L’effetto Angelina Jolie, l’oroscopo genetico e il rischio reale!

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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo

Quanto sta accadendo in questi giorni a causa delle dichiarazioni di Angelina Jolie che ha raccontato con un articolo sul New York Times la scelta di sottoporsi ad una doppia mastectomia preventiva per ridurre al minimo il rischio di tumore al seno, ha precedenti illustri. Ma l’impatto mediatico provocato dalle dichiarazioni di Angelina - definito subito come “effetto Angelina” - non è, considerando le conseguenze, minimamente paragonabile a quelli precedenti.

Questi fenomeni mediatici negli Stati Uniti sono frequenti ed importanti perché provocano vere rivoluzioni culturali e modificano i comportamenti di milioni di persone sia in senso positivo, se l’informazione viene trasmessa corretta, ma accade il contrario se vengono recepiti messaggi scorretti e fuorvianti.

Tra i precedenti positivi ricordiamo “l’effetto Couric”: nel 2000 l’anchorwoman Katie Couric ha raccontato in diretta la sua colonscopia, dopo la morte del marito per un tumore al colon: http://www.youtube.com/watch?v=CbUesuxT1IE

L’anno successivo il numero delle colonscopie è aumentato del 20% e l’effetto Couric ha trainato una ampia campagna di prevenzione, fatta di associazioni, appelli, marce e magliette rosa.

La scelta di Jolie non è solo una scelta personale perché mette in discussione i capisaldi della medicina preventiva: quella di intervenire radicalmente su un corpo sano invertendo la tendenza a conservare più che si può su un corpo malato,come accade con la chirurgia conservativa della mammella in caso di tumore maligno.

Senza dubbio va riconosciuto che la premessa sia da considerare interessante: la filosofia preventiva che prescrive di anticipare le mosse del male, di prevedere i percorsi scrutando i geni e che si accorda bene con l’idea positiva della padronanza del proprio corpo e del proprio destino. La potenziale vittima diventa predatore.

Questa macchina però muove leve psicologiche delicatissime, che nessuno è in grado di controllare da solo, e si insinua nel pertugio che sta tra la paura di contrarre una malattia mortale e la speranza di poterla contrastare, prevenire e soprattutto esorcizzare con alternative terapeutiche adeguate al rischio personale. 

  • Quale è il rischio personale effettivo?
  • E' paragonabile a quello che aveva (ora è del 5%) Angelina Jolie?
  • Quali gli effetti negativi di un messaggio così fragoroso, raccolto dai media e rilanciato senza un prefiltraggio da parte di medici competenti?

I casi meritevoli di trattamenti aggressivi come quello di Angelina sono veramente rari e selezionatissimi. Uno studio dell’Università del Michigan ha dimostrato che ben l’80% delle donne che si sottopongono ad una mastectomia preventiva in realtà non presentano affatto il rischio di Angelina Jolie tant’è che per questi casi consiglia di considerare terapie alternative a base di tamoxifene e raloxifene.

Il rischio principale dell’effetto Angelina che stiamo osservando è un eccesso profilattico che causa ogni anno migliaia di interventi di dubbia utilità, perché non sempre è l’evidenza scientifica a guidare le decisioni.

Intervengono in primis la paura, l’ossessione e l’incertezza delle probabilità e soprattutto una sovrastima del rischio reale percepita dalla paziente e che talvolta è assecondata da medici cui la stessa si rivolge.

Prima di scrivere questo articolo ho letto ad esempio sul nostro sito i pareri di due chirurghi plastici.

1) >>l'attrice si è sottoposta a mastectomia in quanto portatrice della mutazioni del gene BRCA associati alla certezza quasi matematica di sviluppare il cancro della mammella>>.

Quasi matematica? “Le parole sono pietre” avrebbe osservato Leonardo Sciascia.

2) >>Nel 2002 presso IEO, dove lavoravo, già si faceva in casi ben selezionati con genetica e famigliarità positiva.>>

Il secondo parere è condivisibile e correttissimo.

Ma perché i chirurghi plastici tendono ad “omettere” (dovrebbe rientrare tra gli obblighi del consenso informato) che:

a) Il rischio genetico non si azzera, perché è impossibile rimuovere tutta la ghiandola mammaria, anche se effettivamente si riduce, come nel caso di Angelina, al 5%.

b) Una mastectomia bilaterale presenta rischi chirurgici e anestesiologici dell’ordine dello zero per cento?

c) Loro, poiché ho letto solo pareri di chirurghi maschi, se fossero portatori di una mutazione genetica si toglierebbero prostata e testicoli solo sulla base di un test oncogenetico?

Occorre tener presente anche che su un piano più prosaico, la medicina preventiva muove miliardi di dollari e negli Stati Uniti, che si considerano apripista (sempre disinteressati???) di questo fenomeno, non passa inosservata la corsa fra aziende private che offrono servizi “genetici” direttamente al pubblico: il test oncogenetico fatto in casa!

Con poche centinaia di dollari alcune aziende, come la Navigenics, spediscono a casa un kit per lo screening genetico. Basta immettere nel tester un campione di saliva e rispedirlo all’azienda. Ma qui siamo alla pura follia della globalizzazione sulle probabilità di contrarre tumori, malattie cardiovascolari, diabete, Alzheimer... o di vincere al lotto!!!

E allora perché non tornare per ragioni di costi ai servizi di cartomanti e fattucchiere?

Le americane che si sottopongono ogni anno allo screening sono circa 250.000.

La ricerca delle mutazioni è brevettato dalla Myriad Genetics, quotata a Wall Street 2,6 miliardi di dollari. Una azienda così “indigente” potrebbe o no giocare un ruolo importante sull’impatto mediatico determinato da casi illustri come quello di Angelina Jolie???Chiederselo è perlomeno legittimo.

La pubblicità che accompagna queste iniziative rappresenta una scienza dei geni perfetta e infallibile, mentre siamo ancora “nell’infanzia dei test genetici” (parere di Arthur Caplan, bioetica University N.Y.), ed inoltre i risultati vanno interpretati, immessi nel contesto, depurati da una mole di dati irrilevanti o incerti.

Non abbiamo noi italiani ancora la febbre dell’oroscopo genetico come negli Stati Uniti, ma anche da noi cresce la richiesta di esami che indagano sui cromosomi. E se i pazienti ne sanno poco anche molti medici sono presi alla sprovvista. E in tempi di spending review occorre comunque precisare che l’esame costa alla collettività 1500 euro Euro (per il centro o l’ospedale che lo esegue).

La prudenza sul ricorso al bisturi “che tutto previene”, vale a maggior ragione per altri tipi di tumore dove le conoscenze sui geni sono ancora meno progredite. La prima vittima dell’effetto Angelina pare sia stato quell’uomo di affari inglese che si è disfatto della sua prostata perché affetto da una mutazione genetica Brca2. Ma non è lui il responsabile. Lo è forse il collega chirurgo che ha accolto la richiesta del paziente dopo che ormai è noto che la maggioranza di task force sulla prevenzione scoraggino persino gli interventi basati solo sul test del PSA, non sempre attendibile, e soprattutto dopo che uno studio apparso sul New England Journal of Medicine attesta che la mortalità fra i pazienti operati e quelli che hanno optato per un monitoraggio costante è simile (http://www.senosalvo.com/tutti_abbiamo_un_tumore.htm).

 

Considerazioni conclusive 

1) La mastectomia profilattica è una scelta da riservare a casi estremi e selezionati.

 2) Il vantaggio è indubbio ma il rischio (5% circa) non si azzera.

 3) I geni coinvolti nella mutazione sono: il BRCA1, la cui mutazione accresce il rischio a carico del seno, e il BRCA2, che aumenta anche quello a carico delle ovaie, ma anche della prostata, tube e di melanoma.

 4) Per le implicazioni psicologiche, emotive esimboliche, malgrado tutte le linee guida, la scelta di ridurre il proprio rischio di malattia con un'operazione che elimina l'organo bersaglio del cancro è assolutamente individuale e va presa in collaborazione con una équipe di medici che comprenda il senologo, ma anche il chirurgo plastico (che deve chiarire le possibilità ricostruttive e i limiti di queste), lo psiconcologo e il genetista, che studierà l'albero genealogico della paziente e le eventuali caratteristiche individuali.

 5) Essere portatrici di una mutazione genetica, eleva il proprio rischio individuale di ammalarsi di tumore del seno nel corso della vita al 50-80 % (o più, in caso di compresenza di altre mutazioni), contro un rischio medio per una donna non portatrice di circa il 12-13 per cento.

6) L'intervento, e soprattutto la successiva ricostruzione plastica con l'impianto di protesi, può rendere più complessa la diagnosi precoce. Le complicanze, seppur rare dell'intervento, possono essere importanti, legate all'anestesia, a emorragie, raccolte o alla difficile cicatrizzazione.

8) Esistono alternative alla mastectomia preventiva? Va detto subito che nessuna alternativa abbatte il rischio come la mastectomia preventiva. Ma esistono:

a) Monitoraggio intensivo: secondo le linee guida dell'American Cancer Society, le donne con BRCA1 e 2 positivo devono iniziare a sottoporsi a mammografia, ecografia e risonanza magnetica della mammella ogni anno a partire dai 30 anni. Dopo i 40, alcuni centri eseguono la mammografia e la risonanza magnetica con cadenza annuale, inframmezzata da un'ecografia ogni sei mesi.
I vantaggi rispetto all'intervento sono evidenti, ma i contro sono la possibilità che, data l'aggressività dei tumori legati a determinate mutazioni, questi si sviluppino nel periodo tra un controllo e l'altro, e la possibilità che la malattia venga individuata in fase precoce ma non tanto precoce da evitare il ricorso alla mastectomia e alla chemioterapia.
Ho avuto modo di osservare alcuni casi soprattutto nel corso della gravidanza a causa del fatto che erroneamente alcuni medici interrompono la sorveglianza sul pregiudizio che “la gravidanza protegge”. E inoltre perché la tensione mammaria gravidica rende più difficile il riconoscimento precoce di alcune neoplasie. 

Ma ad esclusione dei "casi difficili", che sono rari, come quelli citati in gravidanza, un monitoraggio intensivo clinico-strumentale a partire dalla giovane età è premiato dal riscontro di diagnosi precocissime di tumori che sono curabili e guaribili in percentuali ben al di sopra del 90%. 

b) L'uso di farmaci. Si tratta di una strategia già consolidata, che riduce il rischio bloccando gli effetti degli estrogeni sul seno con farmaci antiestrogenici come il tamoxifene. Tale strategia da sola, dimezza il rischio individuale, portandolo quindi tra il 25 e il 40 per cento a seconda dei casi. Non è una scelta priva di effetti collaterali, poiché l'uso del tamoxifene induce una menopausa precoce.

c) L'asportazione delle sole ovaie. Secondo alcuni è una strategia meno invasiva dell'asportazione delle mammelle, perché non modifica l'immagine corporea. Poiché le ovaie sono gli organi che producono gli ormoni estrogeni, togliendole si ottiene un effetto simile a quello dei farmaci antiestrogenici e, ovviamente, si induce la menopausa. È una strategia poco attuabile nel caso in cui si desideri avere dei figli e in donne giovani, ma può essere utile in donne di età più avanzata.

d) Cambiamenti negli stili di vita. È noto che alcuni fattori, come l'alimentazione e la sedentarietà, favoriscono lo sviluppo dei tumori e che è possibile ridurre il rischio individuale agendo su di essi (questo vale per tutti e non solo per le donne portatrici di mutazioni).

PREVENZIONE PRIMARIA (= stile di vita)

(Alimentazione + attività fisica)

Quale possa essere il valore della Prevenzione Primaria persino sui rischi genetici lo dimostra uno studio condotto a Shangai sulla popolazione normale e su un vasto campione di soggetti che, a causa di alcune mutazioni genetiche, presentava un elevato rischio di ammalare di tumore polmonare. La semplice introduzione nella dieta quotidiana dei cavoli [(leggere il capitolo "le cellule tumorali detestano i cavoli" del libro (L'alimentazione anticancro) di R.Beliveau] in questo campione ristabiliva il rischio dei soggetti portatori della mutazione genetica allo stesso livello della popolazione normale. 

Data pubblicazione: 26 maggio 2013

207 commenti

#4
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Angela,
per il momento non intendo esprimere pareri sull’aspetto psicologico, che ritengo molto importante anche io ovviamente e sul quale sarebbe meglio sentire quello delle nostre utenti che sono state sottoposte a questo tipo di intervento e si tratta purtroppo (io dico per fortuna !) di casistiche molto piccole.

Posso sicuramente esprimere qualcosa sui miei pre-giudizi che derivano però da una lunghissima esperienza.

Resto convinto ad esempio che se si raccogliessero i “dati di gradimento” su interventi come quello eseguito su Angelina, questi ultimi non ci darebbero risposte esaurienti in quanto sono da considerare dei cattivi indicatori perché influenzati dalla storia personale che ha preceduto l’intervento di mastectomia profilattica.

Se io ti proponessi un intervento “salvatore della vita” mi aspetterei una reazione dopo l’intervento da parte tua che tiene in scarsa, o perlomeno MINORE PRIORITA’, il risultato cosmetico finale.
In altre parole se di mezzo non ci fosse quel mostro mortale che come un fantasma ci perseguita e ci rincorre, le risposte sul gradimento sarebbero più obiettive.

Questo l'ho compreso ed appreso per la prima volta nel secolo scorso quando di cancro si moriva con elevata frequenza e frequentavo l’Istituto dei Tumori di Milano che iniziava ad eseguire la quadrantectomia al posto della mastectomia, l’unica opzione terapeutica in tutto il mondo.

Ricordo bene di avere eseguito la mia seconda quadrantectomia ad una bella ragazza quarantenne dotata di seni molto belli. Il risultato per me fu molto deludente (per fortuna mi sono rifatto nelle quasi dodicimila quadrantectomie successive) e non riuscendo a trovar pace alla fine ne ho parlato molto francamente con la paziente forse più per confortare me stesso che la povera donna.

La reazione per me fu molto sorprendente : fu lei a confortare me alla fine dichiarandosi soddisfattissima dell’intervento che
a) Le aveva salvato la vita
b) aveva conservato la SUA mammella, bellissima per lei anche dopo l'intervento, inguardabile per me.

Con l’esperienza ho imparato che in una fase della relazione dove prevale la paura per il cancro (alcune di queste hanno assistito ad un vero sterminio della propria famiglia), il problema estetico che riguarda il seno sia una esigenza sentita più dal chirurgo che dalla paziente.
E trovo pertanto fuorvianti alcuni studi condotti da chirurghi plastici che raccolgono dati sul grado di gradimento addirittura prima della dimissione della paziente o nel corso dei primi controlli ambulatoriali.

In linea generale sarebbe necessario prima di raccogliere questi dati lasciare il tempo sufficiente ( che è quindi una variabile…molto variabile) perché la verità sia assorbita. E in queste famiglie la “paura della paura” spesso è più forte della stessa paura del cancro. E chi compie la gaffe “le piacciono i suoi seni ricostruiti ?” di porre la domanda intempestivamente non si rende conto che dimostra di sottostimare la tempesta emotiva provocata non dalla perdita dei seni (anche quella), ma dalla “paura della paura”.

#5
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Ai colleghi che ringrazio, invece il consiglio di approfondire, perchè non riguarda solo i tumori, la campagna lanciata dal British Medical Journal >>TOO MUCH MEDICINE =Troppa medicina !!>>
per denunciare l'eccessivo ricorso a test diagnostici (non solo genetici) e a terapie che potrebbero rivelarsi inutili.

Oggi l'eccesso di conoscenze mediche rischia di far ammalare i sani e di creare nuovi business per gli imprenditori della sanità.

Prendiamo il test per i geni Brca: il monopolio è detenuto da un'azienda che non ha concorrenti. E già solo questo induce a riflettere.

#6
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Caro Salvo,
in Urologia su questo tema capiti a fagiolo, un esempio è il PSA; anche su questo argomento il British medical journal ha pubblicato recentemente uno studio che sembra confermare quanto da più anni si va dicendo e cioè che focalizzare lo screening per il tumore della prostata sugli uomini a rischio elevato potrebbe aumentare il rapporto tra benefici e "TOO MUCH MEDICINE".
Anche se la misurazione dell’antigene prostatico specifico (PSA) si è dimostrato utile per la determinazione precoce di questo tipo di tumore, tuttavia presenta ancora molti aspetti critici da valutare, per esempio, quando è meglio cominciare lo screening e con che frequenza farlo.
Te la faccio breve ma secondo questo studio, ad esempio, nei soggetti a rischio, i programmi di screening dovrebbero avere queste caratteristiche: 3 test del PSA tra i 45 e i 60 anni; questi possono essere considerati sufficienti per almeno la metà della popolazione maschile, riducendo così il rischio di sovradiagnosi e consentendo allo stesso tempo la diagnosi precoce per coloro che hanno un rischio vero da monitorare.
Allego la fonte: http://www.bmj.com/content/346/bmj.f2023

#7
Dr. Dario Graziano
Dr. Dario Graziano

era doveroso da parte di un esperto in materia un più ampio chiarimento. Mi è sembrato esaustivo!

