Recupero post anossia
Gentili signori,
Il mio ex ragazzo sabato scorso ha tentato il suicidio impiccandosi, lo hanno trovato incosciente, non si sa per quanto tempo esattamente sia stato senza ossigeno. Il lunedì lo hanno provato a svegliare ed ha reagito, ha riconosciuto i parenti, ha pianto, ha mosso il piede come richiesto. Dopodiché era troppo agitato e lo hanno sedato di nuovo. In questi giorni sto ricevendo informazioni su di lui a spizzichi e bocconi purtroppo, perché i familiari danno la colpa a me del suo gesto, ho contatti solo con la sorella che però appunto mi dice poche cose. In questi giorni so che dice cose confusionarie, non ricorda molte cose e spesso si agita. Ora, quello che vorrei capire, il suo stato è positivo a neanche una settimana dall’accaduto, avendo riconosciuto le persone, respirando autonomamente, avendo pianto e detto qualche parola nonché avendo mosso il piede? Qual è L’iter che seguiranno? Col tempo potrà solo migliorare o no? Non ricorda cosa ha fatto, non so se sia un bene per tenerlo tranquillo o sia un male perché non potranno lavorarci psicologicamente. Mi ha detto la sorella che hanno iniziato una terapia ma non sa dirmi cosa sia, quale potrebbe essere? Non ho molte informazioni ma ho bisogno di capire cosa potrebbe accadere partendo da queste informazioni.
Il mio ex ragazzo sabato scorso ha tentato il suicidio impiccandosi, lo hanno trovato incosciente, non si sa per quanto tempo esattamente sia stato senza ossigeno. Il lunedì lo hanno provato a svegliare ed ha reagito, ha riconosciuto i parenti, ha pianto, ha mosso il piede come richiesto. Dopodiché era troppo agitato e lo hanno sedato di nuovo. In questi giorni sto ricevendo informazioni su di lui a spizzichi e bocconi purtroppo, perché i familiari danno la colpa a me del suo gesto, ho contatti solo con la sorella che però appunto mi dice poche cose. In questi giorni so che dice cose confusionarie, non ricorda molte cose e spesso si agita. Ora, quello che vorrei capire, il suo stato è positivo a neanche una settimana dall’accaduto, avendo riconosciuto le persone, respirando autonomamente, avendo pianto e detto qualche parola nonché avendo mosso il piede? Qual è L’iter che seguiranno? Col tempo potrà solo migliorare o no? Non ricorda cosa ha fatto, non so se sia un bene per tenerlo tranquillo o sia un male perché non potranno lavorarci psicologicamente. Mi ha detto la sorella che hanno iniziato una terapia ma non sa dirmi cosa sia, quale potrebbe essere? Non ho molte informazioni ma ho bisogno di capire cosa potrebbe accadere partendo da queste informazioni.
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Gentilissima, il gesto compiuto ha provocato una mancanza di afflusso di ossigeno ad un organo nobile come il cervello e purtroppo il danno è tempo dipendente. Nel caso in oggetto fortunatamente la prontezza dei soccorsi avrà evitato che l’anossia cerebrale conducesse a danni irreversibili viste le condizioni che descrive. Ora bisognerà continuare con la terapia di supporto ed i controlli delle funzioni vitali. La mancanza di ricordo dipende non solo dallo stato di shock ma anche dall’utilizzo di farmaci per la sedazione utilizzati per “far riposare” gli organi nobili ( in particolar modo il cervello) del paziente che così potrà tornare a una migliore performance dopo 20-30 giorni dall’evento.
Dr. Baccaro Alessandro
Medico Chirurgo
Specialista in Anestesia e Rianimazione
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Utente
Grazie davvero, per la sua risposta, mi ha donato un po’di positività. Avrei altre 3 domande, ieri mi hanno detto che ha sbalzi di umore troppo repentini e manie di persecuzione, pensa che la gente ce l’abbia con lui o che lo guardino male è normale? Che conseguenze può avere questo comportamento? Mi hanno detto inoltre che non si ricorda di me (abbiamo avuto una relazione di 2 anni la cui fine lo ha portato a fare questo gesto estremo) e non ricorda cosa ha fatto, devo crederci?
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.1k visite dal 06/04/2018.
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