Dolore, acufeni depressione

Salve,
sono un uomo di 47 anni, in passato ho sofferto di depressione, sono stato curato con psicofarmaci e per 5-8 anni psicoterapia. La comparsa della malattia si è accompagnata con forti dolori muscolari alla schiena, tensioni che sono comparse anche alle spalle e ai tendini dei gomiti con succ. calcificazioni (mi ero chiuso a riccio). Il periodo critico dai 28 ai 42 è passato ma in questi ultimi tre anni da prima è comparsa una colite aspecifica che per otto mesi mi ha fatto perdere 12 kg, dopodichè è sparita. Poi a seguito di un evento rumoroso, l'acufene con iperacusia, ma i professori dai numerosi esami non hanno rilevato alcun danno alla coclea e all'udito. Infatti mi hanno mandato da uno psichiatra. I dolori muscolari in questi ultimi anni si sono attenuati, anche facendo chiropratica e rilassamento, ma ultimamente ho dolori alle ginocchia e sotto i talloni. Insomma, i dolori migrano, finora ho pensato sempre che tutto fosse legato all’ansia, ma ora comincio a cambiare idea. Anche se dai referti RX ci sono oggettive problematiche alla colonna e ai tendini, comincio a pensare che cè qualcosa di “centrale” che non funziona bene, ho la sensazione che ho un particolare sensibilità al dolore, a volte al tatto anche anche al padiglione auricolare! Avverto spesso confusione, a periodi "pizzichi" dolori pungenti lievi in testa, difficoltà nella concentrazione, dimenticanze delle parole e nomi durante una conversazione, diminuzione della memoria. Con la cura psichiatrica xanas+depakin l'acufene è coperto non ci faccio quasi più caso e non mi sembra che sia motivo di ansia, anche se l'iperacusia ridotta rimane. Insomma, quello che vorrei capire, quello che è il mio dubbio, se è tutto da ricondurre ad uno stato d'ansia ho ad una malattia depressiva, che credevo di aver superato da anni ma a livello celebrale persiste e continua a mandare tossine al fisico e a destabilizzarlo. (disfunzione-confusione-allarme-acufene-ansia-tensione-dolore-muscoli-sensibilità?). Le analisi del sangue sono perfette. Quindi, tornando ai disturbi elencati, forse il problema è alla radice, circa l'effetto del cervello, lo stato (ipotalamo) sul fisico? Ho una RM di 1 anno fà cervello-tronco encefalico, non riporta problemi nella diagnosi, potrebbe essere utilizzata per un indagine più approfondita su eventuali disfunzioni organiche? L'otorino-psichiatra mi curano con xanas0,50+depakin300+tad600, ma ha me sembra un pagliativo. E poi gli psicofarmaci danno troppi effetti collaterali. La mia vita continua ad essere confusa e mi devo sempre concentrare per conversare. Sono stanco di fare tentativi di cura e dipendenze da farmaci, prima di tutto “Ora” vorrei tanto sapere se il mio cervello è un organo sano e funzionale, è possibile? grazie

Grazie, attendo una sua risposta.


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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
"...L'otorino-psichiatra (?) mi curano con xanas0,50 +depakin300 +tad600, ma ha me sembra un pagliativo..."
concordo in parte circa la definizione "palliativo" ma rilevo criticamente con forza una terapia prescritta in assenza di una diagnosi articolata "evidence based".
In ansiolitico, uno stabilizzatore del tono dell'umore ed un detossificante epatico.
Con tutto rispetto dovuto ai colleghi colgo una importante quota di "empiricità" nel trattamento prescritto.

Certamente esiste una stretta correlazione tra dolore, disturbi del tono dell'umore e disturbi del sonno.

Correttamente uno dei siti anatomo/funzionali, verosimilmente il più importante, che correla i tre aspetti suddetti è l'ipotalamo.

In assenza di lesioni/anomalie macroscopicamente osservabili alla RM ciò non significa che tutto funzioni correttamente.

Semplicemente la RM non è, nel caso di specie, lo strumento di indagine di scelta.