#8
Dr. Dario Graziano
Dr. Dario Graziano

p.s.: in realtà in tutti i casi che ho trattato il consenso alla paziente è stato esauriente. La decisione dell'intervento deve in ogni caso essere presa in maniera collegiale dopo avere chiarito tutti gli aspetti alla paziente. Spero che nessun chirurgo plastico si azzardi a fare un intervento del genere a cuor leggero!
ciao e buon lavoro

#10
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Giovanni,
grazie perchè proprio mammella e prostata concentrano gran parte dei sovratrattamenti denunciati dalla campagna TOO MUCH MEDICINE !

Ed il caso di Angelina Jolie è un esempio eclatante perchè se il trattamento profilattico su di Lei è giustificato è allo stesso tempo purtroppo prevedibile che venga esteso là ove non c'è alcuna indicazione sia per emulazione sia per interessi sotterranei, mica tanto sotterranei.

Too much medicine perchè l'interpetazione di questo caso ha focalizzato (=medicalizzato) tutto sul RISCHIO, che ricordiamo qui è reale, mentre come scrivevo nei post precedenti il ruolo fondamentale è prettamente psicologico.

Per rendersene conto forse occorrerebbe rileggersi la intervista originale con le dichiarazioni virgolettate di Angelina.

http://www.nytimes.com/2013/05/14/opinion/my-medical-choice.html?hp&_r=1&;


Nell'articolo sul «New York Times», la Jolie racconta come con i suoi sei figli, tre adottati e tre biologici, parli spesso «della mamma di mamma» e della «malattia che ce l'ha portata via». «I miei figli mi chiedevano se la stessa cosa potesse accadere a me»,

Ed è soprattutto per rassicurare i suoi bambini che la Jolie ha deciso di sottoporsi a un intervento di «mastectomia preventiva».

Sul versante medico c'è uno spazio di gran lunga inferiore pur se è la sintesi di un lungo processo, miracolosamente tenuto segreto ai media, cominciato lo scorso febbraio e finito il 27 aprile.
«Quando ti risvegli dall'operazione, con i tubi di drenaggio infilati nel seno, ti sembra di stare sul set di un film di fantascienza», racconta spiegando che ha deciso di raccontare la sua storia per dire «ad altre donne che la decisione di una doppia mastectomia non è stata facile. Ma è una decisione di cui sono molto contenta. Il rischio di cancro al seno è sceso dall'87% a meno del 5%».

Ma subito ha il sopravvento l'aspetto "psicologico" :la Jolie si dice anche «fortunata» di avere un compagno come Brad Pitt «che è così amorevole e mi sostiene». «La vita è piena di sfide», «le sfide che non ci devono spaventare sono quelle su cui possiamo intervenire e di cui possiamo assumere il controllo».



#11
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Ed a gettare benzina emotiva sul fuoco del sensazionalismo arriva
oggi la notizia che Debbie Martin, 61 anni, la sorella minore della mamma di Angelina è morta ieri a San Diego

Avrebbe avuto la stessa malattia, e presentava lo stesso gene difettoso, il BRCA1. Il cancro le era stato diagnosticato nel 2004. Ron Martin, marito della donna, ha spiegato: «Se avessimo saputo della pericolosità di questo gene avremmo sicuramente fatto la stessa scelta di Angelina».

Ora sì che sarà difficile trovare negli Stati Uniti una donna senza protesi !

#14
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Sapessi cosa accade nella pratica professionale quotidiana in questi giorni e l'assalto alla diligenza della mia posta privata .

In quest'ultimo caso anche attacchi da colleghi, uno in particolare
chirurgo plastico che mi ha tacciato di oscurantismo " TI OPPONI AL PROGRESSO DELLA SCIENZA (*) !!" (sic e risic).

Io ho solo scritto che la scelta di Angelina sia comprensibile e persino condivisibile, ma che le donne che possono condividere lo stesso grado di rischio siano una vera rarità.

(*) ...mi sorge il legittimo sospetto che qualcuno confonda la scienza....con il portafogli !!! (^___^)

(**) ...e poichè dietro l'Angelina si stanno muovendo campagne per proporla come novella Teresa di Calcutta ( ma che c'entra ?)....appena-presto- avrò un pò di tempo scriverò un secondo blog dal titolo

>>Il lato B (inedito) di Angelina Jolie :"quod me nutrit me destruit">>

Angelina ha decine di tatuaggi : schiena, spalle, braccia caviglie,
con disegni di draghi e sepenti e le coordinate dei luoghi di nascita dei suoi 6 figli, adottivi e biologici. Ma ce n'è uno nascosto in particolare scolpito vicino all'inguine (l'ha fatto prima della farfalla di Belen !) che appunto recita la scritta latina "QUOD ME NUTRIT ME DESTRUIT"=CIO' CHE MI NUTRE, MI DISTRUGGE.

In questa scritta latina c'è tutta la sua storia (lato B) nel cui contesto sono entrati con violenza i concetti di geni mutati (terrificante se ad una bambina o adolescente si deve spiegare che ha due bei seni, due bellissimi paraurti, ma la sua carrozzeria tra i vari accessori ha un BRCA difettoso potenzialmente mortale, dove
BR sta per BREAST e Ca per CANCER)

Angela....sul piano psicologico....c'è da scrivere un trattato !


#15
Dr. Chiara Lestuzzi
Dr. Chiara Lestuzzi

Devo dire -da medico che frequenta molte pazienti oncologiche e da donna- che quando ho sentito la notizia alla radio mi sono stupita. In effetti il mio primo pensiero è stato: "Come, la Jolie che può permettersi di farsi fare un' ecografia ogni 3 mesi dal miglior senologo sulla piazza, decide per la mastectomia preventiva?". Il secondo è stato però: "Una donna così bella, con un bellissimo seno (sicuramente migliore di qualsiasi protesi), che fa un mestiere per cui anche il fisico è importante, non ha certo fatto questa scelta a cuor leggero. Avrà avuto i suoi motivi!"
Ho pensato a una mia amica che aveva una mastopatia fibrocistica per cui lo screening con immagini non era mai affidabile al 100%. Dopo la morte a 60 anni di sua sorella per un tumore insorto e cresciuto tra una mammografia e l'altra (capita molto raramente, ma può succedere), dopo lungo e sofferto ragionamento ha deciso per la mastectomia preventiva. Quando me l'ha detto, ho registrato la notizia e mi sono rallegrata solo del fatto che si era tolta un motivo di ansia.
Credo anche io che non basti un gene mutato per prendere una decisione così radicale, ma ci vogliano gene mutato + storia familiare + possibilità concreta di fare una diagnosi veramente precoce + atteggiamento psicologico della donna nei confronti del rischio di ammalarsi e del trauma di un intervento demolitivo.
Al CRO di Aviano, dove lavoro, viene fornito un servizio di counselling per questi casi, ma appunto il servizio fornisce alla DIRETTA INTERESSATA tutte le informazioni per cui possa decidere con cognizione di causa che cosa è meglio PER LEI STESSA.
Diffiderei da qualsiasi chirurgo che cerchi di spingere all' intervento una paziente solo sulla base delle proprie (del chirurgo) convinzioni (anche in buona fede). Perché non è lui che deve andare sotto i ferri.

#16
Utente 112XXX
Utente 112XXX

Finalmente un articolo chiaro e ponderato su questo argomento. Grazie, Dr. Catania.
Vorrei porre l'attenzione su un aspetto spesso trascurato: la statistica. Come si ottengono le percentuali di rischio?
Non sono esperta di statistica, la uso solo un po' per lavoro e l'ho studiata in 3 o 4 esami all'università, ma penso che questo sia sufficiente per rendermi conto che spesso viene usata male, anche nei lavori scientifici.
Come diceva qualcuno (non ricordo chi): la statistica è forse la materia in cui è più facile che anche persone esperte commettano errori. Credo sia vero: ci vuole davvero poco per interpretare male i dati, per scegliere il test statistico sbagliato, per farsi sfuggire elementi essenziali. Anche una persona in buona fede, con una preparazione statistica decente, può prendere svarioni paurosi e giungere a conclusioni errate (parlo anche per esperienza personale: quante volte mi è successo, a metà di un'elaborazione, di accorgermi che avevo trascurato qualche elemento determinante...). E una persona non in buona fede può usare facilmente la statistica in modo distorto, per fare dire ai dati ciò che vuole.
In particolare, i dati espressi come percentuale sono molto insidiosi, perché se non si specifica su quale base quella percentuale è stata calcolata, si prestano facilmente a interpretazioni scorrette.
Se qualcuno mi dice: "La Jolie aveva l'87% di probabilità di ammalarsi di cancro al seno", a me viene subito da chiedere: "Com'è stato determinato quell'87%? Da quali dati grezzi salta fuori? E quale sarebbe stata la sua probabilità di guarigione nel caso si fosse ammalata?".
Può darsi che in questo caso il calcolo fosse corretto e la decisione di operare sensata, ma in generale credo che medici e pazienti dovrebbero sempre prendere con beneficio di inventario questi numeri che piovono dal cielo, se possibile andarsi a cercare le pubblicazioni originali, valutare come i dati sono stati elaborati, per verificare se ci si può fidare o se sono numeri privi di attendibilità, originati da analisi fatte male o che presentano i risultati in modo volutamente fuorviante.

#17
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Ma che bello e interessante il suo commento ! Così bello e interessante che…avrei voluto scriverlo io, ma non posso farlo, perché leggerebbe sui giornali “ritrovato un chirurgo oncologo incaprettato nel bagagliaio della propria auto abbandonata lungo i navigli di Milano” (^__^).

Pertanto lascio a Lei la responsabilità della opinione qui riportata. La condivido al punto che la scheda che mi sono fatto in casa e che utilizzo prima della visita

http://www.senosalvo.com/come_si_calcola_rischio_reale.htm

tende all’identificazione di STIME APPROSSIMATE di basso, medio e alto rischio , sulla base del modello di Gail (*) ed il modello della NSABP, ma tenendo conto anche del Calcolatore di Rischio del National Cancer Institute.

Con questo calcolo , dalle notizie che ho su Angelina Jolie (ormai so tutto o quasi, persino sui dettagli dei tatuaggi ) non sarei mai arrivato alla conclusione di un rischio dell’87%, ma a quella, che interessa me, di rischio MOLTO ALTO e l’avrei avviata ad una consulenza oncogenetica, dove tra gli altri la presenza del genetista avrebbe provveduto alla ricostruzione dell’intero albero genealogico e l’attribuzione più precisa dei rischi relativi e del rischio globale.

Di mio inoltre, ma su basi certe, la specificazione dei rischi relativi in relazione alla familiarità : Madre RR =1,8% Sorella=RR =2,5, Zia e nonna 1,5%, Madre e sorella=5,6 ecc

(*) Il modello di Gail è un modello matematico basato su una regressione logistica multivariata , ottenuta analizzando i fattori di rischio raccolti in modo prospettico in studi di screening mammografico.
Inseriti i dati della donna , il programma calcola un rischio complessivo, proiettato nel tempo (ecco perché io lo chiamo OROSCOPO GENETICO) in relazione alle probabilità di ammalarsi ed ai rischi complessivi di morte. Ecc . Ecc Il modello ha limiti ed imperfezioni : non tiene conto dell’età della menopausa e consumo di alcol che io ho aggiunto. Il modello ha limiti importanti per fare predizioni in caso di tumori ereditari , in quanto sottostima il rischio in caso di mutazioni BRCA e sovrastima il rischio di una donna che non ha ereditato la mutazione , ma appartiene ad una famiglia con mutazione ereditaria (trasmessa con modalità autosomica dominante). Inoltre in caso di tumori della linea maschile sottostima il rischio del 50%, tant’è che per alcuni medici “il padre non conta”. Conta eccome!

Questo è uno dei modelli imperfetti (mi fanno sorridere le percentuali di rischio strombazzate con tanta sicumera dai media ), ma ne esistono altri come il modello di Claus ed uno molto sofisticato come il BRCAPRO.

Accantoniamo per favore questo filone "statistico" anche perché è difficile da spiegare agli utenti..

#18
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Però ripensandoci bene una volta che io le ho elencato : Modello Gail, Modello NSABP (la NSAIP è partita dal modello originale di Gail e lo ha modificato a fini di ricerca), Modello di Claus e Programma BRCAPRO, per Lei non sarà certo difficile risalire a come siano arrivati al calcolo del rischio globale dell'87 %.

Io non ho questa curiosità perchè ai fini pratici l'informazione ha scarso valore. Se Lei con maggiore competenza riesce a risalire ai vari passaggi statistici e ce lo comunica , sarebbe interessante per la completezza dell'informazione.

#19
Utente 112XXX
Utente 112XXX

Certo dottore, la mia non voleva essere una critica a lei, che mi pare invece perfettamente in grado di dare il giusto valore ai numeri.
Voleva essere un discorso più generale: purtroppo non tutti i medici hanno la sua attenzione e il suo buon senso e purtroppo non tutti i pazienti hanno le capacità (o il sangue freddo: quando si è malati si perde facilmente la testa) di vagliare la bontà delle informazioni che ricevono.
Valutare la bontà e i limiti di un modello richiede giorni di lavoro a uno specialista della materia, mesi a un non specialista, che deve costruirsi prima una bella conoscenza delle questioni sottostanti. Per cui non credo che mi cimenterò...
Esiste un bel libro divulgativo sulle insidie della statistica medica, ma purtroppo ora non ricordo il titolo (l'ho letto qualche anno fa). Non è un argomento inaccessibile al grande pubblico, ma concordo che questa non sia la sede più adatta a questi discorsi. Volevo solo fare un accenno, ma tendendo ad essere prolissa quando parlo di questioni che mi interessano ho fatto un po' un poema. Di questo mi scuso.

#20
Utente 112XXX
Utente 112XXX

Trovato. Il libro a cui mi riferivo è "Il malato immaginato" di Marco Bobbio.

#21
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

No non l'ho vista come una critica, tutt'altro. E non si deve scusare di nulla.

Sì il libro di Bobbio è chiaro perchè lontano dal medichese. E' relativamente recente (2010) , ma non è affatto fuori dal coro della Medicina Ufficiale come può a prima vista sembrare.

Il suo >>SIAMO COSI' BEN CURATI CHE CI SENTIAMO TUTTI AMMALATI<<
in realtà riprende quella campagna del British British Medical Journal >>TOO MUCH MEDICINE>>= TROPPA MEDICINA !

E le statistiche c'entrano sul " come condizionare un risultato positivo", "i limiti dell'Evidence-Based Medicine" ecc ecc

Ovviamente Bobbio che è un cardiologo privilegia la sua area cardiovascolare ma i dubbi che insinua sono validi in tutti i tipi di ricerca.

Ecco perchè è da IRRESPONSABILI riportare, come molti fanno, studi solo perchè sono stati appena pubblicati e interpretarli senza alcuna competenza nell'assoluta incapacità ad offrire un prefiltraggio critico per l'utenza.

#23
Utente 275XXX
Utente 275XXX

gentile dott Salvo , lei conosce la mia storia , qui faccio un riassunto
per gli altri . io sono portatrice del gene BRCA1 lo so da quando avevo 33 i, nel frattempo sono stata sottoposta a tutto lo screening previsto per me. fiduciosa dei controlli e nella vita metto in porto le mie tante desiderate due gravidanze. nella prima sono cosi` pazza da saltare i controlli, durante la seconda no e il cancro arriva alla 35 sett. mi frega perche` io stavo gia` pensando che prima dei40 avrei fatto la mastectomia bilaterale. comprenso benissimo la scelta di Angelina , anzi ne sono gelosa, perche` anch' io ho perso la mamma la nonna e la zia e mia cugina , si e' ammalata pure lei.
ora sono sotto trattamento chemioterapico e attendo l' operazione che nel mio caso sara' appunto una mastectomia bilaterale . scelta legata alla ricostruzione del mio albero genealogico e al fatto che sia mia mamma che mia cugina hanno avuto un cancro bilaterale. in attesa di questo intervento sto rimuginan aspetto estetico per il momento non e` un mio pensiero perche` sono spaventata dalla malattia. la mia paura principale e` proprio focalizzato sull`' inserimenro delle protesi: soprattutto ho paura che non si possa vedere bene al

controllo poi se non ricordo male alcuni anni fa erano state sostituite protesi perche` cancerogene, poi tante turbe sul fatto chd possano scoppiare, rompersi o usurarsi e quindi che mi possano provocare delle infezioni.
con il chirurgo abbiamo avuto un primo colloquio dove mi ha spiegato i rischi dell' operazione, ma quelli sono quelli che mi turbano di meno perche` tsnto l' iperazione va fatta , nel frattempo mi sono sorte queste altre paure. sugli aspetti psicologici non so bisognera` vedere con il tempo e questo possibile senso di estraneita` ai propri seni non si deve considerare solo per la donna, ma bisognerebbe chiedere anche al marito.
un caro saluto.






