Dolore anale persistente

Buongiorno gentili Dottori,

sono qui nuovamente a richiedere un consulto in merito alle mie problematiche anali che persistono ormai da un anno senza trovare cura e risoluzione.

L'anno scorso ho avuto una ragade anale anteriore curata nell'arco di 4-5 mesi, con diverse terapie, quella risolutiva è risultata essere Dilatan + Antrolin + Levorag.
A seguito della ragade ebbi un gavocciolo esterno trombizzato, curato con Prisma nell'arco di un mese e mezzo circa.


Da Giugno 2022, due diversi proctologi mi hanno confermato che la ragade era cicatrizzata e che a parte delle emorroidi di I/II grado non patologiche, non avevo nulla che non andasse.


Arriviamo a Dicembre 2022, persistono dolori trafittivi in area anale, soprattutto da seduto (talvolta anche in piedi camminando, praticamente assenti da steso), indipendenti dalla defecazioni (dove non ho problemi, ne sangue).
Nuova visita proctologica con esito di lieve proctite.
Faccio cura con Topster per ben 45 giorni, ma risultati direi nulli.


Nuova visita proctologica da diverso proctologo a febbraio, solite emorroidi di I grado e non patologiche, nessuna ragade o proctite, mucosa del canale anale iperemica e disepitelizzata.
Mi viene data terapia con pasta all'ossido di zinco (Propast) per 2 mesi, oltre ad alcuni integratori per il colon irritabile.


Effettuo visita di controllo dopo due mesi, la mucosa anale risulta normale, nessuna patologia nel canale ano-rettale, ma io continuo ad avere dolori trafittivi nello star seduto (lavoro in ufficio).
Mi viene data ancora Propast e Nevridol 800 (acido lipoico) per due mesi, ipotizzando (da quel che ho capito) una sensibilizzazione dei nervi nella zona.
Mi sento dire che c'è una componente importante di somatizzazione.
Inoltre nella visita si rileva dolenzia nel trigger point a sinistra del nervo pudendo.


Nuova visita mese scorso (proctologo differente), assenza di patologie evidenti, manometria con esito: "tono sfinteriale nella norma in relazione all'età con spike di contrattura isolato, contrazione nella norma per intensità diminuito per durata, rilasciamento del complesso sfinteriale e del pubo rettale diminuito con iniziale contrazione paradossa come nella sindrome nel pubo rettale.
Utile riabilitazione del pavimento pelvico.
"

Mi sono dovuto rivolgere ormai da alcuni mesi anche ad uno Psicologo a causa di questi problemi.

Non riesco a star seduto, vengono queste fitte intermittenti in area anteriore dell'ano, che mi "trafiggono".
A volte più sulla sinistra a volte a destra ma sempre anteriormente.
Il proctologo dice che ho bisogno di riabilitazione del pavimento pelvico ma sinceramente a me il problema sembra della mucosa anale vicina al bordo, forse di poco internamente.
Se mi tocco l'ano anteriormente in corrispondenza della vecchia ragade o della papilla residua, non avverto dolore però è come se in qualche modo la mucosa in quella zona abbia "qualche problema".


Chiedo un vostro gentile parere perchè non so più cosa fare di utile
[#1]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 361 4
persistono dolori trafittivi in area anale, soprattutto da seduto (talvolta anche in piedi camminando, praticamente assenti da steso),
Non ho elementi per poter confermare o contraddire il collega che ha eseguito la visita, ma da quello che scrive non è possibile escludere una neuropatia.
Cordiali saluti.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve Dottor D'Oriano, la ringrazio come sempre la per la risposta.