I tre aspetti, la funzionalità a livello neuromodulatore e neurorecettore nochè l'equilibrio tra questi può essere studiata secondo un iter diagnostico quale:
-valutazione clinica neurologica con esperto di medicina del sonno (disturbi del sonno e disturbi nel sonno),
-la conseguente esecuzione di un esame Video-Polisonnografico con analisi quali/quantitativa del sonno,
-la esecuzione di test per rilevare la soglia del dolore e la tipologia del dolore.

La deflesione del tono dell'umore è strettamente correlata quale comorbilità a dolore cronico ed a disturbi del sonno.

link: https://www.medicitalia.it/blog/terapia-del-dolore/2807-dolore-cronico-severo-e-comorbilita.html

link: https://www.medicitalia.it/minforma/neurologia/1750-medicina-del-sonno-ed-esami-polisonnografici.html

Rifletta su quanto scritto e mi faccia sapere.

Cordialmente.

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Dottore, grazie della risposta. Ho eseguito la polisonnografia 1 anno fà con AHI=15 ev/ora des.max 85% des. med. 91%sat. med. 95%. si associa russamento. Rispetto al 2006 sembra migliorato, all'epoca avevo AHI=29 ev/ora, cosa ne pensa? Comunque, non ho problemi a prendere sonno e dormire. La cura che le ho descritto era per attenuare l'acufene/iperacusia ed i sintomi e nevralgie alla testa e all'interno dell'orecchio, ma visto che gli effetti collaterali (vertigini, mal di testa, ecc.) erano più dei benefici, ho da prima tolto il TAD e flexiban e poi pian piano a diminuire depaxin e xanax. E' una settimana che per scrupolo prendo solo 1/2 xanax da 0,25, domani smetto. In questo modo voglio vedere come va con la confusione e la memoria. Il problema maggiore che mi ha spinto a fare questa cura è l'iperacusia, che a seguito di un rumore si manifesta con dolori dentro l'orecchio e nella corteccia celebrale, un dolore in superficie accompagnato da acufene. Quanto sia psichico o vero questo dolore nessun professore mi ha dato risposta. Mi dicono che per curare l'iperacusia bisogna prendere i psicofarmaci, ma se poi devo star male per gli effetti collaterali non è un bell'affare. Quindi, per il momento smetto di prendere i farmaci e provo con un softlaser "tonnitol" che per qualche processo non ben chiaro dovrebbe riattivare l'attività delle cellule dell'orecchio. Illusione? Se è vero che secondo i medici quel suono che sento non esiste e quel dolore al rumore non esiste, sarà vero anche che un placebo possa far scomparire un qualcosa che non esiste. Certo va in contrasto con quello che mi ha detto l'otorino, secondo lui è un problema psichiatrico, quindi quella luce laser nell'orecchio non avrebbe senso, ma a quanto pare nessuno sa veramente da dove nasce questo disturbo. Perchè i dolori mi arrivano alla corteccia celebrale? E' un riflesso oppure è il nervo acustico ad essere compromesso? Quindi, tanto vale provare. Per i dolori all'inserzione dei tendini il professore ortopedico, mi ha detto che lui non farebbe niente, ma i dolori sono i miei, quindi, ho pensato di prenotare le onde d'urto per vedere se le spine calcareali se vanno e se non passa il dolore ai talloni fare un RX. Comunque per i disturbi di cui sopra, mi hanno consigliato di fare anche questi esami del sangue,(ANA,LLAC,SSA,SSB,Anticorpi anticardiolipina IgG e IgM, fattore reumatoide) (TSN, FT3, FT4, glicemia, insunemia, omocisteina, VITb12, acido folico, PCR, ferritina, transferrina, sideremia, VIT d3, calcio acido, valproico) ed esame dei potenziali acustici, cosa ne pensa? grazie di nuovo per la sua attenzione.
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Penso di poter dire come sia osservabile una certa confusione nella gestione sanitaria del caso...
-Acufeni (o Tinnitus),
-Ipoacusia?
-Iperacusia
-Senso di confusione, ecc...
Tutto ciò ha un senso.
Verosimilmente indicato trattamento con farmaci "dedicati" e "tecniche di mascheramento sonoro" dopo gli adeguati esami strumentali.

Certamente una componente psicogena ci sarà ma reattiva alla situazione di disagio che sta vivendo.