#24
Utente 258XXX
Utente 258XXX

Buonasera, anch'io sono mastectomizzata bilaterale, ci sono arrivata per gradi perchè colpita dal ca mammario tre volte: prima quadrantectomia, poi dopo 13 anni mastectomia alla mammella già colpita, poi dopo sei mesi mastectomia alla mammella controlaterale. Non ho fatto il test oncogenetico, era un cancro non particolarmente aggressivo " a buona prognosi", tra i miei consaguinei ho solo un caso di ca mammaio ma insorto oltre gli 85 anni, quindi non riesco appieno a capire lo stato d'animo di chi sana vive con la consapevolezza di essere un soggetto ad alto rischio di ammalarsi di ca a "prognosi infausta", tuttavia anch'io ho avuto paura della morte. Questa paura nell'immediatezza degli eventi ha preso il sopravvento su tutte le altre considerazioni relative alla ricostruzione delle mammelle. Tutte le energie emotive erano, e ancora lo sono in prossimità dei controlli, ad allontanare la concretezza di questo avvenimento ineluttabile ma immaginato in un lontano futuro come evento naturale atteso. Quindi con il chirurgo non m'interessava di discutere dell'intervento conservativo o demolitivo, di tecniche di ricostruzione, l'unico interesse era estirpare il cancro che si annidava nel seno. Sono grata al chirurgo che mi propose l'intervento conservativo anche con la mia disposizione esternata verso la mastectomia perchè per tredici anni ho conservato il mio seno naturale sia pure martoriato con la quadrantectomia e sono grata al chirurgo che mi propose la ricostruzione con protesi pur avendo esternato che la cosa non mi interessava perchè " ora non le sembra importante ma passata la paura avrà anche esigenze estetiche" ed aveva ragione.
La mastectomia non è un intervento di chirurgia plastica è una MUTILAZIONE che ti priverà PER SEMPRE delle mammelle, nel mio caso sono stati asportati anche i capezzoli. Ci è voluto del tempo per considerare il risultato della ricostruzione un seno: quando mi guardavo allo specchio consideravo l'innaturalezza di muscoli costretti ad assumere tali fattezze, e le cicatrici non sono invisibili, nel mio caso proprio per niente, non cicatrizzo bene.
Dopo l'intervento i controlli erano ogni quattro mesi: il senso del trascorrere del tempo si modificava scandito da queste tappe, la vita era l'intervallo tra un controllo e l'altro, teso al raggiungimento del referto di "non malattia apprezzabile" UNA NON VITA.
Penso che nel caso dell'attrice la decisione della mastectomia bilaterale sia stata supportata da uno stato emotivo che non lasciava altra alternativa per ritornare pienamente a vivere.
Vi saluto distintamente.

#25
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Non intervengo ovviamente sulle esperienze personali raccontate dalle nostre utenti. Chi meglio di loro può dire cosa sia meglio fare per loro o cosa di meglio o di peggio sia stato fatto per loro ?

Intanto sulla emotività del caso Angelina Jolie si è scatenata sui media americani una feroce polemica che riprende la campagna del TOO MUCH MEDICINE del British J.M.

La denuncia, fragorosissima, proviene da una testimonial degli anni scorsi delle serrate campagne di prevenzione attraverso gli screening mammografici, la giornalista operata pure Lei Peggy Orenstein sul The New York times Magazine . Si tratta di un personaggio molto noto e carismatico che fa marcia indietro rispetto al passato "LA MAMMOGRAFIA E' DAVVERO L'ARMA PIù EFFICACE NELLA BATTAGLIA CONTRO IL CANCRO AL SENO ???"
Per il momento allego solo l'informazione senza ulteriori approfondimenti perchè ci porterebbe OT, ma ci torneremo.

#26
Ex utente
Ex utente

Operata 15 anni fa con alto rischio familiare. Un mese prima era stata operata una mia cugina che aveva fatto un intervento analogo a quello di Angelina Jolie che lei aveva richiesto con energica insistenza. Io ho optato per una terapia conservativa. Dopo 15 anni tutto procede a meraviglia : ho un seno più bello di quello sano, non ho rimpianti di sorta e nessuna tentazione di emulare casi che nulla hanno a che vedere con me. Una certa apprensione tuttavia mi coglie quando vengono pubblicati casi come quello di Angelina.
Mia cugina invece sta bene , ma riguardo ai risultati estetici non ne parliamo neanche. Eppure è stata operata da gente nota e competente. Tra le due se c'è una pentita e con grandi rimpianti non sono certo io.

#29
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Purtroppo richiede una password per accedere al link. Ma credo di immaginare a quale caso tu voglia riferirti.

#30
Ex utente
Ex utente

Da oltre 15 anni frequento ambulatori di oncologia non solo per la mia neoplasia di base ma soprattutto per il mio alto rischio familiare.. Non sono affatto pentita della mia scelta su una terapia chirurgica conservativa . Noi donne parliamo di tutto nelle attese delle visite e talvolta mostriamo tra di noi i risultati dell'intervento chirurgico. Sulle ricostruzioni ho visto anche risultati belli, ma non sempre si può parlare di risultati soddisfacenti e credo che questo
aspetto dovrebbe essere rilevato dai chirurghi prima dell'intervento per non ingenerare false aspettative. Come scritto nell'articolo la scelta è individuale ed è impossibile quindi esprimere giudizi sulle scelte altrui. Mi sembra veramente banale la domanda che ricorre sui media in questi giorni " Ha fatto bene Angelina ?".
Ma chi può saperlo ?

#31
Utente 277XXX
Utente 277XXX

Anche io sottoposta a chirurgia conservativa pur con un rischio alto non ci penso affatto di cedere alle sirene della tecnologia integralista. Io ho in famiglia chi invece l'ha pensata a suo tempo diversamente da me. Vi faccio una sola domanda : ma voi avete mai toccata una protesi inserita ? Chi si lancia in opinioni trionfalistiche dovrebbe farlo almeno una volta prima di esprimerle pubblicamente.

#32
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Un commento del mio caro amico Alberto Luini, Direttore Divisione Senologia dell'Istituto Europeo di Milano, che è una bella sintesi di questo articolo
1) "Allo IEO facciamo una decina di interventi di questo genere (su migliaia per tumore al seno), pari a circa il 10% delle donne che presentano una mutazione genetica.
2) Non è mai una scelta emotiva : è frutto di una meditazione profonda>>

#33
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

>>"Allo IEO facciamo una decina di interventi di questo genere (su migliaia per tumore al seno), >> Ovviamente all'ANNO !

#34
Utente 212XXX
Utente 212XXX

Gentile dottor Catania, ho letto il suo commento in merito all'intervento al seno di Angelina Jolie e lo trovo assolutamente lucidissimo e molto importante. La ringrazio davvero perché al mondo sono poche le persone che aiutano a pensare!
Io ho perso mia madre (peraltro in etá avanzata) per il cancro al seno, in più una cugina di primo grado é morta per il cancro al seno (forma ormonale) a 50 anni. In altre parole mi é stato detto che ho una certa familiarità. Mi sottopongo a controlli ogni anno ( eco/mammografia), non ho mai fumato, cammino ogni giorno almeno un'ora e mezza, ho deciso di non mangiare piú carne salumi latticini, sostituendoli con soia, legumi, pesce. Insomma cerco di mantenere uno stile di vita sano.
Nel suo scritto mi ha molto colpito un dettaglio 'geni coinvolti nella mutazione sono: il BRCA1, la cui mutazione accresce il rischio a carico del seno, e il BRCA2, che aumenta anche quello a carico delle ovaie, ma anche della prostata, tube e di melanoma.
Ecco perchè ho sobbalzato: il fratello di mia madre ha avuto un melanoma e purtroppo é morto quest'anno. Mi é venuto da pensare lui melanoma, mia madre cancro al seno...può esserci allora un indizio di mutazione genica? Secondo lei sarebbe consigliabile per me sottopormi al famoso test genetico?
Quella che considero una mia maestra mi ha detto che i diavoli vanno fatti entrare se poi si ha la certezza di riuscire a richiuderli dietro la porta. Conosco molto bene le trappole che sa costruire la mente! Credo che la Jolie onnipotentemente (col dio denaro!) si illude di aver beffato la nostra condizione di esseri mortali.
D'altra parte mi piacerebbe un suo parere in merito: se io sapessi di avere una mutazione cosa potrei fare di più? Sarebbe comunque utile saperlo? In altre parole avrei qualche mossa in piú da giocare nella partita a scacchi con la morte ( e mi viene in mente Il settimo sigillo di Ingmar Bergman)?
La ringrazio comunque...e tanto x le cose intelligenti che scrive su internet.
p.s proprio oggi tra le mail mi è arrivata quella di una clinica che si occupa di estetica, di solito mi propongono botox, anticellulite e filler x le rughe, stavolta si parla della Jolie e del suo intervento!!!!

#35
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Tanta carne al fuoco. Ci provo e spero di essere chiaro anche se sintetico
1) E’ molto probabile che nei due casi che descrive si possa parlare di tumori SPORADICI, che non hanno nulla a che vedere con i tumori ereditari, stante l’età di insorgenza.
Teoricamente il suo rischio familiare è scarso e anche se eccedessimo in punteggio sul rischio relativo non supera il RR 2,5. Anche il caso di melanoma, ma questo non lo sapremo mai, sarebbe da considerare sporadico. Nel suo caso non farei un test genetico perché non c’è una indicazione. Se si vuole eccedere in scrupoli farei un consulto, probabilmente superfluo, con un genetista per ricostruire l’albero genealogico familiare per individuare eventuali salti generazionali.

http://www.senosalvo.com/approfondimenti/fattori_indicatori_carcinoma_mammario.htm

https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/64-fattori-e-indicatori-di-rischio-per-il-carcinoma-mammario.html

https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/676-tumore-del-seno-come-si-calcola-il-rischio-reale.html


2) In ogni caso con un rischio modesto come il suo le raccomandazioni che Le avrei dato di Prevenzione secondaria ( ecografia+ mammografia) Lei le sta seguendo. Queste ovviamente non riducono i fattori di rischio.

3) Li riducono gli stili di vita di almeno il 40 %. Ed anche qui Lei è sulla buonissima strada della Prevenzione Primaria. Forse precauzionalmente riverificherei alcune leggende metropolitane alimentari che purtroppo noi stessi medici abbiamo provveduto a diffondere .

Le lascio…i compitini per casa (^__^)
PREVENZIONE PRIMARIA (= stile di vita)
(Alimentazione + attività fisica)

https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/2253-fermi-tutti-la-dieta-anticancro-si-rimangia-le-regole.html

http://www.senosalvo.com/terapia_metronomica.htm

http://www.senosalvo.com/tutti_abbiamo_un_tumore.htm

http://www.senosalvo.com/vero_falso_dieta.htm

https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/90-l-attivita-fisica-riduce-il-rischio-di-morire-prematuramente-soprattutto-per-tumore-e-infarto.html-
riduce

Conclusioni : nel suo caso il test oncogenetico non lo farei
a) Perché non è indicato
b) Non sarebbe di nessuna utilità. Nessuno, a meno che uscito fuori di senno, la inviterebbe ad emulare Angelina Jolie. Quello che sarebbe utile per Lei lo sta facendo, con la riserva di qualche aggiustamento (vedi compitini)
c) Costa sino a 3000 Euro…ed è blasfemo proporre in tempi di spending rewue un prodotto da buttare nel cestino.

Spero di avere soddisfatto tutte le sue curiosità, tutte legittime, e la ringrazio di cuore per gli apprezzamenti

#36
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

>>Anche il caso di melanoma, ma questo non lo sapremo mai, sarebbe da considerare sporadico>>. Purtroppo poi, seguendo il discorso centrale, non ho approfondito.

Poichè ribadisco che questo caso moooolto probabilmente rientra tra i tumori sporadici, o comunque, senza alcuna relazione con una mutazione genetica BRCA, indipendentemente dai casi di tumore mammario, suggerisce un controllo periodico precauzionale dei nei.

#37
Utente 212XXX
Utente 212XXX

Gentile dottor Catania grazie mille per la generosità e la chiarezza delle informazioni fornite! Leggeró tutto con attenzione. Tra l'altro non mi era ben chiaro che un corretto stile di vita possa ridurre il rischio del 40 per cento!! Ergo non uscirò di senno per il seno :)

#38
Ex utente
Ex utente

Il mio oncologo sostiene che prima del consulto dal genetista dovrei essere io a ricostruire il mio albero genealogico dei tumori. Ho compreso bene ?

#39
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Si e no ! Certamente sarebbe utilissimo che Lei già prima del consulto delineasse una bozza di albero genealogico, perché aiuterebbe il genetista a raccogliere i dati base in tempi brevi.

L’albero ovviamente lo delinea il genetista e comunque poi lui deve interpretarlo per attribuirgli il rischio cumulativo e tradurlo in raccomandazioni pratiche che vanno dal “ non farei assolutamente nulla “ oppure “ nel suo caso sarebbe indicato il test.

Ma se Lei volesse stupirlo potrebbe senz’altro provarci con l’albero fai-da te perché è semplicissimo delinearlo sulla carta anche se è difficilissimo spiegare per me come si fa.

• L’albero genealogico è la rappresentazione grafica, secondo le relazioni di parentela, di tutti gli individui che compongono più generazioni di una stessa famiglia.
• Nell’albero le donne sono rappresentate da un cerchio, i maschi da un quadrato . La relazione tra marito e moglie si esprime con una linea orizzontale tra il quadrato ed il cerchio che congiunge i due simboli.
• Se la coppia ha dei figli, una linea verticale collega la coppia ai figli.
• I simboli sono pieni quando il soggetto è morto. In questo caso appare accanto al simbolo anche un numero che indica l’età della morte.
• In corrispondenza di un familiare morto per tumore appare una sigla secondo una codifica internazionale (ma questa ce la mette il genetista) ed un numero che indica l’età di insorgenza del tumore.

• L’albero genealogico è costituito da 5 generazioni

I) I nonni / II) Genitori e zii /III) Probanda (*), fratelli, sorelle, e cugini / IV) figli e nipoti (figli di fratelli e cugini)/ V) nipoti.

(*)Probanda è un bruttissimo termine che indica la consultante affetta da tumore che richiede il consulto.

Se la consultante è sana la probanda dell’albero genealogico sarà il caso di tumore più vicino all’intervistata, perciò in tale caso la consultante e la probanda non sono la stessa cosa.

#40
Ex utente
Ex utente

Quindi conta anche la linea paterna. Ma perchè alcuni medici di mia conoscenza la escludono ?

#41
Utente 289XXX
Utente 289XXX

Un caro saluto a tutti, sono Laura, una delle “ragazze fuori di seno del Dott.Catania” &#61514;
Sono stata operata a 35 anni nel 2011 di tumore al seno, senza precedenti famigliari
( aimè fino a quel momento...)

Posso portare la mia esperienza personale di chirurgia conservativa e di mastectomia subita ad un anno e mezzo di distanza da mia sorella.

Il mio intervento è stato un'ampia quadrantectomia.Il quadrante asportato è stato ricostruito nel miglior modo possibile con il mio tessuto .Non è stato semplicissimo dal punto di vista della ricostruzione anche perchè avevo interrotto da pochi giorni l’allattamento, ma il risultato è abbastanza buono e non ho avuto grandi ripensamenti per la scelta fatta.
Certo, non nascondo la preoccupazione per le recidive avendo conservato la ghiandola mammaria, ma la ritengo una condizione gestibile con i controlli e le prevenzioni sullo stile di vita ecc..
Dal punto di vista estetico invece a volte avrei preferito la ricostruzione, questo finchè non ho vissuto accanto a mia sorella l’esperienza della mastectomia.
Esteticamente il suo risultato è migliore, ma non lo è a livello di sensibilità e di sensazione di "avere un corpo estraneo" (protesi). Questo non significa che per tutti è così, ma per me credo sarebbe stato più difficile da accettare.
Ho dovuto poi fare i conti con l'idea della "mastectomia preventiva” anche perchè data la giovane età di insorgenza del tumore ed il successivo caso di mia sorella ho eseguito il colloquio onco-genetico ed il test per identificare un'eventuale mutazione. Oltre all'esito del test (che per me è stato negativo) è molto importante il colloquio. In quella sede si discute delle possibilità che la ricerca, gli strumenti diagnostici ecc..offrono ed infine anche dell'intervento di radicalizzazione.
Immagino quindi che chi , come l’attrice Jolie, decide di eseguire l’intervento di mastectomia bilaterale preventiva, abbia fatto un percorso analogo e che se alla fine ha fatto questa scelta è perchè non c’erano alternative. Il rischio in quel caso doveva essere proprio “ingovernabile”.

Vorei però che l’attenzione data al caso Jolie si arricchisse di un particolare importante: esiste la malattia, esiste la possibilità che questa porti ad esiti infausti ma...esiste la guarigione, esiste la VITA!
Questo è un messaggio troppo importante. Le donne devono sapere che purtroppo possono ammalarsi ma che si può prevenire con stile di vita, con esami scadenziati e che si guarisce con un’altissima percentuale. Non che la mastectomia preventiva è l’unica soluzione sicura.
Di questo vorrei sentir parlare tanto e spesso...

#42
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

# Utente 289775 . me lo chiedo anche io perchè alcuni medici escludano la linea paterna. Forse sono convinti che il mantenimento della specie umana avvenga come per alcuni animali e piante per...PARTENOGENESI (^__^)

#43
Utente 278XXX
Utente 278XXX

Ha scritto nell'articolo "siamo ancora nell’infanzia dei test genetici”.
A me sembra invece che ci sia stata una esplosione di ricerche sui geni e sul genoma. Almeno a leggere quanto ci riportano i media.

