Perimenopausa contraccettivi ormonali.

La perimenopausa e i benefici della contraccezione ormonale

Durante la perimenopausa iniziano ad avvenire i cambiamenti fisiologici che porteranno la donna a terminare il periodo fertile. La contraccezione ormonale in questa fase può aiutare a migliorare la qualità di vita e a prevenire i disturbi tipici della menopausa.

Cos'è la perimenopausa?

La perimenopausa per definizione rappresenta un periodo di transizione durante il quale cambiamenti ormonali fisiologici, affettivi, psicologici e sociali segnano il passaggio dalla vita fertile della donna alla menopausa.

Cosa succede durante la perimenopausa?

Questo periodo che precede la menopausa comporta ampie fluttuazioni degli ormoni sessuali, fino alla comparsa dell'amenorrea.

La riduzione del numero di follicoli primordiali e la diminuzione di peso e dimensione delle ovaie sono associate alla riduzione dell'estradiolo (E2) e dell'inibina B nel siero. Inoltre, si verifica un aumento dei livelli dell'ormone follicolo-stimolante (FSH).

Per approfondire:FSH alto: sono in menopausa?

Vantaggi dei contraccettivi ormonali in perimenopausa

A causa di questi e altri cambiamenti, la frequenza dei cicli anovulatori aumenta e l’intervallo tra due cicli ovarici tende ad essere di durata variabile.

Il ricorso a metodi contraccettivi durante la perimenopausa non mira solo ad evitare gravidanze indesiderate, bensì migliora la qualità della vita e può prevenire un’ampia gamma di malesseri.

Quali sono i sintomi della perimenopausa?

Questa delicata fase della vita di una donna può essere infatti caratterizzata da una varietà di sintomi importanti che possono variare da donna a donna. Possono verificarsi infatti:

Per approfondire:Menopausa: disturbi e rimedi

Inoltre, la fertilità di una donna durante la perimenopausa è inferiore ma, allo stesso tempo, tra queste donne si registrano tassi più elevati di gravidanze indesiderate.

Perimenopausa e gravidanze indesiderate

Sebbene, infatti, il rischio di gravidanza sia evidentemente inferiore in perimenopausa, anche l’accettazione della gravidanza si riduce con un numero maggiore di donne che praticano aborti volontari (IVG).

Nel 2020, in Italia, gli aborti in donne con più di 40 anni sono stati 8.140 su 65.757 aborti totali (12%).

Esiste quindi un’importante necessità di contraccezione anche in questa fascia d’età, anche perché è l’unica in cui non si è verificata una diminuzione significativa degli aborti dal 2010 al 2020.

I moderni contraccettivi ormonali combinati (COC) sono indicati per l’uso in tutte le donne in perimenopausa. Oltre a essere un metodo contraccettivo valido, portano una serie di potenziali effetti benefici aggiuntivi:

  • primo tra tutti un controllo mestruale soddisfacente,
  • una riduzione del sanguinamento uterino anomalo (AUB),
  • meno casi di dismenorrea e dolore pelvico.

Prevenzione del cancro ovarico

Con l'uso dei contraccettivi ormonali combinati, inoltre, anche il rischio relativo del tumore alle ovaie e del cancro endometriale è risultato ridotto in modo significativo. Questo effetto protettivo aumenta con la durata della terapia e permane anche diversi decenni dopo la sua interruzione.

Una revisione sistematica mostra che il rischio di cancro ovarico si è ridotto di almeno il 50% con l'uso di COC (< 40 μg EE). Un'altra rianalisi collaborativa gradualmente dopo la sospensione, senza alcun rischio significativo di cancro al seno dopo 10 anni di inutilizzo.

Tuttavia, al giorno d'oggi, con l'uso di anticoncezionali ormonali combinati a basso dosaggio, questo rischio sembra non esistere o essere minimo.

Inoltre, sono evidenti anche delle differenze tra l’utilizzo di anticoncezionali combinati rispetto a quello a base solo di progestinici (minipillola), riportati in termini di pro e contro.

Questi offrono oggi notevoli benefici non contraccettivi soprattutto alle pazienti meno giovani e, in generale, i nuovi agenti contraccettivi sono da preferirsi a quelli di vecchia generazione per la loro maggiore efficacia e tollerabilità.

Quali contraccettivi scegliere?

Esiste un'ampia varietà di contraccettivi orali disponibili in diverse formulazioni.

In particolare, i contraccettivi bifasici e trifasici sono stati sviluppati per produrre cicli più simili a quelli naturali e rispettano, in generale, i criteri di un contraccettivo orale ideale:

  • inibizione dell'ovulazione,
  • blocco moderato dell'ipofisi,
  • proliferazione soddisfacente dell'endometrio,
  • alterazioni del muco cervicale.

In più, nei bifasici l’aumento delle dosi di steroidi durante il ciclo riduce l’incidenza di spotting e l’incidenza di amenorrea associata all’uso di contraccettivi orali combinati monofasici a basso dosaggio.

Questo aspetto è ulteriormente migliorato nella formulazione trifasica.

La scelta della formulazione dipende sia da fattori fisici che dallo stile di vita delle pazienti: sicuramente un contraccettivo orale indicato per pazienti adolescenti potrebbe non essere adatto alle esigenze di donne adulte.

Spetta quindi a noi ginecologi saper consigliare al meglio le proprie pazienti in merito alle opzioni contraccettive più idonee alle loro circostanze personali.

Ma è importante ricordare che l’età avanzata non è affatto di per sé una controindicazione alla contraccezione sicura.

Per approfondire:Tutto sugli anticoncezionali

Bibliografia

  1. Grandi G. et al. Contraception During Perimenopause: Practical Guidance. Int J Womens Health. 2022 Jul 15;14:913-929.
  2. Troìa L. et al. Management of perimenopause disorders: hormonal treatment. Gynecol Endocrinol. 2021 Mar;37(3):195-200.
Data pubblicazione: 22 dicembre 2023

Autore

blasinicola
Dr. Nicola Blasi Ginecologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1976 presso Università di BARI.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Bari tesserino n° 4485.

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