Esogagite eosinofila

Buongiorno, purtroppo in seguito ad un esame di gastroscopia con biopsia mi è stata diagnosticata l'esofagite eosinofila.

Dal consulto con il gastrointerologo mi è stato prescritto di assumere per 4 mesi il gastroprotettore lansoprazolo da 30 mg due volte al giorno.

Successivamente dovrò eseguire una nuova gastroscopia e a seconda dei risultati si valuterà se mantenere stesso dosaggio o ridurlo (o passare a farmaci con cortisone).

Al momento non sono stati rivelati aspetti visibili nell'esofago, ma dalla biopsia si è rivelata la presenza degli eosinofili tra 20/HPF e 50/HPF).

La mia paura oltre a questa malattia nuova e di cui ancora sembra conoscersi poco, sono gli effetti a lunga scadenza del lansoprazolo.
Temo che per attenuare i sintomi di una patologia, possano aprirsi le strade ad altre patologie.

Ho letto che questo farmaco va assunto per periodi brevi mentre io dovrei assumerlo per tutta la vita...
Sembra che questo farmaco provochi il cattivo assorbimento di calcio ferro e magnesio, nonché delle vitamine B12 e D.
Inoltre che alla lunga possano insorgere problemi alle ossa, ai reni, nonché aumento rischio infarti e patologie di demenza senile.

Gradirei delucidazioni su questo aspetto e sapere se consigliate l'assunzione di integratori o altro per sopperire agli effetti negativi nel lungo periodo.

Sono spaventato e mi chiedo se questa patologia non abbrevi di molto la mia aspettativa di vita e la stessa qualità.

Ringrazio per i vostri riscontri e per ogni suggerimento vogliate darmi.
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Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 29.1k 1.1k 12
1) non è una malattia nuova e si conosce da decenni.
2) nessuno ha detto che lei debba assumere ipp per tutta la vita. In ogni caso non è certo che si presentino gli effetti collaterali da lei paventati.
3) dopo qualche mese di assunzione di ipp si possono dosare vitamine ed elettroliti nel sangue ed eventualmente assumere integratori per le opportune necessarie correzioni.
Cordiali saluti.

MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la celere risposta.
Il medico che mi ha visitato mi ha parlato di una malattia per la quale al momento non risulta esserci una cura definitiva e che può essere solo gestita. Per queste ragioni avevo scritto che avrei preso per sempre questo tipo di medicinali. Ma forse per lo stress potrei avere frainteso.
Proprio perché si conosce solo da una ventina di anni mi è stato detto che non vi è letteratura definitiva sui possibili sviluppi.
Può gentilmente chiarirmi se questa patologia è curabile in modo definitivo? Inoltre per gli integratori devo attendere che emergano possibili valori insufficienti o è il caso di iniziare a prendere qualcosa?
Infine, io soffro di produzione di calcoli renali, la situazione può peggiorare se il mio stomaco non assimila più il calcio?
Mi scuso per le molte domande e se alcune forse saranno da ignorante quale sono.
Ringrazio
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