Colon irritabile: come poter tornare a vivere?

Buongiorno dottori, vi scrivo perché dopo anni che sto male, mi ritrovo in un momento davvero buio con il mio colon irritabile.

Sono un ragazzo di 25 anni, ne soffro da 10 anni, tutto iniziato (penso) a causa di un periodo di fortissimo stress e problemi personali, fortunatamente poi risolti.

Ho mangiato per anni solo riso bollito e pollo, continuando a stare male (diarrea persistente con feci molli, non formate, chiare e un continuo senso di non essermi del tutto svuotato), perdendo peso e azzerando del tutto la vita sociale.
Inutile dire che ho fatto tutti gli esami possibili immaginabili: intolleranze, lattulosio, allergie, visite da gastroenterologi, omeopati, ecografie, parassiti, calprotectina... di tutto, ma tutto nella norma.

Piano piano ho ripreso a vivere utilizzando il Questran, e ho quindi iniziato a sospettare che la mia colite fosse dovuta ad un eccesso di acidi biliari (c'è stato un periodo in cui le mie feci erano letteralmente verdi): ricordo che dopo la prima assunzione, tempo due giorni e il problema era completamente sparito.
Da circa 6/7 anni a questa parte, quando ho bisogno, faccio dei cicli con il questran di circa due settimane/1 mese, e il problema sembra sparire.
Prima di iniziare con il questran, ricordo che per un periodo abbastanza prolungato (non ricordo quanto, ma sicuramente mesi) ho preso una pasticca di loperamide (Imodium, dissenten, loperamide generico, quel che è), e sono stato benissimo, per poi sospenderlo (per vedere come andasse), peggiorare di nuovo e quindi iniziare con il Questran sospettando una "Sindrome di Habba".

Da circa un paio di mese a questa parte il problema è tornato più forte che mai: diarrea tutti i giorni nonostante VSL 3 e dieta in bianco ferrea, continuo subbuglio a livello intestinale, colon "in movimento", insomma, davvero avvilente.
Inutile dire che ho in programma di nuovo i test, dai quali però non mi aspetto molto, in quanto "conosco" il mio problema.
A dicembre ho in programma una colonscopia, la prima che faccio, dalla quale però, anche in questo caso, non mi aspetto molto.


Vi chiedo: possibile che non ci siano cure/terapie VALIDE per la diarrea da colon irritabile?

E, chiedo scusa, ma me la prendo in parte anche coi voi medici: come potete consigliare a tempo indeterminato come unica (e non funzionante) soluzione una dieta IN BIANCO: riso bollito, carne ai ferri e pesce bollito?
Equivale ad annullare completamente la vita del paziente, togliere lui il piacere del cibo e della socialità legata ad esso... O quando dite che non si può prendere loperamide per periodi prolungati... vi rendete conto che è l'UNICO modo che ha il paziente per tornare un minimo a vivere?
Dipendente da un farmaco, sì, ma vive.
Stesso discorso vale per il questran.


Cosa posso fare?
La dieta già la faccio, non ho intolleranze, allergie, parassiti, squilibri o che altro, i fermenti, anche i più potenti non fanno effetto: cosa posso fare?
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Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 29.1k 1.1k 12
Primo consiglio.
Lei chiede aiuto ma se la prende con i medici.
Se la prenda con i pochi con cui ha avuto contatti, noi cosa c'entriamo?
Oltretutto non è una mossa furba.........
In primo luogo occorre vedere se la diagnosi è corretta......
Ha fatto mai, ad esempio, test per la SIBO?
Tenga presente che l'intestino irritabile non guarisce mai nel senso tradizionale del termine ma si può "addormentare" per periodi più o meno lunghi.
Cordiali saluti.

MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia

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dopo
Utente
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Buongiorno Dottore,
la ringrazio per la sua risposta. Il mio dire di "prendermela con i medici" è <circa> ironico, nel senso che sia per esperienza diretta coi numerosi medici che ho incontrato sia leggendo alcune risposte su questo forum e online in generale, a volte mi sembra di notare un'enorme mancanza di "umanità", oserei dire, proponendo cure/terapie che sono veramente infattibili, soprattutto nel lungo periodo, e fondamentalmente abbandonando il paziente a sé stesso. Poi che non tutti i medici siano così è ovvio, e mai mi permetterei di giudicare le capacità, conoscenze e studi del singolo specialista.
Comunque sì, negativo.
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