Vertigini?

Gentilissimi dottori,

riposto la domanda, poiché purtroppo non ho ricevuto risposta.



Vorrei chiedervi un consulto su una situazione che mi affligge da gennaio.




Una settimana dopo aver ricevuto la seconda dose di vaccino contro il Covid ho avvertito una sorta di capogiro rapido e soggettivo a cui ne è seguito un altro pochi giorni dopo.




A partire da quel momento, convivo con frequenti sensazioni di vertigine soggettiva: mi sembra di perdere l'equilibrio, in particolare da seduta o comunque in assenza di movimento.




Talvolta questi sbandamenti (sensazioni raopidissime ma ripetute nel tempo) migliorano e non si presentano per alcuni giorni, altre volte, come adesso, sono quotidiani.




Li accompagna un malessere generale, che non mi impedisce di svolgere le attività quotidiane ma mi lascia un senso di confusione e ansia molto pesanti.




Ho effettuato: analisi del sangue a gennaio, i cui valori erano tutti nella norma.




Risonanza magnetica 3 Tesla: tutto nella norma.




Visita neurologica: tutto regolare, sensazioni attribuite a somatizzazione ansiosa.




Visita ORL: tutto negativo, nonostante di notte spesso mi capiti di svegliarmi con un forte mal d'orecchio al lato sinistro.




Mi ha anche visto uno gnatologo, siccome ho un click alla mandibola dal lato sx, ma non ritiene che la sintomatologia pseudo-vertiginosa possa essere causata da quest'ultima (porto comunque un bite contro il bruxismo).




Infine, sfinita, sto vedendo un osteopata che mi tratta la cervicale e ho effettuato una rx alla zona che indica una rigidità del tratto cervicalecon riduzione della lordosi fisiologica, modesti segni di unco-artrosi (C5-C6), modesti segni degenerativi in C4-C5 con accenno a osteofitosi marginale posteriore.




Posso solo sperare che sia un caso che il tutto sia iniziato a una settimana dal vaccino, dato che la prima dose non mi aveva dato nessun problema e, apparentemente, nemmeno la seconda.




Cosa può causare questo frequente stato di capogiro/disequilibrio?




Non so più a chi chiedere consulto, non nego che la componente emotiva e psichica abbia il suo ruolo, ma i sintomi fisici sono così delineati che mi pare difficile attribuire tutto ad una somatizzazione di stress e ansia.




Aspetto con fiducia un vostro riscontro

Grazie per il servizio che fornite.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, ha già consultato ORL e neurologi, anche in questo sito. Sul problema delle vertigini che non trovano soluzione negli ambiti specialistici di pertinenza ho spesso risposto a pazienti che hanno questo problema. Per non ripetermi, le suggerirei di leggere la mia risposta a questo quesito:
https://www.medicitalia.it/consulti/otorinolaringoiatria/666833-vertigini-frequenti.html
Credo che il punto cruciale del suo racconto sia questo: "Visita ORL: tutto negativo, nonostante di notte spesso mi capiti di svegliarmi con un forte mal d'orecchio al lato sinistro.......Mi ha anche visto uno gnatologo, siccome ho un click alla mandibola dal lato sx, ma non ritiene che la sintomatologia pseudo-vertiginosa possa essere causata da quest'ultima": perchè non lo ritiene? Prescindendo dal problema vertigini e dolore, in quanto gnatologo, come intende trattare il click alla mandibola? ha fatto caso che entrambi i problemi sono a sinistra, e riguardano due strutture (condilo e orecchio) che distano fra loro meno di un millimetro?
Il click è probabilmente segno di una incoordinazione condilo-meniscale: il disco (o menisco) che si interpone fra il condilo mandibolare e la fossa nella quale si muove , in chiusura non segue il tragitto del condilo ma rimane dislocato in avanti. Aprendo la bocca il condilo ricattura il menisco e genera il rumore di click.
Si tratta di una situazione instabile e potenzialmente pericolosa , perché ad un certo punto, improvvisamente il menisco si può incastrare davanti al condilo e la bocca non si può né aprire più di un paio di centimetri , né chiudere , perché il dolore lo impedisce.
Questo quadro acuto prende il nome di Locking (blocco).
Trova qualche notizia in più sulla fisiopatologia dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) entrando nel mio sito internet (trova il link qui sotto la mia firma) alla pagina Patologie trattate- Patologia dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) .
"(porto comunque un bite contro il bruxismo)" l bite per il bruxismo non è adatto a trattare il suo problema di vertigini . La prescrizione di un bite, in un caso come il suo probabilmente è corretta, ma dire "un bite" é come dire "una pillola" : rappresenta un trattamento assolutamente individuale, e , come una pillola consiste nello sbocco terapeutico di una diagnosi che deve essere corretta, e corretta deve essere anche la modalità di assunzione, (e solo a queste condizioni una pillola può risolvere una patologia), così il bite rappresenta la configurazione tecnica e artigianale di un ragionamento diagnostico e di una ipotesi terapeutica formulata dal dentista-gnatologo che lo prescrive e fa realizzare: è quest’ultima, cioè la prestazione culturale che il paziente acquista, non l''oggetto artigianale che qualunque tecnico realizza in un''ora di lavoro, e che è di infimo valore venale se disgiunto dalla prima.
Può essere utile avere qualche notizia in più su questi argomenti visitando il mio sito internet alla pagina Patologie trattate- Patologie dell’Orecchio (trova il link qui sotto la mia firma) e leggendo gli articoli linkati qui sotto. Se si riconosce nella problematica illustrata, eventualmente mi faccia sapere.
La componente psicologica può essere certamente in gioco nel suo caso, ma va sottolineato che le motivazioni psicologiche sono spessissimo presenti anche nelle disfunzioni dell'Articolazione Temporo Mandibolare: anche la bocca è un organo di stress, e spesso reagisce agli eventi stressogeni con parafuzioni quali bruxismo e serramento, diurni e notturni, che accentuano , se presenti, problemi occlusali, amplificandone gli effetti dannosi.
Sottolineo che chi non si occupa di gatologia (o addirittura ne sorride) spesso non crede quanto i pazienti con problemi gnatologici possono soffrire a causa di questi, e a fronte di racconti drammatici, sono portati ad ascrivere il problema alla sfera psichica, il che é peraltro comprensibile, perché veder trascorrere anni di dolore senza trovare rimedio, e sentirsi parlare di ansia, stress o depressione é per il paziente davvero deprimente: in quelle condizioni saremmo un po' "schizzati" tutti, e la diagnosi in tal senso sarebbe corretta , anche se fuorviante rispetto al vero problema, che é somatopsichico, non psicosomatico.
Via rete, senza poter vedere direttamente il caso, non credo si possa dire di più.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-vertigine-pertinenza-odontoiatrica.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-denti.html

PS , relativamente al quesito inoltrato al Sito tempo fa https://www.medicitalia.it/consulti/cardiologia/877813-forte-e-breve-tachicardia-notturna.html è probabile che le due problematiche possano essere legate fra loro attraverso l'insorgenza di disturbi respiratori nel sonno indotti dal russare e dall''Apnea, che anche dalla bocca possono dipendere. Questo articolo è scritto in chiave pediatrica, ma il razionale nell'adulto è molto simile
https://www.medicitalia.it/minforma/medicina-del-sonno/2440-calci-testate-capriole-e-agitazione-nel-sonno-il-bambino-cavallo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1315-reflusso-gastro-esofageo-notturno-attenti-russare-apnea.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com