Sensazione strana a mano e braccio sn

Gentile Dottore sono una donna di 37 anni. Sto attraversano un periodo di forte ansia, agitazione e depressione con un pò di debolezza dovuta ad una carenza di ferro. Ieri sera mentre ero a cena con degli amici ad un atratto mentre tagliavo la pizza ho avvertito una sensazione di pesantezza, debolezza al braccio sn forse più concentrato alla mano e poi tutto un tratto una vampata di calore al viso, ho iniziato a tremare ed avevo il battito super accellerato poi ho iniziato ad avere freddo e non riuscivo a tranquillizzarmi. Sono stata portata al pronto soccorso dove hanno riscontrato pressione ed elettrocardiogramma buono. Mi hanno dato delle goccine e mi hanno detto che era un attacco d'ansia. Fino ad ieri pomeriggio ho avuto un battito continuo sotto l'occhio dx. ho provato stando in piedi con gli occhi chiusi ad alzare le braccia con il palmo delle mani verso il basso e sono allineate.Capisco che possa essere un attacco di ansia ma questa sensazione strana al braccio e alla mano che comunque mi continua?Riesco a fare e prendere tutto ma questa sensazione mi spaventa. Può essere SLA?
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

concordo con la diagnosi che Le hanno fatto al P.S., infatti da ciò che scrive è l'ipotesi più probabile.
<<Sto attraversano un periodo di forte ansia, agitazione e depressione>> è in cura per questi disturbi?
E' seguita da uno psichiatra?
Non pensi a malattie importanti, se la sensazione all'arto dovesse persistere può effettuare una visita neurologica.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Grazie Dr. Ferraloro,
non sono seguita da un psichiatra e credo proprio che è necessario. Comunque mercoledi ho appuntamento dal neurologo.
Secondo Lei questo problema al braccio può essere dovuta ad una sciatalgia provocata da un massaggio alla cervicale infiammata?


GRAZIE
Saluti
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

la sciatalgia interessa gli arti inferiori e non i superiori.
Comunque un massaggio vigoroso alla colonna cervicale potrebbe teoricamente causare inizialmente questo sintomo.
In ogni caso Le consiglio di curare il lato psichco del problema.

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore, ho ritardato a darLe una risposta perchè nel frattempo ho fatto visita neurologica con esito negativo con conclusione verosimile attacco di panico, RMN ed EEG con esito negativo e gli esami della tiroide: FT3 3,66 rif 2,02-4,43 TF4 1,44 rif 0,93-1,71 TSH 5,44 rif 0,27-4,20 ; l'ecografia della tiroide dice che per volume ed ecostruttura è nella norma. Il medico mi ha consigliato di aspettare un mesetto e poi rifare gli esami per poi andare dall'endocrinologo con la certezza che non è stato uno sbalzo.
Il neurologo mi ha dato XANAS rp 1 mg, terapia che ho iniziato 12 giorni fa. Quando andai dal neurologo avevo solo fascicolazioni alla palpebra inferiore dell'occhio sn che prima erano costanti mentre negli ultimi tre giorni ad intermittenza. La mia preoccupazione attuale è che da un paio di giorni ho delle piccole fascicolazioni anche in un pò in tutto il corpo che però a differenza di quelle dell'occhio durano pochisssimo. Possono essere legate all'ansia? Se ci fosse stato qualche problema legato a queste piccole fascicolazioni che non ho detto al neurologo perchè prima non c'erano lui lo avrebbe evidenziato lo stesso con la visita?
L'ipotiroidismo oltre a tanti problemi può portare pure questo?
GRAZIE
Saluti e auguri di buone feste.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

certamente, le fascicolazioni possono essere un sintomo d'ansia, soprattutto quando sono brevi e sporadiche.
L'ipotiroidismo invece potrebbe causare crampi muscolari e a volte un aumeno della CPK.
Ovviamente il neurologo avrebbe riscontrato delle alterazioni alla visita qualora presenti.
In accordo con lo specialista non assuma lo xanax per lungo tempo, dopo una ventina di giorni lo contatti per chiedere per quanto tempo dovrà effettuare la cura.

