Attacchi di panico, colite spastica, mrge

Egregi specialisti,

sono un uomo di 34 anni, libero professionista. Per non rubarVi eccessivo tempo Vi elenco gentilmente alcuni miei dati anamnestici al fine di ottenere un Vostro parere:
-sempre goduto di ottima salute, ex atleta agonista;
-circa un anno fa (novembre 2011), in seguito a (enorme) trauma emotivo, inizio a sviluppare una sindrome ansiosa con numerosi episodi di attacchi di ansia e panico;
-molteplici visite al PS (11 volte in 10 mesi, purtroppo...) per sintomatologia varia (dispnea, vertigini, sensazione di difficoltà a deglutire) dove mi effettuano visite di ogni tipo, rx torace (una volta), esami del sangue con enzimi cardiaci, ECG, tutti negativi per circa 7 volte...;
-effettuo quindi 3 consulenze psichiatriche: diagnosi disturbo dell'adattamento con ansia, non escluso PTSD, episodi di attacco di panico;
-da marzo scorso inizio ad avvertire sintomi quali acidità in bocca al mattino con lingua bianca (preciso che mi sembra di avere un dente che fu devitalizzato molti anni fa come punto di origine di un gusto acidulo, devo recarmi dal dentista; tutto si riduce dopo circa un'ora dal risveglio), episodi di reflusso acido, difficoltà alla deglutizione (credo soggettiva, mai avuti problemi o dolori mangiando o bevendo), meteorismo e borborigmi localizzati nella zona dell'intestino cieco;
-nel mese di maggio mi reco da una nota gastroepatologa: dopo visitua accurata con palpazione e auscultazione dell'addome, cuore e polmoni, mi viene posta diagnosi di colite spastica con MRGE, alvo regolare, non muco nè sangue nelle feci, non indicazione a ulteriori approfondimenti diagnostici; terapia fermenti lattivi, levopraid 15 gtt x 2/die e riopan;
-la sintomatologia va e viene e si manifesta in forme non sempre uguali;
-a luglio dopo vari episodi di nausea con conati di vomito mattuttini (mai vomito) effettuo ecografia addome e ripeto esami ematochimici; tutto nella norma;
Attualmente sto concludendo, su indicazione dell'ultima psichiatra consultata, una cura di 2 mesi con Lorazepam 1mgx2/die; la cosa strana è che la sensazione di disfagia sembra minore ora che la terapia con la benzodiazepina è a dosaggio inferiore. Permane una sensazione di disagio e di strana nausea mai costante e un sorta di dolore trafittivo (non continuo) all'altezza dello sterno che, a volte, sembra irradiarsi alla gola. Sottolineo che tutti i miei sintomi in questo durissimo anno sono sempre scomparsi totalmente durante la notte e anche nei riposi pomeridiani eventuali. Mi chiedovo se l'effetto miorilassante del lorazepam non possa avere in qualche modo influito negativamente sulle mie problematiche di reflusso GE. Ho anche consultato il MMG che attribuisce il tutto all'ansia.
Vi ringrazio per voler esprimerVi al riguardo della mia situazione e, se possibile, Vi sarei grato se poteste darmi dei consigli; purtroppo, cari Dottori, ho subito uno shock enorme e ne sono consapevole, e sembra che il mio corpo sia come impazzito...
Cordialità,
Thomas.
[#1]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Certamente il lorazepan è un farmaco che può favore il reflusso, ma per questo i rimedi ci sono. Per il resto il mio parere, da quanto descrive, è che il fattore ansiogeno ha un ruolo determinante nel complesso dei suoi sintomi.

Cordialmente

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Egregio dr. Cosentino,

La ringrazio per la Sua risposta.
Quando parla di rimedi si riferisce a farmaci specifici per il reflusso? Il mio curante mi ha riproposo Levopraid prima dei pasti e Gaviscon Advance dopo i pasti.
Questa settimana, come da scalaggio impostato dalla mia psichiatra, dovrei concludere il ciclo di Lorazepam e tenerlo solo per momenti di bisogno. Sono ben consapevole di quanto il fattore ansiogeno sia determinante nella mia sintomatologia. Ogni giorno infatti i sintomi sembrano variare in tipologia e intensità. Stamattina ad esempio, mi sono svegliato con la netta sensazione di avere la febbre e avevo anche molti brividi. Misurandola con termometro orale, era però a 36.7 e non è la prima volta che capita...
La mia psichiatra ha detto che per la mia sintomatologia da stress (probabilmente post-traumatico) non riteneva fosse il caso di usare un SSRI, dati i miei svariati sintomi gastrointestinali. Portrebbe gentilment dirmi Lei cosa ne pensa? Un SSRI può essere controproducente in un soggetto con i miei disturbi, dati i possibili effetti collaterali di nausea e similari soprattutto nelle prime settimane di trattamento?

Grazie della Sua disponibilità,
cordialmente,
T.
[#3]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
La necessità di una terapia con SSRI deve essere valutata dal medico specialista, mentre per farmaci specifici intendevo l'uso degli antisecretivi (Inibitori della pompa protonica - IPP).

Saluti

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