sanguinolento con le urine.
Il sanguinolento puo' essere derivato dall'effetto della radioterapia ( effetto cronico dopo diversi anni) sulla parete vescicale con perdita di elasticità' o sviluppo di varici facilmente sanguinanti. la presenza del catetere , mettendo a riposo la vescica può' generalmente ridurre tali episodi.
un catetere puo' essere tenuto per un mese ( sostituzioni periodiche in base al tipo di catetere) ma considerando l'eta' del paziente, un prolungamento potrebbe creare qualche problema nel tentativo di rimozione ( la vescica si può' abituare alla sua eta' a non lavorare).

L'aumento del PSA totale e' molto limitato e lento. Deve essere monitorato, ma considerando sempre l'eta' del paziente aspetterei una progressione più' decisa prima di verificare con esami radiologici di stagnazione se e' presente una ripresa di malattia.
non trova indicazione un trattamento sistemico con blocco androginico per un solo aumento del PSA in assenza di progressione clinica a distanza , considerando gli effetti collaterali che tale terapia può' avere.

Buona serata

Prof Alessandro Sciarra

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie Prof. Sciarra per la pronta e chiarissima risposta.

Fortunatamente l'intervento di disostruzione é stato anticipato al 12/05 quindi ben prima di quanto ci era stato preventivamente indicato.

Ad oggi l'ematruria é decisamente diminuita rispetto a 3-4 giorni fa ma é comunque ancora visibilmente presente. A suo avviso quando ci possiamo aspettare che si interrompa ?

Le volevo inoltre chiedere se é il caso, per evitare che la vescica sia inattiva per troppo tempo, di chiudere a intermittenza il deflusso delle urine che si raccolgono nella sacca per stimolare il riempimento della vescica e quindi, presumo, simularne il normale lavoro.

Fabrizio
[#3]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
ieri é stato eseguito l'intervento di disostruzione che é riuscito perfettamente.

Purtroppo appena tolto il catetere mio padre si é reso conto che non controlla la minzione ovvero la vescica si svuta senza che lui abbia alcuno stimolo ad urinare ne la possibilitá di trattenere le urine.

Probabilmente, visto che l'intervento non ha avuto impatti sulla vescica e visto che prima degli episodi di ostruzione i muscoli vescicali funzionavano perfettamente, il tutto é dovuto al fatto che il catetere é stato mantenuto in sede per circa 20 giorni provocando una sorta di impigrimento dei muscoli vescicali.

Detto questo vi volevo chiedere quale sia il decorso che dobbiamo aspettarci sul recupero delle funzionalitá vescicali e se é possibile fare qualche terapia/riabilitazione a riguardo.

Grazie,
Fabrizio
[#4]
Dr. Alessandro Sciarra Urologo 575 34 7
Buongiorno,
le cause di una incontinenza dopo un intervento di distruzione post radioterapia possono essere diverse.

1. la radioterapia aveva creato una stenosi con coinvolgimento dello sfintere esterno dell'uretra, deputato principale alla continenza. Nel disostruire la stenosi si e' danneggiato lo sfintere con successiva incontinenza completa

2. la stenosi uretrale compensava un problema di iperattività' della vescica. Tolta l'ostruzione questo equilibrio si e' perso causando l'incontinenza.

Nel secondo caso, in parte con terapie farmacologiche , in parte con il tempo la situazione può' migliorare o risolversi

Nel primo caso se il danno e' importante, l'incontinenza può' essere definitiva. Se il danno e' parziale, una volta stabilizzata la stenosi si può' cercare di correggere l'incontinenza con delle fisioterapie riabilitative con elettrostimolazione dello stesso sfintere.

Un altro punto importante da ricordare e' che le stenosi uretrale soprattutto su tessuto post radioterapia, si possono riformare.

Uncordiale saluto

Prof Alessandro Sciarra

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

[#5]
dopo
Utente
Utente
Grazie della pronta risposta.

L'intervento é stato effettuato con tecnica a lama fredda, non ho al momento informazioni di dove fosse esattamente collaocata la stenosi, ma visto il tipo di intervento presumo fosse nell'uretra bulbare.

Sicuramente l'intervento disostruttivo precedente a questo ha evidenziato problemi di iperattivitá vescicale, trattati con successo in maniera farmacologica.

Secondo lei il fatto che il paziente non senta lo stimolo ad urinare non puó essere ricondotto all'uso prolungato del catetere ?

Fabrizio
[#6]
Dr. Alessandro Sciarra Urologo 575 34 7
Buongiorno,
se il paziente ha una perdita totale di urine senza sentire alcuno stimolo sicuramene non e' legato ad una iperattività' della vescica dove caratteristica e' proprio lo stimolo frequente ed impellente.
L'uso prolungato del catetere potrebbe avere una sua influenza ma molto momentanea ( 7-10 giorni dopo la rimozione).

Prof Alessandro Sciarra

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

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