Peggioramento reflusso o malattia più grave?

Ciao a tutti.
Ho 22 anni e da qualche anno soffro di reflusso gastroesofageo.
Ho provato qualche cura, ma dopo un po' tornava sempre.
Ammetto che ho anche un dottore poco attento ed io stessa sono stata poco attenta in passato, ma ora sono molto più attenta e sono attualmente in cura con Marial.

La mia domanda è.
Negli ultimi giorni ho avvertito un miglioramento nel reflusso, ma un peggioramento nella nausea e nel gonfiore.
Avverto un dolore in mezzo alle scapole e alle volte un dolore al fianco sinistro, non molto forte, che viene ogni tanto solo quando faccio determinati movimenti.
Sto molto tempo piegata dueante il lavoro (faccio la maestra) quindi non so se possa essere quello o legato al reflusso.
La cosa che mi preoccupa, è che possa non essere più reflusso ma un' ernia iatale o peggio ancora, un tumore allo stomaco.


Ammetto che sono una persona estremamente ansiosa e ipocondriaca dato purtroppo da una vita non molto semplice (l'ansia è la stessa causa del mio reflusso), secondo voi è possibile che si tratti di un qualcosa di così grave a quest'età o può essere sempre legato al reflusso?

Sottolineo che ho fatto la palpazione di milza/stomaco e il medico non ha notato rigonfiamenti, ho fatto l'emocromo (classico, senza marker tumorali) ma i valori sono tutti normali. Ho comunque appetito e non ho feci e/o urine ematiche, ma ho cmq timore che possa essere un qualcosa ai primi stadi.

Chiedo prima di spendere molto in visite, ecografie etc etc
Ho parecchia paura e sono molto in ansia.


Vi ringrazio per quello che fate su questo sito e vi mando un saluto.

Aspetto vostra risposta.
[#1]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 205 65
La condizione di reflusso gastroesofageo si può accompagnare frequentemente a sintomi come nausea e gonfiore senza che indichino uno stato peggiore.
L'ipotesi di ernia iatale è assolutamente ininfluente, si tratterebbe soltanto di un fattore facilitante il reflusso e nulla di più.
L'approccio iniziale per una sintomatologia di questo tipo prevede l'impiego di un agente protettivo della mucosa (alginato, poliprotect...) a dosaggio pieno (dopo i pasti e prima di andare a letto) per 1-2 mesi, eventualmente accompagnato - se il medico che la visita è d'accordo - con un procinetico (domperidone, levosulpiride...) o un integratore (zenzero) che faciliti lo svuotamento gastrico, assunto correttamente (20-30 minuti prima dei pasti),
L'astensione dal fumo è tassativa.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio della risposta veloce ed esaustiva. Cosa pensa invece del dolore al fianco/schiena?
Può essere correlato?
[#3]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 205 65
Il dolore fianco/schiena sembra dalla descrizione più di pertinenza muscolo-scheletrica che di tipo viscerale.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

[#4]
Utente
Utente
Buonasera, scusi se la disturbo di nuovo. I sintomi grazie alla terapia con Marial sono molto migliorati, ma ho fatto una visita con il medico e mi ha detto che se non appena terminerà la terapia dovessero tornare, dovrò eseguire una gastroscopia per capirne la fonte. Visto che già una volta è tornato a fine terapia, ho il sospetto che accadrà di nuovo e quindi dovrò sottopormi a questo esame. Lui mi ha parlato di possibilità, appunto, di ernia iatale o di una piccola ulcera, citandomi però anche l'esofagite ed il tumore all'esofago o stomaco.
Ovviamente queste ultime due opzioni mi hanno un po' allarmata, quanta possibilità c'è che alla mia età si sia già sviluppata una cosa del genere? Possibile che la mia disattenzione in passato abbia già portato a questo? Avrei sentito comunque un miglioramento dei sintomi?

La ringrazio in anticipo per la risposta e mi scuso ancora per l'insistenza.
[#5]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 205 65
Mi sembra una esposizione azzardata.
Attenderei che la terapia con Marial abbia la sua efficacia e, nel caso ci sia una recidiva (e non è detto) consiglio visita specialistica gastroenterologica per una valutazione esperta.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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