Ansia legata ad un ricordo

Buongiorno,
mi capita di provare ansia e paura man mano che mi avvicino ad un ricordo. Il ricordo però non è netto, è un flash veloce che inconsciamente man mano che mi ci avvicino lo blocco e lo evito perchè fa male. Ogni pensiero che faccio c'è un collegamento che mi riporta a questo flash, senza però identificarlo ma resta un flash che fa male.
Razionalmente mi dico "voglio venirne fuori" ma incosciamente è come se ogni volta che lo penso evito di pensarlo perchè fa male.
E' un comportamento normale di fronte ad un flash che fa male? C'è modo di 'scovare' questo pensiero negativo?
Grazie

Buona giornata
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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile utente,
Se il contenuto è fortemente doloroso e non è stato affatto elaborato potrebbe manifestarsi il problema che lei ci sta appunto raccontando.
Tutto ciò che si avvicina a quel contenuto, anche nel presente potrebbe portarla al ricordo e generare altro dolore e altra ansia.

Senza entrare nel merito del ricordo, dal momento che non è questa la sede per affrontare un problema così delicato, le dico che è normale ciò che sta provando perché attribuisce a quel vissuto o quel vissuto costituisce un'emozione fortemente negativa tanto da renderla vulnerabile.

Ha mai pensato di rivolgersi ad uno psicologo per farsi aiutare? Quella potrebbe essere una valida soluzione per non rischiare un'acutizzazione ancora più forte del problema.
Mai lo affronta, mai lo risolve.

Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
la ringrazio per la celere risposta.
Io sono seguito tutt'ora da uno psicoterapeuta, e sto prendendo anche degli psicofarmaci.
Diciamo che inconsciamente per non affrontare questo ricordo\pensiero ho sempre fatto tante costruzioni mentali, le quali molte volte mi hanno portato fuori strada.
Recentemente sto maneggiando bene questo, e non mi faccio più costruzioni mentali quando mi viene il flash.
Però non so come affrontarlo, perchè voglio star bene ma è come se inconsciamente mi rifiutassi di affrontarlo perchè fa troppo male e perchè mio renderebbe felice, e il meccanismo scatta proprio quando penso che potrei essere felice.
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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile utente,
Il ricordo a quando risale?
Da quanto tempo è in terapia?
Che tipo di approccio psicoterapico sta facendo?

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Risale alla mia infanzia. Però non saprei dire quando precisamente perchè non è chiaro. So solo che mi ha instillato in testa un meccanismo di un pensiero doloro (un flash) che arriva ogni volta che penso ad essere felice, e che mi immagino tale, sia a livello generico che legato a qualche aspetto in particolare della mia vita (affetti, lavoro, sport,ecc..).
Lo psicoterapeuta dal quale sono seguito se non errore dovrebbe essere del ramo cognitivo-comportamentale.
L'approccio seguito da un pò di tempo a questa parte è di intervenire sui meccanismi di pensiero.
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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile utente,
Qui purtroppo non possiamo fare ne diagnosi ne tarapia ma darle degli spunti su cui riflettere.