#44
Utente 278XXX
Utente 278XXX

Ha scritto nell'articolo "siamo ancora nell’infanzia dei test genetici”.
A me sembra invece che ci sia stata una esplosione di ricerche sui geni e sul genoma. Almeno a leggere quanto ci riportano i media.

#45
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Sì è verissimo
a) Solo nel mese di marzo di quest'anno sono state scoperte ben 74 varianti genetiche che aumentano il rischio di cancro.

b) Gli studi sul genoma hanno fatto tali progressi da poter stabilire i flussi di migrazioni dei primi uomini al punto da avere identificato con grande precisione che Adamo ed Eva risiedessero nel Corno d'africa. Pensi che faccia quando lo scopriranno gli xenofobi di tutti i continenti (leghisti compresi) : siamo TUTTI discendenti di extracomunitari africani!

c) Gli stessi studi hanno dimostrato che non esistono razze diverse all'interno dell'Homo Sapiens e pertanto, come aveva già scritto Einstein, esiste una sola razza : quella umana.

Nonostante questi grandi risultati siamo ancora nell'età dell'INFANZIA DEI GENI...e di certo non l'ho scritto per primo io (parere di Arthur Caplan, bioetica University N.Y.).





Cancro, scoperte 74 nuove varianti genetiche: aumentano il rischio ...

#46
Utente 277XXX
Utente 277XXX

Aveva anticipato di voler scrivere sul "lato B" di Angelina Jolie e dell'importanza del vissuto dell'attrice nella scelta drammatica che aveva preso
Ci ha ripensato ?

#47
Ex utente
Ex utente

Ho letto di test genetici molto semplici per il tumore al polmone, credo che si chiamino RNA TEST

Ne esistono anche per il tumore della mammella ?

#48
Ex utente
Ex utente

Ho letto di test genetici molto semplici per il tumore al polmone, credo che si chiamino RNA TEST

Ne esistono anche per il tumore della mammella ?

#49
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Gli studi più avanzati riguardano gli screening del tumore del polmone. Molti studi sono stati pubblicati con l’obiettivo di individuare nel sangue marcatori tumorali per diagnosi di tumore polmonare in modo accurato, non invasivo e diffusibile su ampia scala. Allo stato presente, i marcatori più promettenti sono rappresentati dai microRNA.

MicroRNAtest recentemente sono allo studio anche per il tumore alla mammella.

#50
Utente 277XXX
Utente 277XXX

Dal suo articolo non ho ben compreso se alla mastectomia profilattica di Angelina Jolie sia stato associato l'intervento profilattico di ovariectomia bilaterale.

#51
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Non essendo il portavoce di Angelina Jolie Le rispondo con il beneficio dell'inventario, interpretando le sue stesse parole.
Dalle sue dichiarazioni sembra che abbia voluto dare una priorità al rischio più elevato (87%) di tumore al seno e poi (ma non ancora a quanto si sa dai media) al rischio inferiore (50%) sull'apparato riproduttivo.
“Ho iniziato con i seni in quanto i miei rischi di tumore alle mammelle sono decisamente più alti di quelli di sviluppare il cancro alle ovaie e l’intervento chirurgico è più complesso”.

#52
Utente 137XXX
Utente 137XXX

Dott. Catania, volevo farLe una domanda a proposito di una notizia che ho letto . Da pochi giorni la Corte suprema statunitense ha dato torto all'azienda che produce i test per individuare le mutazioni genetiche legate ad alcuni tumori del seno. Lei pensa che,.come conseguenza, i prezzi dei test siano destinati a crollare a breve ? La ringrazio e La saluto

#53
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Risposta quanto mai difficile soprattutto per le implicazioni pratiche che possono derivare dal significato della recentissima sentenza.

Il problema è quanto mai controverso ed oggetto di molte discussioni negli ultimi anni, cercando di rispondere alla domanda : I GENI UMANI SONO BREVETTABILI ?

Secondo alcuni sì perché stimolano una concorrenza innnovativa, mentre secondo altri la frenano.

La sentenza si è occupata in particolare dei brevetti della Myriad Genetics, ed in particolare sui geni BrCa1 e 2 (acronimo di Breast Cancer), le cui mutazioni sono associate ad una forma di cancro ereditario al seno e all’ovaio. La Myriad ha scoperto la loro precisa collocazione in due cromosomi e li ha sequenziati. I brevetti le hanno dato il diritto esclusivo ( e quindi stratosferici guadagni) di estrarre e isolare i geni e produrre i test per cercare le mutazioni e creare DNA sintetico dei Brca.

Sono sorte associazioni che si sono opposte a questi brevetti perché incostituzionali. “Le leggi di natura , i fenomeni naturali e le idee astratte non sono brevettabili in quanto strumenti essenziali di lavoro scientifico è tecnologico” . Si tratta di un contenzioso lungo e romanzesco e Le risparmio i dettagli.

Una settimana fa la corte statunitense ha dato torto alla Myriad Genetics : I GENI UMANI NON SONO BREVETTABILI, ma aprendo una finestra al futuro con l’osservazione “se durante la ricerca del Brca1-2 la Myriad avesse creato un metodo innovativo per manipolare i geni, avrebbe potuto brevettarlo."

Quali sono le implicazioni che si possono ipotizzare :

Grazie alla sentenza, altre aziende potranno produrre i test facendone così scendere il costo attualmente elevato.

#54
Utente 278XXX
Utente 278XXX

Le protesi utilizzate per una mastectomia preventiva sono definitive ?

#55
Utente 278XXX
Utente 278XXX

Le protesi utilizzate per una mastectomia preventiva sono definitive ?

#56
Utente 278XXX
Utente 278XXX

Chiarisco meglio il senso della mia domanda : Angelina Jolie ad esempio, per restare in tema, prima o poi dovrà sostituire le sue protesi con un altro intervento ?

#57
Utente 309XXX
Utente 309XXX

Anche io sono interessata al problema della durata delle protesi. Nel mio caso però sulla durata dell'espansore dopo mastectomia. Che succede se non provvedo alla sua sostituzione ? Mi posso tenere l'espansore a vita ? Grazie

#58
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Forse proprio a causa del fragore che il caso di Angelina Jolie ha provocato, la Food and Drug Administration è arrivata puntuale una lista di consigli diretti alle donne chricorrono al chirurgo per aumentare il volume del seno o per cancellare gli effetti di una mastectomia. "Sebbene i prodotti siano controllati ci sono vari aspetti da tenere presenti . in primo luogo LE PROTESI NON SONO ETERNE !"
Senza considerare che talvolta sono necessari piccoli interventi di correzione : evento raro ma le protesi si possono SPOSTARE !

Non approfondisco questo tema per ovvie ragioni sperando che i colleghi chirurghi plastici possano farlo con maggiore competenza e soprattutto esperienza.

#59
Dr. Claudio Bernardi
Dr. Claudio Bernardi

Intervengo in relazione agli impianti mammari. Rispetto agli espansori cutanei dobbiamo specificare che non sono tutti uguali. Ne esistono alcuni che per la caratteristica propria non devono essere sostituiti, ma nella maggioranza dei casi si usano espansori che vanno sostituiti con protesi definitive che sono sicuramente migliori in termini di forma e di consistenza. In teoria si può tenere un espansore a vita ma , a mio avviso, non è consigliabile perché il decubito sulla parete toracica è sicuramente maggiore.
Rispetto alle protesi e la loro durata posso dire che una protesi mammaria di buona qualità ha una durata assai lunga , a mio avviso assai più dei famosi 10 anni di cui si parla. Ho pazienti che hanno lo stesso impianto che ho inserito loro più di 20 anni fa, senza mostrare alcun segno di rottura sia all'esame clinico che strumentale. Un impianto può rompersi con una percentuale molto bassa ed in questo caso deve essere sostituito. Sono assai più frequenti le modificazioni della ghiandola mammaria ( e non della protesi!) che possono richiedere il successivo reintervento e, con esso, la sostituzione delle protesi , come ad esempio per contrazioni capsulari molto marcate, rotazione o dislocazione di protesi o prosi del tessuto mammario che giace sopra la protesi, ecc.
Ciò che ritengo estremamente importante è che la paziente portatrice di impianti mammari, sia per motivi ricostruttivi che estetici, ha il grande vantaggio di aver migliorato il proprio aspetto fisico, ma al tempo spesso ha l'onere di eseguire controlli con maggior scrupolo sia con il senologico che con il chirurgo plastico.
Utile la lettura di questo commento sul mio blog: https://www.medicitalia.it/blog/chirurgia-plastica-e-ricostruttiva/2272-protesi-mammarie-a-proposito-di-qualita.html
saluti Dr. Bernardi

#60
Dr. Daniele Bollero
Dr. Daniele Bollero

Da chirurgo plastico mi associo alla lucida analisi del Dr. Bernardi...le protesi non hanno scadenza ma è la situazione clinica ed estetica a guidare la loro sostituzione. Controlli periodici sia medici che ecografici permettono un adeguata valutazione nel tempo

#61
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Grazie Claudio e Daniele per il prezioso contributo. Mi ha fatto piacere in particolare il rilievo di conferma di Claudio che le protesi hanno tra loro, anche dello stesso tipo, storie diverse. Proprio in questi giorni ho visto una paziente che controllo da diversi anni portatrice di protesi mammarie da 25 anni, morbide, in sede, senza alcun segno di rottura o deterioramenti, confermati dalla Risonanza Magnetica ed ecofrafia. Ovvia la domanda della paziente "vale la pena sostituirle dopo tanti anni ?". Alla mia intenzione di rispondere con un netto SI, sono uscite dalla mia bocca ben altre parole " Cara signora contano più le condizioni generali delle protesi che la loro età anagrafica". Mi piacerebbe avere il conforto dei colleghi sulla mia azzardata uscita.

Altra domanda gettonatissima in questi mesi di "effetto Angelina Jolie" è se l'intervento sia più o meno doloroso.

Una mia paziente, in cui mi aspettavo serie conseguenze sulla sfera psicologica, sorprendentemente mi scrive spostando il focus della sua attenzione "Più che l'intervento in sè, sicuramente mutilante ( ma pensavo peggio ) accettabile per i progressi della chirurgia plastica , è molto pesante il post-operatorio. Per un paio di mesi dolori al petto ed alle braccia e limitazioni funzionali : addio, momentaneo, a palestra, piscina, spesa con le borse, ecc ecc"


perchè l'eco dell'effetto Angelina Jolie non si è ancora placato eperchè ricevo numerose

#62
Dr. Claudio Bernardi
Dr. Claudio Bernardi

Caro Salvo,
a proposito della domanda che ti ha posto la tua paziente (..." portatrice di protesi mammarie da 25 anni, morbide, in sede, senza alcun segno di rottura o deterioramenti, confermati dalla Risonanza Magnetica ed ecografia....) hai risposto benissimo (".. Cara signora contano più le condizioni generali delle protesi che la loro età anagrafica".). Infatti la sostituzione di un impianto significa sottoporre il paziente ad un altro intervento con eventuali rischi connessi che non vale assolutamente la pena correre.
dr. Bernardi

#63
Dr. Dario Graziano
Dr. Dario Graziano

quanto esposto dal collega Bernardi mi sembra assolutamente sensato e corretto. Personalmente la penso nello stesso modo. Come in tutte le scelte mediche vanno attentamente soppesati i pro e i contro.

#64
Utente 277XXX
Utente 277XXX

Anche io confermo che il post-operatorio sia tutt'altro che semplice nonostante nessuno ne parli ed i media tendano a minimizzare

#65
Utente 277XXX
Utente 277XXX

Anche io confermo che il post-operatorio sia tutt'altro che semplice nonostante nessuno ne parli ed i media tendano a minimizzare

#66
Ex utente
Ex utente

Effettivamente colpisce il fatto che molti chirurghi plastici sorvolino sulla entità dei disturbi conseguenti ad un intervento di ricostruzione immediata. A meno che questi siano di così lieve entità da giustificare tale atteggiamento. Sarebbe utile avere il loro parere.

#67
Utente 258XXX
Utente 258XXX

Nonostante i disturbi post operatori la mia esperienza con le protesi al silicone è stata positiva, ho fatto ricostruzione mammaria con espansori poi sostituiti dalle protesi. Il primo espansore mantenuto in sede più di un anno e mezzo perchè è sopravvenuta la necessità di fare mastectomia all'altro seno. Ho avuto disturbi sopportabili e il dolore, anche piuttosto acuto, nel post operatorio si è risolto in una decina di gg, ho avuto episodi di dolore acuto nella fase di dilatazione dopo la seconda mastectomia. Comunque a un mese dalla mastectomia in entrambi i casi ero già al lavoro. A un anno dall'intervento di ricostruzione bilaterale va tutto bene.
Credo non si possa pretendere di avere una risposta standardizzata dal nostro corpo.
Saluti.

#68
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

>>Credo non si possa pretendere di avere una risposta standardizzata dal nostro corpo.>>

Condivisibilissimo trattandosi di reazioni, come stiamo osservando, del tutto diverse da paziente a paziente , in relazione ad una soggettività e non solo quindi legati ad eventi avversi legati all'intervento in sè. Su questo aspetto ovviamente possono esprimere un parere più competente i colleghi plastici, perchè noi chirurghi oncologi pur avendo eseguito la mastectomia non seguiamo più il decorso postoperatorio dopo circa, mediamente, 10-15 giorni dall'intervento.

#69
Utente 137XXX
Utente 137XXX

Vorrei raccontare la mia esperienza che il dott. Bernardi conosce già avendo chiesto a lui un parere su medicitalia. Nel '96 quando sono stata operata al seno (mastectomia radicale dx con svuotamento ascellare) mi è stata messa subito, con lo stesso intervento, una protesi per cui sono uscita dall'ospedale con il "mio seno" rifatto e questo mi ha aiutato molto psicologicamente parlando. Dopo circa tre anni sono iniziati i guai, diversi episodi di linfangite, braccio gonfio e dolorante ecc. Dai controlli eco e mammografia risultava che la capsula si spostava verso il cavo ascellare e aveva contorni irregolari. Dopo 9 anni mi sono decisa, su consiglio dell'0ncologo che mi aveva operato, di provvedere alla sostituzione. Sono andata da una dott.ssa chirurgo plastico che nella sostituzione e nell'intervento ha fatto un ottimo lavoro. Ora io ho una protesi al silicone che non andrà più sostituita a meno che non subentrino altre condizioni di cui si è parlato. Io posso dire che sono talmente abituata al mio nuovo seno che mi dimentico di avere una protesi e considerando come stavo prima ora sono rinata se mi guardo allo specchio mi vedo ok. Se mi permettete però un giudizio sulle scelte di alcune donne che per l'estetica affrontano questo tipo di interventi io dico che d'accordo lo star bene con se stessi e voler apparire più belle, però....è sempre un intervento che io non avrei mai voluto fare. Se costretti, bisogna essere informati comunque sui pro e contro e come in tutte le cose avere fiducia in chi ti opera e seguire i consigli che ti vengono dati. Saluti Lori

#70
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

In attesa che Claudio o qualche altro collega chirurgo plastico possa rispondere alle obiezioni delle nostre utenti (grazie anche alla testimonianza di Lori) sul controverso tema del post-operatorio ritenuto molto "pesante" da alcune e "normale" da altre, poichè l'effetto Angelina Jolie è tutt'altro che spento, provo io a fare un punto della situazione.

Punto della situazione, non solo tenendo conto dei commenti di questa discussione, ma soprattutto di un workshop che si è tenuto
in una città lomarda ieri, al quale sono stato invitato come relatore
insieme a colleghi oncologi, psicologi e soprattutto alcune donne affette da mutazioni genetiche Brca1-2 che hanno subito una mastectomia profilattica .

Riassumendo è evidente che questo argomento presenti due facce distinte. Da una parte ha provocato una attenzione particolare sulla importanza della prevenzione, dall'altra ha dato una spinta decisiva che ha spinto molte donne a richiedere un trattamento chirurgico certamente importante ma raramente necessario .

1) Questo perchè i tumori ereditari a causa di una anomalia genetica non superano il 5-10% e pertanto la percentuale di donne interessata a questa delicata opzione aggressiva è modesta.

2) L'opzione chirurgica non è l'unica opzione disponibile anche se resta resta quella che maggiormente riduce il tasso di rischio. Esitono soluzioni di prevenzione Primaria e farmacologica, e di Prevenzione Secondaria che consiste in una serie di controlli ravvicinati secondo un programma prestabilito sin dalla giovane età (ecografia, mammografia, Risonanza Magnetica Mammaria).

3) Purtroppo vengono minimizzati dai media i risultati dell'intervento chirurgico che non sempre sono ottimali.
Dai media e non certo dai colleghi plastici. Volevo ad esempio allegare il consenso informato dell'amico Maurizio Nava (Direttore Chirurgia Plastica dell'Istituto dei Tumori di Milano ) e lo farò al più presto (oggi il suo sito risulta "in ristrutturazione" ma per chi lo volesse leggere dovrebbe tornare online tra pochi giorni) che chiaramente mette sull'avviso che si tratta di un intervento niente affatto simile a quello che si esegue con maggiore tranquillità, e ben altri risultati, quando si voglia aumentare il volume di un seno per scopi estetici.

