Sciatalgia con conseguente risonanza magnetica lombare

Gent.mi prof
Premetto che svolgo un tipo di lavoro per il quale sto molto tempo in piedi perché ho un bar, e come sport pratico il tennis 2 volte alla settimana. Questo fino a dicembre 2011. Infatti in quel mese ho avuto un attacco di sciatica molto forte e da quel momento ho sospeso l'attività sportiva per il dolore. In settembre/ottobre 2011 ne ho avuto un altro anche se molto più lieve e dopo poco tempo avevo ripreso a giocare a tennis. In precedenza la sciatica mi aveva fatto male circa 4 anni fa.
Da dicembre per curare la sciatalgia ho fatto un ciclo di punture di Voltaren e Muscoril. Visto però che in febbraio avevo ancora dei problemi a causa della sciatalgia sono andato dal mio medico che mi ha consigliato una risonanza magnetica nella zona lombare e mi aveva dato da prendere 2 volte al giorno il Voltfast dicendo che sicuramente non c'era altro se non un po di sciatica e basta. Al momento dopo 100 metri di camminata mi fa male la gamba sinistra fino alla caviglia. Ora ho il referto e vorrei vorrei chiederVi gentilmente spiegazioni a riguardo:
RM COLONNA LOMBARE
Esame eseguito sul piano assiale e sagittale con acquisizioni TSE, STIR, T1 e T2 pesate.
Atteggiamento scoliotico sinistroconvesso a largo raggio e ipointensità di segnale del disco in L3-L4 e L5-S1 a carattere degenerativo. Presenza di piccole ernie intraspongiose di Schmorl agli ultimi somi dorsali e in L3-L4.
Piccolo emangioma a livello di L2. Aspetto congenitamente corto dei peduncoli con canale non ampio. Allo spazio L2-L3 discreto bulging circonferenziale del disco.
A carico dello spazio L3-L4 degenerazione di scale con protrosione circonferenziale di evidente entità che impronta il profilo anteriore del sacco durale e le radici della cauda che appaiono lievemente dislocate; si associano aspetti degenerativi interapofisari con lieve riduzione del canale; componente protrusiva anche foraminale.
In L4-L5 protrusione di scale modesta circonferenziale con componente anche foraminale bilaterale; artrosi interapofisaria con lieve ipertrofia dei legamenti gialli e canale lievemente ristretto con minimo aspetto ristorto della cauda.
In L5-S1 vistoso prolasso di scale espulso, trofico, mediano paramediano con una marcata compressione e distorsione del sacco durale e delle radici della cauda in sede centrale e para mediana.

Questo è tutto, Vi ringrazio per l'attenzione e attendo con trepidazione un vostro consiglio medico anche per riprendere l'attività sportiva, il chè vorrebbe dire che sto bene e il peggio è stato lasciato alle spalle.
Saluti
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Oltre all'atteggiamento scoliotico (che può aver contribuito alla sofferenza dei dischi), alle ernie di Schmorl (che non hanno nessun significato clinico e non sono responsabili di sintomi), e all'angioma in L2 (che crea problemi solo se di grandi dimensioni perché può indebolire la solidità del corpo vertebrale) il referto descrive la presenza di degenerazione degli ultimi quattro dischi lombari: in L2-3 il disco sporge nel canale vertebrale, dove passano le radici che scendono agli arti inferiori; in L3-4 la protrusione è descritta come di maggiori dimensioni, tanto da spostare le radici che poi scendono agli arti inferiori e da impegnare anche i forami attraverso i quali escono a quel livello le radici L4; lo stesso anche se in minor grado avviene al disco sottostante; a livello L5-S1 è descritta la presenza di un'ernia espulsa. A livello L3-L5 sono presenti segni di artrosi a carico delle articolari posteriori, che restringono ulteriormente un canale vertebrale già di dimensioni congenitamente ridotte per la presenza di peduncoli più brevi del normale.
Il "consiglio medico anche per riprendere l'attività sportiva" però non può derivare solo dalla lettura di un referto RMN: va infatti ricordato ancora una volta che la RMN non ha nessun significato clinico da sè sola ma acquista rilievo solo quando va a completare la visita specialistica, andandosi ad aggiungere alla Sua storia clinica, alla descrizione dei Suoi sintomi e ai segni clinici che possano essere emersi dalla visita stessa, compresa quella riduzione di autonomia della marcia a soli 100 metri.
E' necessario quindi che si rivolga a un chirurgo vertebrale, ad esempio nel maggior centro ortopedico della città che ha indicato (e che non cito per rispettare la Sua privacy) per una valutazione accurata del quadro clinico attuale e di conseguenza sapere se siano necessarie soluzioni chirurgiche.
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it