Ipersalivazione

Egregi dottori,
sono un ingegnere insegnante, non stressata. Durante la gravidanza, olre ad altre problematiche, sono stata assillata da ipersalivazione tale da costringermi in casa per nove 9 mesi, per ovvi problemi nell'affrontere chiunque non essendo in grado di deglutire tutta quella saliva. Una settimana dopo il parto il problema sembrava sparito. Non completamente pourtroppo, ad intervalli irregolari il problema torna come prima, provocando ovviamente senso di gonfiore allo stomaco oltre a evidenti problemi psicocociali. Ora, a distanza di quattro anni, mi trovo in grave diffocoltà: ho eseguito tutti gli esami gastroenterolgici possibili (esito: ernia iatale e numerose ulcere duodenali, dopo una cura di 4 mesi con pantoprazoilo 40mg non ho più crampi o bruciori ma permane la salivazione), esami del sangue e ormonali (tutto a posto tranne il ferro, per cui eseguito una serie di flebo, ora il livello è a posto), esami ginecologici (tutto ok), visita odontoiatrica (tutto ok, visita da uno psicoterapeute (prima o seguito numerosi incontri per limitare lo stress ,ora anche lo psicologo ed uno psichiatra che ho contattato per maggiore sicurezza dicono che è tutto ok, salvo lo stress e lo tensione derivsanti da questa situazione).
Non so più quali pesci pigliare per non impazzire. Quasiasi consiglio sarà ben accetto perchè non mi sento più in grado di affrontare questa situazioneche limita notevolmente la mia vita e quella dei miei familiari.
RIngraziando porgo cordiali saluti.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signora,
la ipersalivazione in gravidanza è sostenuta, secondo le ipotesi più accreditate, dalla variazione ormonale, si limita per solito al secondo trimestre e recede spontaneamente.
Questo sintomo può essere presente in diverse affezioni dell'apparato digerente ed è la conseguenza di un riflesso di stimolazione delle ghiandole salivari. Nel suo caso potrebbe essere connesso alla malattia ulcerosa e per completare lo studio biochimico andrebbe valutata la gastrinemia.
La terapia sintomatica con anticolinergici (antispastici) per un periodo limitato di tempo - al dosaggio determinato dal medico che la segue - può determinare beneficio.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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