4)In conclusione prima di tuffarsi alla ricerca di un chirurgo o un ospedale per farsi sottoporre ad una mastectomia preventiva con ricostruzione immediata è opportuno che ogni paziente sia accuratamente valutata da un punto di vista genetico, psicologico e oncologico. E se la valutazione di tale valutazione incoraggiasse una indicazione cjirurgica è di vitale importanza affidarsi a chirurghi specialisti nel settore.

#71
Utente 309XXX
Utente 309XXX

Una amara considerazione per noi pazienti oncologici che non abbiamo grandi possibilità economiche. Angelina Jolie certo non avrà di questi problemi quando le sue protesi inveccieranno per farsele sostituire. E intanto da noi in Italia alcune cure se le possono permettere solo i ricchi : i due nuovi farmaci oncologico molecolari sono a carico dei pazienti con un costo medio di 1000 euro alla settimana. Alla faccia del diritto...almeno alla salute !

#72
Utente 309XXX
Utente 309XXX

inveccierano = invecchieranno

Chiedo scusa

#73
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Invecchiando le protesi di Angelina Jolie senz’altro avranno garanzie maggiori rispetto a quelle del comune cittadino (^__^).
Sui farmaci oncologici anticancro però forse Lei ha semplificato il problema perché in realtà è molto complesso e le cose non stanno esattamente come Lei le ha rappresentate.

Effettivamente il Pertuzumab e l’Aflibircept, il primo usato contro i tumori della mammella, il secondo per alcuni tumori del colon retto, in Italia saranno a carico dei pazienti almeno in una fase iniziale.

Su cosa accadrà in futuro non si sa perché siamo di fronte all’ennesimo pasticcio all’italiana. La notizia fa anche una certa impressione perché il primo costa 6.000 Euro all’inizio e poi 1000 Euro per settimana. Il secondo 1500 per settimana.

Cosa è successo ?

Approvati dall’Ema , l’ente regolatorio farmaceutico europeo, i farmaci finivano inizialmente in fascia A nel mentre l’AIFA, l’agenzia per il farmaco italiano, apriva le trattative con l’azienda produttrice per concordare il valore del rimborso a carico del SSN.

Putroppo un nuovo decreto (Balduzzi) stabiliva che in attesa dell’accordo AIFA (può durare 2-6 mesi) i farmaci possono essere messi in vendita .
Ma finiscono in fascia C cioè a carico dei cittadini.

Conclusioni : meglio non ammalarsi nei mesi occorrenti alla definizione dell’accordo, che quando sarà raggiunto è possibile che rimetta i due farmaci molecolari a carico del SSN.

#74
Utente 275XXX
Utente 275XXX

quindici giorni sono stata sottoposta a mastectomia bilaterale per tumore al seno e preventiva sull'altro seno perchè portatrice di BRCA1. stavo pensando all'intervento già da un pò di tempo ma il tumore è arrivato prima, comunque per questo motivo credo di essere stata abbastanza preparata sul piano psicologico, la mastectomia per me ha significato una vera e propria liberazione dopo mesi di chemio e sentire il male sempre lì , presente.
dal punto di vista estetico sono rimasta contenta, visivamente i seni sono proprio belli, io me li immagginavo diversi, sarà che sono pessimista di natura, certo al tatto la faccenda cambia e devo dire che ora che devo fare questi massaggi sento un senso di estraneità per questo che non è più il mio seno e lo deve diventare. Questo è più un tormento che tenere la fascia stretta stretta,
Come fa la Jolie a minimizzare, banalizzare e dire che va tutto bene ?
In più c'è c'è anche una perdita di sensibilità che non è una cosa da poco.
Insomma mi sto chiedendo se avessi scelto la mastectomia preventiva prima che arrivasse il tumore sarei stata contenta della mia scelta? ora che so che il tumore è arrivato dico di si, che era l'unico modo per salvarmi ed è la verità, certo è una scelta dolorosa e che va ben ponderata.
Sul post operatorio io sono stata fortunata, il mio fisico è forte ed ho ben reagito certo, non è una passeggiata.

#75
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Grazie per aver raccontato la sua preziosissima esperienza, ma sarebbe ancora più interessante che riscrivesse le sensazioni sui "nuovi seni" a distanza di tempo dall'intervento perchè dopo quindici giorni mi sembra presto per poter parlare di "adattamento".

#76
Utente 258XXX
Utente 258XXX

Buonasera, ho già descritto la mie sperienza al post 24, doppia mastectomia a distanza di 6 mesi per ca quindi non preventiva.
Solo ora a distanza di un anno dall'intervento di ricostruzione inizio a percepire i seni ricostruiti come parte di me; forse il forte senso di estraneità iniziale è dovuto all'uso di protesi al silicone (oggetti estranei del tutto artificiali) e non lembi autologhi e quindi ho attraversato un graduale processo di assimilazione.
In conclusione per arrivare a considerali "i miei seni nuovi" ho impiegato un anno.

#78
Utente 258XXX
Utente 258XXX

Si, ha capito bene!
E ringrazio il chirurgo senologo che mi convinse per la ricostruzione.
Buona giornata.

#79
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Che bello ! Perchè anche per il chirurgo è una bella gratificazione.

Converrà però che si tratti da quanto ci ha descritto di una situazione infrequente oppure anche tra le "compagne di avventura" che ha conosciuto pensa che si tratti di un risultato frequente ?

La mia ovviamente è solo curiosità.

#80
Utente 309XXX
Utente 309XXX

Non credo che il chirurgo sia determinante, anche se importante, nella accettazione della nuova condizione. Dopo 2 anni dallintervento i seni li sento ancora come estranei anche se esteticamente il risultato lo posso considerare soddisfacente.

#81
Utente 258XXX
Utente 258XXX

Buonasera, forse sono stata aiutata dall'avere familiarità con persone che hanno protesi funzionali (per gamba amputata) e anche per il fatto che per età e condizione ormai la funzione naturale del mio seno (allattare) non ha più ragione d'essere. Vedere il corpo mutilato di altre persone reintegrato con le protesi mi fa apprezzare l'averne recuperato almeno le sembianze: è un seno non più mutilato, ricostruito. Le cicatrici che nel mio caso purtroppo sono evidenti le porto come il segno indelebile dell'esperienza e dell'opera di risanamento attuata.

#82
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Questo è un bell'esempio, e non mi sorprende affatto, che la stessa tecnica chirurgica possa portare a risultati del tutto differenti (Utente 309703 e Utente 258701) .
Ringrazio entrambe per la vostra preziosa testimonianza.

#83
Utente 278XXX
Utente 278XXX

Ci aggiorna su Angelina Jolie ? :-)) Ha fatto poi l'ovariectomia come aveva annunciato nell'intervista famosa ?

#84
Utente 258XXX
Utente 258XXX

Mi Perdoni Dr Catania!
Anche TU utente 278256 AGGIORNACI! Ciao. Antonia

A proposito dei differenti risultati della chirurgia una mia conoscente che ha fatto ricostruzione con lembo autologo due mesi fa mi ha esternato la sua amarezza/preoccupazione per le cicatrici. L'ho invitata ad aver pazienza, ad aspettare almeno 6-8 mesi per iniziare a considerare il risultato estetico. E' una donna dal carattere forte, con esperienze familiari personali dolorose alle spalle, ma mi ha confidato che è stata un'esperienza difficilissima anche perdere un solo seno e non riesce ancora a guardarsi allo specchio senza mettersi a piangere.
Saluti.

#85
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Incontro una volta alla settimana Angelina Jolie e la sento tutti i giorni al telefono ! (^__^).

No, mi dispiace non ho questo tipo di informazioni oltre a quelle annunciate nella intervista ed articolo sul New York Times
di Maggio, quando rivelava l'intervento subito a febbraio e l'anticipazione di volere asportare anche entrambe le ovaie.

Quando farà, se lo farà, il secondo intervento probabilmente lo sapremo con alcuni mesi di ritardo.

#86
Utente 310XXX
Utente 310XXX

Non mi ha appassionato particolarmente l'effetto Angelina Jolie che ha ben altre possibilità, non solo economiche, di noi povere mortali. Nella mia esperienza di paziente e che frequenta gli ambulatori oncologici, quanto osserva Antonia è più frequente di quello che si vuol far credere. Dopo la mastectomia la vita è diversa e non soltanto a causa dei risultati estetici promessi ed il più delle volte non mantenuti. Forse sarebbe più corretto non enfatizzare troppo le aspettative.

#87
Dr.ssa Paola Dei
Dr.ssa Paola Dei

Ho letto oggi l'articolo e l'ho trovato denso di spunti di riflessione e stimoli sui quali interrogarsi. Una scrittura chiara, scientifica, esaustiva e attenta ad analizzare tutte le variabili, fra cui, apprezzabilissime, quelle psicologiche.
L'ho trovato doppiamente interessante e la ringrazio molto per la sua capacità di fare luce su ogni dubbio, in quanto ho una paziente che ha optato per la scelta inversa alla Jolie e la esorteró senz'altro a leggere l'articolo. Sarà felice di trovare le info; fin dalla prima volta in cui l'ho vista sosteneva con fervida convinzione, anche se con un linguaggio non scientifico, molte delle cose che ho letto.
Un bellissimo articolo e soprattutto scritto con la passione per il proprio lavoro.

#88
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Grazie. Purtroppo la "percezione del rischio" è enfatizzata dagli effetti mediatici come quello prodotto dal caso Jolie, mentre scarso rilievo ce l'hanno le informazioni che si riferiscono alle raccomandazioni sulla Prevenzione Primaria, in grado di ridurre il rischio globale anche del 50%. Il caso di Angelina Jolie è estremo e sono veramente poche le donne che presentano un tal grado di rischio da giustificare provvedimenti così aggressivi come quelli adottati per la star americana.

#89
Dr.ssa Paola Dei
Dr.ssa Paola Dei

La ringrazio molto per gli ulteriori chiarimenti. Purtroppo la medicina ufficiale ha prestato per molto tempo molta più attenzione alla riabilitazione e molto meno, se non pochissimo, alla prevenzione. Lei rappresenta la parte di medici illuminati che invece ne fanno uno dei punti di forza, documentando ogni sua osservazione con la precisione dello scienziato e, a questo proposito, mi sono piaciute molto anche le sue indicazioni sui "compiti a casa" in risposta ad un utente.
Ho già fatto sapere alla persona di cui le ho parlato nell'altro post dell'articolo e sono certa che lo accoglierà con molto interesse.

#90
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Ricordo bene la utente cui avevo assegnato "i compitini" sulla Prevenzione Primaria. In quel caso parlavo di compitini trattandosi di una insegnante (^__^). Verissimo che il tema della Prevenzione sia trascurato, ma per fortuna qualcosa sta cambiando, non solo dando la priorità alla riabilitazione, cosa condivisibile, ma equivocando sulla priorità preventiva Primaria, perché ci si focalizza sui controlli (=Prevenzione secondaria) .

#91
Utente 278XXX
Utente 278XXX

Dr.ssa Dei, ha centrato in pieno: noi pazienti siamo costretti a sbirciare quanto ci somministrano i media per avere informazioni sulla prevenzione. Ad esempio sull'effetto Agelina Jolie mi sarei aspettata una presa di posizione ufficiale da parte della categoria dei medici ed invece abbiamo dovuto leggere di tutto senza alcun filtraggio da parte di istituzioni competenti.

#92
Utente 310XXX
Utente 310XXX

non ci ha più aggiornati sulla sorte di Angelina Jolie :-))

#93
Utente 310XXX
Utente 310XXX

Non ci ha più aggiornati sulla sorte di Angelina Jolie :-))

#94
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

L'aggiorno subito in fatto di Gossip (^__^) !! Forbes ha rivelato la settimana scorsa che fa meno film all'anno di prima ma è sempre lei la più pagata di Hollywood (33 milioni all'anno).
Ma forse Lei mi voleva chiedere altro.....

#95
Utente 278XXX
Utente 278XXX

Leggendo quanto accaduto dopo le dichiarazioni di Angelina Jolie il sospetto che lo zampino del businnes abbia avuto un ruolo non secondario sorge spontaneo.

#96
Utente 278XXX
Utente 278XXX

Ora che l'obesità ha avuto il riconoscimento( tardivo) di vera malattia credo che l'attività fisica e sportiva debba essere ulteriormente valorizzata non solo come preventiva ma addirittura come terapia. Che ne pensa ?

#97
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

No, non ci sono ragioni per nutrire tali sospetti. L'attrice era già la più pagata ed all'apice del successo. Ed effettivamente presentava un rischio elevato sul piano psicologico esaltato da diversi casi di tumore familiare conclusi con la morte tra l'altro della mamma e della zia materna.

#98
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Sull'obesità, finalmente era ora, riconosciuta come malattia e non più solo fattore di rischio per altre patologie, forse avrebbe dovuto postare nell'altro blog sull'attività fisica, ma provo a rispondere brevemente qui.
La portata di questo riconoscimento è stata eclatante per le implicazioni nella programmazione di politiche sanitarie che riguardano 80 milioni di adulti americani e 12 milioni di minorenni.
Ciò vuol dire che sino ad oggi l'obesità veniva sottostimata dal punto di vista sanitario, tant'è che la Food Drug Administration aveva approvato negli ultimi 20 anni solo 2 farmaci per la cura dell'obesità.
Ovviamente concordo con la sua considerazione.

#100
Utente 309XXX
Utente 309XXX

Forse però adesso credo si stia esagerando in riconoscimenti, alcuni dei quali senz'altro strameritati ! Ha letto che L'Academy of motion Pictures Arts and Sciences, nonostante manchino ancora un paio di mesi alla cerimonia ufficiale, ha annunciato che sarà Angelina Jolie a ricevere l'Oscar umanitario del 2013, descrivendola come "un difensore appassionato delle cause umanitarie" ?
Addirittura riconoscimento anticipato senza concorrenti.

Read more: http://it.ibtimes.com/articles/55473/20130906/angelina-jolie-oscar-huma

#101
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

No, non è esattamente così come scrive Lei. Il riconoscimento cui si riferisce Lei non ha alcuna relazione con la decisione di rendere pubblica da parte di Jolie la sua condizione di donna ad altissimo rischio di malattia letale. E' una sorta di riconoscimento alla carriera "umanitaria" iniziata da quanto interpretava Lara Croft in shorts e canotte attillate, ma è stato proprio uno dei film dedicati all’eroina dei videogiochi a cambiarle la vita. Ambientato in Cambogia, fece vedere alla Jolie la miseria e i danni della guerra: "Mi sentivo in colpa per tutto quello che avevo. Poi ho fatto un lungo respiro e mi sono concentrata su come potevo dare una mano", ha raccontato allora.
Angelina Jolie iniziò così a visitare campi profughi e fu nominata ambasciatrice Onu dell’alta commissione per i rifugiati (UNHCR). Un terzo del suo guadagno è destinato da allora alla beneficenza. Nel 2002 ha adottato un bambino cambogiano, nel 2005 una bambina etiope e l’anno dopo, insieme al neo compagno Brad Pitt, un bimbo vietnamita.
Anche da regista, la Jolie porta avanti il suo impegno nel sociale: A Place in Time, è un documentario sulla vita in Cambogia, India e Kosovo, mentre In the Land of Blood and Honey, è una storia d’amore nata tra le violenze della guerra in Bosnia.
A questo impegno è da ascriversi questo ultimo riconoscimento e non certo alla decisione "eroica" di amputarsi entrambi i seni e renderlo pubblico.

#102
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

A conferma delle conclusioni anticipate da questo blog arriva uno studio pubblicato da Annals of Internal Medicine.

Ad aver esplorato lo stato delle cose in questo tipo di pratica è un nuovo studio a cura del Dana-Farber Cancer Institute, in cui si è scoperto che sono molte, come avevamo anticipato, le pazienti a optare per la procedura conosciuta come “mastectomia profilattica controlaterale”, o CPM, nonostante sappiano che sarà improbabile possa migliorare la loro possibilità di sopravvivenza, presentando un rischio non certo paragonabile a quello di Angelina Jolie.

«Una percentuale sempre maggiore di donne trattate per cancro al seno in fase iniziale hanno scelto di ottenere la CPM – spiega l’autrice principale dello studio, dottoressa Shoshana Rosenberg del Susan F. Smith Center per i Tumori Femminili del Dana-Farber – E la tendenza è particolarmente evidente tra le donne più giovani».

Lo studio, pubblicato sull’Annals of Internal Medicine, mette in evidenza come siano molte le pazienti che decidono di adottare questa pratica, sebbene siano coscienti anche dei rischi che porta con sé.
«Migliorare la comunicazione di tali rischi e benefici, insieme a una migliore gestione dell’ansia che accompagna la diagnosi, e al fornire alle pazienti il sostegno di cui hanno bisogno per prendere decisioni sulla base di solide prove, sono passaggi utili», sostiene Rosenberg.