Sono stato da un neurologo ( non mi son fatto mancare niente ) , che mi ha dato indicazione per una risonanza magnetica lombo sacrale e cauda equina. Da li non è emerso nulla, se non "spondilosi" che penso abbia poco a che fare col mio problema. Ero tentato ad andare nuovamente da un neurologo sottolineando la necessità di indagare in merito al nervo pudendo ma, come scritto nel primo messaggio, ho avuto due indicazioni da due proctologi diversi per fare Riabilitazione del pavimento pelvico ( anche se uno ha individuato disfunzioni del pubo-rettale e l'altro sottolineava più un discorso di sensibilizzazione di nervi, come anche il pudendo) , che da quel che ho capito dovrebbe appunto fortificare e riequilibrare tutta la zona, dando sollievo anche a livello di nervi che possono essere influenzati da tali disfunzioni..ma ci vorrebbe ovviamente tempo, pazienza e un certo investimento economico ( e di soldi spesi ne ho perso il conto)

Chiedevo qui un parere perchè ahimè ho provato tante di quelle terapie che ora sono sfiduciato nel credere che questa riabilitazione possa essere ciò che mi serve. Inoltre, uno dei due medici mi ha proposto il Lyrica a dosi di 25 mg x2 volte al giorno, dicendo che mi aiuterebbe col dolore e che a dosi minime non dovrebbe creare effetti collaterali. Considerando da quanto tempo mi porto avanti questi dolori sarei corso in farmacia a farmelo dare, ma mi è stato spiegato che gli effetti collaterali potrebbero non essere trascurabili e sono un po intimorito..oltre al fatto che non risolverebbe la causa ( ma a costo di non dover incrociare le dita ogni volta che mi siedo , lo prenderei anche in considerazione, non saprei..)

Secondo Lei, è compatibile una neuropatia col fatto ad esempio che il problema si acuisce da seduto, soprattutto con le gambe accavallate ?

Noto anche di avvertire più fitte quando ho delle feci nel tratto finale, anche senza sentire lo stimolo ad evacuare. Lo dico perchè mi pare che quando sento di essere completamente "vuoto", post evacuazione ad esempio, mi pare di stare tendenzialmente meglio.

Ma soprattutto , le mie precedenti patologie possono effettivamente portare ad una neuropatia ? La riabilitazione in questo caso avrebbe senso?

Un conoscente con problematiche molto simili alle mie, e anche una storia precedente di ragade, mi ha riferito che dopo innumerevoli terapie , sorprendentemente (per lui) ha risolto con cicli di agopuntura che ora esegue una volta all'anno. Io sinceramente non so come muovermi, cosa abbia più senso fare per trovare sollievo e magari risoluzione del problema. Poi passo da giornate quasi positive a giornate come oggi in cui stare seduti è quasi impossibile, senza però che ci sia qualcosa di identificabile che possa giustificare il peggioramento del dolore.

Mi creda , io le sto provando tutte , ma più mi sforzo di trovare soluzione più mi sento fermo nello stesso punto
[#3]
dopo
Utente
Utente
aggiungo che l'unica cosa differente di oggi, rispetto ai giorni scorsi ad esempio in cui i dolori andavano meglio, è che per forza di cose sono stato costretto a stare seduto diverse ore per lavoro...questa pressione nello star seduti pare sia la mia nemesi, e che invece se cammino o sono steso va meglio. Ma di certo non posso esimermi nella vita di tutti giorni allo star seduto.

Ho notato che se mi tengo impegnato mentalmente avverto un po meno intensamente le fitte, comprendendo che lo stress e il pensiero fisso contribuiscano facendo da "amplificatore". Ma i miei tentativi di svagare, tenermi impegnato e star sereno in generale (compresa la psicoterapia) svaniscono nel momento in cui vengo "trafitto" , perchè il dolore è dolore e non ci si puo far molto...poi se viene una fitta forte, so gia che per il resto della giornata in quel punto ne avvertirò altre per forza di cose.. è davvero sfiancante
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 361 4
"Secondo Lei, è compatibile una neuropatia col fatto ad esempio che il problema si acuisce da seduto, soprattutto con le gambe accavallate ?"

Certo!
Potrebbe essere utile consultare un Posturologo.
A distanza non posso aggiungere altro.
Prego

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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