Vitamina C: un aiuto per chi non riesce a smettere di fumare in gravidanza

La metà delle donne fumatrici che rimangono incinte continuano a fumare durante la gravidanza, con effetti avversi sullo sviluppo fetale del polmone a causa dell’ esposizione ai prodotti del tabacco in utero.

Abbiamo già accennato in un precedente post alla possibilità di utilizzare i cerotti alla nicotina per ridurre il fumo in gravidanza.

Nei giorni scorsi è stato pubblicato uno studio sulla rivista Jama che ha cercato di determinare se la somministrazione di vitamina C protegge lo sviluppo del polmone umano in utero.

In questo studio randomizzato, le donne in gravidanza nel gruppo attivo hanno ricevuto 500 mg al giorno di vitamina C.

I neonati di queste madri sono stati sottoposti a tests di funzionalità polmonare (PFT), con valutazione di alcuni parametri tra cui l'incidenza delle dispnea durante i primi 12 mesi di vita così come la funzionalità polmonare ad 1 anno.

Le pazienti sono state studiate dal 2007 al 2011 in Nord America insieme ad un gruppo di controllo che, anzichè ricevere vitamina C, hanno avuto un placebo.

Entrambi i gruppi hanno ricevuto un breve counseling sulla cessazione del fumo ad ogni visita prenatale.

L’età media materna era di 26 anni, il 78% di razza bianca e circa il 13% assicurate privatamente. La maggior parte delle donne (80%) non avevano istruzione universitaria e il 22% -25% riferivano di aver avuto l'asma.

I tests di valutazione polmonare fetale sono stati migliori nei neonati le cui madri avevano assunto supplementi di vitamina C durante la gravidanza, con le migliori misure di compliance del sistema respiratorio e di flusso espiratorio.

Infatti, questi risultati tra i neonati di donne fumatrici che avevano assunto vitamina C erano in realtà più vicino alle misurazioni dei neonati nati da madri non fumatrici, rispetto ai risultati PFT dei bambini nati da madri fumatrici nel gruppo placebo.

Lo studio è di sicuro interesse scientifico anche se non bisogna dimenticare che il fumo in gravidanza può produrre altri effetti negativi sul feto, primo fra tutti il basso peso alla nascita.

Data pubblicazione: 03 settembre 2014 Ultimo aggiornamento: 04 dicembre 2014

Autore

marcellosergio
Dr. Marcello Sergio Ginecologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1988 presso la Sapienza roma.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Roma tesserino n° 40414.

Oltre 30 anni di esperienza clinica in ginecologia, ostetricia e medicina generale, con specializzazione e docenze in ambito ospedaliero e territoriale. Esperto in ecografia transvaginale, isteroscopia e monitoraggio follicolare, ha ricoperto ruoli di rilievo in ASL Roma e collaborato come consulente per importanti progetti di screening ginecologico nazionali. Autore di pubblicazioni scientifiche e relatore in convegni di settore.

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