Il mio medico mi ha fatto fare le analisi del sangue

Buongiorno,

sono un ragazzo di 35 anni e da più di 3 anni soffro di un costante gonfiore addominale di cui non riesco a capire la causa.

Conduco una vita regolare, faccio sport regolarmente (ciclismo). Ho smesso di fumare da 2 anni e mezzo circa. Ho un alimentazione varia, mi piace di tutto: carne, pesce, carboidrati, frutta e verdura, pochi dolci e non bevo mai bevande gasate. Il mio livello di stress è basso: ho un lavoro e un rapporto stabile e i piccoli problemi quotidiani che hanno tutti.

Da circa tre anni ho la pancia costantemente gonfia e tesa, soprattutto nella parte addominale e una perenne sensazione di gonfiore. La mattina il fenomeno è lievemente attenuato ma peggiora durante la giornata.

Ho sempre avuto una digestione efficiente, non ho mai avuto problemi di stipsi e sono sempre andato in bagno regolarmente una o due volte al giorno. Da quando ho questo problema tuttavia vado in bagno più spesso, soprattutto la mattina (anche 4/5 volte in una mattina), soffro di maggiore flatulenza e la consistenza delle feci è varia e a volte vi è significativa presenza di cibo indigerito (soprattutto certa verdura come mais, piselli, spinaci, peperoni etc…). Ho notato che spesso ho sete dopo essere andato in bagno la mattina. A questo regime ogni tanto si alternano brevi periodi di 2 o 3 giorni in cui in gonfiore si accentua particolarmente e soffro di stitichezza spesso accompagnata a lieve nausea e dolori addominali.

Il fenomeno è comparso circa tre anni fa anche se non riesco a determinarne una causa scatenante. L’unico evento clinicamente rilevante in quel periodo fu un episodio di rettoragia (sangue rosso vivo), indagato da un proctologo e successivamente con una colonscopia che non evidenziò nessun problema (se non una lieve infiammazione della mucosa intestinale). L’episodio di perdita di sangue (come altri ripetutosi un paio di volte in questi tre anni) è stato imputato a delle piccole emorroidi interne.

Il mio medico mi ha fatto fare le analisi del sangue per controllare eventuale celiachia e intolleranza al lattosio ma sono risultate negative. Mi ha poi prescritto degli integratori per l’intestino (Colonir) che però non hanno risolto nulla. Da più di un anno provo a seguire i soliti consigli sul gonfiore intestinale (niente latte, finocchio, menta, carbone vegetale etc…) ma non cambia niente.

Questa situazione si protrae ormai da tempo con i relativi disagi, non tanto estetici e pratici (non mi va più niente!) ma di malessere generale nel sentirsi sempre “teso e gonfio”. Inoltre la situazione tende lievemente a peggiorare col tempo.

Cosa posso fare?

Cordiali saluti.
[#1]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Potrebbe trattarsi una Gluten sensitivity, ossia di una ipersensibilità al glutine. La diagnosi viene fatta solo eliminando il glutine ed ottenendo, ovviamente, un beneficio.

Ad ogni modo credo si tratti di un problema alimentare che va ad accentuare un colon irritabile. Ecco un articolo che le potrà essere di aiuto:


https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/1858-pancia-gonfia-colon-irritabile-la-dieta-fodmap-puo-essere-una-soluzione.html


Cordialmente

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.

Per diagnosticare qualche eventuale disturbo fra quelli elencati nel'articolo o provare il protocollo FODMAP devo rivolgermi a un gastroenterologo o a un nutrizionista o semplicemente fare presente nuovamente la cosa al mio medico di base?

Esiste qualche accorgimento alimentare o di comportamento che posso mettere in atto da me subito per capire se il disturbo è ricondubibile a quanto lei dice?

La ringrazio.

Buona giornata.
[#3]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Può già iniziare a provare la dieta escludendo gli alimenti a rischio. Se trova benefici ne parli poi con un gastroenterolgo che saprà consigliarla al meglio.


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