Esito colonscopia

Gentilissimi professori buongiorno a voi, complimenti per il sito e per le autorevoli e professionali risposte che date a noi utenti. Passo subito ad esporvi una mia perplessità; in data 16/06/2014 presso una struttura molto qualificata della mia città, mia moglie, di anni 55, è stata sottoposta a colonscopia e gastroscopia per ricercare eventuali cause di autoimmunità (tipo permeabilità della mucosa gastrica e/o intestinale o altre patologie) Questa ricerca è stata voluta dal nostro medico di famiglia in quanto mia moglie da molti anni, quasi quattro, soffre di un prurito diffuso che dovrebbe essere la conseguenza di una “presunta cirrosi biliare primitiva” diagnostica nel 2002. La patologia è tra virgolette poiché la certezza che sarebbe data da una biopsia epatica non è stata mai accettata da mia moglie. Ma veniamo alla colonscopia che ha dato questo referto: “L'esame endoscopico, condotto fino al cieco, ostacolato da una cattiva preparazione intestinale, ha evidenziato a 25cm e 15cm dal bordo anale esterno, due neoformazioni plurilobate, di 3cm e 4cm, semipeduncolate, moriformi, congeste e sanguinanti al contatto strumentale. Nel trasverso si osserva un polipo sessile di 3mm di diametro. Normali i restanti tratti visibili”. In sede di colonscopia non si è ritenuto asportare questi polipi in quanto, secondo lo specialista, sono di grosse dimensioni e neanche praticata biopsia per analizzare il tessuto in quanto sempre per le dimensioni non si era certi di prelevare il punto maggiormente deputato a dare un responso. Pertanto le indicazioni che ci hanno dato sarebbero di asportare un pezzo di colon a monte e valle dei due polipi e ricollegare il tratto rescisso. Vi chiedo è una giusta metodica oppure la cosa potrebbe essere meno invasiva? E se necessaria quali le complicanze e il decorso post-operatorio? Grazie a tutti voi per il tempo che avete dedicato nel leggere fin qui e per il tempo che userete per la vostra attesissima risposta.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 662 233
La valutazione in merito alla rimozione endoscopica dei polipi viene fatta dal medico che esegue l' esame ed è influenzata anche dalla sua esperienza.
L' eventuale asportazione chirurgica è in genere preceduta da una biopsia per programmare il tipo di intervento piu' indicato.
La resezione intestinale di quel tratto di intestino è un intervento di chirurgia maggiore gravato da possibili complicanze anche severe.
Puo' sentire il parere di un secondo endoscopista.
Prego.

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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dopo
Utente
Utente
Esimio dr. Favara innanzitutto grazie per la sua rapidissima e autorevole risposta, purtroppo il suo consiglio, anche se lo preferisco (principalmente mia moglie), non credo sia perseguibile in quanto l'esame è stato eseguito chiaramente da un endoscopista ma insieme al nostro gastroenterologo che è un prof. di fama nazionale e sue sono le indicazioni interventistiche che ho riportato. Chiaramente il tutto sarà sottoposto al parere finale del chirurgo ma nel frattempo giovedì 26.06.2014 dovremo rivedere il gastroenterologo che ci chiarirà meglio il suo pensiero sul da farsi. La cortesia che le chiedo, per andare un po preparati, è di avere una sua autorevole indicazione se sia il caso di togliere questi polipi di 3 e 4 cm. in laparotomia e quindi analizzarli e poi decidere eventuali tagli oppure sono veramente così grossi che non consentivono di essere tolti con una polipectomia in fase di colonscopia e quindi rimandare per una sorta di sicurezza il tutto al taglio del tratto intestinale ospitante i due polipi dopo analisi degli stessi? Mi creda non voglio porla in conflitto professionale con il nostro gastroenterologo ma visto che la cosa è ancora da definire, la prego, mi dia delle indicazioni che possono essere motivo di analisi decisionali con il nostro professore. La ringrazio anticipatamente.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 662 233
I polipi vanno sempre tolti, in un modo o nell' altro.
Come le ho gia' scritto, in previsione di una resezione intestinale, è sempre auspicabile avere un esame istologico disponibile.
Per il resto la rimando alle indicazioni dei colleghi che la stanno seguendo. Prego.
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dopo
Utente
Utente
Grazie ancora dr. Favara le sue risposte sono praticamente delle telefonate o sms. Capisco e condivido le sue perplessità sulla resezione intestinale senza un esame istologico preventivo dei polipi asportati e a tal proposito per mia conoscenza ed essere preparato all'incontro con il nostro gastroeterologo mi può chiarire meglio quanto da lei detto e precisamente: "La resezione intestinale di quel tratto di intestino è un intervento di chirurgia maggiore gravato da possibili complicanze anche severe"; cosa intende per severe, sono complicanze operatorie, disturbi di adattamento, infezioni, cambio stile di vita o cos'altro? E in tutta sincerità lei in fase endoscopica in quel tratto con quella morfologia e con quelle dimensioni avrebbe effettuato una polipectomia a quei due polipi da 3 e 4 cm.? E per quanto riguarda cosa trovato nel trasverso e cioè un polipo sessile di 3mm di diametro si poteva togliere e/o fare delle biopsie? Mi scusi per l'insistenza che potrebbe indurla, suo malgrado, ad esprimere un parere che a questo punto è chiaramente diverso da quello del nostro gastroenterologo. Ancora grazie.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 662 233
'Severe' significa distacco della sutura (desicenza dell' anastomosi), emorragia, necessita' di stomia (derivazione con sacchetto) ad esempio.
Non posso rispondere alla seconda sua domanda non avendo eseguito l' esame.
Un polipo di 3 mm è in genere asportabile endoscopicamente senza problemi.
Prego.
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