Formazione al fegato, possibile recidiva lnh?

SCUSATE NEL TITOLO HO INDICATO FEGATO PER ERRORE, POTETE SOSTITUIRE CON RENE? GRAZIE

Buongiorno,

scrivo per mio papà, 64 anni, a cui l’anno scorso è stato diagnosticato un linfoma NH a grandi cellule B. Pareri discordanti sulla stadiazione, secondo un medico stadio 1a (interessamento ascella destra) secondo un altro 3a (ascella destra più alcuni piccoli linfonodi sotto il diaframma, con captazione alla PET aspecifica). Midollo negativo. I valori LDH e b2-microglobulina sono sempre stati nella norma, VES 47 a inizio della terapia. Nonostante la non univoca stadiazione, la terapia proposta dai due medici è stata la stessa, e il linfoma è stato curato con successo con 6 cicli di R-CHOP, ottenendo la remissione completa a Luglio 2009. Controlli di ottobre 2009 (TAC e PET) tutti negativi.

Ora, a distanza di 10 mesi dalla fine della chemioterapia, con esami del sangue regolari tranne Ves 19 (ultimo controllo 6 mesi fa era 25) la tac evidenzia un problema al rene:
TAC COLLO MDC/SMDC
Incremento del numero e delle adenopatie laterocervicali bilateri aspetto reattivo, tutte di millimetriche dimensioni. Non adenopatie sovraioidee, sottoioidee, sovraclaveari.
TAC TORACE MDC/SMDC
Permane l’assenza di lesioni pleuroparenchimali a focolaio in atto. Permangono invariati i noti linfonodi mediastinici di aspetto non francamente patologico. Invariate anche piccole adenopatie cavo ascellare dx.
TAC ADDOME MDC/SMDC
Fegato nei limiti volumetrici, indenne da lesioni focali. Colecisti ben distesa. Vie biliari non dilatate. Pervio il tronco portale. Come di norma pancreas, surreni e rene sinistro, con piccola cisti corticale. Al terzo inferiore del rene destro, sul versante mediale, si osserva formazione espansiva parzialmente esofitica, in accrescimento, di 32 mm di diametro massimo, orientativa in senso produttivo, con indicazione a pronti ulteriori accertamenti. Non adenopatie sospette in ambino addomino-pelvico; invariati millimetrici linfonodi lombo-aortici ed iliaci. Aorta ateromasica con sottile apposizione trombotica di parete alla biforcazione, di 5 mm di spessore max. Vescica simmetricamente distesa. Non versamenti endoperitoneali.

L'ematologa che segue mio padre ha escluso che si tratti di nuovo di linfoma e ci ha indirizzati da un urologo. Quest'ultimo però, dopo aver visionato la TAC, ha proposto un ago aspirato perchè, non escludendo l'ipotesi di un ritorno del linfoma, non vorrebbe inutilmente togliere il rene.
Ora vi chiedo, l'ago aspirato è secondo voi la procedura corretta? Ci sono altri esami che potrebbero aiutare a chiarire la situazione?
Grazie per il vostro interessamento.
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 337
Io ritengo sia la procedura corretta, visto che strumentalmente non si riesce a dire di più ; probabilmente una agobiopsia TAC guidata dovrebbe dirimere i dubbi

Un saluto

A. Baraldi