Ipoacusia improvvisa alternata

175 cm. 112 kg, "razza caucasica" fattore genetico "sconosciuto: adottato)
in cura per ipertensione da anni con losazid/losaprex 100+25, vecchi esami sangue rilevavano presenza genotipo Hlab27, ANA 1:160, non diabetico, persona sessualmente attiva, con diversi partner (non posso escudere malattie veneree).
diagnosticata lieve psoriasi a 13 anni zona mani, gomiti, ano (non in cura)
tiroide presenza di gozzi nodulari (agoaspirato negativo 2 anni fa) 1 anno fa dosaggio ormoni tutto ok.
ripreso a fumare intensamente da 4 mesi (30 sigrette/die)
premesso che ho sofferto in passato 6 anni fa di acufeni con indagini audiometria e impedinzometria, che avevano già evidenziato dei problemi all'orecchio sx, poi autorisolti, ora le copio incollo il mio diario



fine maggio 2014 5 gg con mal di gola diffuso, no febbre trattato con antisettici cavo orale, ed ibuprofene cps, oltre a comparsa fascicolazioni insistenti palpebra dx, da 15 gg, (sporadicamente anche base occhio dx ) e guizzi muscolari diffusi tutto il corpo: per le fascicolazioni (di vecchia data sono già state viste da neurologo negli anni passati, idiopatiche.

orecchio DX senso di ovattamento, cassa di risonanza, senza sentire nulla (o poco da venerdì 30 maggio, visita guardia medica domenica 01 giugno timpano pulito) nessuna cura

03 giugno visita medico di famiglia per persistente ipoacusia, inviato con urgenza visita otr ospedali riuniti bg

04 giugno visita otr esame audiometrico, e impedizometria,+ visita otr si rileva ipoacusia, più danno nervoso… prescritta cura 12 gg cortisonici orali, deltacortene 2 cps 25 mg die mattino, 4gg, segue 1 cps 25 4 gg, segue 1/2 cps die 4 gg.
coadiuvato 2 cps die neuraben die fino fine scatola, coadiuva, con rinazina 5 gocce die 3 volte dì per 5 gg. ( pantoprazolo 40 mg mattina)
fascicolazioni occhio dx e diffuse diminuiscono, recupero (soggettivo dell'udito dal primo giorno di cura circa 12 ore dopo l'assunzione di 2 cps cortisone

difficoltà nel prendere sonno, uso valeriana...

05 giugno visita otr (privata) prosegue cura, + lavaggi nasali soluzione fisiologica 3 volete die, + localyn 2 volte die (segato ad orari non omogenei) si rileva (impressione soggettiva) ripresa (quasi totale) capacità uditiva dx, comparsa acufene bassa intensità continuo, con piccoli picchi
episodi di “fastidio ai rumori… chicchere al bar, musica.. confusione danno senso di fastidio)

08 giugno dimezzo cortisone 25 md die

notte del 09 giugno, nervosismo, valeriana, e stilnox

Martedì 10 pomeriggio peggiora udito dx aumenta senso ovattamento e tintinnio, per riposare 20 gocce frontale medico di famiglia (contro depressione ) prescrive iniezioni di samir 1 mattina

Mercoledì 11 giugno senso o ovattamento dx come martedì pomeriggio (in cui è peggiorata) da qualche giorno la mattina compaiono ponfi epidermici pruriginosi che scompaiono dopo qualche ora (cortisone?)
Ultimo gg a 25 mg delta cortene, acufene leggero continuo, sembra che da sdraiato ovattamento diminuisca,
a
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, , poiché il disturbo permane nonostante i consulti specialistici ORL, forse sarebbe il caso di pensare che il problema si nasconda altrove.
L'andamento altalenante dell'iposcusia farebbe pensare ad una disfunzione tubarica. La Tuba (o Tromba di Eustachio) è quel tubicino che mette in comunicazione il retrobocca con l''orecchio medio (cassa timpanica), e serve ad aerarla e a mantenere l’equilibrio pressorio fra le due superfici del timpano. Quando per vari motivi (ad esempio sbalzi di quota) l’equilibrio si altera, si ha una sensazione di “ovattamento”. Il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: infatti , quando sentiamo questo "ovattamento", solitamente cerchiamo di muovere la mandibola o deglutire, il che, in un orecchio normale, favorisce lo "stappamento" , che é in realtà un compenso delle diverse pressioni sulle due superfici del timpano.
Il funzionamento della tuba è influenzato anche dal catarro che vi transita: una delle funzioni della tuba è proprio quello di trasportarlo nel retrobocca, in modo da poterlo eliminare con la deglutizione. In presenza di muco , deglutendo o muovendo la mandibola, si percepiscono a volte dei rumorini dovuti alla mobilizzazione del muco stesso. Tutte le condizioni patologiche che aumentano la produzione di muco e catarro (rinosinusite, tonsillite, otite ecc.) rendono più difficile il compito della tuba: di qui le terapie solitamente proposte.
Viene però trascurata spesso un'altra possibile componente del problema: la tuba può essere "intasata" non solo dal suo eccessivo contenuto di catarro, ma anche compressa dall'esterno: a volte siamo infatti di fronte anche ad un conflitto che si instaura fra la tuba e il condilo della mandibola, dovuto a sua volta alla malocclusione dentaria con malposizione mandibolare: in pratica, se da un lato il movimento di apertura della bocca viene comunemente sfruttato per il ripristino, all'interno della cassa timpanica, dell''equilibrio pressorio alterato ad esempio per sbalzi di quota, dall'altro un cronico dislocamento posteriore di uno o entrambi i condili e lo squilibrio dei muscoli della masticazione e della deglutizione, possono dar luogo ad una ipofunzionalità tubarica e quindi alla spiacevole sensazione che lei lamenta.
Anche l’acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell''Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell''intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall''intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare, come detto sopra, può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via, come forse accade anche nel suo caso.
Le consiglierei quindi di consultare anche un dentista-gnatologo esperto in problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM), e soprattutto nei rapporti fra ATM ed orecchio: nin tutti i dentisti amano coltivare questa sottospecialità.
Le consiglio anche di dare un'occhiata agli articoli qui sotto linkati, nell'ipotesi che possa riconoscervi qualche elemento di somiglianza con il suo caso.
Cordiali saluti ed auguri

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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