Stomaco e cuore

Gentili medici,
scrivo per un disturbo che mi affligge ormai dal 2014. La premessa è che soffro di reflusso gastroesofageo ormai dall'adolescenza.
Il sintomo primario è un "nodo" alla bocca dello stomaco. A questo "nodo" si associa quasi sempre un forte senso di pressione dal basso verso l'alto.
E` come se lo stomaco voglia entrare nel torace. L'eruttazione fornisce un immediato, anche se provvisorio, sollievo.
Il problema sono gli altri sintomi associati a questo quadro. Questo senso di pressione dal basso verso l'alto è a volte associato a dolore toracico, ma ancora più spesso è associato a un senso di dispnea, a tachicardia e singoli battiti molto forti e percepibili con associato un senso di "tuffo al cuore", a volte molto forte (extrasistoli?). Per non parlare dello stato d'ansia che ha ridotto di molto la qualità della vita.
Per evitare le extrasistoli, devo assolutamente evitare, specie dopo mangiato, di assumere posizioni compressive dell'addome, ad esempio non posso sdraiarmi di colpo, oppure non posso stare seduto o piegato in avanti, devo evitare di accavallare le gambe. Insomma devo evitare qualsiasi compressione dell'addome.
Considerata la componente cardiorespiratoria e il fatto che gli sforzi fisici sembrano spesso far insorgere i sintomi o aggravarli, il mio medico mi ha prescritto un ecg sotto sforzo.
Io ho una vera fobia per medici e ospedali e in quella sede ero nel panico vero e proprio. Credo che avessi non meno di 145 battiti al minuto ancora prima di iniziare a pedalare, insomma panico.
E` stato eseguito l'ecg senza pedalata considerato che già a riposo ero quasi alla frequenza massimale. In ogni caso poi sia il mio medico che altri specialisti mi hanno detto che pedalata o meno a quella frequenza un problema coronarico sarebbe emerso mentre a parte la forte tachicardia sinusale il mio ecg era perfetto.
Oltre a questo negli ultimi 6 mesi, per motivi diversi (asma), ho eseguito ben due ulteriori ecg, una spirometria, una lastra del torace e analisi del sangue di routine. Sempre tutto nella norma.
Aggiungo che diversi anni fa, credo 2010, eseguii un ecocardio, negativo anche questo. Già all'epoca erano presenti extrasistoli, specie post prandiali.
Sono in cura da 2 mesi con lansoprazolo e da ieri ho iniziato una ulteriore terapia con levopraid dopo i pasti.
Oltre a questo, sempre da 2 mesi, assumo revinty per l'asma, e da un paio di settimane etizolam per contenere l'ansia.
Nello specifico l'ultima settimana ha visto i sintomi esacerbarsi sensibilmente, è il motivo per cui scrivo.

Il mio medico mi ripete da anni, e in particolare dopo i recenti esami, che si tratta di "bolla gastrica" o "sindrome gastrocardiaca". Solo che oltre alla diagnosi non offre soluzioni.

Io vi chiedo:
1. Gli esami fatti sono sufficienti per una diagnosi di "sindrome gastrocardiaca"?
2. Se sì, esistono terapie specifiche? Ieri letteralmente imploravo per un'eruttazione che non c'era verso di avere.

Ringrazio chiunque mi dedichi del tempo.
[#1]
Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 259
Sì, gli esami sono sufficienti. Sono d ' accordo sulla terapia, ma la levosulpiride è meglio assumerla prima dei pasti . Inoltre,poiché il suo problema principale è la digestione lenta con formazione di aria, le consiglio di masricare. Dopo i due pasti principali, due compresse insieme di simecrin 120. Dovrebbe subito sentirsi meglio.

Prof. alberto tittobello

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