Problema di erezione ed eiaculazione

Gentili dottori, ho 35 anni e sono fidanzata da tre anni con un ragazzo di 37.

Sin dal principio ho notato dei tempi leggermente lunghi nei nostri rapporti ma cercavo di metterlo a proprio agio anche perché per la gran parte Delle volte si arrivava a conclusione del rapporto.
Col tempo mi ha confidato di assumere da quando era un adolescente degli antidepressivi e non averli mai sospesi, solo cambiati.

Purtroppo non abbiamo termini di paragoni in quanto nonostante la sua età io sono stata la prima relazione stabile, occasionalmente negli anni qualche rapporto andava a buon fine e qualche volta no.
Purtroppo tutto è peggiorato un anno fa quando a seguito di una fase acuta di depressione gli è stato prescritto lo zarelis, da allora l'eiaculazione ormai è solo un ricordo, e purtroppo a volte abbandoniamo il rapporto in quanto perde l'erezione e non c'è modo di riprenderla.

La curiosità è che da solo questi problemi non si verificano, mi chiedo quindi, se fosse un effetto dello zarelis, non dovrebbe verificarsi anche da solo?
Vorremmo intraprendere una strada per cercare una soluzione, anche perché non nell'immediato ma il desiderio di un figlio nel futuro c'è, e poi perché lui ormai è molto insoddisfatto e mortificato di tutto questo
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettrice,

sicuramente il farmaco, da lei indicato, non favorisce l'evento eiaculatorio e poi è possibile che anche alcuni aspetti psicologici e relazionali arrivino a giustificare le diversità nella risposta sessuale da lei osservate.

Bene ora comunque consultare in diretta un bravo andrologo con chiare competenze sessuologiche e da lui ricevere la corretta diagnosi.

Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione clinica mirata e poi eventualmente, quando è possibile, anche una prospettiva terapeutica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.

Un cordiale saluto.


Giovanni Beretta M.D.
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