Perchè non si rivolge a centro per la cura degli acufeni, ai così detti "tinnitus center", ecc dove l'approccio al problema è sempre integrato a livello inter-disciplinare.

Basta cercare su web.
Qui a Roma, la città dove vedo vive, ne esistono: alcuni dei quali più che buoni.

Cordialmente.

ps: Non le posso fornire indicazioni precise in quanto non permesso dalle linee guida ma non è difficile affatto trovare.
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Utente
Utente
Grazie di nuovo Dottore. Concordo con lei, l'effetto della confusione che vivo ha fatto si che ci fosse confusione anche nella interpretazione delle varie patologie.
Quindi, penso di affrontare i vari problemi acufeni/ipercasia e dolori tendinei/calcificazioni in modo separato. Prima di andare a ricercare le cause in altre discipline della medicina, voglio tornare a dare attenzione all'aspetto affettivo/emozionale, ritengo, alla luce delle ultime riflessione e dei sintomi avuti in passato che sia l'aspetto più indiziato, che poi tra l'altro anni fà è stato motivo di depressione, di ansia/tensione con infiammazioni e spasmi muscolari. La mia tendenza per molti anni è stata quella di isolarmi e quando rivivo questa condizione, che volutamente cerco, posso constatare il peggioramento dell'aspetto gastrico-muscolare-emotivo. Ora che ho tutti gli strumenti ed eventi di comparazione, devo sforzarmi ad evitare questa condizione. Ripartire da qui, socializzare e fare progetti per il futuro. Quello che mi aveva portato ad allargare lo sguardo verso l'aspetto neurologico è stata la seguenza delle manifestazioni infiammatorie dei gomiti, ginocchia e talloni, che mi sembrava assurda. Ci può stare, che ci sia un filo comune psicogeno che abbia dato inizio a tutto, ma se cè qualcosa di oggettivo come le calcificazioni, devo agire nel concreto senza farmi tante domande. Intanto posso constatare, che sono due giorni che non prendo più farmaci, la confusione e la memoria è sensibilmente migliorata senza avvertire nuovi problemi alle orecchie e nevralgie. Quindi, confido in un progressivo miglioramento emotivo che forse allontanerà quella sensibilità diffusa e anche se oggettivi, i dolori tendinei. Grazie di nuovo per i consigli.
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
L'aspetto psicogeno, il disagio emotivo/affettivo sono il "filo rosso" che congiunge disturbi del sonno (deprivazione, frammentazione, cattiva qualità, ecc) con le manifestazioni cliniche del dolore cronico.

I vari aspetti possono essere studiati correttamente con figure professionali e in strutture sanitarie (alcuni esami hanno una miglior riscita se fatti a domicilio, es: Polisonnografia con analisi quali/quantitativa del sonno) individuate come edotte ed adeguate.
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Utente
Utente
Grazie di nuovo Dottore per il suo consiglio, sarà motivo di riflessione. Cordiali saluti
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Grazie a Lei per aver contattato Medicitalia.
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Utente
Utente
Salve dottore, avevo già parlato con il mio medico di base della possibilità di fare una visita neurologica, e quindi, già da alcuni giorni ho l'impegnativa. Tutto è partito da quella RM prescritta dall'otorino un'anno fà e che nessun neurologo ha mai visto. Sinceramente non sapevo da chi andare, a chi rivolgermi. Anni fà sono stato da un Neurologo per affrontare quei dolori muscolari di cui le parlavo. Dopo un colloquio mi ha prescritto un farmaco che mi faceva "sbandare" e mi sono messo anche paura, quindi ho lasciato stare. Come le dicevo ho già fatto lo screening del sonno in un centro pubblico, per due volte, per il problema delle apnee, e l'idea di andare ad indagare ulteriormente in questo ambito per vedere se cè una relazione sonno/dolore cronico è un aspetto nuovo che nessuno mi ha mai prospettato. Ho visto che Lei visita presso la struttura tre pini lab, vorrei sapere se è possibile fare una visita con il SSN Asl. Grazie
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Mi spiace ma tutte le strutture dove visito sono strutture private.
La ringrazio in ogni modo per la fiducia dimostrata nei miei confronti.
Cordialmente.
Acufeni

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