L’indagine ha visto il coinvolgimento di 123 giovani donne, la cui maggiore età era 40 anni, che erano state sottoposte a una mastectomia bilaterale (ossia l’asportazione di entrambe le mammelle) pur avendo sviluppato il cancro in uno solo dei due seni.
I ricercatori hanno voluto comprendere le ragioni per cui queste donne si sono sottoposte all’intervento, se erano a conoscenza dei rischi e dei benefici e quale fosse la soddisfazione circa l’esito.
Come supposto, quasi tutte le donne hanno dichiarato di essersi sottoposte alla procedura con il desiderio di migliorare le loro possibilità di sopravvivenza e di prevenire la diffusione del cancro in altre parti del corpo. Questo, nonostante la maggioranza delle pazienti fosse a conoscenza che la CPM non accresce la sopravvivenza per le donne che non hanno una predisposizione genetica ereditaria al cancro del seno. Un’apparente contraddizione che i ricercatori spiegano con una risposta ansiosa alla paura di una recidiva che attanaglia la maggioranza delle donne in queste condizioni. La paura sarebbe dunque l’elemento che può influenzare questa decisione nelle donne con cancro del seno.

Sebbene il reale rischio di una recidiva entro i canonici 5 anni sia stimato in circa il 2-4%, le donne che non hanno ereditato un rischio genetico tendono a sovrastimare questa possibilità, riporta lo studio. Accade così che molte donne tendano per contro a sottovalutare la gravità dei possibili effetti collaterali della CPM. Tra questi, anche il lato estetico che, per molte delle partecipanti, è stato giudicato peggiore di quanto si aspettassero. Il 42% delle partecipanti, poi, ha riferito che ne ha risentito in negativo anche la sessualità.

«I nostri risultati sottolineano quanto sia importante per le donne che i medici comunichino bene i rischi e i benefici della CPM. Dobbiamo essere sicuri che le donne stiano facendo scelte consapevoli, che siano supportate nelle decisioni, sulla base di una comprensione accurata dei pro e dei contro della procedura, e in un ambiente dove l’ansia e le preoccupazioni possono essere affrontate», conclude Rosenberg.

#103
Utente 277XXX
Utente 277XXX

Avendo discusso "animatamente" (:_))) con un mio familiare medico, chirurgo plastico, potrebbe per favore allegare la fonte dello studio pubblicato da Annals of Internal Medicine ? Grazie

#105
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Grazie Alessandro per l'assist. Ovviamente il parere che ho riportato io è quello di Shoshana Rosenberg primo autore dello studio pubblicato.

#106
Utente 277XXX
Utente 277XXX

Anche io sono molto, per esperienza personale, arrabbiata in tutte le lingue (angry, en colère,....) con i medici che presentano l'intervento profilattico di mastectomia bilaterale come equivalente ad una messa in piega dal parrucchiere "l'indomani può andare a casa"!!!).

#107
Utente 278XXX
Utente 278XXX

Lei invece non è arrabbiato con i colleghi per questo ? :-)))))

#108
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Se rilegge l'articolo e diversi commenti del sottoscritto potrà farsi una idea di quanto sia stato poco tenero nei confronti di alcuni colleghi pur senza usare termini come angry o en colére.

#109
Utente 309XXX
Utente 309XXX

Ho letto in consulto una sua risposta un pò perplessa su un nuovo esame che valuta il rischio di ammalare semplicemente con l'esame delle urine.

Per le famiglie come la mia ad alto rischio di tumore al seno sarebbe un bel vantaggio anche economico. Perchè non ne è entusiasta ? .:-))

#110
Utente 309XXX
Utente 309XXX

Ho letto in un consulto una sua risposta un pò perplessa su un nuovo esame che valuta il rischio di ammalare semplicemente con l'esame delle urine.

Per le famiglie come la mia ad alto rischio di tumore al seno e all'ovaio sarebbe un bel vantaggio anche economico. Perchè non ne è entusiasta ? .:-))

#111
Utente 309XXX
Utente 309XXX

L'esame si chiama Estramet

#113
Utente 326XXX
Utente 326XXX

Anche io avevo letto questo consulto la cui richiesta mi ha messo in confusione

#114
Utente 326XXX
Utente 326XXX

Anche io avevo letto questo consulto la cui richiesta mi ha messo in confusione

#115
Utente 326XXX
Utente 326XXX

Inoltre potrebbe spiegare perché non possa sostituire il test genetico, come mi pare di aver capito dalla sua risposta.

#116
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Ovviamente non può sostituire il test oncogenetico per le ragioni, anche di buon senso, che ho spiegato nel consulto. Aspetto comunque la replica dell'altra utente e se è il caso faremo il punto della situazione con qualche approfondimento in più.

#118
Utente 330XXX
Utente 330XXX

Mi scusi ma per chi avesse eseguito il test oncogenetico sarebbe utile aggiungerci questo ormonale per avere maggiori informazioni ?

#119
Utente 330XXX
Utente 330XXX

Mi scusi ma per chi avesse eseguito il test oncogenetico sarebbe utile aggiungerci questo ormonale per avere maggiori informazioni ?

#120
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Ma assolutamente no. Non serve per le ragioni spiegate nel consulto e anche perché in presenza di una mutazione genetica ovviamente il rischio totale è alto o almeno medio

#121
Utente 309XXX
Utente 309XXX

Anche io ero andata in confusione dopo la lettura di quel consulto.
Ora forse ho le idee più chiare. Cioè non fare il test. Ho capito bene ?

#122
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

No, non ho mai scritto "non fare il test", ma ho fatto una domanda "A che serve ??", per le ragioni che ho spiegato.

#123
Utente 330XXX
Utente 330XXX

Secondo le linee guida dell'American Cancer Society, le donne con alto rischio familiare dovrebbero iniziare a sottoporsi a mammografia, ecografia e risonanza magnetica della mammella ogni anno a partire dai 30 anni. Ma è possibile che sia vera questa informazione che ha riportato anche Lei ? Vuol dire che con le nostre figlie il problema viene sottovalutato ?

#124
Utente 330XXX
Utente 330XXX

Secondo le linee guida dell'American Cancer Society, le donne con alto rischio familiare dovrebbero iniziare a sottoporsi a mammografia, ecografia e risonanza magnetica della mammella ogni anno a partire dai 30 anni. Ma è possibile che sia vera questa informazione che ha riportato anche Lei ? Vuol dire che con le nostre figlie il problema viene sottovalutato ?

#125
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Si è vero le ho citate io le linee guida dell'American Cancer Society in questo articolo, ma mentre Lei ha tradotto >>le donne con alto rischio familiare dovrebbero iniziare a sottoporsi a mammografia, ecografia e risonanza magnetica della mammella ogni anno a partire dai 30 anni>> io ho scritto >>secondo le linee guida dell'American Cancer Society, le donne con BRCA1 e 2 positivo devono iniziare a sottoporsi a mammografia, ecografia e risonanza magnetica della mammella ogni anno a partire dai 30 anni>>

>>le donne con BRCA1 e 2 positivo >> è molto diverso dal suo generico "alto rischio familiare",.

Ci possono essere diversi casi di tumore al seno nella stessa famiglia ma se identificati come sporadici incrementano di poco il rischio cumulativo mentre una mutazione genetica lo incrementa in modo significativo.

#126
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Importante studio appena pubblicato
CON L’ANASTROZOLO SI ABBATTE DEL 50% IL RISCHIO DI CANCRO AL SENO

Il farmaco anastrozolo ha ridotto di oltre il 50% il rischio di cancro alla mammella in cinque anni nelle donne in post-menopausa a maggior rischio. Lo studio, pubblicato sulla rivista Lancet condotto da Jack Cuzick e colleghi della Queen Mary University of London, potrebbe offrire nuove opzioni preventive contro il cancro alla mammella in questa categoria di donne, piu' efficaci del tamoxifen e con meno effetti collaterali. Nella ricerca sono state coinvolte quattromila donne in post-menopausa ad alto rischio di cancro alla mammella; a meta' di esse e' stato dato anastrozolo quotidianamente, nella dose di un milligrammo, per cinque anni, mentre all'altra meta' e' stato fornito un placebo. Nel periodo considerato, 40 donne del primo gruppo hanno sviluppato tumore alla mammella, contro 85 del secondo


http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(13)62292-8/abstract

#127
Utente 309XXX
Utente 309XXX

Si può utilizzare parlando con il curante per la prevenzione in persone a rischio elevato ?

#128
Utente 309XXX
Utente 309XXX

Si può utilizzare parlando con il curante per la prevenzione in persone a rischio elevato ?

#129
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Attualmente viene utilizzando per la prevenzione delle recidive e tumori metacroni controlaterali e non per la prevenzione primaria sulla popolazione generale.. In famiglie ad elevato rischio se ne può discutere con il proprio oncologo.

#131
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Come avevamo scritto in questo articolo l’effetto Angelina Jolie rischia di provocare più danni che benefici. Infatti ora dopo 7 mesi gli esperti di screening genetici frenano sull’effetto Agelina Jolie e raccomandano lo screening SOLO in casi specifici. Altrimenti sarebbe inutile e spesso fuorviante.

Era stato battezzato "l'effetto Angelina Jolie". La rivelazione a maggio dell'attrice di essersi sottoposta a mastectomia con la rimozione di entrambi i seni, dopo aver scoperto di avere il gene 'difettoso', il Brca1. Ora però dagli Stati Uniti gli esperti della “Preventive services task force” mettono in guardia contro l'abuso di test che può anche causare danni. Vogliono fermare la corsa delle donne ai controlli per scoprire la presenza di una mutazione genetica legata al tumore al seno o all'ovaio. Screening che possono dare risultati fuorvianti e portare a cure e interventi inutili. La Preventive services task force ha pubblicato su 'Annals of Medicine Journal' le conclusioni di una ricerca che ha svelato come questi controlli, se non sono non strettamente necessari, "possono essere potenzialmente pericolosi".

"Controlli solo se necessari". Negli Stati Uniti, ma anche in Italia, le dichiarazioni della diva hanno portato a un rapido incremento delle richieste di analisi. Controlli a tappeto che la Preventive services task force sconsiglia. Va fermata "una consulenza genetica di routine o il test Brca per le donne la cui storia familiare non è associata a un aumento del rischio di mutazioni nei geni Brca1 o Brca2". Secondo gli scienziati del Preventive services task force, non è sufficiente aver avuto un familiare con un cancro al seno per sottoporsi al test. Le mutazione del 'Brca' infatti non sono così comuni e sono responsabili solo di circa il 5% dei tumori al seno e del 10-15% di quelli ovarici.

I rischi. "Il test - aggiungo gli esperti - ha un vantaggio moderato per le pazienti che rientrano nei criteri stabiliti e sono positive alla mutazione, ma potrebbe essere dannoso per la maggioranza della popolazione che non rientra in questi parametri. Esami diagnostici inutili e soprattutto terapie farmacologiche usate per ridurre il rischio di carcinoma della mammella possono danneggiare la salute delle donne sane.

Farmaci e cure inutili. Cosa fare allora se c'è stato un caso in famiglia? Va valutato con il proprio medico se lo screening è necessario, analizzando con attenzione tutti i pro e i contro. Lo specialista deve prendere in esame la storia genetica del paziente e in caso consultare centri altamente specializzati. "Il problema - spiegano gli esperti Usa - è che oggi molte pazienti che non hanno una storia familiare associata alla malattia possono essere danneggiate dal test. Anche perché spesso questi screening sono inconcludenti e danno risultati ambigui. Un problema che può portare le pazienti sane a sottoporsi a pesanti cure farmacologiche se non addirittura alla mastectomia, come Angelina Jolie".

Test con risultati poco chiari. Fra i problemi più diffusi c'è il fatto stesso che screening di questo tipo non sono facili da effettuare. "A volte il risultato del test genetico è molto difficile da interpretare. E' facile dare una lettura sbagliata del risultato. E la maggior parte delle volte lo screening non dà né un risultato positivo, né uno negativo", spiega la dottoressa Virginia Moyer, presidente del Preventive Services Task Force e vice presidente dell'American Board of Pediatrics.

I dati. Le mutazioni del gene BRCA1 e BRCA2, presente solo nel 2-3% delle donne, può portare quintuplicare le probabilità di ammalarsi di tumore al seno e far salire del 40% le probabilità
di avere un cancro all'ovaio. Ma ogni volta va considerata con attenzione la storia familiare del paziente. Anche perché, come spiega, Nortin Hadler, docente di Medicina alla University of North Carolina at Chapel Hill, "non è chiaro se la presenza del gene, senza una storia familiare 'a rischio', può portare al tumore".

#132
Utente 330XXX
Utente 330XXX

Periodicamente (un anno fa hanno scritto che si sarebbe sottoposta a trapianto di fegato) i media la vogliono...in procinto di morire.
Nessun rispetto per noi malati.

#133
Utente 330XXX
Utente 330XXX

Periodicamente (un anno fa hanno scritto che si sarebbe sottoposta a trapianto di fegato) i media la vogliono...in procinto di morire.
Nessun rispetto per noi malati.

#134
Utente 330XXX
Utente 330XXX

Intendo dire che sembra che i media siano indispettiti dal suo buono stato di salute

#135
Utente 330XXX
Utente 330XXX

Intendo dire che sembra che i media siano indispettiti dal suo buono stato di salute

#136
Utente 330XXX
Utente 330XXX

Intendo dire che sembra che i media siano indispettiti dal suo buono stato di salute

#137
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

No, non ci vedo mancanza di rispetto per i malati, ma questo è il prezzo che si paga alla notorietà.

#139
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Si effettivamente c'è l'accanimento ma non certo a causa della malattia (inesistente) di Angelina Jolie, ma, come scrivevo prima, del prezzo che si paga alla notorietà. E qui siamo a livello di notorietà planetaria.

#140
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

In realtà pensandoci bene parte di questo accanimento la celebre coppia se lo va a cercare. Basti pensare che l'ultima fragorosa intervista di Angelina Jolie è stata rilasciata per farci sapere a tutti noi che "MIO MARITO PUZZA COME UN CANE", tant'è, che poi rincara la dose confessando che quello del cattivo odore sarebbe un problema avvertito anche dai suoi sei figli, che lo avrebbero soprannominato Stinky Daddy ovvero Papà Puzzone. La storia di questa coppia mi aveva appassionato per poter comprendere le ragioni che avevano portato Angelina a sottoporsi ad una mastectomia bilaterale a maggio e ricordo di avere letto tra le tante cose che l'affascinante Brad in realtà è ossessionato dai presunti effetti tossici dei bagnoschiuma in cui ci vedrebbe tossine in quantità da potere attentare alla salute di un elefante.

Che l'ossessione l'avesse portato a stare lontano dalle docce quotidiane lo apprendiamo da queste indiscrezioni.

Io sono invece sfavorevolmente colpito dall'espressione immeritata " PUZZA COME UN CANE " perché ho in casa una cagnolina trovatella (abbandonata d'estate 4 anni fa), di cui sono pazzo per l'affetto che sa trasmettere, sconosciuto al genere umano, e poiché si tratta di un Coton de Tulear, razza poco nota in Italia, presenta tra le caratteristiche della razza quella di avere sotto il pelo una pelle rosa profumatissima anche quando esce dalle pozzanghere di fango.

https://en.wikipedia.org/wiki/Coton_De_Tulear

#143
Utente 309XXX
Utente 309XXX

Questa coppia però non si può dire che non susciti reazioni inquietanti. Ora di Angelina si dice che non stia bene e che sia dimagrita a vista d'occhio. Probabilmente i problemi riguardo all'anoressia del passato sono riemersi.

#144
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Non saprei giudicare non conoscendo direttamente gli accadimenti. Devo ammettere che anche io ho subito pensato che la notizia riportata da OK Magazine (Angelina è magrissima...e sta morendo!) nel periodo di Natale fosse una bufala perchè non teneva conto che nella storia personale dell'attrice l'anoressia aveva giocato un ruolo non secondario.

#145
Utente 309XXX
Utente 309XXX

Che peccato però non avere mai la certezza di un accesso ad informazioni corrette. Ad esempio nel caso di Angelina Jolie riporto quanto lei aveva scritto all'inizio di questo articolo
"Questa macchina però muove leve psicologiche delicatissime, che nessuno è in grado di controllare da solo, e si insinua nel pertugio che sta tra la paura di contrarre una malattia mortale e la speranza di poterla contrastare, prevenire e soprattutto esorcizzare con alternative terapeutiche adeguate al rischio personale."

Tutti i media ci hanno fatto credere e quasi toccare con mano "la grande soddisfazione" dell'attrice nell'immediato dell'intervento per la scelta fatta. Ma ora a distanza di tanto tempo le controverse notizie sul suo stato di salute suppongo che siano la conseguenza delle sue scelte di prevenzione estrema. Occultarle vuol dire manipolare anche le decisioni di molte pazienti che si trovano in analoga situazione.

#146
Utente 309XXX
Utente 309XXX

Che peccato però non avere mai la certezza di un accesso ad informazioni corrette. Ad esempio nel caso di Angelina Jolie riporto quanto lei aveva scritto all'inizio di questo articolo
"Questa macchina però muove leve psicologiche delicatissime, che nessuno è in grado di controllare da solo, e si insinua nel pertugio che sta tra la paura di contrarre una malattia mortale e la speranza di poterla contrastare, prevenire e soprattutto esorcizzare con alternative terapeutiche adeguate al rischio personale."

Tutti i media ci hanno fatto credere e quasi toccare con mano "la grande soddisfazione" dell'attrice nell'immediato dell'intervento per la scelta fatta. Ma ora a distanza di tanto tempo le controverse notizie sul suo stato di salute suppongo che siano la conseguenza delle sue scelte di prevenzione estrema. Occultarle vuol dire manipolare anche le decisioni di molte pazienti che si trovano in analoga situazione.

