Disfunzione erettile a base psicogena o reale fuga venosa?

Gentili dottori, inizio col dire che ormai da diverso tempo (almeno 4-5 anni) ho una preoccupazione ben consolidata per quanto riguarda le dimensioni del mio pene, che vedo di grandezza non adeguate per un'ipotetico rapporto sessuale (che per questo attualmente evito ormai da oltre 3 anni) con una donna; tanto che penso di poter tranquillamente dire di avere la cosiddetta sindrome da spogliatoio. Oltre a ciò posso anche definirmi un tipo abbastanza ansioso anche per altro. Un esempio che posso farvi è che una volta, in una visita andrologica, in un eco-doppler dinamico ero talmente teso che non riuscii ad avere una erezione nemmeno con una iniezione di 5 mcg di PGE1 con visual sexual stimulation per 10 minuti.
Detto ciò, ora c'è un altro problema che mi preoccupa e non poco.
Negli ultimi tempi sto notando evidenti problemi di erezione. Premetto che già durante i rapporti ormai lontani c'erano volte in cui questi problemi di erezione si manifestavano ma altre in cui, magari essendo più spensierato, tutto filava per il verso giusto e magari la rigidità era mantenuta di più, seppur già da allora si manifestavano situazioni di difficoltà nel mantenimento dell'erezione.
Andando per gradi, inizio con il dire che in generale sento che la libido sia calata, seppur mi capitano non di rado situazioni in cui sia molto alta. Non ho più erezioni mattutine o, quando ci sono, sono debolissime e quasi impercettibili. L'erezione non avviene più con stimoli visivi o, per lo meno, quando succede, non è una erezione completa ma solo parziale, ovvero un lieve inturgidimento, ma avviene quasi solo con stimolazione manuale durante la masturbazione. Spesso succede che quando provo ad avere un'erezione tramite stimolazione manuale essa non arriva e/o non arriva subito. Però devo dire che altre volte, come ho detto prima quando la libido è maggiore e magari sono meno teso, l'erezione arriva ed è anche bella forte. Ciononostante quello che maggiormente mi preoccupa è che, raggiunta questa erezione, anche se è bella solida e al massimo delle mie potenzialità, ho difficoltà immani a mantenerla e anche dopo pochissimo tempo, nell'ordine di pochi secondi, il pene ritorna flaccido, così come ritorna subito flaccido anche dopo l'eiaculazione.
Visto che, seppur a volte con difficoltà, l'erezione arriva e come ho detto succede che sia anche consistente, sul raggiungerla (e quindi sulla componente arteriosa) io tenderei a considerare un fattore psicologico, ma ovviamente chiedo eventuale vostra conferma o smentita; diverso invece è il discorso sul non riuscire a mantenerla (componente venosa), sono seriamente preoccupato.
Vorrei chiedervi se secondo voi, visti i sintomi riferiti, si potrebbe trattare di una fuga venosa a base organica o a base psicogena. Inoltre, in un eventuale visita andrologica, che ho in mente di andare a fare, quali sono tutti gli esami del caso per fare chiarezza su questa ipotetica patologia?
Grazie.
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
caro lettore

nel sospetto di una problematica "veno-occlusiva" si imporrebbe un esame rigiscan per vedere come siano le sue erezioni senza stimoli sessuali, di notte durante il sonno, e, dopo, una valutazione ecodoppler
ne parli con il suo specialista o con altro specialista di fiducia
cordiali saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Pozza, innanzitutto la ringrazio per la risposta.
A me interesserebbe sapere se lei, riferiti i miei sintomi e sopratutto i miei stati emotivi, tenderebbe a dire che la difficoltà nel mantenimento dell'erezione sia dovuta ad un fattore psicogeno oppure organico. Cioè, in questo caso lei pensa che i fattori psicologici possano influire oppure pensa che questo problematica "veno-occlusiva" sia quasi sempre questione di problemi organici veri e propri?
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
caro lettore
le influenze della psiche su tutte le funzioni dell'organismo è rilevante e sulla funzione sessuale ancora di più
per questo il problema non va risolto da solo ma con l'aiuto di qualche specialista
cordiali saluti
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dopo
Utente
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Gentile dottore, le assicuro che eventualmente già sapere che il mio problema sia psicologico e non organico mi aiuterebbe, paradossalmente, da un punto di vista psicologico stesso. Ciò che temo io è la causa organica.
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dopo
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Gentili dottori,
a prescindere dal problema nel mantenimento erettivo e quindi possibile fuga venosa, vorrei fare alcune domande perché non mi è chiara una cosa. Il fatto che con stimolazione manuale io riesca ad arrivare ad una buona erezione e, quando ho la libido particolarmente alte a volte anche al massimo, può escludere danni a livello arterioso? Invece il fatto che senza stimolazione manuale non arrivi ad una buona erezione e che la stessa erezione non è presente più la mattina e, non so di notte, è indicativo di qualche altro problema? Mi viene da pensare che, oltre all'ipotetico problema venoso, anche dal punto di vista di arrivo di sangue arterioso io possa avere problemi visto che l'erezione buona arriva solo con aiuto meccanico cioè manuale e non più mentale.
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