Uno stato di salute complessivamente buono

Gentili dottori,

ho 34 anni ed uno stato di salute complessivamente buono. Fumo (anche se per un lungo periodo avevo smesso) e bevo alcolici, il tutto senza eccessi e, tranne l'ultimissimo periodo, faccio regolare attività fisica, nello specifico corsa con uscite da almeno 10 km. Il problema, però, è la mia vita sessuale, che trovo poco soddisfacente. Premetto di essere circonciso per fimosi e di aver sempre provato un certo fastidio nell'indossare il preservativo, sia in termini di perdita di erezione sia in termini di ritardo nel raggiungimento del piacere. Detto ciò, quello che mi preoccupa, e che rischia di compromettere la relazione che sto vivendo (così come ha compromesso, forse me lo spiego adesso, un'altra relazione in passato) è la difficoltà nell'avere un'erezione stabile e duratura, in alcuni casi nell'essere eccitato nel momento dell'intimità con la partner. Ho erezioni mattutine che mi sembrano regolari ed anche decisamente potenti. Quando con la partner ci sono delle effusioni ho evidenti eccitazioni. In alcune relazioni passate ho lasciato tutt'altro che insoddisfatte le mie partner, anzi, causa preservativo forse duravo fin troppo nel rapporto. Eppure sono accaduti degli episodi, sia in relazioni trascorse ma più recenti e sia in quella in corso, che mi hanno portato ad un'evidente involuzione. Vivo una fase perdurante di ansia, insicurezza e per certi versi di depressione per questioni mie. In ogni caso di stress. Questo mi ha portato per un periodo a rinunciare ad avere relazioni e ad allontanarmi dal sesso, rifugiandomi nella masturbazione, a tratti compulsiva e dalla quale non riesco ancora a staccarmi. In ogni caso, quando mi sono comunque lasciato andare in relazioni e ci sono stati episodi di disfunzione erettile, si è innescato un meccanismo perverso di perdita di fiducia e di ulteriore rinuncia alla pratica sessuale, come se certo di andare incontro ad un fallimento. Lo stesso mi è capitato di recente con la mia fidanzata. Anche se io avevo un erezione decente ed il problema era la difficoltà nel farlo entrare. Da lì ha maturato un'intima inadeguatezza, con perdita dell'interesse sessuale ed evidente fenomeno di autosabotaggio. Adesso la cosa è diventata un po' pesante e mi sembra giusto sottopormi a cure adeguate. Il tutto pur vedendomi riconosciute doti ed abilità sessuali non indifferenti, sia fisiche che in termini di fantasie e di messa in pratica di alcune di esse. Vorrei sapere da dove sarebbe opportuno cominciare un'indagine. Da un andrologo o da uno psicologo? Grazie
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

generalmente si parte con l’andrologo che, escluse eventuali e non infrequenti problematiche organiche, poi potrà eventualmente indicarle un preciso perso psicologico con esperto psicoterapeuta.

Detto questo, se desidera poi avere più informazioni dettagliate su queste problematiche sessuali, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche gl’articoli pubblicati sul nostro sito e visibili agl'indirizzi:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/184-quando-l-erezione-e-difficile-o-non-c-e-che-cosa-fare.html

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/1234-nuove-terapie-emergenti-nel-trattamento-della-disfunzione-erettile-de.html

https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/111-disfunzione-erettile.html .

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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