Lei afferma che ogni qual volta lei pensa di essere felice o a immaginarsi tale, emerge il ricordo come un flash e le provoca dolore.
Non ci ha detto da quanto tempo è in terapia.
Che rapporto ha con il suo terapeuta?
Forse il cognitivo comportamentale non è un approccio funzionale per la sua problematica. Probabilmente è necessario andare oltre al sintomo.
Ha riferito al suo terapeuta il fatto di non aver ottenuto miglioramenti?
[#6]
dopo
Utente
Utente
Sono in terapia da 3 anni ormai, quasi 4.
Diciamo che fino a gennaio 2015 mi sentivo che stavo male, però mi creavo dei castelli in aria e credevo fossero quelli la causale del mio problema, risolti i quali avrei potuto essere felice (mi creavo complessi sull'alito, sul mio fisico e quant'altro).
Poi nel dicembre 2014, durante un ricovero in ospedale per un intervento all'anca, una sera vedendo la scena di un anziano degente che camminava con il carrello ed il respiratore ho avuto un pensiero molto veloce, che non saprei identificare, il quale però mi ha fatto malissimo.
Da li nei giorni successivi ho cominciato a provare sensazioni strane, mai provate prima, come se mi sentissi in gabbia e niente avesse più senso. Le ho riprovate anche di recente, meno intense, e mi sembra che sia senso di colpa. Ma non so per cosa.
Questo però mi ha fatto rendere conto di come ci fosse qualcosa che mi fa star male, che tutto questo mal stare ha un origine ben precisa, e che le mie credenze riguardanti l'alitosi o altro erano solo mie costruzioni per evitare di affrontare il problema.
Ho avuto un ricordo della mia infanzia e sono andato avanti un anno a credere che fosse quello la causa di tutto, facendo molti collegamenti anche logici, ma mi sono reso conto che erano solo costruzioni anche quelle e quell'episodio non era la causa scatenante.
Ora riesco, anche grazie alla terapia, a non farmi più costruzioni mentali che siano fuorvianti nella ricerca del problema, percepisco quando provo dolore. Ma è un flash, che non riesco a carpire, e che fa paura ed inconsciamente non ho il coraggio di affrontare.
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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile utente,

Sembra che lei continui a spostare il problema ogni volta su nuovi stimoli senza però andare in profondità. Pensieri ossessivi, rimuginazioni, costruzioni, tutti escamotage per non andare al nocciolo del problema.

Io le consiglio di tornare dallo psichiatra per un eventuale bilanciamento della terapia farmacologica se è tanto che non lo vede.
Poi le consiglio di parlare di questi aspetti al suo terapeuta e insieme vedere se è il caso di continuare con questo approccio (cognitivo comportamentale) che sembra, nonostante i 4 anni di terapia, non dare i frutti sperati e auspicabili.

Cordialmente
[#8]
dopo
Utente
Utente
Lo psichiatra l'ho visto di recente:
quale sarebbe una terapia adeguata secondo lei? Al momento prendo un anti-dopaminergico e della paroxetina.
L'approccio con terapeuta qualche risultato me lo ha dato comunque; anche grazie a lui riesco da un pò a non farmi più costruzioni mentali.
Se l'approccio cognitivo-comportamentale non è adatto, secondo lei qual è il metodo adatto e perchè?
Grazie mille
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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Provi a leggere questa guida del collega e provi vedere come si sente rispetto ai vari approcci.

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
ho letto l'articolo. Non saprei però indicare quale scuola è più indicata per me.
Quello che al momento provo è ansia legata a questo ricordo. Ma non credo che sia dovuta al fatto che il ricordi sia una cosa 'grave', ma per il fatto che è legato allo star bene, e quando penso allo star bene c'è questo ricordo che mi torna in mente ed ho come paura di ricordarmelo, perchè se me lo ricordo....
Non so ancora completare la frase, ma sento questo senso di paura quando mi viene in mente, come che se lo ricordassi comportasse qualcosa di brutto, ed inconsciamente mi dico 'no non lo voglio pensare'. Questa è la difesa che ho assunto in questi anni.
Si può parlare di negazione?
C'è qualche tecnica per andare ad affrontare la paura di qualcosa?
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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile utente,
Qui è davvero difficile capire ma soprattutto non è necessario che lei cerchi una definizione terminologica al suo problema anche perché le ricerche in internet a volte possono non solo essere fuorvianti ma creare anche suggestioni.
Ci sono molte tecniche per affrontare le paure e quelle cognitivo comportamentali sono molto utili per questo fine e il suo terapeuta dovrebbe conoscerle bene ed eventualmente applicarle.
[#12]
dopo
Utente
Utente
Certo, speriamo bene.

Grazie mille e buona giornata
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