Fastidi e prurito nel periodo premestruale

Salve, sono al terzo mese di assunzione del Fluconazolo Ranbaxy per la cura della candida recidivante. Sin dall’inizio del trattamento (e anche prima) presento fastidi e bruciori nella zona circostante alla vagina, sensazioni non del tutto presenti nella zona interna invece, nel periodo che precede l’inizio della mestruazione (circa 1 settimana e mezzo prima o poco meno), oltre al presentare una sensazione che tira nella zona della vescica, con lieve bruciore alla fine della minzione. Ho sempre avuto questi fastidi pre-ciclo, oltre a problemi vecchi con il presentarsi della candida. Nel mese scorso, al presentarsi di questi, ho assunto l’antibiotico ciprofloxacina per 6gg e degli ovuli vaginali ( Cliagin). Questi ultimi mi furono dati prima dell’inizio del trattamento con Fluconazolo, in seguito a una visita ginecologica che diede come esito la presenza di batteri. Ho preso spontaneamente i due per una questione di riconoscimento dei sintomi e infatti il problema sinergia risolto, ma è ricomparso poi sempre nel periodo pre-mestruale. Dal mio ultimo tampone, fatto prima dell’inizio del trattamento, quasi tre mesi fa, non vi era presenza di candida, ma di un batterio curato con l’assunzione dell’antibiotico Ciprofloxacina, a cui il batterio era sensibile dalla visione dell’antibiogramma, accompagnato dall’inizio del trattamento con Fluconazolo prescritto dal ginecologo.
Mi chiedo se queste sensazioni che presento siano normali o se debbano essere trattate diversamente, poiché la loro comparsa non si è arrestata per tutta la durata del trattamento.

Ps: al momento, per alleviare i fastidi ho applicato la crema della Gynocanesten.
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Dr.ssa Lucia Vecoli Ginecologo 1.3k 57 78
Gent. Sig., la vulva e la vagina sono organi molto delicati e si ammalano facilmente di patologie infiammatorie. Ciò dipende da fattori anatomici e funzionali che ne fanno un ottimo terreno di coltura per germi patogeni di vario tipo. Non dimentichiamo però che, in condizioni di normalità, in questa regione vive una flora microbica molto variegata, cui appartengono candida, batteri di vario tipo, ecc. Questo piccolo zoo, che si chiama microbiota vulvovaginale, deve essere rispettato. Cure talvolta indiscriminate con antibiotici ed antimicotici, basate solo sul tampone vaginale, talvolta autogestito dalle pazienti, rischiano di danneggiare questo ecosistema ed aprire la strada ai patogeni. Occorre mota cautela nel trattare questo tipo di patologia. I disturbi che le pazienti riferiscono non sono da attribuirsi sempre a infezioni, spesso dipendono da irritazioni dovute a uso di indumenti intimi colorati o sintetici, salvaslip, pantaloni aderenti, scorretta igiene intima, da allergie a detergenti, deodoranti, ecc., da malattie dermatologiche o generali, quali ad esempio il diabete. Se i disturbi non si risolvono con le cure bisogna avere la pazienza di indagare più a fondo, con l'aiuto di un ginecologo di fiducia. Come consiglio,le cure fai da te sono da evitare, perchè peggiorano la situazione, creando resistenza ai farmaci. Quello che invece è bene che le pazienti facciano è allontanare tutti i fattori irritanti, riscoprire gonne, calze e giarrettiere, andare a letto in camicia da notte e senza slip, abolire le depilazioni selvagge e gli sports da sella, mangiare secondo una dieta priva di zucchero bianco, ricca di fibre, frutta, verdura, yogurt per regolarizzare l'intestino, per citare alcune delle misure più efficaci. Sperando di esserle stata utile, la saluto cordialmente.

Dr. Lucia Vecoli

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