Calcolo uretere

Buongiorno ho 45 anni.
Il 23/7 dopo dolori lancinanti in Ps fanno eco e trovano un calcolo nel rene sx di dimensioni 1, 5x0, 7.dopo terapia x il dolore l'urologo mi dice di fare intervento programmato e mi manda a casa.
Dopo 3 gg di dolore e febbre ritorno al PS la tac rileva che il calcolo si è spostato nell'uretere e il rene è in sofferenza.
Vengo ricoverata e operata tentano il posizionamento dello stent che purtroppo è fallito in quanto uretere e ''troppo danneggiata e fanno una nefrostomia.
Dopo circa un mese vengo richiamata per tentare la ricanalizzazione.
Operata in anestesia totale mi risveglio con ancora la nefro, lo stent e il mio calcolo.
dopo 2 gg dalla nefro esce urina e sangue dalla nefro e dal catetere urine scure.
Domanda ma se lo stent fosse posizionato bene perché ci sono residui liquidi anche dalla nefro.
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lo step successivo da come ho capito è che fra circa 3 sett verrò richiamata x la bonifica del calcolo.
Domanda: sarà risolutiva la cosa o si dovranno fare di più operazioni?
Anche perché da come ho capito si farà sempre in anestesia.
Quante probabilità ci sono che l'operazione abbia successo?
Non era meglio a questo punto che fossi stata operata in un Altro modo anche se pur invasivo ma in tempi e esiti migliori?
Il mio dubbio è che si poteva aver fatto meglio.
La ringrazio se vorrà rispondermi e del servizio che offrite agli utenti.
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Dr. Alessandro Sciarra Urologo 575 34 7
Buongiorno,
cerco di rispondere per quanto possibile. Non conoscendo il paziente direttamente e non sapendo cosa sia successo in sala operatoria non riesco a rispondere sul perche' non abbia avuto un successo completo l'intervento

1. se coesiste una nefrostomia ed uno stent, in genere la maggior parte delle urine prodotto da quel rene tende ad uscire dalla nefrostomia, anche se lo stent permette di mantenere pervia la via escretrice bassa. La nefrostomia e' un drenaggio diretto dal rene e quindi l'urina preferisce questa via più' che quella liberata dallo stent.
2. interventi più' invasivi per un calcolo intorno al centimetro ureterale sono sconsigliabili ed in genere non vengono eseguiti se non quando coesistono complicanze quali ad esempio una stenosi dell'uretere. L ULT o ureterolitotrissia generalmente ha un alto tasso di successo e il posizionamento dello stent e' sempre raccomandato dopo la procedura

Sul perche' la situazione non si sia risolta al primo intervento o quali sono le percentuali di successo al secondo non riesco a dare risposte non conoscendo la situazione direttamente.

Un cordiale saluto

Prof Alessandro Sciarra

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore Sciarra la ringrazio per la celere risposta.
Visto che la procedura da seguire è questa aspetterò la chiamata per l'operazione. Un'altra cosa volevo chiederle il primo intervento è stato fatto in anestesia spinale, brutta esperienza perché vedendo che il medico non riusciva a inserire lo stent ho percepito tutta la sua preoccupazione . Cmq primo ho avuto brividi di freddo che tremavo tutta ma soprattutto il giorno successivo non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto un male tremendo al collo (cervicale) impossibile alzarmi ho avuto tanti episodi di vomito che per 5 gg non ho quasi mangiato e bevuto niente. Ho fatto punture per una settimana per il dolore. Può essere colpa dell:anestesia o è dovuta ad altro? Tipo aver preso freddo in sala operatoria e in stanza che c'era sempre il clima basso? Il prox intervento per la bonifiica del calcolo è sempre con anestesia spinale? Si può sciegliere e chiedere di fare la totale? Qualche dubbio mi viene.la ringrazio e buon lavoro.
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Dr. Alessandro Sciarra Urologo 575 34 7
Buongiorno
Generalmente si preferisce una anestesia generale più che spinale che può come forse nel suo caso, peggio coprire una zona quale quella uretere soprattutto se alto
AS

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Buonasera
La ringrazio.
Cordiali Saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Nella nostra pratica, gli interventi di endoscopia operativa delle alte vie urinarie (eseguiti per via ascendente) vengono eseguiti in anestesia spinale, questa è una scelta degli anestesisti e dobbiamo dire che questo non implica particolari problemi, sia dal punto di vista operativo che per il soggetto tratttato. Inoltre questo tipo di anestesia ci permette di eseguire buona parte degli interventi in ospedalizzazione diurna, quantomento per i residenti in città e dintorni. Poi ovviamente ogni situazione fa caso a sè, ci spiace che per lei anche l'anestesia abbia contribuito a rendere il percorso piuttosto arduo. L'endoscopia operativa delle alte vie urinarie è una pratica molto particolare, che pur non avendo l'impegno di una chirurgia maggiore, per avere successo necessita di una esperienza specifica dell'operatore e la disponibilità completa e aggiornata di strumenti, apparecchi ed accessori. Se è pur vero che è quasi impossibile andare incontro a gravi complicazioni, la carenza di questi fattori può condurre ad un ritardo nella risoluzione del caso. Questo ha quasi perlopiù un certo impatto "sociale", tenendo conto che la maggioranza dei casi riguardano soggetti in età adulta e attiva. Concordiamo con il Collega sul fatto che oggigiorno non esistano di fatto alternative razionali all'endoscopia operativa (per via ascendente o percutanea), il ricorso alla chirurgia tradizionale o alla laparoscopia addominale è da considerarsi eccezionale.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it