Cordialità
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Utente
Utente
Gentile Dr. Ferraloro,
ho seguito il suo consiglio e mi sono messa in contatto con il mio neurologo. Gli ho detto esplicitamente che volevo eliminare lo xanax 1 mg RP che sto prendendo da circa 2 mesi ( una compressa la sera ). Il dottt. mi ha chiesto come mi sentivo e io gli ho detto che il brutto era passato ma che mi sentivo ancora un pò di tachicardia, agitazione, stanchezza muscolare ecc. Mi ha spiegato che lo xanax è solo un paliativo e che le crisi di ansia le doppiamo ancora curare. Mi ha dato cipralex 0,5 per 7 giorni, poi 10mg per altri 7 giorni per poi finire con 20 mg. Ci dobbiamo risentire tra un mese e se la terapia funziona mi fa eliminare lo xanax.
Le chiedo scusa in antipo se le faccio questa domanda , ma in famiglia ho papà che da anni soffre di depressione e quest'argomento mi crea ansia.....secondo Lei è giusta la terapia? E' la prima volta che vado da un neurologo e non so se prima di iniziare la terapia devo confrontarmi con un'altro specialista per essere sicura ( ieri sera ho preso il primo cipralex). Lei mi ispira tanta fiducia e un suo consiglio mi farebbe affrontare il tutto con più tranquillità.
Grazie di cuore
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

la terapia prescritta è adeguata alla diagnosi, infatti il disturbo d'ansia viene curato con gli antidepressivi la cui azione è generalmente incisiva e duratura, mentre l'ansiolitico, come giustamente Le ha detto lo specialista, ha un'azione più superficiale e passeggera.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Grazie.
Il mio dubbio più grande era il dosaggio, perchè leggendo il bugiardino ho pensato che forse 20mg erano troppi.
Gentile Dott. approfitto per chiederLe se il cipralex porta ad un aumento di peso.
Tanti saluti e ancora grazie
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

come per tutti i farmaci gli effetti collaterali sono molto individuali.
Il cipralex potrebbe causare aumento di peso o riduzione, anche se è più frequente il primo.

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Ferraloro le chiedo scusa per il disturbo , ma ho bisogno di un suo consiglio. Sfortunatamente il cipralex non ha funzionato perchè mi venne una crisi seritoninica e pur diminuendo il dosaggio non riuscimmo a risolvere il problema. Siccome il neurologo che mi seguiva era impossibilitato per motivi personali mi sono fatta seguire da uno psichiatra che affiancò agli incontri il protiaden che fortunatamente funzionò. Dopo circa 3/4 mesi di cura, sentendomi molto meglio, decidemmo insieme (anche se lui non era molto d'accordo ) di sospendere la cura. Mi fece dividere il protiaden 75mg in due per dimezzare la dose per circa un mese e poi sospendere completamente. Appena dimezzai la dose mi venne una crisi di astinenza che però riuscii a risolvere in circa 10 gg. A distanza di qualche giorno dall' eliminazione del farmaco mi venne la cistite interstiziale e una vulvidinia. Sono riuscita comunque a risolvere il problema. A distanza di circa cinque mesi per un problema di salute( coxoartrosi che l'ortopedico ha cercato di curare con nicetile e lirica 75 che ho dovuto interrompero dopo 11 giorni per gli effetti collaterali), che mi ha creato molta ansia, mi è ritornata una crisi di panico ( tachicardia, fascicolazioni, formicolio, pianto, tremoriecc). Adesso non so come comportarmi; riesco a gestire le crisi ma non riesco a farmi passare il senso di malessere, debolezza nelle gambe e braccia, dolori vari, tristezza, pensieri brutti( passo le giornate a letto) ecc. Sono tentata a ricominciare la terapia con il protiaden, ma mi preoccupa molto il fatto che all'interruzione della terapia si presentano crisi di astineza, cistite ecc.Siccome di Lei mi fido veramente tanto, mi può dire dove ho sbagliato e mi può dare un consiglio? Grazie per la sua grande disponibilità. Saluti....
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Signora,

<<Dopo circa 3/4 mesi di cura, sentendomi molto meglio, decidemmo insieme (anche se lui non era molto d'accordo ) di sospendere la cura.>> alla Sua domanda dove ha sbagliato Le rispondo "proprio in questa prematura riduzione e sospensione del farmaco", infatti lo psichiatra non era d'accordo.
Penserei che iniziare nuovamente la terapia sia la strada da seguire dopo, logicamente, essersi rivolta allo psichiatra che La segue.

Cordialità
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dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore per la sua risposta. Approfitto per farle tre domande per capire meglio se per Lei non è un problema rispondermi. Una terapia quanto dovrebbe durare per non avere ricadute? La sospensione come dovrebbe avvenire?Se scalata e terminata correttamente posso riavere lo stesso i problemi di crisi di astinenza, vulvidinia e cistite interstiziale all'interruzione del farmaco? Grazie della grande disponibilità e professionalità. Saluti....
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
La durata della terapia è estremamente individuale secondo molte variabili che lo specialista prenderà in considerazione, generalmente il periodo minimo è almeno di sei mesi dopo l'assenza della sintomatologia ma, ripeto, è molto variabile potendo anche arrivare a superare l'anno.
Più che crisi di astinenza ci possono essere sintomi da sospensione, non in tutti i soggetti ma anche in questo caso con molta variabilità individuale.

Cordiali saluti
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