Problema da trauma sportivo ancora da chiarire

A metà novembre circa (quindi ben 4 mesi fa) giocando a calcetto ho avvertito il classico "tirare" all'interno coscia durante uno scatto improvviso, da fermo o quasi ho fatto uno scatto repentino ed ho sentito un fastidio. Com'è classico ho continuato a giocare praticamete senza disturbi, il giorno dopo sono riuscito a stento ad alzarmi dal letto per il dolore. Il problema inizialmente sembrò di lieve entità e la prima settimana circa il dolore andò scemando finchè non ho sentito più alcun miglioramento, ho continuato a fare arti marziali (che praticavo da tempo) con diversi problemi fino a gennaio quando mi sono reso conto che non potevo continuare così e mi sono fermato del tutto, ogni tanto sono andato a correre (2 o tre volte in totale tra dicembre e gennaio) ma niente di più. Sono completamente fermo da 2 mesi abbondanti, ho provato con tanta Voltaren per disperazione pur non avendo speranze particolari.
Ho fatto una ecografia alla zona ed il radiologo non ha trovato nulla di nulla, addirittura domandava quale zona mi facesse male per approfondire e fare più attenzione.

La zona che mi fa male la sento chiaramente alla palpazione, è un fascio muscolare, credo, a livello della radice mediale della coscia dx, leggermente anteriore, è in prossimità dell'inserzione sul bacino. Certe volte però palpando credo che mi faccia male anche la porzione ossea sulla quale si inserisce, ovvero in prossimità della sacca scrotale, quasi sotto.

Il fastidio che avverto è durante le contrazioni rapide, gli scatti, i calci al pallone; il molleggio mi fa male oltre un certo grado di apertura della gamba, ovviamente di fare stretching seriamente in zona non se ne parla anche se riesco ad avere un'apertura decente se riesco a non tenere in contrazione il muscolo (ad esempio mi tengo su una sedia con le braccia)

Sono abbastanza demoralizzato, sono uno sportivo ed essere costretto al riposo senza neanche capire cosa posso fare mi innervosisce.

Infiltrazioni? Riabilitazione? Tecar? Acqua Santa?

Cordiali saluti
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135 1
Egr. signore , verosimilmente lei ha " la sindrome dell'adduttore al pube" , impropriamente detta pubalgia.
Forse dico, ovviamente, dalla sua descrizione.
Si affidi ad un bravo specialista ortopedico. Non faccia attività sportiva, stia a riposo e esegua altra ecografia : ma ovviamente dopo il consulto dello specialista.
Quindi dovra' fare idonea e completa Fisiochinesiterapia , affidandosi anche ad un Medico Fisiatra.
Sono tanti i pazienti che noi Ortopedici e Fisiatri abbiamo in cura e che guariscono bene, ma certamente dopo avere osservato astensione dall'attività sportiva ed eseguito cure ideali sopratutto fisiochinesiche.
Cordiali saluti

Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -

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dopo
Utente
Utente
Qualche aggiornamento:

Ho fatto una visita ortopedica con il seguente referto: Tendinopatia adduttore dx, nessun problema di mobilità all'anca, dolore all'adduzione contro resistenza.

Ho fatto la seguente terapia:
Arcoxia 60mg 2/die per 5 giorni e 1/die per 5 giorni;
Tachidol per 10 giorni

Si consiglia terapia Tecar

Sono andato dal fisioterapista ed ho fatto due sedute a distanza di 3 giorni e devo fare la terza dopo una settimana. Non vedo sinceramente particolari risultati nè dalla terapia farmacologica nè da quella fisioterapica.

L'ortopedico dice di fare stretching, rinforzo muscolare graduale senza sforzare e di non preoccuparmi se arrivo in prossimità della soglia del dolore.
Il fisioterapista dice l'esatto contrario.

Che ne pensate?

Saluti
Daniele