Trombo o linfodema asta del pene

Gentili Dottori Buongiorno.
Circa 9 mesi fa sono stato sottoposto ad un intervento di circoncisione. Nelle settimane successive si sono formati dei bozzoli lungo l'asta del pene, che con la ripresa dei rapporti si sono stirati formando delle placchette rigide, una delle quali (posizionata a 1/3 dell'asta) provoca un recurvatum di 30 gradi o più. Secondo alcuni specialisti andrologi si tratta di un trombo o di un linfedema: la rimozione chirurgica mi è stata sconsigliata, piuttosto potrebbe essere efficace la terapia con le onde d'urto. In realtà il suggerimento dei vari specialisti è stato quello di convivere con questa deformazione, con esercizi di ginnastica peniera da fare ogni giorno per qualche mese e assunzione di Propolberry (1cp al di).
Vi sono capitati casi simili al mio? Secondo voi ci sono dei margini di miglioramento senza ricorrere a costose terapie dall'esito comunque incerto?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

da quello che ci scrive, non si capisce bene che diagnosi definitiva le è stata fatta; questo è fondamentale per darle un eventuale suggerimento terapeutico.

Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione diagnostica mirata e poi eventualmente una prospettiva terapeutica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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dopo
Utente
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Gentile Dott. Beretta,
la ringrazio per la risposta. Come lei stesso si e' reso conto dal mio racconto, le diagnosi non sono state precisissime: per quanto la possibile formazione di un trombo della vena profonda del pene o di un linfedema sembrino molto probabili, non me ne e' stata data certezza. Pur essendo stato tranquillizzato stavo valutando la possibilita' di consultare un angiologo per capire con certezza di cosa si tratta e se ci sono degli esami che possono aiutarmi a capirlo (per esempio non mi e' mai stato fatto un ecocolordoppler peniero o un penigramma c.m.c. e mi chiedo da tempo se questo tipo di esami possa darmi informazioni utili sullo sviluppo dei tessuti che si sono irrigiditi).
p.s.: di certo e per fortuna e' stata esclusa la presenza di I.P.P. che sembrava la principale preoccupazione dei medici che mi hanno visitato.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Certo, se non fatto un ecocolordoppler delle arterie del pene ed una ecografia dei corpi cavernosi e del corpo spongioso, bene fare questi esami.