#147
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Sì, concordo con Lei che mediaticamente non solo l'effetto Angelina Jolie sia stato fuorviante producendo un effetto planetario di emulazione non giustificato dal rischio reale, ma a questo si è aggiunta una morbosa attesa di eventi avversi che nulla hanno a che vedere con una patologia, perché inesistente.

#148
Utente 309XXX
Utente 309XXX

Intendevo dire che adesso trapelano notizie allarmanti (trapianto di fegato?).
Ma come è possibile ? Sin qui si parlava di intervento preventivo per il tumore . Ne sa qualcosa di più del Gossip che circola tra imedia ?

#149
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Gentile utente, Lei mi ha scambiato per Brad Pitt o per il produttore cinematografico di Angelina Jolie. (^___^ ).Ovviamente non conosco le informazione che vorrebbe approfondire anche se ho sempre seguito tutti i pettegolezzi che accompagnano la sua vita per comprendere dagli accadimenti quale possa essere stata la reazione ad una scelta senz'altro coraggiosa , ma ancora tutta da verificare.
Ho letto ovviamente anche io la notizia sul programmato trapianto di fegato cui ho dato poco peso. Diverse sono le ragioni per pensare ad una bufala colossale.
a) Pare da indiscrezioni che Angelina sia affetta (diciamo portatrice sana) di Epatite C.
b) E' evidente che si tratti di una portatrice senza gravi difetti al fegato, perché in caso contrario (cancro-cirrosi) non sarebbe mai stata sottoposta ad una mastectomia bilaterale profilattica per ridurre un rischio potenziale, essendo affetta da una malattia reale così grave.

#150
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Gentile utente, Lei mi ha scambiato per Brad Pitt o per il produttore cinematografico di Angelina Jolie. (^___^ ).Ovviamente non conosco le informazione che vorrebbe approfondire anche se ho sempre seguito tutti i pettegolezzi che accompagnano la sua vita per comprendere dagli accadimenti quale possa essere stata la reazione ad una scelta senz'altro coraggiosa , ma ancora tutta da verificare.
Ho letto ovviamente anche io la notizia sul programmato trapianto di fegato cui ho dato poco peso. Diverse sono le ragioni per pensare ad una bufala colossale.
a) Pare da indiscrezioni che Angelina sia affetta (diciamo portatrice sana) di Epatite C.
b) E' evidente che si tratti di una portatrice senza gravi difetti al fegato, perché in caso contrario (cancro-cirrosi) non sarebbe mai stata sottoposta ad una mastectomia bilaterale profilattica per ridurre un rischio potenziale, essendo affetta da una malattia reale così grave.

#151
Ex utente
Ex utente

So bene che Lei non sia il produttore di Angelina Jolie. Ma è informato sul perchè tutti i media continuano a scrivere di essere preoccupati per la ua salute ?

#152
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Razzi direbbe " Ma fatevi i ..zzi vostri !" (^___^)
Non è riferito a lei ma alle ossessioni dei media ed in particolare all'inaffidabile "'National Enquirer'" che da un anno continua ad indagare su " quanto resta da vivere ad Angelina Jolie" adducendo le infauste previsioni alla magrezza di Angelina quando tutti sanno che l'attrice ha sempre dovuto confrontarsi con l'anoressia, mai nascosta pubblicamente.

Quindi qui il cancro non c'entra nulla. Sul piano sanitario filtra qualche voce attendibile che mostra l'attrice ancora terrorizzata dalla malattia che ha mietuto diverse vittime nella sua famiglia a partire dalla mamma e zia, sorella della mamma.
Questo nonostante la scelta di una mastectomia bilaterale profilattica per azzerare (quasi) il rischio che deriva dalla sua mutazione genetica.

#155
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

E allora torni sulle idee di QUESTO articolo (^___^)

#156
Ex utente
Ex utente

Ha letto in questi ultimi mesi il linciaggio nei confronti di Angelina Jolie riesumando, da parte dei media, il "lato oscuro" del passato dell'attrice ? Non è cosa vergognosa ?

#157
Utente 339XXX
Utente 339XXX

Si tratta di un linciaggio mediatico vergognoso. Angelina anche nelle sue recenti interviste non ha mai nascosto il lato oscuro del suo passato. Ma arrivare a mettere sulla rete il video in cui si mostra Angelina in albergo al telefono con il suo pusher , rasenta la crudeltà.

#158
Utente 339XXX
Utente 339XXX

Si tratta di un linciaggio mediatico vergognoso. Angelina anche nelle sue recenti interviste non ha mai nascosto il lato oscuro del suo passato. Ma arrivare a mettere sulla rete il video in cui si mostra Angelina in albergo al telefono con il suo pusher , rasenta la crudeltà.

#160
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Ogni tanto leggo commenti su questo blog con aspettative di chiarimenti da parte mia. Solo che io non conosco Angelina Jolie personalmente e tanto meno sono il suo produttore.
Studiando per ragioni professionali e curiosità personale la sua travagliata storia, come non mi ero lasciato imbalsamare in quel santino di ambasciatrice dell’Onu, nella mamma bulimica che fa 3 figli e ne adotta altri 3, nella incarnazione della bellezza perfetta scesa in Terra, allo stesso tempo non mi sono stupito neanche alla visione del video per alcuni versi agghiacciante ( agghiacciante per la storia del video girato da un pusher che dice di averla rifornita di eroina e cocaina in passato ).

https://www.youtube.com/watch?v=UU3YFI2khmM

lo ha girato il sedicente ex spacciatore dell’attrice, e fa vedere Angelina pallida, emaciata e incredibilmente nervosa paseggiare avanti e indietro in una specie di trance chimico nell’appartamento disordinato in cui viveva più o meno 20 anni fa. L’autore del filmato dice di aver rifornito di cocaina ed eroina Angelina. E lascia intendere di aver ricevuto proposte sessuali.
Anche io mi sono chiesto se , poiché la storia di droga fosse nota da sempre, se effettivamente ci sia una occulta regia nel ripescare l’antica Jolie e per mostrare quanto sia “naturalmente” brava nell’ultimo film Maleficient: le viene spontaneo essere sottilmente crudele.
Di certo pare pare che la droga sia acqua passata.

#161
Utente 326XXX
Utente 326XXX

Sarebbe ora che però la lasciassero vivere in pace. Ricca, bella è invidiata e anche se avesse sbagliato in passato, perchè non lasciarle qualche chance di sincera riabilitazione ?

#170
Dr. Chiara Lestuzzi
Dr. Chiara Lestuzzi

Ho trovato questo articolo che commenta uno studio fatto in una popolazione (ebree ashkenazite) che hanno un' elevata probabilità di BRCA1 o BRCA2.
L' idea è quella di estendere il test genetico anche a chi non ha familiari affette, ma c' è chi lo ha criticato. Il problema ovviamente è sia di costi, sia di tipo di intervento eventuale-
Non so poi come questo approccio si potrebbe applicare a una popolazione più varia geneticamente -come quella italiana- ma mi pongo anche il problema delle famiglie non numerose, in cui la familiarità può emergere con difficoltà.

Ashkenazi Jewish women who carried BRCA1 or BRCA2 mutations but had no personal or family history of cancer developed breast and ovarian cancers at the same rate as women from families with a history of cancer and would have benefit from population-based screening for the cancer genes, according the authors of a new study reported online September 5 in Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America.

But 2 experts contacted by Medscape Medical News cautioned against the idea of population-based screening for these cancer genes.

The study authors were led by Mary-Claire King, PhD, professor of genome sciences, University of Washington, Seattle, and Ephrat Levy-Lahad, MD, director of the Medical Genetics Institute, Shaare Zedek Medical Center, Jerusalem, Israel.

Dr. King was recently awarded the 2014 Lasker-Koshland Special Achievement Award in Medical Science for her discovery that a single gene, BRCA1, causes a form of hereditary breast cancer.

The new study was designed to determine how the breast and ovarian cancer risk among BRCA1/BRCA2 carriers in the general population compared with that among carriers who had been tested because they had cancer or came from a family with a history of breast or ovarian cancer.

Similar cancer rates would suggest that some type of population-based screening might identify many previously unsuspected carriers in time to offer them potentially life-saving treatment.

Presymptomatic salpingo-oophorectomy can reduce breast cancer risk, ovarian cancer risk, and overall mortality, but many mutation carriers are identified only after they have already developed cancer, according to the authors.

Among Ashkenazi Jewish populations, BRCA1 and BRCA2 are equally common in males and females and are inherited at equal rates from mothers and fathers. In Israel, 3 inherited founder mutations in BRCA1 and BRCA2 cause 11% of breast cancers and 40% of ovarian cancers in Ashkenazi Jews. The researchers screened 8195 healthy Ashkenazi Jewish men for the 3 loss-of-function mutations. Family history of cancer was not considered in selecting participants. The screen identified 175 men as mutation carriers, including 1.14% who carried BRCA1, 1.03% who carried BRCA2, and 2.17% who carried both mutant alleles.

All female relatives of these 175 male BRCA1/BRCA2 carriers (from 172 families) were then offered genetic testing, and 211 of the 431 women tested were found to be mutation carriers.

The researchers reported that women with BRCA1 had a cumulative risk for breast cancer or ovarian cancer of 0.60 by age 60 years and 0.83 by age 80 years. Carriers of BRCA2 had a cumulative risk for breast cancer or ovarian cancer of 0.33 by age 60 and 0.76 by age 80.

Carriers of BRCA1 had a cumulative risk for breast cancer of 0.41 by age 60 and 0.60 by age 80. Carriers of BRCA2 had a cumulative risk for breast cancer of 0.26 by age 60 and 0.40 by age 80.

Carriers of BRCA1 had a cumulative risk for ovarian cancer of 0.27 by age 60 and 0.53 by age 80. Carriers of BRCA2 had a cumulative risk for ovarian cancer of 0.07 by age 60 and 0.62 by age 80.

The authors write, "In this study, 51% (85 of 167) families harboring BRCA1 or BRCA2 mutations had little or no history of relevant cancer. These families were small and included few females with mutations who had reached the ages of highest cancer risk. Young women in these families would not have been tested in the absence of a general screening program."

#171
Ex utente
Ex utente

Commenti allo studio ed utilità per i pazienti ?

#172
Ex utente
Ex utente

Chiaramente la domanda è indirizzata ai medici

#173
Utente 370XXX
Utente 370XXX

Nessuno ci dà ulteriori spiegazioni ?

#174
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Chiedo scusa ! Credevo di avere risposto e chiarito il mio pensiero su questo studio già da tempo. In realtà l'avevo fatto solo con la dr.ssa Lestuzzi attraverso la messaggistica non visibile agli utenti. Me ne accorgo solo adesso e mi dispiace. Pertanto riporto il messaggio non visibile a voi integralmente del 21 dicembre :

>>Senz'altro interessante lo studio !

L'unico rischio è rappresentato dal fatto che questo studio è condotto sugli ebrei aschenaziti (o ashkenaziti), detti anche Ashkenazim (sono i discendenti delle comunità ebraiche medievali della valle del Reno). Ashkenaz era infatti il nome, in ebraico medievale, della regione franco-tedesca del Reno e Aschenazita significa appunto abitante delle rive del Reno, Il che vuol dire che non si può generalizzare con le nostre popolazioni versus individui portatori di mutazioni genetiche da Guinnes dei primati a causa delle scarse commistioni genetiche con altre popolazioni..

E pertanto non vedo quale interesse possa essere trasferito alla attenzione delle nostre utenti italiane.

#175
Utente 370XXX
Utente 370XXX

Grazie dell'informazione

#176
Utente 371XXX
Utente 371XXX

Purtroppo siamo inondati da informazioni fuorvianti. Ma non esiste un codice etico professionale che faccia da filtro alle informazioni che potrebbero accrescere la confusione e l'ansia di chi ha già subito tanto dolore ?

#177
Utente 371XXX
Utente 371XXX

Forse ho toccato un tasto molto dolente per i medici ? :-)))))))

#178
Utente 371XXX
Utente 371XXX

Mi scuso anticipatamente se fosse così.....

#179
Dr.ssa Franca Scapellato
Dr.ssa Franca Scapellato

Cosa intende per "informazioni fuorvianti?"
Se un medico esprime un parere sui media se ne assume la responsabilità, e ne risponde sia penalmente che di fronte all'Ordine professionale. I pareri possono essere anche molto differenti, però devono essere documentati o documentabili.
Se un giornalista scrive quello che (non) ha capito, o se chiunque sul web pubblicizza cure miracolose o fa terrorismo in rete contro terapie efficaci, il problema è ancora dei medici, ma nel senso .che si vedono arrivare poveri pazienti con stampe di pagine web assurde, che pretendono di essere curati in quel modo, perché "l'ho trovato su internet".
Ci vorrebbe più educazione al controllo delle notizie, non basta googolare per ottenere informazioni attendibili, e MI, oltre ad altri siti medici "seri" (garantiti dall'Honcode) cerca di dare informazioni affidabili.

#181
Utente 371XXX
Utente 371XXX

Dr.ssa intendevo proprio questo in riferimento alla scarsa attenzione in generale nel gestire informazioni soprattutto quelle destinate a noi malati di gravi malattie e quindi per questo ancora più fragili.

#184
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Purtroppo caro utente il problema della comunicazione tra i medici e pazienti esiste ...altrochè, perchè tradizionalmente veniva esclusa nei percorsi di formazione.

Legga
http://www.senosalvo.com/infobesita.htm

Occorre dire che negli ultimi anni anche da parte dei medici si avverte sempre di più l'esigenza di colmare con training specifici questo deficit scolastico sulla comunicazione.

#185
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Oggi con una lettera Angelina Jolie spiega perché dopo avere tolto i seni abbia deciso di rimuovere anche le ovaie

>

By ANGELINA JOLIE PITTMARCH 24, 2015

LOS ANGELES — TWO years ago I wrote about my choice to have a preventive double mastectomy. A simple blood test had revealed that I carried a mutation in the BRCA1 gene. It gave me an estimated 87 percent risk of breast cancer and a 50 percent risk of ovarian cancer. I lost my mother, grandmother and aunt to cancer.

I wanted other women at risk to know about the options. I promised to follow up with any information that could be useful, including about my next preventive surgery, the removal of my ovaries and fallopian tubes.

I had been planning this for some time. It is a less complex surgery than the mastectomy, but its effects are more severe. It puts a woman into forced menopause. So I was readying myself physically and emotionally, discussing options with doctors, researching alternative medicine, and mapping my hormones for estrogen or progesterone replacement. But I felt I still had months to make the date.

Then two weeks ago I got a call from my doctor with blood-test results. “Your CA-125 is normal,” he said. I breathed a sigh of relief. That test measures the amount of the protein CA-125 in the blood, and is used to monitor ovarian cancer. I have it every year because of my family history.

But that wasn’t all. He went on. “There are a number of inflammatory markers that are elevated, and taken together they could be a sign of early cancer.” I took a pause. “CA-125 has a 50 to 75 percent chance of missing ovarian cancer at early stages,” he said. He wanted me to see the surgeon immediately to check my ovaries.

I went through what I imagine thousands of other women have felt. I told myself to stay calm, to be strong, and that I had no reason to think I wouldn’t live to see my children grow up and to meet my grandchildren.

I called my husband in France, who was on a plane within hours. The beautiful thing about such moments in life is that there is so much clarity. You know what you live for and what matters. It is polarizing, and it is peaceful.

That same day I went to see the surgeon, who had treated my mother. I last saw her the day my mother passed away, and she teared up when she saw me: “You look just like her.” I broke down. But we smiled at each other and agreed we were there to deal with any problem, so “let’s get on with it.”

#186
Ex utente
Ex utente

Angelina Jolie si è sottoposta pochi giorni fà ad un altro intervento: la rimozione delle ovaie.. non sarà forse un pò troppo esagerato questa menomazione preventiva? Allora perché non farsi asportare anche il pancreas, il fegato, l'intestino e persino il cervello, a no, forse questo Angelina Jolie se lè già fatto togliere per primo !

#187
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Perché la mutazione genetica di Angelina Jolie riguarda solo il rischio mammella-ovaio e quindi gli altri organi che Lei menziona presentano un rischio sovrapponibile a quello della popolazione "normale".

Non Le pare che il suo commento possa essere perlomeno ingeneroso verso una persona, bella sì, ricca e famosa sì, ma che non possiamo certo considerare fortunata se avesse il tempo di rileggersi tutta la sua storia personale e familiare ??

