Celiachia frusta?

Buongiorno.
Scrivo per mio marito, di quasi 52 anni.
E' alto 185 cm e pesa 85 kg. La sua dieta è sana e variata, con molta frutta e verdura e poca carne. Non beve e non fuma. Svolge un lavoro sedentario e non svolge attività sportiva.

Già molti anni fa la prima gastroscopia aveva rilevato che è affetto da ernia iatale, la quale ovviamente provoca reflusso gastroesofageo, con dolori al torace e senso di bruciore allo sterno, rigurgiti acidi, senso di amaro in bocca e generale difficoltà a digerire.
I suoi disturbi si riacutizzano in primavera e in autunno (d'estate sta meglio) ma ormai li conosce e li sa gestire.

Ultimamente però le cure usuali (inibitori di pompa, procinetici prima dei pasti e antiacidi dopo) non sembravano sortire beneficio e in più si era aggiunto un fastidioso quanto persistente meteorismo, accompagnato da borborigmi e nausea.
Evacuava due o tre volte al giorno con l'emissione di feci mollicce (non diarrea) e molta aria.

Tre anni fa, oltre alla gastroscopia di controllo (che non aveva evidenziato niente di diverso dal solito, nemmeno la presenza di Helicobacter Pylori) aveva eseguito anche una colonscopia, dall'esito assolutamente normale.
Visti gli attuali sintomi io avrei voluto che la rifacesse, ma il medico ha consigliato la sola ricerca del sangue occulto nelle feci (tre campioni negativi su tre) e, invece, una nuova gastroscopia.
Nell'attesa mio marito ha provato ad eliminare latte e derivati per vedere se la situazione migliorava.
Così in effetti è stato: dopo qualche giorno di non assunzione di lattosio il meteorismo e la nausea sono molto diminuiti e anche i disturbi gastrici sono migliorati.

Nel frattempo ha eseguito una ecografia dell'addome completo: tutto a posto.

Ieri è stato sottoposto a gastroscopia, la quale ha rilevato la ben nota ernia iatale, una modesta gastrite e - sorpresa! - la quasi completa atrofizzazione dei villi duodenali.
Questa è un'assoluta novità, mai osservata prima, che ha spinto il gastroenterologo a fare un'ipotesi di "celiachia frusta" e a prescrivere la ricerca delle transglutaminasi (che mio marito farà a breve).
Sono stati eseguiti anche tre prelievi di campioni, della cui analisi sapremo tra venti giorni.

Considerato che i suoi disturbi intestinali sono migliorati molto evitando il lattosio (ma si ripresentano se beve anche solo una tazzina di latte) e che bruciori e doloretti allo stomaco sono scongiurati evitando pomodoro e altri cibi irritanti, pensate che davvero sia corretto pensare alla celiachia?
Inoltre, io pensavo che fossero i villi intestinali a risultare compromessi in caso di celiachia... Invece lo sono anche quelli duodenali?

Ma soprattutto.... cosa significa celiachia frusta?
In cosa si differenzia dalla celiachia "classica"? Come si gestisce? Come si cura?
Grazie per l'attenzione.



[#1]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 28.8k 519 41
Per forma "frusta" o "frustra" di una malattia si intende una variante, di solito meno frequente della forma completa.

Sinceramente, in questo caso, parlerei di Celiachia,
e, se confermata, verrà gestita al pari di una Celiachia classica con l'astensione dal Glutine.

Attenderei la conferma istologica ed i tests ematici.

Cordialmente

Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Buongiorno.

Riprendo questo consulto per comunicare che gli esami del sangue per la ricerca degli anticorpi per la celiachia hanno dato esito totalmente negativo.
Non abbiamo ancora i risultati degli esami istologici sui tre campioni prelevati in sede di gastroscopia ma al momento il medico di base si sente di escludere che mio marito sia celiaco, senza peraltro ipotizzare un'altra possibile causa dell'atrofizzazione dei villi duodenali.

Chiedo a voi un cortese parere in merito.
Grazie.
[#3]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 28.8k 519 41
Personalmente aspetterei il risultato istologico.

Ad ogni modo una duodenite cronica (varie le cause) può comportare il riscontro istologico di atrofia dei villi.


Cordialmente
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