Vaginite cronica e possibile sensibilizzazione ai farmaci

Gentili medici, soffro di vaginite cronica oramai da un anno e mezzo. All'inizio ho avuto diversi episodi di presunta candida (mai risultata però dai tamponi) che veniva curata con successo dai farmaci (ovuli antimicotici, per lo più ad ampio spettro). Ad ottobre, però, i farmaci hanno iniziato a non avere più effetto, lasciando inalterati i sintomi come il prurito e provocandomi forti sintomi di secchezza, bruciore e arrossamento, la mia pelle è diventata secchissima, assottigliata e ustionata cosicchè ho deciso di cambiare ginecologo. Il nuovo medico mi disse che mi ero sensibilizzata ai farmaci, che non avrei dovuto mettere più niente e assumere solo integratori per alzare le mie difese. Ora , a distanza di 5 mesi ho ancora tutti i giorni forte arrossamento, irritazione, secchezza. Sono molto preoccupata e chiedo a voi: è possibile che una sensibilizzazione duri tutto questo tempo?
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Una vulvo-vaginite "chimica" è la complicanza alquanto frequente di chi esegue trattamenti locali per lunghi periodi (mesi/anni) per vaginiti ricorrenti.
Sarebbe opportuno sempre individuare il germe in causa, dal momento che le micosi recidivanti (infezioni da funghi patogeni) hanno delle peculiarità fisiopatologiche che sono proprie, manifestandosi, quindi, in soggetti "particolari" e non in altri.
Propongo, quindi, di fronte ad ogni singolo episodio infettivo vaginale, l'esecuzione di un tampone, alfine di individuare ogni volta, se possibile, l'agente in causa.
Se si tratterà di miceti (Candida, Actinomyces, Torulopsis ecc.), si procederà con esami generali e con una serie di misure farmacologiche mirate.
Diversamente si farà, invece, se si tratterà di batteri, specie se Gram negativi e di provenienza intestinale.
Come sempre, in Medicina, è importante (e più difficile) fare la diagnosi; la terapia scaturisce da sè.
E' chiaro che, nel frattempo, individuata la causa, per il Suo benessere temporaneo, sarà opportuno instaurare, al momento, una idonea terapia sintomatica.
Cordialmente.

Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli

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Gentilissimo Dott. Santoro,
grazie per la Sua risposta chiara ed esauriente. Il problema è infatti una diagnosi corretta. Proprio ieri ho effettuato degli esami in un nuovo centro(vulvoscopia, colposcopia e biopsia).La vulvoscopia è nella norma . Riguardo alla colposcopia io ho da molto tempo una piaghetta che sto tenendo sotto controllo ,con hpv rna 33 (ma le biopsie effettuate fino ad ora sono sempre risultate negative); la piaghetta in parte si sta riemarginando e secondo il medico che mi ha esaminato ieri potrebbe essere questa piaghetta a causarmi questi fastidi e infiammazioni (in precedenza mi è stato sempre detto che la piaghetta non poteva esserne la causa) Mi è stato inoltre detto che le mie perdite non sembrerebbero tipiche della candidosi(come mi era stato detto sinora) ma attribuibili a flora mista. In generale mi ha trovato molto infiammata. La terapia da seguire:
Lirex intimo schiuma
vea spry
lubrygin latte ginecologico per 6 sere, e dopo colpofix gel vaginale un' applicazione a sera x 10 sere sospendere per 10 giorni e riprendere dopo 10 giorni (per due mesi).
Premetto che ho utilizzato in passato colpofix, circa due anni fa, ma la piaghetta è ancora lì.
Inoltre da due mesi stavo assumendo fluconazolo 200 mg una volta a settimana(poichè si ipotizzava candida), ma l'infiammazione aumentava.Ora ho smesso il fluconazolo.
Le chiedo un Suo gentile parere in merito alla mia situazione, in particolare riguardo questa piaghetta poichè fino ad ora ho avuto pareri contrastanti (potrebbe causare infezioni e stati infiammatori?). Le ricordo infine che i tamponi effettuati fino ad ora sono sempre risultati negativi.
La ringrazio per la Sua attenzione e porgo cordiali saluti
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Concordo sulla necessità di una diagnosi corretta.
Non sottovaluterei il discorso sull'HPV, ripetendo la determinazione del materiale genetico del virus ogni 6 mesi se necessario.

