Alcool in gravidanza: considerazioni

In gravidanza le dosi di alcool consentite sono molto minori a causa della insufficienza epatica (dovuta alla incompetenza metabolica) del feto, specie nei confronti dell'alcool.

Il pericolo è rappresentato dalla FAS (FETAL ALCOHOL SINDROME) la cui gravità dipende, ovviamente, dalla quantità d'alcool ingerita giornalmente e dall'epoca di gestazione all'inizio del consumo.

L'alcool, nell'organismo umano, viene degradato a livello epatico da un enzima chiamato  ALCOOL-DEIDROGENASI. Enzima, questo, che la donna possiede in minore quantità per questo motivo nella donna la massima ingestione consentita di vino a media gradazione è di 150 cc/die, rispetto a quella dell'uomo (300 cc/die), preferibilmente a stomaco pieno e a dosi refratte.

Le conseguenze sulla gravidanze vanno, nei casi più gravi, dall'aborto alla morte intrauterina  del feto (MEF) al deficit di crescita pre e postnatale, alla microcefalia, alla microftalmia.

Compito importante del ginecologo è quello di informare le gestanti su questo modo errato di gestire la gravidanza.

Data pubblicazione: 22 maggio 2014

Autore

blasinicola
Dr. Nicola Blasi Ginecologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1976 presso Università di BARI.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Bari tesserino n° 4485.

Specialista con oltre 40 anni di esperienza in ostetricia e ginecologia, con particolare competenza in colposcopia, patologia cervico-vaginale e vulvare. Responsabile di ambulatori universitari e clinici, docente universitario e autore di numerose pubblicazioni scientifiche. Esperto in tecniche chirurgiche avanzate e protocolli innovativi per l’aborto farmacologico e la prevenzione oncologica femminile. Socio attivo di società scientifiche nazionali.

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