#188
Ex utente
Ex utente

Mi scusi dottor Catania ma non sono d'accordo. Le persone persone non fortunate sono altre. Ogni minuto in Africa muoiono centinaia di persone che non hanno nemmeno i soldi per comprare cibo e acqua, tanti altri muoiono per dei tumori (compreso quello alla mammella che come ben saprà prende 1 donna su 6) non è un rischio già di per se alto? Tutte le donne dovrebbero farsi asportare i seni se la ragionassero cosi (ho capito che Angelina Jolie aveva la mutazione genetica ma 1/6 è tanto uguale!). Poi per quel che mi riguarda la signora Jolie non ha mai versato un soldo o fatto donazioni per le campagnie umanitarie, come invece ha fatto Bill Gates o molti altri. Lei pensa solo a mantenere questa ossessiva prevenzione sulla salute. Ma allora perche non si fa innestare anche un Bypass sottocutaneo per prevenire le patologie cardiovascolari visto che è già entrata in menopausa ed è potenzialmente a rischio? i campi di prevenzione sono tantissimi come ben saprà e se se ne seguono solo alcuni si perde di coerenza.. sembra quasi che la Jolie faccia tutto per far parlare di se.. inoltre se tutte le persone in questo pianeta si sottoponessero a test genitici (molto costosi che solo la Jolie e pochi altri possono permettersi , tanto per ribadire che lei sia una donna sfortunata) credo che 3/4 di noi saremmo ad alto di rischio di sviluppare una malattia potenzialmente mortale, ma che poi magari nella vita non succederà mai.

#189
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Liberissimo di non concordare ovviamente.

Ma guardi che è Lei che ha PRE-giudizi positivi o negativi sulle persone nello stilare graduatorie di sfortuna o fortuna. Io assolutamente no !

E mostra di essere scarsamente informato su >>Poi per quel che mi riguarda la signora Jolie non ha mai versato un soldo o fatto donazioni per le campagne umanitarie, come invece ha fatto Bill Gates o molti altri. >>

Io da chirurgo oncologo non stilo graduatorie sulla fortuna basate sulla ricchezza, sulla bellezza e sulla simpatia.

Lei vorrebbe già asportarle anche il cervello (^___^)

Io, nonostante ricchezza e bellezza, di cui poco mi importa, la vedo come moooolto sfortunata perché appartenente, a causa della mutazione genetica, a famiglia sterminata dal cancro (Madre, zia sorella della madre...ecc) e con un pericolo pendente sul suo capo come un macigno sin da piccola.

Non è che non concordiamo : vediamo la vita ed il mondo in modo differente e soprattutto con un bagaglio differente di pregiudizi.

Tanti saluti



#190
Utente 275XXX
Utente 275XXX

Rientro a pieno titolo in questa discussione in quanto la Angiolina Jolie italiana, eh eh eh.....
non sono ricca, bellissima e famosa come la Jolie, ma quando la guardo al cinema o sulle riviste, su internet trovo che abbiamo gli stessi occhi.

sono occhi che hanno visto la madre ammalata e morta per cancro, e anche la cugina ammalarsi di una forma aggressivissima di cancro e poi riammalarsi di nuovo e soltanto per destino, un bel pò di "fondoschiena" o perchè forse c'erano molti angeli in cielo a proteggerla,si è salvata per ben due volte.
sono occhi che hanno visto e "sentito"il cancro come un fantasma, ricordo ancora la voce, il tono di mia mamma quando ricordava la nonna e alla fine del racconto " un cancro se l'è portata via... " ricordo ancora che nel racconto poi aggiungeva che la nonna dopo la diagnosi era vissuta un anno facendo un'agonia terribile, urlava che c'era un cane che la stava mangiando. fortunatamente questo non accade più...
poi mia zia, 36 anni, un cancro all'ovaio, le avevano dato poche settimane di vita ma lei ha resistito 6 mesi, aveva due figlie piccole, una era mia cugina quella che si è ammalata, la "sfortunata fortunata."
e' come se fossi lì quando la penso stesa in un letto, magrissima come "i deportati nel campo di sterminio" e il suo ultimo grido mi risuona nelle orecchie.

nel 2013 quando apparse la notizia della mastectomia della Jolie, io stavo facendo la chemio ed ero in attesa bramosa della mia mastectomia su un seno perchè ammalato, sull'altro in via preventiva. le ovaie, anzi l'ovaio che mi era rimasto era già stato tolto durante il cesareo sempre in via preventiva.
la jolie aveva fatto quello che io avevo già pianificato avendo anch'io un rischio altissimo, ma soltanto un pò più in là, verso i quarant'anni. una decisione meditata e strameditata, una decisione tutta mia perchè l'oncologa e la genetista dopo avermi parlato dei rischi mi avevano illustrato le diverse soluzioni e quella che appariva salvifica era appunto la mastectomia e salpingectomia.ma era una decisione che dovevo prendere io e soltanto io.
sapesse caro utente quanto dolore c'è nel prendere una deisione di questo tipo. questo non significa essere più o meno sfortunati di altri...
sapesse quante volte avevo discusso in famiglia di questa mia scelta e tutti mi facevano una faccia come se io dicessi chissà quale abominio, come se fossi matta, come se i medici che mi seguivano fossero dei pazzi esaltati a propormi una simile cosa......
la ringrazio invece per potermi permettere di parlare di questa cosa a cuore aperto perchè è importante per sottolineare alcune cose. intanto il pregiudizio e poi la fiducia nel medico.
nel 2013 purtroppo o per "fortuna" il cancro era arrivato prima della mia scelta,una forma aggressivissima che in una settimana era raddoppiato di volume e aveva preso un linfonodo. se sono qui ora è forse destino, un pò un gran fondoschiena o forse anch'io ho degli angeli in cielo che mi guardano e proteggono, oltre che quelli in terra....
dico per fortuna perchè questo mi ha deresponsabilizzato dal fare una scelta tutta mia che sarebbe rimasta incompresa nei secoli e secolorum e invece ora tutti a dire, "era la scelta giusta da fare..." "accidenti perchè i medici non ti hanno legato,imbavagliato e buttato sul lettino della sala operatoria prima che il cancro arrivasse... "insomma, sempre colpa del medico... e io? sfortunata fortunata anch'io? solo io so il mio dolore e le piccole grandi conseguenze di questa scelta, svegliarsi la mattina ed avere davanti agli occhi le cicatrici, quando mio marito li tocca per me è un grande dispiacere perchè non posso più offrirgli quella morbidezza di una volta... essere in menopausa precoce con tutti i dolori dolorini doloretti del caso e ritrovarsi ancora giovane in un corpo "vecchio" e... la grande, terribile paura dalla quale non si guarisce con la chirurgia ma forse soltanto con la condivisione, ecco forse la Jolie andrebbe invitata qui, nel nostro blog, il nostro salotto, forse solo qui potrebbe trovare quell'amore e quell'affetto che la aiuterebbero, incondizionatamente da chi è, senza giudizio.

liberarsi dal giudizio, caro utente, non è facile ma è molto importante prima di tutto per se stessi.

le faccio i miei più cari auguri sperando di averla aiutata a vedere "diversamente" .

Francesca

#191
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Grazie Francesca....lo spieghi Lei al nostro utente cosa vuol dire "MENOPAUSA PRECOCE"
all'età di Angelina Jolie !!

Per un capriccio ???

Che poi ci siano donne anche più sfortunate perché povere, non belle e magari sole o abbandonate ...è altra storia !

#192
Ex utente
Ex utente

Ringrazio l'Angelina Jolie italiana e il dr Catania per le cordiali risposte.
Quello che volevo far passare era che sottoponendoci tutti a dei test genetici (sfortunatamente accessibili solo alle persone ricche per i costi proibitivi) la maggior parte di noi avrebbe una predisposizione piu o meno marcata ad una determimata malattia. Inoltre, come è stato più volte ribadito dai medici italiani "esistono valide alternative all'asportazione". perché sottoporsi ad un intervento cosi radicale, che poi guarda caso si è rivelato un episodio mediatico? Siamo sicuri che non ci sia niente dietro a tutto ciò? Poi guarda caso dopo il primo intervento della Jolie le analisi ed i test genetici sono raddoppiati. La genetica è la scienza del futuro, ma è ancora poco conosciuta. Era inevitabile che qualcuno la sponzorizzasse così! inoltre ora anche la giornalista Claira Hermet ha deciso di ricorrere alla mastectomia , e sono sicuro che seguiranno queste orme molte altre. Questa è l'inizio di una nuova moda.. poco ortodossa ma sempre moda è..

#193
Utente 258XXX
Utente 258XXX

Ma ha letto l'articolo del Dr. Catania e poi i contributi degli utenti poi?

GRANDE!

Angelina Jolie ha inventato una nuova moda:
MASTECTOMIZZATA è BELLO!
LA MENOPAUSA PRECOCE è una F.GATA!

Pollice verso a Lei carO utente 2777444 :-( !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Antonia

#194
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Gentile utente, condivisibilissime le sue osservazioni, ma se Lei rileggesse questo articolo
in cui parlo non casualmente di "effetto Angelina Jolie", proprio in considerazione degli effetti provocati in gran parte eccessivi ed esagerati dal suo gesto mediatico.

Ciò non toglie che in casi mooooolto selezionati, la mastectomia è necessaria come male minore, nel senso che "quando ci vuole ci vuole"!

#195
Utente 275XXX
Utente 275XXX

Non so di che test genetici Lei parli, posso però parlare di test per il bRCA1 come quello che ha fatto Angelina, in America è costoso, mentre qui in Italia è gratuito, ma non ho deciso io di sottoppormi a tale test, c'è stata prima l'indicazione medica" Sarebbe bene, visto i casi in familia che Lei facesse il test.." quindi la mia decisione, poi un colloquio preliminare in cui una dottroessa ha stilato il mio "albero genealogico" di malattia, quindi l'inidcazione che potevo essere candidata, un colloquio con genetista ed oncologa e la decisione di pensarci su liberamente, ci ho pensato un anno e poi ho deciso.
le parole che hanno accompagnato il mio percorso sono state : RISPETTO, PROFESSIONALITA', SERIETA'anche LIBERTA', e ancora RISPETTO.
ho fatto il test è risultato positivo ed ancora un iter in cui le dottoresse mi hanno accompagnato in un percorso non facile da "deglutire" sempre con il massimo rispetto.
Un percorso molto diverso dalle altre donne perchè il mio RISCHIO era molto diverso. solo nei casi come il mio non tutti i pazienti BRCA1 perchè qualcuno pur avendo il gene è a basso rischio, soltanto quelli come me devono riflettere sul fare o meno una mastectomia ma deve essere una scelta del paziente, perchè la posta in gioco è tanta.
dopo che Angelina ha parlato della sua mastectomia ha smosso l'opinione pubblica a mio parere positivamente perchè è bene parlare e discutere, ma trovo che a volte in Italia, non si riesca a dibattere in modo sereno e soprattutto distaccato, razionale, senza giudizio, si levano subito delle bandiere, basti pensare ai casi Englaro, Welby, per non parlare poi della ricerca sulle cellule staminali. A volte si straparla di medici e ricercatori, disprezzandoli, mentre invece svolgono la loro professione in scienza e coscienza e io ho visto con i miei occhi la professionalità, la serietà e la generosità, dei medici che mi hanno seguito dall'inizio ad ora e che dire poi della generosità del dottor. Catania? che nonostante i suoi impegni di lavoro trova il tempo di rispondere qui e correggere errori medici che possono esserci perchè il medico è prima di tutto uomo.

In quanto alla menopausa precoce è ancor peggio che essere mastectomizzata, se ne va la parte femminile di te. e' come essere inestate e bruscamente arriva l'autunno, ma l'estate non tornerà più.

Francesca

#196
Ex utente
Ex utente

Dottor Catania come vede la pensiamo allo stesso modo, o meglio io la penso come Lei. Ho molta stima nei suoi confronti, e i commenti precedenti non volevano certamente creare polemica. Comunque, ottimo articolo!

#198
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Non l'ho visa affatto come polemica, tutt'altro, ma solo come espressione di tanti pregiudizi (quindi non è colpa sua ma di coloro che diffondono l'informazione) e che io ho voluto mettere a nudo.

Pensi che prima di scrivere questo articolo io ne avevo più di Lei di pregiudizi sul caso Jolie.
E ne avevo uno ancora più grave : sono un ultras "coservativista" del seno, sino a riprova contraria. Pensi che anche il mio sito ha il dominio
www.senosalvo.com
Seno Salvo....Complicazioni !

Pertanto avevo accolto le prime dichiarazioni di Angelina....con reazioni non molto generose riferite alla sua scelta.

Poi , come è mia abitudine (e mentre scrivevo l'articolo) ho voluto approfondire, come dovrebbe fare ogni medico che non dovrebbe fermarsi...alla malattia.

Allora mi sono studiato (sì studiato...non letto) la storia di Angelina, compreso il suo impegno (come rappresentante dell'Onu) in difesa delle donne stuprate, o quello in favore (ma sempre in prima persona e a sue spese ) dei bambini malnutriti di aree ad alto rischio, visitando senza alcuna cautela Paesi come Yemen e Ciad.

Ma la storia vera di Angelina Jolie è scolpita nei 24 tatuaggi sparsi in tutto il suo corpo.
Li ho studiati uno ad uno (quelli accessibili alla macchina fotografica ^___^) scoprendo vissuti inediti ed accadimenti della sua vita mai riportati dai media superficiali.
Ad esempio in prossimità dell'inguine c'è forse quello più significativo "Quod me nutrit, me destruit" una frase diventata il motto delle persone che abbracciano l'ANORESSIA (altra "sfortuna" per Angelina), anche se originariamente aveva un significato diverso >>QUEL CHE CI APPASSIONA, CI CONSUMA>>

Nonostante i miei pregiudizi, piano piano maturai la convinzione che se Angelina si fosse presentata nel mio studio (???!!!!) mi avrebbe trovato pronto ad incoraggiarla nella sua estrema scelta.

#199
Ex utente
Ex utente

Grazie dottor Catania, mi scuso se ho parlato a sproposito riguardo alle campagne umanitarie della signora Jolie, ma non ne ero a conoscenza. E grazie per la risposta dall'altra parte. Buona serata e complimenti ancora per il lavoro svolto.

#200
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Figuriamoci (^__^) !

>>E grazie per la risposta dall'altra parte>>. Cosa intende ?

#202
Ex utente
Ex utente

Intedevo grazie per la risposta che mi ha dato nel consulto.

#203
Utente 289XXX
Utente 289XXX

Buongiorno a tutti. Mi sento di intervenire...ho 39 anni, sono doppiamente mastectomizzata ed in menopausa anticipata farmacologica .Ho famigliarità, avendo anche una sorella colpita da tumore al seno in giovane età, ma non sono portatrice di mutazione.
Il seno sinistro ha subito due interventi per asportare due tumori, a cui è seguita chemioterapia, radioterapia e cura ormonale... il destro è andato incontro ad una mastectomia profilattica da me decisa con il supporto dei medici e dopo accurati colloqui. Il tutto è iniziato quando avevo 35 anni.

Capisco la diffidenza nei confronti di Angelina Jolie, sembra impossibile per chi non l'ha vissuto che una persona possa compiere certe scelte. Ma per l'attrice famosa questa decisione è stata esattamente come per noi , il risultato di un percorso doloroso, faticoso sul piano psicologico e fisico e non privo di conseguenze.

Il pensiero comunue è che le protesi sostituiscono il seno in tutto e per tutto, molte persone con cui parlo credono che sia la stessa cosa che farsi aumentare un pò il seno, come fanno certe veline della tv...non mi da fastidio se lo pensano e se questo li fa sentire meno preoccupati o spaventati per quello che è invece in realtà...ma qui credo sia giusto dirlo.

Avere due protesi al posto del seno con relative cicatrici è un qualcosa con cui si dve fare i conti ogni giorno...bisogna venire a patti con il fastidio e spesso con il dolore che provocano, soprattutto quando fa freddo e si induriscono, quando la notte impediscono i movimenti naturali del corpo, quando si corre e sembra di avere due sassi incollati sul torace. Provate a pensare poi cosa significa per una donna giovane NON avere più la minima sensibilità sul seno....non poca o limitata ma NESSUNA sensibilità...non ci si accorge nemmeno che qualcuno ti sta toccando il seno.

Ed essere in menopausa a 35 anni, avere le vampate, svegliarsi 4 o 5 volte per notte, avere dolori COSTANTI alle articolazioni...ecco cos'è la menopausa, ecco a cosa è andata consapevolmente incontro Angelina... e noi insieme a lei.

Per me ha deciso quasi tutto la malattia ma non fa molta differenza. In lei vedo la mamma che sono anch'io e che tutto sopporterebbe pur di non dare il dolore grande ai suoi figli di restare soli .
In lei vedo lo stesso impengo che ci mettiamo noi Ragazze fuori di Seno per contrastare ogni giorno il "brutto" che ci dobbiamo portare dietro...Perchè cercare di mangiare bene, fare sport per contrastare i dolori e le vampate, dover ricorrere a creme, colliri e quant'altro perchè l'intero corpo in menopausa anticipata decide di "seccarsi", seguire dei controlli medici costanti per le ossa, il cuore ecc...questo non è mestiere per giovani mamme o per attrici o per chiunque altro.
Questo è fatica e speso anche paura e si fa solo ed esclusivamente perchè si crede che questa VITA sia da proteggere in tutto e per tutto.

Quindi...brava Angelina.

Il suo messaggio aiuterà donne nella stessa situazione così come darà un pretesto a chi è in mala fede o superficiale per buttarsi erroneamente sui test genetici o per spendere facili parole. Pazienza.
Solo informandosi davvero e cercando di immedesimarsi nella situazione si può davvero capire.

Grazie . Saluti cari a tutti
Laura

#204
Utente 377XXX
Utente 377XXX

Penso anche io che il percorso di Angelina sia stato lungo e soprattutto doloroso...

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