Infertilità maschile

Buongiorno,
Mio marito ha 38 anni.
Io 41 anni.

Da 5 anni cerchiamo una gravidanza.


Fatte 2 omologhe icsi con beta negative, successivamente scoperto problemi al liquido seminale.


Mio marito é in salute, alto 174, peso 68 kg.

Nessuna patologia, intolleranza al lattosio e intestino irritabile.

In passato episodi di prostatite (periodo covid), più presentati.


Autunno 2024 frammentazione dna 36% e teratozoospermia.

Fatta cura con antiossidanti per 3 mesi, dieta, non fuma e non beve alcool.


Frammentazione salita al 45%, rilevata teratozoospermia e astenozoospermia.

Da spermiogramma:
Numero totale spermatozoi 281 milioni
Motilità totale 38%
Forme normali 3%
Indice di teratozoospermia 1, 74
Test di vitalità 34%

Sentite diverse cliniche spagnole che suggeriscono tecniche di selezione liquido seminali e di fare PGT.

Dicono che ci sia un fattore maschile severo e questo sia la causa dei fallimenti precedenti (io ho tutti i valori buoni per la mia età e potrei usare i miei ovociti se non fosse per il rischio che siano malati per i miei 41 anni).

Alcune cliniche consigliano ovodonazione altre direttamente doppia eterologa.


A livello clinico, un liquido seminale come quello di mio marito ha senso utilizzarlo?

Anche selezionando e facendo PGT, c’è il rischio che si trascini comunque qualcosa di anomalo nell’embrione?


Vi ringrazio.
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 57.2k 1.3k
Gentile lettrice,

la percentuale mossa di frammentazione potrebbe in parte spiegare le mancate fertilizzazioni.

Detto questo, se fare PGT oppure selezionare meglio gli spermatozoi (compito dei biologi non semplice) oppure ricorrere ad una ovodonazione o a doppia eterologa sono tutte strategie ed indicazioni cliniche che si possono dare solo sul campo, dopo attenta e diretta valutazione della vostra complessa e particolare situazione di coppia.

Risentite ora in diretta il vostro o la vostra ginecologa di riferimento ed il vostro andrologo o androloga di fiducia.

Nel frattempo, se desidera poi avere altre informazioni più dettagliate sull’utilizzo delle tecniche di riproduzione assistita, le consiglio di consultare anche questo articolo:

https://www.medicitalia.it/minforma/ginecologia-e-ostetricia/215/la-fecondazione-in-vitro-e-la-icsi-come-si-svolgono-e-cosa-avviene-in-laboratorio/

Infine, può pure leggersi questo testo più andrologico:

Cavallini G., Beretta G. (2015) The Role of the Andrologist in Assisted Reproduction. In: Cavallini G., Beretta G. (eds) Clinical Management of Male Infertility. Springer, Cham.
https://doi.org/10.1007/978-3-319-08503-6_18

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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