Venendo al discorso Ectropion (il termine scientifico per "piaghetta"), Le dico come normalmente mi comporto io (però badi bene il comportamento clinico è diverso da Ginecologo a Ginecologo, riflettendo la sua personale esperienza in materia): tratto la prima volta l'Ectropion con una terapia medica, specie se si estende a meno della metà dello spazio fra orifizio uterino esterno e fornice vaginale.
Se l'ectropion non guarisce dopo un'idonea terapia medica (a tampone, Pap e ricerca HPV NEGATIVI) o se si estende fin da subito ad oltre la metà dello spazio fra orifizio uterino esterno e fornice vaginale, lo sottopongo (sempre con questi esami NEGATIVI) a vaporizzazione Laser, seguita da idonea terapia riepitelizzante e cicatrizzante.

Viceversa, tendo dall'inizio a trattare il problema che si presenta durante le indagini preliminari (Pap, tampone, ricerca HPV DNA) per poi valutare i risultati ottenuti nei mesi a venire.

Non trascurerei, infine, l'aspetto "partner".
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Utente
Grazie Dottor Santoro. Riguardo l' Hpv ho l'altro ieri ho ripetuto anche questi esami :
Hpv cervice uterina tipizzazione
Estrazione acidi nucleici(virali)
prelievo microbiologico
ibridazione sonda rna-messaggero e6/e7 hpv

Il risultato della colposcopia che ho effettuato: area di mosaico regolare con aree di puntato alle ore 6 I-II settore che viene bioptizzato.
In attesa dei risultati ho iniziato la terapia che mi hanno dato, ma le mie preoccupazioni che ho comunicato anche al medico, erano fondate; il liquido utilizzato per la biopsia mi ha bruciava in modo pazzesco, mi sentivo svenire dal bruciore e per questo ho detto al medico che avevo paura che la terapia mi creasse problemi.Ieri ho fatto la prima lavanda con lubrygin latte ginecologico e mi bruciava tantissimo (io me lo aspettavo perchè sono infiammatissima, ho bruciori e sensazioni di tagli da mesi e mesi e mesi). Questa mattina mi sono svegliata con una perdita di sangue e mi brucia ancora. Secondo Lei devo continuare o chiamare il medico? Ma è possibile che è un anno che non riesco a guarire (sintomi INSOPPORTABILI tutti i giorni)e che i farmaci mi peggiornano la situazione? Potrei essermi sensibilizzata ai farmaci? è possibile che uno stato di sensibilizzazione duri tutto questo tempo (da ottobre scorso i farmaci mi peggiorano la situazione) Possibile che non c'è modo per "sfiammare" la zona. Dottore, secondo Lei cosa dovrei fare? Ci sono altri esami da poter effettuare ai fini di una diagnosi corretta? Riguardo il partner per me oramai i rapporti sono impensabili. Nell'arco di un anno ho provato due volte ed entrambe le volte sono state un esperienza traumatica (forte dolore pelle assottigliata, ustionata, secchissima). Scusi il mio sfogo, ma dopo tutto questo tempo ho perso l'atteggiamento positivo che avevo inizialmente, sono sempre più debole, non mi sono "immobilizzata", non riesco più a concentrami nello studio e sul lavoro...vorrei solamente guarire. Capisco che formulare una diagnosi in alcuni casi non è semplice...ma una causa ci deve essere! questo è un problema che colpisce sia l'organismo che la mente.
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Sempre nell'attesa dei risultati delle analisi da Lei eseguite, mi sembra che una terapia locale e generale sia improcastinabile, da quanto racconta.
Ne parli col Curante.
Noi, per statuto, non possiamo prescrivere farmaci per via telematica, in quanto, come immaginerà, la scelta terapeutica può scaturire solo ed esclusivamente da una desamina della situazione clinica quale può avvenire solo con una visita "dal vivo".

Le auguro di risolvere presto questa Sua situazione che, percepisco, per Lei molto grave.


Cordialmente.
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Utente
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La ringrazio di tutto dottore, spero davvero di risolvere al più presto.
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